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MEDITIAMO LE SCRITTURE (Vol 5) Anno C

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2013 08:20
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17/01/2013 06:08
 
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Movimento Apostolico - rito romano
Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città

L'onnipotenza taumaturgica di Gesù Signore non ha limiti. A Lui è sufficiente una sola parola e tutto l'universo visibile e invisibile, animato e inanimato, spirituale e materiale, si pone subito al suo comando. L'obbedienza della creatura è immediata, istantanea, senza alcun ritardo o lasso di tempo. Oggi viene da Gesù un lebbroso e gli chiede la guarigione, affidandosi alla sua volontà: "Se vuoi, puoi purificarmi!".
Si è detto che la compassione di Cristo verso l'uomo non è governata dal suo cuore né dalla sua volontà, bensì dal cuore del Padre e dal suo eterno volere. È questo il grande mistero che avvolge Gesù e che fa la differenza con ogni altro uomo. Tutti, chi più chi meno, si lasciamo guidare e muovere dal proprio cuore non solo verso il bene, molto di più verso il male. L'uomo si sente padrone e signore di ogni suo atto, sentimento, moto del cuore e della mente. Lui non è vero servo del Signore, perché la sua volontà non è data tutta al suo Dio. Con Gesù questo non si può dire. Lui è tutto del Padre suo, sempre del Padre suo. Il Vangelo ci ricorda un solo momento in cui Lui era fortemente tentato di riprendersi la sua volontà. Si prostrò nella preghiera e la tentazione fu superata: "Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione»" (Lc 22,39-46). La preghiera intensa, forte, tenace, sempre ci fa consegnare la nostra volontà al Signore. Anche in questo Gesù è vero Maestro.
Venne da lui un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro». Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
Gesù conosce la sua missione. L'ha manifesta per intero nella Sinagoga di Nazaret: "Venne a Nàzaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore" (Lc 4,16-19). Il segno in Lui non è fine a se stesso. Deve produrre un vero processo di fede. La fede è sempre alla Parola, alla quale si deve obbedire con pronta e sollecita risposta. Il rischio che ci si fermasse al segno è altissimo. Per questo Gesù ammonisce severamente il miracolato che taccia, non dica niente a nessuno. Il miracolo per il miracolo non è espressione della missione di Gesù. La fede invece sì che è espressione perfetta. Colui che era stato guarito non obbedisce a Gesù e divulga la sua guarigione ai quattro venti. Con quale risultato? Che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città. Rimaneva fori, in luoghi deserti. La gente però accorreva a lui da ogni parte. È facile confondere la nostra opera di compassione, pietà, misericordia. È facile fermarsi al dono materiale che si riceve senza aprirsi per nulla alla fede nella Parola del Vangelo. A noi l'obbligo di non lasciarci mai fuorviare dalla giusta e santa compassione.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci strumenti di vera fede.
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