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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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17/10/2013 11:28
 
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III. Del modo d'osservar la propria regola.

569. Perche` la regola sia santificante, bisogna osservarla
integralmente e cristianamente.

1^ Integralmente, vale a dire in tutte le sue parti, compresa la
puntualita`. Se infatti, senza motivo ragionevole, sceglieremo tra i
vari punti, ne verra` che osserveremo quelli che sono meno incomodi e
trascureremo quelli che sono piu` penosi. Perderemo cosi` i principali
vantaggi annessi all'esatta sua osservanza; perche` anche nei punti
osservati saremo esposti a lasciarci guidare dal capriccio o almeno
dalla propria volonta`. Bisogna quindi praticar tutta intiera la regola
e, se e` possibile, alla lettera; che se per grave ragione non si puo`,
e` necessario seguir lo spirito della regola facendo tutto cio` che,
moralmente parlando, e` possibile.

570. Vi sono due difetti da evitare, lo scrupolo e la rilassatezza.
1) Via gli scrupoli: se c'e` qualche grave ragione di dispensarsi da un
punto, di differirlo o di sostituirlo con qualche equivalente, si
faccia senza inquietudine. Cosi` un urgente dovere del nostro stato,
per esempio la visita d'un infermo ci dispensa dalla visita al
SS. Sacramento nel caso che tornassimo troppo tardi; e vi suppliremo
allora pensando a Nostro Signore lungo la via; cosi` pure la cura dei
bambini dispensa una madre di famiglia da una comunione di regola se
non e` possibile conciliare questi due doveri: la comunione spirituale
sostituisce allora la comunione sacramentale.

2) Ma via pure la rilassatezza: l'immortificazione, il desiderio di
discorrere a lungo senza necessita`, la curiosita` ecc., non sono
ragioni sufficienti per differire un esercizio, col rischio
d'ometterlo poi intieramente. Cosi`, chi non puo` compiere un dato
dovere nella forma abituale deve studiarsi di compierlo sotto altra
forma: per esempio, un sacerdote obbligato a portare il viatico in
tempo di meditazione, si studiera` di convertire in una specie di
meditazione affettiva l'adempimento di questo dovere, porgendo ossequi
al Dio dell'Eucaristia che porta sul cuore 570-1.

571. La puntualita` fa parte dell'osservanza integrale della regola:
chi, senza buona ragione, non comincia un esercizio al tempo
stabilito, resiste gia` alla grazia che non conosce ritardi, si espone
a non aver poi piu` il tempo di farlo intieramente, o, se si tratta di
esercizio pubblico, a far indebitamente aspettare i fedeli se si e` nel
ministero, o gli alunni se si e` professori, dando un cattivo esempio
che si sentiranno pur troppo inclinati a seguire.

572. 2^ Cristianamente, vale a dire con intenzione soprannaturale,
per far la volonta` di Dio e dargli cosi` la piu` sicura prova del
proprio amore. In questa purita` d'intenzione sta l'anima della regola:
e` lei che da` a ognuna delle nostre azioni il suo vero valore,
convertendola in atto d'obbedienza e d'amore. Per praticarla, bisogna
raccogliersi un pochino prima di operare, domandarci che cosa vuole la
regola in quel momento e conformarvi la condotta per piacere a Dio:
"quae placita sunt ei facio semper". Cosi`, praticando la regola, si
vivra` costantemente per Dio: "qui regulae vivit, Deo vivit".

sez. III. Le letture e le esortazioni spirituali 573-1.

573. Queste letture od esortazioni sono compimento e continuazione
della direzione: un libro spirituale e` in sostanza una direzione
scritta; e un'esortazione e` una direzione orale rivolta a molte anime
insieme. Ne esporremo:
* 1^ l'utilita`;
* 2^ le disposizioni necessarie per trarne profitto.

I. Utilita` delle letture e delle conferenze spirituali.

574. A) Della Sacra Scrittura. Sta senz'altro, al primo posto la
lettura dei Libri santi e specialmente del Nuovo Testamento.

a) Le anime veramente pie fanno dei Santi Vangeli la loro delizia
perche` vi trovano: 1) gl'insegnamenti e gli esempi di Nostro Signor
Gesu` Cristo, e nulla le forma meglio alla soda pieta`, nulla piu`
efficacemente le trae all'imitazione del divino, Maestro.

Avremmo mai capito che cos'e` l'umilta`, la dolcezza, la pazienza, la
sopportazione delle ingiurie, la verginita`, la carita` fraterna spinta
fino all'immolazione di se`, se non avessimo letto e meditato gli
esempi e le lezioni di Nostro Signore su queste virtu`? I filosofi
pagani, e in particolare gli stoici, scrissero certamente belle pagine
su alcune di queste virtu`; ma qual differenza tra quelle esercitazioni
letterarie e l'accento persuasivo ed efficace del divino Maestro! Si
sente nei primi il letterato e spesso l'orgoglioso moralista che si
colloca sopra il volgo: "Odi profanum vulgus et arceo"; in Nostro
Signore invece si nota una perfetta semplicita` che sa abbassarsi
all'intelligenza del popolo; e poi Gesu` pratica cio` che insegna, e
cerca non la gloria sua ma la gloria di Colui che l'invio`.

