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10/08/2013 11:40 | |
Nelle braccia del mistero di Dio! In Lui, non c’è soltanto potenza, scienza, maestà, c’è anche infanzia, innocenza, tenerezza infinita, perché Lui è Padre, infinitamente Padre. Non lo sapevamo prima, né potevamo saperlo; è stato necessario che ci inviasse il suo Figlio perché lo scoprissimo. Questi si è fatto bambino e così ha potuto dirci di diventare noi stessibambini per entrare nel suo regno. Egli, che è Dio di infinita grandezza, si è fatto così piccolo e umile davanti a noi che soltanto gli occhi della fede e dei semplici Lo possono riconoscere (cfr Mt 11,25). Così ha messo in discussione l’istinto naturale di protagonismo che regna in noi: «Diventare come Dio» (cfr Gen 3,5). Ebbene! Dio è apparso sulla terracome bambino. Adesso sappiamo come è Dio: è un bambino. Bisognava vedere per credere! Egli è venuto incontro al nostro prepotente bisogno di emergere, ma ne ha invertito la direzione proponendoci di metterlo al servizio dell’amore; emergere sì, ma come il più pacifico, indulgente, generoso e servizievole di tutti: il servo e l’ultimo di tutti.
Omelia, Fátima - Sagrato del Santuario, 12 maggio 2010 |