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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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19/10/2013 16:39
 
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III. Il metodo di S.-Sulpizio 697-1.

697. A) Origine. Sorto dopo parecchi altri, questo metodo se ne
giovo` per i particolari, ma l'idea madre e la grandi linee vengono dal
Card. di Berulle, dal P. di Condren, e dall'Olier; gli accessori sono
del Tronson.

a) L'idea madre e` l'unione e l'adesione al Verbo Incarnato, per
porgere a Dio gli atti di religione che gli sono dovuti e ritrarre
nell'anima le virtu` di Gesu` Cristo.

b) I tre atti essenziali sono: 1) l'adorazione, con cui consideriamo
un attributo o una perfezione di Dio o una virtu` di N. S. Gesu` Cristo
come il modello della virtu` che dobbiamo praticare, e poi porgiamo i
nostri doveri di religione, (adorazione, ammirazione, lode,
ringraziamento, amore, gioia o compassione) all'uno o all'altro, o a
Dio per mezzo di Gesu` Cristo; porgendo cosi` i nostri ossequi
all'autore della grazia, lo disponiamo ad ascoltarci favorevolmente;
2) La comunione, con cui attiriamo in noi, per mezzo della preghiera,
la perfezione o la virtu` adorata e ammirata in Dio o in Nostro
Signore; 3) la cooperazione, con cui, sotto l'influsso della grazia,
fissiamo di praticar questa virtu` prendendo almeno una risoluzione che
ci studieremo di eseguire nella giornata.

Tali sono le grandi linee che si trovano in Berulle, Condren e Olier.

698. Le aggiunte completive del Tronson. Ma e` chiaro che queste
grandi linee, se bastano per le anime progredite, sarebbero state
insufficienti per gl'incipienti. Fu cosa presto rilevata nel Seminario
di S.-Sulpizio, onde, pur conservando lo spirito e gli elementi
essenziali del metodo primitivo, il Tronson aggiunse al secondo punto
(comunione) le considerazioni e le riflessioni sopra se` stesso cosi`
indispensabili agl'incipienti; quando si e` convinti dell'importanza e
della necessita` d'una virtu`, e quando si vede chiaramente che ci
manca, si chiede con molto maggior fervore, umilta` e costanza. Resta
quindi che, in questo metodo, si insiste, anche per gl'incipienti,
sulla preghiera come elemento principale. E` questo il motivo per cui
il terzo punto si chiama cooperazione, per rammentarci che le nostre
risoluzioni sono piu` effetto della grazia che della nostra volonta`, ma
che d'altra parte la grazia non fa nulla in noi senza la nostra
cooperazione, e che nel corso del giorno dobbiamo collaborare con Gesu`
Cristo sforzandoci di ricopiare la virtu` su cui abbiamo meditato.

699. B) Compendio del metodo. Il seguente quadro sinottico dara` una
sufficiente idea del metodo. Lasciamo da parte la preparazione remota,
che e` la stessa di quella esposta al n. 689.
* I. Preparazione.
+ Prossima
o 1^ La sera precedente far la scelta del soggetto della
meditazione e fissar con precisione cio` che si dovra`
considerare in N. S. -- le considerazioni e le dimande
che bisognera` fare -- le risoluzioni che si dovranno
prendere.
o 2^ Starsene poi in grande raccoglimento e addormentarsi
pensando al soggetto della meditazione.
o 3^ Levatisi, cogliere il primo momento libero per
applicarsi a questo santo esercizio.
+ Immediata
o 1^ Mettersi alla presenza a [sic] Dio che e` dapertutto,
e specialmente nel nostro cuore.
o 2^ Umiliarsi davanti a Dio al pensiero dei propri
peccati. Contrizione. Recita del Confiteor.
o 3^ Riconoscersi incapace di pregar come si deve.
Invocazione dello Spirito Santo: recita del Veni, Sancte
Spiritus.
* II. Corpo della meditazione.
+ 1^ Punto: Adorazione: Gesu` davanti agli occhi.
o 1^ Considerare in Dio, in N. S. o in qualche Santo il
soggetto che si sta per meditare: i sentimenti del suo
cuore, le sue parole, le sue azioni.
o 2^ Porgergli i nostri doveri: adorazione, ammirazione,
lodi, ringraziamenti, amore, gioia o compassione.
+ 2^ Punto: Comunione: Gesu` attirato nel cuore.
o 1^ Convincersi, con motivi di fede, col ragionamento o
con semplice analisi, della necessita` od utilita` della
virtu` considerata.
o 2^ Riflettere su se` stesso con sentimenti di contrizione
pel passato, di confusione pel presente, di desiderio
per l'avvenire.
o 3^ Dimandare a Dio le virtu` su cui si medita.
(Specialmente per questa dimanda veniamo a partecipare
alle virtu` di Nostro Signore). -- Chiedere pure per
tutti gli altri nostri bisogni, per quelli della Chiesa,
e delle persone per le quali siamo obbligati a pregare.
+ 3^ Punto: Cooperazione: Gesu` nelle mani.
o 1^ Prendere una risoluzione particolare, attuale,
efficace, umile.
o 2^ Rinnovar la risoluzione dell'esame particolare.
* III. Conclusione.
+ 1^ Ringraziar Dio di averci concesso tante grazie nella
meditazione.
+ 2^ Chiedergli perdono delle colpe e delle negligenze commesse
in questo santo esercizio.
+ 3^ Pregarlo di benedire le nostre risoluzioni, la presente
giornata, la nostra vita, la nostra morte.
+ 4^ Formare il mazzolino spirituale, scegliendo uno dei
pensieri che ci hanno fatto maggior impressione, per
ricordarcene nel giorno e richiamar le risoluzioni.
+ 5^ Affidar tutto alla SS. Vergine.

