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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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17/10/2013 11:24
 
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CONCLUSIONE.

498. La conformita` alla volonta` di Dio e` dunque uno dei piu` grandi
mezzi di santificazione; non possiamo quindi conchiudere meglio che
con queste parole di S. Teresa 498-1 : "L'unica ambizione di
colui che comincia a far orazione, -- non si dimentichi questo che e`
importantissimo, -- dev'essere di porre ogni studio nel rendere la sua
volonta` conforme a quella di Dio... sta in cio` tutta la maggior
perfezione che si possa toccare nel cammino spirituale. Quanto piu`
questa conformita` e` perfetta, tanto piu` si riceve dal Signore e tanto
piu` si e` avanti in questo cammino". E aggiunge che avrebbe anche lei
desiderato di vivere in questa via di conformita`, senza essere elevata
a ratti ed estasi, tanto era convinta che questa via basta alla piu`
alta perfezione.

sez. IV. La preghiera 499-1.

499. La preghiera compendia e compie tutti gli atti precedenti: e`
desiderio di perfezione, perche` non si pregherebbe sinceramente se non
si volesse diventar migliori; suppone una certa conoscenza di Dio e di
se` stessi, perche` forma delle relazioni tra questi due; conforma la
nostra volonta` a quella di Dio, perche` ogni buona preghiera contiene
esplicitamente o implicitamente un atto di sottomissione al Supremo
nostro Padrone. Ma poi perfeziona tutti questi atti col farci
prostrare innanzi alla divina Maesta` per adorarla e implorar nuove
grazie che ci aiutino a progredire verso la perfezione. Esporremo
quindi:
* 1^ la natura della preghiera;
* 2^ l'efficacia come mezzo di perfezione;
* 3^ il modo di convertire la vita in abituale preghiera.

I. Natura della preghiera.

500. Qui prendiamo la parola preghiera nel senso piu` generale, in
quanto e` ascensione dell'anima a Dio. Ne esporremo:
* 1^ la nozione;
* 2^ le varie forme;
* 3^ la preghiera perfetta ossia il Pater.

1^ CHE COS'E` LA PREGHIERA.

501. Troviamo presso i Padri tre definizioni della preghiera che si
compiono a vicenda. Nel senso piu` generale, 1) e`, come dice
S. Giovanni Damasceno 501-1, un'ascensione dell'anima a Dio
"ascensus mentis in Deum"; e, prima di lui, S. Agostino aveva scritto
che e` un affettuoso slancio verso Dio 501-2 : "Oratio namque est
mentis ad Deum affectuosa intentio". 2) In senso piu` ristretto, si
definisce una domanda a Dio di cose convenienti: "petitio decentium a
Deo" 501-3. Per esprimere le mutue relazioni che la preghiera
pone fra Dio e l'anima, ci viene presentata come una conversazione con
Dio: "Oratio conversatio sermocinatioque cum Deo est" 501-4.
Tutti questi aspetti sono veri e, riunendoli, si puo` definir la
preghiera: un'elevazione dell'anima a Dio per rendergli i nostri
doveri e chiedergli le grazie necessarie a divenir migliori per la sua
gloria.

502. La parola elevazione e` una metafora che indica lo sforzo che
facciamo per staccarci dalle creature e da noi stessi e pensare a Dio,
il quale non solo ci avvolge da ogni lato ma risiede anche nel piu`
intimo dell'anima nostra. Essendo noi pur troppo inclinati a
sparpagliare le nostre facolta` su una folla di oggetti, ci e`
necessario uno sforzo per strapparle a questi beni futili e seduttori
e raccoglierle e concentrarle in Dio. Questa elevazione si chiama
colloquio, perche` la preghiera, adorazione o domanda che sia, richiede
una risposta da Dio e suppone quindi una specie di conversazione con
lui, sia pur brevissima.

E` chiaro che in questa conversazione, il primo atto dev'essere di
rendere a Dio i nostri doveri di religione, cosi` come si comincia col
salutare la persona con cui si conversa; solo dopo avere adempito
questo elementare dovere si possono esporre le proprie richieste.
Molti questa cosa dimenticano e di qui una delle ragioni per cui le
loro domande sono poco esaudite. E anche quando chiediamo grazie di
santificazione o di salute, non bisogna dimenticare che il fine
principale dev'essere la gloria di Dio; onde le ultime parole della
nostra definizione "a divenir migliori per la sua gloria".
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