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LA CUSTODIA DEL CREATO NELL’ETICA CRISTIANA



L’emergere della “questione ambientale” nella riflessione teologica e magisteriale cattolica


L’aumento della popolazione mondiale e i mezzi d’intervento sulla natura messi nelle mani dell'umanità dalla tecnologia hanno fatto esplodere la cosiddettaquestione ecologica”1 o “questione ambientale”, sino al punto che, soprattutto dopo i mutamenti nell'Est Europa, la custodia e la salvaguardia del creato sembrano sempre di più occupare il posto, nella preoccupazione diffusa, che nel recente passato aveva la questione degli armamenti nucleari2. La coscienza dei cristiani non poteva non esserne coinvolta e le Chiese sentono sempre di più il dovere di farsi promotrici di un'opera di sensibilizzazione, di orientamento e di conversione.

Così la “questione ambientale” è diventata oggi giorno di casa anche nel mondo cristiano come questione indubbiamente seria e preoccupante. Anzi, per usare l'espressione di Giovanni Paolo Il, essa è una «questione vitale per la sopravvivenza dell'uomo»3.

1 Ricordiamo che lo stesso termine “ecologia” fu introdotto dal biologo tedesco Haeckel solo nel 1866.

2 La comunità mondiale è diventata consapevole di questo problema. Infatti i tre principali documenti sullo sviluppo e l'ambiente sottoscritti dai principali Capi di stato nel giugno 1992 al Summit sulla Terra a Rio In Brasile, la Dichiarazione di Rio sull'ambiente e lo sviluppo, la Convenzione sulle variazioni climatiche e la Convenzione sulla diversità biologica hanno tutte sottolineato il concetto delle nostre responsabilità verso le generazioni future.

3 Pace con Dio Creatore. Pace con tutto il creato. Messaggio per la Giornata mondiale della pace 1990