2) Inoltre le anime credenti sanno che ogni parola, ogni azione del
Maestro contiene una grazia speciale che agevola la pratica delle
virtu` di cui leggono il racconto; adorano il Verbo di Dio nascosto
sotto la scorza della lettera e lo supplicano di illuminarle, di far
loro intendere, gustare e praticare i suoi insegnamenti. Questa
lettura e` come una meditazione e un pio colloquio con Gesu`, ed escono
da questa conversazione piu` risolute che mai a seguire Colui che
ammirano ed amano.

b) Gli Atti degli Apostoli e le Epistole somministrano pure alimento
alla pieta`: sono gl'insegnamenti di Gesu` vissuti dai discepoli,
esposti, commentati, adattati ai bisogni dei fedeli da coloro a cui
affido` la cura di continuar l'opera sua: nulla di piu` commovente, di
piu` efficace di questo primo commento del Vangelo.

575. c) Nell'Antico Testamento: 1) vi sono parti che devono trovarsi
tra le mani di tutti, come i Salmi. "Il Salterio, scrive il
Lacordaire 575-1, era il manuale di pieta` dei nostri padri; si
vedeva sulla tavola del povero come sull'inginocchiatoio dei Re. E`
anche oggi, in mano al sacerdote, il tesoro da cui attinge le
aspirazioni che lo conducono all'altare, l'arca che lo accompagna tra
i pericoli del mondo e nel deserto della meditazione". E` il libro di
preghiera per eccellenza, in cui si trovano espressi, con linguaggio
pieno di vita e di freschezza, i piu` bei sentimenti d'ammirazione,
d'adorazione, di timore filiale, di riconoscenza e d'amore, le
suppliche piu` ardenti nelle piu` varie e piu` penose circostanze, i
richiami dei giusto perseguitato alla divina giustizia, i gemiti di
pentimento del peccatore contrito ed umiliato, la speranza di
misericordioso perdono e le promesse di vita migliore. Leggerli,
meditarli e conformarvi i sentimenti, e` certo occupazione molto
santificante 575-2.

2) Anche i libri sapienziali possono essere fruttuosamente letti dalle
anime pie; vi troveranno, insieme coi premurosi inviti della Sapienza
increata a vita migliore, la descrizione delle principali virtu` da
praticare riguardo a Dio, al prossimo e a se` stessi.

3) Quanto ai libri storici e profetici, perche` la lettura ne sia
proficua occorre una certa preparazione, e vi si deve sopratutto
vedere l'azione provvidenziale di Dio sul popolo eletto, per
preservarlo dall'idolatria e continuamente ricondurlo, non ostante i
suoi traviamenti, al culto del vero Dio, alla speranza del Liberatore,
alla pratica della giustizia, dell'equita`, della carita`, specialmente
verso i piccoli e gli oppressi. Quando si possegga questa
preparazione, vi si trovano attraentissime pagine; e se insieme con le
buone opere vi si narrano pure le debolezze dei servi di Dio, e` per
ricordarci l'umana fragilita` e farci ammirare la divina misericordia
che perdona i peccatori pentiti 575-3.

576. B) Degli autori spirituali. Sono, chi li sappia scegliere tra i
migliori, specialmente tra i santi, maestri insieme ed ammonitori.

a) Sono maestri, che, possedendo la scienza dei santi e avendola
praticata, ci fanno capire e gustare i principi e le regole della
perfezione; ci rinsaldano la persuasione rispetto all'obbligo di
tendere alla santita`; ce ne indicano i mezzi, mezzi tanto piu` efficaci
in quanto che li praticarono loro stessi; ci esortano, ci animano, ci
traggono a seguirli.

Sono maestri tanto piu` utili in quanto che sono sempre a nostra
disposizione; e, con l'aiuto del direttore, possiamo scegliere quelli
che convengono meglio allo stato dell'anima nostra trattenendoci con
loro quanto vogliamo. Vi sono infatti ottimi autori adatti alle
condizioni di ogni anima, e che rispondono a tutti i loro attuali
bisogni; tutto sta a saperli scegliere bene e leggerli col desiderio
di trarne profitto.

577. b) Sono pure ammonitori assai benevoli, che ci svelano i nostri
difetti con riguardo e dolcezza. Son paghi di mostrarci l'ideale da
perseguire, invitandoci a studiar noi stessi con l'aiuto di questo
specchio spirituale, per rilevar lealmente le nostre buone qualita` e i
nostri difetti, le tappe gia` percorse e quelle che dobbiamo ancora
percorrere per accostarci alla perfezione. Ci sono cosi` agevolate le
riflessioni su noi medesimi e le generose risoluzioni.

Non e` quindi meraviglia che la lettura dei libri spirituali, comprese
le vite dei Santi, abbiano causato conversioni come quelle d'Agostino
e d'Ignazio, e condotto ai piu` alti gradi di perfezione anime che
altrimenti sarebbero vissute nella mediocrita`.

578. C) Delle conferenze spirituali. Queste conferenze hanno sulle
letture un doppio vantaggio: a) s'adattano meglio ai bisogni speciali
degli uditori, essendo state composte espressamente per loro; b) sono
piu` vive e, a parita` di condizioni, piu` efficaci dei libri, piu` atte a
trasfondere la persuasione nelle anime: lo sguardo, il tono della
voce, il gesto, in una parola l'azione oratoria, fanno risaltar meglio
il valore delle cose dette. Ma, perche` cio` avvenga, e` chiaro che chi
parla deve essersi nutrito l'anima alle migliori sorgenti, sentirsi
profondamente convinto di cio` che dice e chiedere a Dio di benedire e
di avvivare le sue parole. E si richiede pure che gli uditori siano
ben disposti.
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Stretta è la porta e angusta la Via che conduce alla Vita (Mt 7,14)
 
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