00 17/08/2010 13:05

Chi ha ragione: la Bibbia o la scienza?

Se la Bibbia è ispirata dal Signore questo vuol dire che tutto ciò che c’è scritto è vero e, dal momento che, nella nostra civiltà, nella nostra mentalità, è vero tutto ciò che è logico, coerente e verificabile sperimentalmente ci aspettiamo che anche la Bibbia sia così. Se poi la andiamo a leggere, senza alcun aiuto, da soli, cominciamo a venir colti prima da stupore e poi da parecchi dubbi perché la Bibbia si dimostra invece illogica, incoerente e alle volte anche in disaccordo rispetto alle scoperte della scienza. Qualcuno ha anche scritto un libro partendo partendo proprio da questi presupposti, il risultato è però, alla meglio, un grosso abbaglio. Un abbaglio che nasce, in buona o in mala fede, dall’ignorare tutta l’esegesi (esegesi significa interpretazione di un testo sacro o giuridico) cattolica dei testi sacri e che cosa significa che essi siano stati ispirati da Dio. La Bibbia non è un testo scientifico, le scoperte e le ricerche scientifiche sono tese a capire come funziona il mondo e poi, con le ricadute tecniche, a darci degli strumenti da usare nelle nostre vite. Il mezzo di comunicazione che usiamo adesso, quello su cui mi potete leggere nasce proprio da questo: da una ricerca scientifica e da una ricaduta tecnica di quella ricerca. La Bibbia invece è un libro che parla della nostra vita, della nostra vita personale ed è per questo che è come la nostra vita personale: illogica, incoerente e del tutto al di là di ogni verifica sperimentale. Intendiamoci, i testi sacri sono stati e sono ancora studiati dal punto di vista storico, e si sono scoperte quelle che sono le naturali contaminazioni che si ritrovano nella formazione di qualunque testo di questo tipo (per cui i miti e le culture con cui un popolo viene in contatto finiscono con l’influenzare anche la vita di quel popolo), ma tutto questo ha un valore di scoperta storica, scientifica, non toglie nulla al valore che la Bibbia, come testo ispirato da Dio, ha per la nostra vita. Si può discutere, dal punto di vista storico, se la fuga degli ebrei dall’Egitto c’è stata e in che modo ed è indubbiamente interessante, ma nessuna scoperta o teoria storica può togliere nulla al valore che il racconto dell’Esodo ha per la nostra vita. Il popolo in schiavitù siamo noi, la nostra vita, il Faraone è il peccato, Satana, che ci tiene in schiavitù. Per liberare la nostra vita dal Faraone possiamo anche provare la prima via che tentò Mosè, cioè quella della violenza, ma non otterremo nulla, dobbiamo prima fare l’incontro col roveto ardente e poi affidarci a Lui, totalmente, anche coi nostri dubbi e Lui allora ci starà accanto e ci mostrerà come liberarci dalla schiavitù del Faraone. Non sarà un percorso semplice, non sarà un colpo di bacchetta magica a salvarci, ma prima Mosè dovrà scontrarsi coi maghi del Faraone, poi verranno le piaghe che flagelleranno l’Egitto, ma il Faraone non lascerà andare il popolo, non fino all’ultima. E poi il popolo partirà prendendo con sé l’essenziale, ma il Faraone cambierà idea e tornerà alla carica. Dio però sarà sempre al fianco del popolo e non gli mostrerà la via più breve, ma prima della Terra Promessa (la pace e la serenità a cui ognuno di noi aspira) ci saranno quarant’anni nel deserto, ci sarà il vitello d’oro e le mormorazioni del popolo contro Dio, ci sarà la manna e le quaglie, fino ai combattimenti per entrare nella Terra Promessa. Ecco allora come tutto questo racconto diventa il racconto della nostra vita, il racconto che mostra il senso della nostra vita e che ci mostra la strada, facendoci vedere quanto sia vicino al nostro vissuto, alla nostra realtà. Ecco perché diciamo che è ispirato da Dio, perché è vero non nell’ordine della scienza, ma in quello del nostro cuore, della nostra vita. Ecco perché è Parola di Dio, perché è parola che è fatto, fatto concreto e che parla al nostro cuore, al cuore proprio di ciascuno di noi, come solo un Padre che ci conosce e ci ama può fare. Allora Bibbia e scienza hanno ragione entrambe e, in alcun modo, sono in contrapposizione, perché parlano linguaggi diversi e descrivono realtà diverse.

 



[Modificato da Coordin. 16/02/2011 21:58]