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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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17/10/2013 11:29
 
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2^ DELLE FALSE AMICIZIE.

Ne esporremo la natura, i pericoli, i rimedi.

600. A) La natura. a) Le false amicizie sono quelle che si fondano
su doti sensibili o frivole, mirando a godere della presenza e dei
vezzi della persona amata. E` dunque in fondo mascherato egoismo,
perche` si ama uno per il piacere che si prova in sua compagnia. E` vero
che si e` pronti a rendergli servizio ma per il piacere che si prova a
maggiormente affezionarselo.

b) S. Francesco di Sales ne distingue tre specie: le amicizie carnali,
che cercano i diletti della volutta`; le amicizie sensuali, che si
attaccano principalmente alle doti esterne e sensibili, "come il
diletto di veder la bellezza, d'udire una voce soave, di toccare e
simili" 600-1; le amicizie frivole, fondate su certe vane qualita`
che le teste piccole chiamano virtu` e perfezione, come sarebbe di
ballar bene, giocar bene, cantar bene, acconciarsi bene, sorridere con
grazia, aver grazioso l'aspetto.

601. c) Queste specie di amicizie cominciano generalmente all'eta`
della puberta`; nascono dal bisogno istintivo che allora si prova di
amare e di essere amati. Sono spesso una specie di deviazione
dell'amore sessuale: fuori delle comunita` tali amicizie si formano tra
i giovani e le giovani, e quando vanno un po' troppo oltre, prendono
il nome di innamoramenti 601-1. Nelle comunita` chiuse si formano
tra persone dello stesso sesso e si chiamano amicizie particolari. Si
provano talora anche in eta` piu` avanzata; cosi` certi uomini sentono
affetto sensibile verso giovani che hanno giovanile e grazioso
aspetto, indole aperta e amabili maniere.

602. d) I segni caratteristici onde si riconoscono le amicizie
sensibili, si desumono dall'origine, dallo sviluppo, dagli effetti.

1) Quanto all'origine, cominciano repentinamente e fortemente, perche`
provengono da simpatia naturale e istintiva; si fondano su doti
esterne e brillanti o che almeno paiono tali; e sono accompagnate da
emozioni vive e talora appassionate.

2) Nel loro sviluppo s'alimentano di conversazioni talora di nessuna
importanza ma affettuose, talora troppo intime e pericolose; di
sguardi frequenti, che, in certe comunita`, suppliscono alle
conversazioni particolari; di carezze, di strette di mano espressive
ecc.

3) Quanto agli effetti, sono premurose, predominanti, esclusive;
parebbe che debbano durare eterne; ma basta una separazione a cui
seguono altri affetti per troncarle spesso molto bruscamente.

603. B) I pericoli di queste specie d'amicizie sono evidenti.

a) Sono uno dei piu` grandi ostacoli al progresso spirituale: Dio, che
non vuole saperne di cuori divisi, comincia col fare interni
rimprovero, e, se la sua voce non viene ascoltata, si ritira a poco a
poco dall'anima, privandola di lumi e di consolazioni interiori. A
mano a mano che queste affezioni crescono, si perde il raccoglimento
interiore, la pace dell'anima, il gusto degli esercizi spirituali e
del lavoro.

b) Onde perdite considerevoli di tempo: il pensiero corre troppo
spesso all'amico assente, e impedisce l'applicazione della mente e del
cuore alle cose serie e alla pieta`.

c) Sottentra il disgusto e lo scoraggiamento; la sensibilita` prende il
sopravvento sulla volonta` che diventa debole e languida.

d) Sorgono allora pericoli per la santa purita`. Si vorrebbe bene
contenersi nei limiti dell'onesta`, ma si pensa che l'amicizia dia
certi diritti e si ammettono familiarita` sempre piu` sospette. E` pendi`o
sdrucciolevole, e chi si espone al pericolo finisce col soccombervi.

604. C) Il rimedio sta nel combattere queste false amicizie fin dal
principio, vigorosamente e con mezzi positivi.

a) Fin dal principio, essendo allora piu` facile perche` il cuore non e`
ancora profondamente attaccato; con qualche energico sforzo vi si
riesce, sopratutto se si ha il coraggio di parlarne al confessore e
accusarsi delle minime debolezze. Aspettando, il distacco sara` assai
piu` laborioso 604-1.

b) Ma, per trionfare, occorrono provvedimenti radicali: "Tagliate,
troncate, spezzate; non basta scucire in queste folli amicizie,
bisogna stracciare; non basta scogliere i nodi, bisogna rompere o
troncare" 604-2. Quindi non solo non si deve andare a cercare
colui che si ama in questo modo, ma schivar pure di pensare
volontariamente a lui; e se talora non si puo` evitare di trovarsi in
sua compagnia, bisogna trattarlo con gentilezza e carita` ma senza
fargli confidenze o dargli speciali segni d'affetto.

c) A meglio riuscirvi si adoprano mezzi positivi, cercando di
occuparsi e di immergersi piu` attivamente che sia possibile nella
pratica dei doveri del proprio stato; e quando cio` non ostante si
presenta alla mente il pensiero di colui che si ama, se ne coglie
occasione per fare un atto d'amore verso Nostro Signore, dicendo per
esempio: "Voi solo, o Gesu`, io voglio amare, unus est dilectus meus,
unus est sponsus meus in aeternum", A questo modo uno si approfitta
della stessa tentazione per maggiormente amar colui che solo si merita
il nostro cuore.
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