Sub tuum praesidium.

700. C) Caratteristiche di questo metodo. a) Si fonda sulla dottrina
della nostra incorporazione a Cristo (n. 142-149) e sull'obbligo
che ne risulta di ricopiarne in noi le interne disposizioni e le
virtu`. Per riuscirvi, dobbiamo, secondo l'espressione dell'Olier, aver
Gesu` davanti agli occhi, per ammirarlo come modello e porgergli i
nostri doveri (adorazione); averlo nel cuore, attirandone in noi con
la preghiera le disposizioni e le virtu` (comunione); averlo nelle
mani, collaborando con lui a imitarne le virtu` (cooperazione). Anima
dunque di questo metodo e` l'unione intima con Gesu`.

b) Antepone il dovere della religione (riverenza e amore di Dio) a
quello della dimanda; il primo servito dev'esser Dio! E il Dio che ci
mette innanzi non e` il Dio astratto dei filosofi, ma il Dio concreto e
vivente del Vangelo; e` la SS. Trinita` che vive in noi.

c) Proclamando la necessita` della grazia e dell'umana volonta` nella
nostra santificazione, da` risalto alla grazia e quindi alla preghiera,
ma richiede pure l'energico e costante sforzo della volonta` e
risoluzioni particolari, attuali, frequentemente rinnovate, su cui si
ha poi da far l'esame la sera.

701. d) E` metodo affettivo appoggiato su considerazioni: comincia
con affetti di religione nel primo punto; nel secondo si fanno
considerazioni per indurre il cuore ad atti di fede nelle verita`
soprannaturali che si meditano, atti di speranza nella divina
misericordia, atti di amore all'infinita sua bonta`; la riflessione
sopra se` stesso dev' essere accompagnata da dispiacere del passato, da
confusione del presente, da fermo proposito per l'avvenire; e questi
atti mirano a preparare una dimanda umile, fiduciosa e perseverante. A
prolungar questa dimanda il metodo offre vari motivi esposti in
disteso, e suggerisce di pregar pure per tutta la Chiesa e per certe
anime in particolare. Le risoluzioni stesse devono essere accompagnate
da diffidenza di se`, da confidenza in Gesu` Cristo, da preghiere per
osservarle. La conclusione poi non e` che una serie di atti di
riconoscenza, d'umilta` e di nuove preghiere.

Cosi` si schiva di dare una piega troppo filosofica ai ragionamenti o
alle considerazioni, e si prepara la via all'orazione affettiva
ordinaria, e piu` tardi all'orazione semplificata; si avverte infatti
che non e` necessario esprimere sempre tutti e in quest'ordine i nostri
doveri, ma che e` bene "abbandonarsi agli affetti che Dio da` e ripetere
spesso quelli a cui uno si sente attirato dallo Spirito Santo". E` vero
che gl'incipienti generalmente impiegano maggior tempo nei
ragionamenti che negli altri atti, ma il metodo ricorda loro
continuamente che sono preferibili gli affetti, e a poco a poco
riescono a farne di piu`.

e) E` specialmente adatto ai Seminaristi e ai sacerdoti; perche`
rammenta continuamente che, essendo il sacerdote un altro Gesu` Cristo
pel carattere e pei poteri, dev'esserlo pure per le disposizioni e per
le virtu`, e che tutta la loro perfezione consiste nel far vivere e
crescere dentro di se` Gesu` Cristo "ita ut interiora ejus intima cordis
nostri penetrent".

702. Ottimi sono dunque questi due metodi, ognuno nel suo genere,
atteso il fine speciale a cui mirano; e si puo` dir lo stesso di tutti
gli altri che si avvicinano piu` o meno a questo doppio tipo 702-1.
E` bene che ve ne siano parecchi, affinche` ogni anima possa scegliere,
col consiglio del direttore e secondo le sue inclinazioni
soprannaturali, quello che meglio le si conviene.

Aggiungiamo col P. Poulain 702-2 che avviene di questi metodi
quello che delle tante regole della retorica e della logica; e` bene
addestrarvi gl'incipienti; ma, praticati che siansi in modo da
possederne bene lo spirito e gli elementi principali, non si segue piu`
il metodo che nelle sue grandi linee, e l'anima, senza cessare
d'essere attiva, diventa piu` attenta ai movimenti dello Spirito Santo.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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