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COMPENDIO DI TEOLOGIA SPIRITUALE

Ultimo Aggiornamento: 24/10/2013 13:41
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15/10/2013 12:27
 
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2^ Utilita` per i laici.

38. Diciamo utilita` e non necessita`; perche` i laici possono
lasciarsi guidare da un direttore istruito e sperimentato, e non sono
quindi assolutamente obbligati a studiare la Teologia ascetica.
Tuttavia questo studio sara` loro utilissimo per tre ragioni
principali:-- a) Per stimolare e tener vivo il desiderio della
perfezione, come anche per dar loro una certa conoscenza della natura
della vita cristiana e dei mezzi che ci aiutano a perfezionarla. Non
si desidera cio` che non si conosce, ignoti nulla cupido, mentre che la
lettura dei libri spirituali eccita o aumenta il desiderio sincero di
praticare cio` che si e` letto. Quante anime, per esempio, si sono
slanciate con ardore verso la perfezione, leggendo l'Imitazione, il
Combattimento spirituale, l'Introduzione alla vita devota, la Pratica
di amar Gesu` Cristo?

b) E anche quando si abbia una guida spirituale, la lettura d'una
buona Teologia ascetica facilita` e compie la direzione. Si sa meglio
cio` che bisogna dire nella confessione o nella direzione; si capiscono
e si ritengono meglio i consigli del direttore, quando si ritrovano in
un libro che si puo` rileggere. Il direttore, dal canto suo, si vede
dispensato dall'entrare in numerosi particolari, e si contenta, dopo
alcuni avvisi sostanziali, di far leggere qualche trattato ove il
diretto trovera` gli schiarimenti e i compimenti necessari. Cosi` la
direzione potra` diventar piu` breve senza nulla perdere dei suoi
vantaggi, perche` il libro continuera` e compira` l'azione del direttore.

c) Finalmente la lettura d'un trattato di vita spirituale potra`
supplire, fino a un certo punto, la direzione che non si potesse
ricevere per mancanza di guida spirituale o che si ricevesse
raramente. La direzione, come diremo appresso, e` certamente il mezzo
normale per formarsi alla perfezione; quando pero`, per una ragione o
per un'altra, non si puo` trovare un buon direttore, il Signore vi
supplisce, e uno dei mezzi di cui si serve e` appunto qualcuno di quei
libri che, in modo preciso e metodico, tracciano la via da tenere per
diventar perfetti.

3^ Modo di studiare questa scienza.

39. Per acquistare la scienza necessaria alla direzione delle anime
si richiedono tre condizioni: un Manuale, la lettura dei grandi
maestri, la pratica.

A) Lo studio d'un Manuale. Le letture spirituali che si fanno in un
seminario, la pratica della direzione, e specialmente l'acquisto
progressivo delle virtu` aiutano certamente molto il seminarista a
formarsi alla direzione delle anime. Ma pure ci vuole anche lo studio
d'un buon Manuale. 1) Le letture spirituali sono anzitutto un
esercizio di pieta`, una serie d'istruzioni, di consigli e
d'esortazioni sulla vita spirituale, ed e` ben raro che vi si trattino
in modo metodico e completo tutte le questioni di spiritualita`. 2) In
ogni caso, se i seminaristi non hanno un Manuale, a cui possano
logicamente riferire i vari consigli che lor si danno, e che possano
rileggere di quando in quando, presto dimenticheranno cio` che hanno
inteso e mancheranno della competente scienza. Ora questa scienza e`
una di quelle che il giovane clero deve acquistare in Seminario, come
ben disse Pio X: "Scientiam pietatis et officiorum quam asceticam
vocant". 39-1

40. B) Lo studio approfondito dei Maestri spirituali, specialmente
degli autori canonizzati, o di quelli, che senza essere tali, sono
vissuti da santi. a) Al loro contatto, infatti, il cuore si riscalda,
l'intelligenza, illuminata dalla fede, percepisce piu` chiaramente e
gusta meglio che in un libro didattico i grandi principii della vita
spirituale, e la volonta`, sorretta dalla grazia, e` stimolata alla
pratica delle virtu` cosi` vivamente descritte da coloro che vi si sono
valorosamente esercitati. Aggiungendovi la lettura delle vite dei
santi, si capira` anche meglio perche` e come si devono imitare, e
l'irresistibile efficacia dei loro esempi dara` nuova forza ai loro
insegnamenti: "Verba movent, exempla trahunt".

b) Questo studio, cominciato in Seminario, dovra` continuare e
perfezionarsi nel ministero: la direzione delle anime lo rendera` piu`
pratico; come un buon medico non cessa di perfezionare i suoi studi
con la pratica dell'arte e l'arte con nuovi studi, cosi` un savio
direttore dara` compimento alle sue cognizioni teoriche con la
direzione delle anime, e all'arte della direzione con nuovi studi
riguardanti i bisogni speciali delle anime a lui affidate.

