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LA NUBE DELLA "NON-CONOSCENZA"

Ultimo Aggiornamento: 07/09/2013 13:03
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07/09/2013 12:14
 
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CAPITOLO 9
Durante la contemplazione, ogni ricordo,
anche se si tratta delle cose più sante, è più di ostacolo che di aiuto

Perciò devi sempre sopprimere l’intensa attività della tua immaginazione che vien sempre a disturbarti allorché ti disponi a questa cieca contemplazione. Che se tu non la sopprimi, sarà lei a farlo con te. Così che quando sei convinto di trovarti in questa oscurità e di non aver altro pensiero all’infuori di Dio, se vi fai ben attenzione noterai che la tua mente non è affatto occupata da questa oscurità, ma dalla chiara considerazione di qualcosa al di sotto di Dio. In tal caso, questo qualcosa se ne sta per il momento al di sopra di te, in mezzo tra te e il tuo Dio. Fa’ dunque il serio proposito di rigettare simili considerazioni, per quanto possano essere sante e attraenti.
Una cosa ti voglio dire: giova di più alla salvezza della tua anima, ha più valore, in se stesso e piace di più a Dio e a tutti gli angeli e i santi in cielo — sì, è di maggiore aiuto a tutti i tuoi amici nel corpo e nello spirito, vivi o morti — questo cieco slancio d’amore verso Dio in se stesso e questa continua e segreta pressione d’amore verso la nube della non-conoscenza. Meglio dunque sarebbe avere un simile atteggiamento e provarlo come fosse un sentimento spirituale, piuttosto che contemplare o fissare l’attenzione sugli angeli o i santi in cielo, o ancora ascoltare la gioiosa melodia che circonda beati.
Non meravigliarti di quanto ti dico. Se tu potessi anche una sola volta percepire chiaramente questo slancio d’amore e questa segreta pressione, così da giungere per grazia a impossessartene e a sperimentarli in questa vita, la penseresti anche tu come me. Stai pur certo, però, che non potrai mai avere la chiara visione di Dio qui in questa vita. Puoi comunque aver coscienza di lui, se Dio stesso te lo concede per sua grazia. Eleva dunque il tuo amore fino a quella nube. O, per meglio dire, lascia che Ilio attiri il tuo amore su su fino a quella nube. E sforzati, con l’aiuto della sua grazia, di dimenticare tutto il resto.
Se il semplice pensiero di qualcosa al di sotto di Dio, pensiero spontaneo e nient’affatto ricercato, ti allontana di più da Dio che se non ci fosse stato nemmeno, e ti danneggia a tal punto da renderti meno capace di sperimentare il frutto del suo amore, quanto più dannoso si rivelerà un pensiero deliberatamente preso in considerazione e assecondato. E se il ricordo di qualche santo in particolare o di qualche oggetto puramente spirituale ti ostacola così tanto nel tuo lavoro, che ne sarà del ricordo di qualcuno che ancora vive in questa vita miserabile, o di qualsiasi altra cosa materiale o mondana?
Io non dico che quel pensiero improvviso e spontaneo, assolutamente involontario, pensiero riguardante una cosa buona e puramente spirituale che si trova al di sotto di Dio, o quell’altro pensiero suscitato appositamente per accrescere la propria devozione, siano di per se stessi un male, anche se sono di ostacolo in questo lavoro.
Dio non voglia che tu mi fraintenda. Quello che voglio dire è che, per quanto possa essere buono e santo, quel pensiero è più di ostacolo che di aiuto, almeno per il momento. Infatti, chi cerca Dio nella perfezione non troverà mai il proprio riposo nel ricordo di qualche angelo o santo del cielo.
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