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COME FAR TESORO DEI PROPRI SBAGLI

Ultimo Aggiornamento: 10/08/2013 18:16
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10/08/2013 09:47
 
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2 - Doppia tattica del demonio verso le anime.

Purtroppo l'esperienza conferma queste ultime parole! La maggior parte delle colpe non riparate che hanno causato scandali nella Chiesa, e in più quelle che solo gli Angeli di pace conoscono e piangono, furono cagionate dallo scoraggiamento. Senza di esso, con un pentimento fiducioso, niente sarebbe andato perduto. E invece, il demonio della disperazione, dopo una caduta, che spesso non fu che sorpresa, si insinuò nell'anima turbata e, adducendo mille argomenti, l'uno più scoraggiante dell'altro, finì coll'inoculare l'esasperante pensiero di Caino: Il mio peccato è troppo grande e non posso sperare perdono (Gn 6, 13).
Da questo momento, nota S. Paolo, il principe delle tenebre diventa padrone dell'anima; la conduce, la spinge, la precipita dove vuole: operatur in filios diffidentiae (Ef 2, 2), essendo riuscito a comunicarle due delle sue più diaboliche qualità l'allontanamento da Dio, a causa del peccato, e la paura di Dio, a causa dello scoraggiamento. E non crediamo che tale tentazione venga solo dopo le colpe gravi. Lo spirito di menzogna l'usa come arma tanto più terribile, quanto più dissimulata, anche contro l’anima virtuosa, dopo le più leggere cadute; e se proprio non riesce a trascinarla nell'abisso della disperazione, almeno la paralizza sulla via del bene, la disorienta, ne affievolisce le forze e presto la fa decadere dal fervore, per piombarla nella malinconia e nel rilassamento. Tutto diventa pesante, “non si ha più la premura di riparare le cadute e ne risulta una vera e propria tiepidezza...” (3) con conseguenze quasi irreparabili.
Le nostre colpe, e specialmente le più comuni, danno a Satana il destro per ottenere questo risultato e se, come è stato giustamente osservato (4), nella guerra contro la speranza, lo spirito infernale cerca di trasfigurarsi in angelo di luce (2 Cr 11, 14), non gli riesce difficile vincere la partita, contrapponendo alle continue ispirazioni della grazia le numerose nostre infedeltà, ai benefici divini le nostre ingratitudini e ai nostri propositi la mancanza di costanza.- Non è forse giusto, grida l'anima scoraggiata, che Dio si stanchi e faccia seccare la sorgente degli aiuti di cui io abuso? Egli mi abbandona e ne ha tutte le ragioni. E tempo che rinunzi a una impresa che le mie ricadute hanno dimostrato essere superiore alle mie forze. Finora ho avuto troppa presunzione di Dio e dì me stessa. A che serve esaurirmi in sterili sforzi e ritentare tutti i giorni, senza alcun risultato, la conquista impossibile di una santità irraggiungibile? Ormai l'esperienza mi dimostra fino all'evidenza che questi ideali sono inaccessibili alla mia debolezza. A che pro far sempre propositi, quamdiu ponam consilia in anima mea, per sentir poi il dolore di non averli mantenuti durante la giornata, dolorem in corde meo per diem, e dare al nemico motivo di rallegrarsi delle mie cadute, usquequo exaltabitur inimicus meus super me? (Sal 12.2-3).
O anima scoraggiata, non son tanto le vostre colpe che rallegrano il nemico, quanto invece l'abbattimento che ad esse fate seguire e la sfiducia nella divina misericordia in cui vi gettano. “Ecco, dice il Venerabile P. Claudio de la Colombiere, ecco il peggior male che possa incogliere una creatura. Se uno riesce a difendersi da tale disgrazia, può star tranquillo che supererà anche le altre e ne potrà anzi trarre grandi vantaggi. Tutto il male che potete aver fatto è un nulla in confronto a quello che fate mancando di confidenza. Dunque abbiate sempre fiducia: ve lo comando con tutto il potere che mi avete dato sopra di voi. Se mi obbedirete su questo, io vi garantisco la conversione” (5).
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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