41. C) La pratica delle virtu` cristiane e sacerdotali sono sotto il
savio stimolo d'un direttore. Per ben capire la varie tappe della
perfezione, non c'e` mezzo piu` efficace che percorrerle da se` stesso;
infatti, la miglior guida attraverso le montagne non e` forse colui che
le ha percorse egli stesso in tutti i sensi? E quando si e` stati ben
diretti, si e`, a parita` di condizioni, piu` atti a dirigere gli altri,
perche` si e` visto per esperienza come si applicano le regole nei casi
particolari.

Combinando queste tre condizioni, si studiera` la Teologia ascetica con
molto profitto per se` e per gli altri.

42. Soluzione di alcune difficolta`. A) Si rimprovera talvolta
all'Ascetica di falsare le coscienze, mostrandosi molto piu` esigente
della Morale e chiedendo alle anime una perfezione inattuabile. Questo
rimprovero sarebbe fondato se essa non distinguesse tra precetto e
consiglio, tra le anime chiamate ad un'alta perfezione e quelle che
non lo sono. Ora non e` cosi`: pur spingendo le anime elette verso
altezze inaccessibili ai cristiani ordinari, non dimentica la
differenza che passa tra precetto e consiglio, tra le condizioni
essenziali per salvarsi e quelle che sono richieste per la perfezione;
ma sa pure che, per osservar bene i comandamenti, bisogna osservare
pure alcuni consigli.

43. B) Viene accusata di favorire l'egoismo, a tutto anteponendo la
propria santificazione. -- Ma Nostro Signore stesso c'insegna che la
salvezza dell'anima nostra dev'essere il nostro primo pensiero: Quid
enim prodest homini si mundum universum lucretur, animae vero suae
detrimentum patiatur? 43-1 Nulla v'e` d'egoistico in questo; perche`
una delle condizioni essenziali per salvarsi e` la carita` verso il
prossimo, la quale si manifesta tanto con le opere corporali quanto
con le spirituali; e la perfezione vuole che si ami il prossimo al
punto da sacrificarsi per lui, come fece Gesu` per noi. Se questo e`
egoismo, e` un egoismo poco temibile.

C) Si insiste: l'Ascetica spinge le anime alla contemplazione e quindi
le distoglie dalla vita attiva. -- Bisogna assolutamente ignorare la
storia, per affermare che la contemplazione nuoce all'azione: "I veri
mistici, dice il signor De Montmorand 43-2, sono persone di
pratica e di azione, non di ragionamento e di teoria. Hanno il senso
dell'organizzazione, il dono del comando, e si palesano pieni di
ottime doti per gli affari. Le opere che essi fondano sono vitali e
durevoli; nella concezione e nella direzione delle loro imprese, danno
prova di prudenza e di arditezza, e di quella giusta stima delle
possibilita` che costituisce il buon senso. Difatti sembra appunto che
il buon senso sia la loro dote principale: un buon senso che non e`
turbato da alcuna esaltazione morbosa ne` da alcuna immaginazione
disordinata, al quale s'aggiunge anzi una rara potenza di
discernimento." Non abbiamo forse visto, leggendo la storia della
Chiesa, che la maggior parte dei santi che hanno scritto intorno alla
vita spirituale erano nello stesso tempo uomini di scienza e d'azione?
Ne sono prova: Clemente Alessandrino, S. Basilio, S. Grisostomo, [sic]
S. Ambrogio, S. Agostino, S. Gregorio, S. Anselmo, S. Bernardo, il
B. Alberto Magno, San Tommaso, S. Bonaventura, Gersone, S. Teresa,
S. Francesco di Sales, S. Vincenzo de Paoli, il Card. di Be'rulle, la
Signora Acarie, e tanti altri che sarebbe troppo lungo enumerare. La
contemplazione non soltanto non e` di ostacolo all'azione, ma la
illumina anzi e la dirige.

Nulla dunque e` piu` nobile, piu` importante, piu` utile della Teologia
ascetica ben compresa.

sez. V. Divisione della Teologia ascetica e mistica
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