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GRANDI PAPI della storia

Ultimo Aggiornamento: 18/10/2014 18:09
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05/08/2013 23:03
 
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STEFANO I, romano (254-257)
Qui sappiamo che fu eletto "dopo 60 giorni" dalla morte di Lucio I.
Stefano si scontrò con san Cipriano a causa di due vescovi spagnoli che avevano abiurato alla fede durante le persecuzioni ed uno era giunto a Roma per CHIEDERE AL VESCOVO DI ROMA la riammissione all'episcopato san Cipriano diceva che si doveva avere compassione per i fedeli che avevano abiurato per paura, ma che per un VESCOVO ERA UNA VERGOGNA.

In verità fu esattamente il contrario.
che cosa accadde?
Che Stefano fu malamente informato su questi due vescovi passati per traditori, perciò era LUI ad opponersi, un vescovo allora si appella a san Cipriano che era molto ascoltato per chiedere UNA MEDIAZIONE A LORO FAVORE e per questo fu addirittura aperto un concilio di vescovi dell'Africa il quale però confermava la deposizione dei due vescovi
E Stefano venne ingannato dal riferimento dei fatti.
Questo creò una discrepanza fra san Cipriano e il vescovo Stefano. Roma predicava l'amore del Cristo e la sua benevolenza, Cartagine in questo, sui vescovi che avevano abiurato, non voleva fare nessuno sconto.  Non si sa come andò a finire.
 
Altro caso fu la discrepanza creata con il vescovo Marciano di Arles, il quale aveva aderito allo scisma di Novaziano e predicava il rifiuto DEL PERDONO anche in punto di morte a coloro che avevano abiurato alla fede.
Di nuovo si muovono i vescovi VERSO ROMA, scrivono una lettera a Stefano PREGANDOLO DI INTERVENIRE e per far deporre Marciano.
Anche qui non si sa come andarono le cose, sta di fatto che Stefano NON INTERVIENE e da ROMA la lettera viene girata da un vescovo, a san Cipriano, il quale  INTERCEDE PRESSO STEFANO e lo convince a rimuovere Marciano dal suo mandato al suo posto viene inviato un vescovo africano SCELTO da san Cipriano per il quale Stefano si trova d'accordo a patto che LO AVESSERO INFORMATO "con chi si potevano considerare in comunione"
 
 
 
1) Secondo san Cipriano e tutta la Chiesa dell'Africa, tranne in casi estremi e accertati, il Battesimo dato dagli eretici NON ERA CONSIDERATO VALIDO....(i casi estremi intendevano i casi in punto di morte e accertata la NON volontà all'eresia), e che gli eretici che facevano ritorno dovevano essere ribattezzati.
 
2) Stefano invece, seguendo la TRADIZIONE della Palestina e di Alessandria, riteneva che il Battesimo fosse valido comunque purchè vi fosse l'intenzione insegnata dagli apostoli e la formula trinitaria "Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo" e fosse fatto con acqua e che dunque un battezzato diventato eretico e che ritornava nella Chiesa NON aveva bisogno del ribattesimo perchè una volta dato, valeva per sempre.
 
Cipriano CHIESE ed ottenne la convocazione di due sinodi (nel 255 e nel 256) i quali ribadirono, da parte della Chiesa in Africa, la sua posizione...
Dal canto suo Stefano si attiva e scrive a TUTTE le Chiese dell'Asia ribadendo l'insegnamento APOSTOLICO il quale NON prevedeva un ribattesimo, e sosteneva che per gli eretici in passato battezzati e ritornati alla Chiesa era sufficiente la richiesta di perdono e l'imposizione delle mani quale segno di PERDONO, invocando per questo, le parole di Gesù "a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete restaeranno non rimessi". Stefano legge in questo comando del Cristo la possibilità di riammettere perciò gli eretici semplicemente attraverso la VOLONTA' DEL PERDONO e non di un ribattesimo.
Si rischiò un grave scisma quando Cipriano mandò due messaggeri con le risoluzioni sinodali, ma il Papa avendole sapute prime si rifiutò di ricevere i due inviati perchè diceva: "se li ascolto dovrò rompere la comunione con loro; se non li ascolto le possibilità di intenderci resteranno una speranza per l'unità della Chiesa!" (faccio notare la preoccupazione di Stefano e lo stratagemma di non accogliere i due mandati da Cipriano per salvaguardare l'unità della Chiesa)
 
Interviene così Dionigi di Alessandria, che se pur d'accordo con Roma, invita Stefano a trovare una strada più pacifica e ribadisce a Cipriano " che è illegittimo l'idea del secondo Battesimo".
 
 
Stefano stava CELEBRANDO LA MESSA IL 2 AGOSTO DELL'ANNO 257 e mentre sollevava il Calice con l'Ostia durante la consacrazione, i pretoriani irruppero e senza convenevoli LO DECAPITARONO SULL'ALTARE, aveva ancora in mano la santa Eucarestia.
Anche Cipriano subì una morte violenta a causa delle persecuzioni.
 
 
 
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Lu 12,42 Il Signore rispose: «Qual è dunque l'amministratore fedele e saggio, che il Signore porrà A CAPO della sua servitù, per distribuire a tempo debito la razione di cibo?
 
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