00 18/05/2011 12:57
IL CASO DI PAPA LIBERIO

per la prima volta un papa era davanti ad un tribunale.
..vediamo perchè:
 
abbiamo visto come il IV sec. si delineava fra lotte di libertà e di indipendenza della Chiesa, sarà proprio il Concilio di Nicea a far accorgere i Vescovi di essere oramai in balia di una tutela imperiale.
Basti pensare all'editto di Teodosio del 380.
La Chiesa, all'epoca non aveva un esercito personale, e i vescovi, grazie al cielo, erano veramente persone timorate di Dio.
Se da una parte faceva gioco che un imperatore difendesse la fede cristiana, dall'altra parte ci si cominciava a rendere conto che i valori supremi della fede in Cristo...venivano offuscati, confusi minacciati, insomma, una fede-stato o uno Stato -Fede...ma privandolo del valore spirituale....Un problema non da poco!
 
Ritroviamo il vescovo Atanasio che con tenacia combatterà per difendere l'ortodossia e la libertà della Chiesa di fronte alle mire dell'Imperatore Costanzo, che altro non era che l'impersonificazione della dominazione STATALE della Chiesa.
Quanto fosse battagliero Atanasio, ne abbiamo prova dalla discussione sorta fra papa Liberio e l'Imperatore Costanzo (figlio dell'imperatore Costantino) avvenuta a Milano nell'anno 355
(questo imperatore era favorevole alla questione ariana e voleva chiudere la bocca al vescovo Atanasio che a Nicea rappresentava il vescovo di Roma).Per ordine imperiale il papa Liberio viene condotto a Milano, ed è la prima volta nella storia che un papa viene condotto in un tribunale....Ma, grazie al cielo, nel momento più grande della sua vita il papa non si tira indietro, sa di essere nel giusto, sa di non aver tradito il Cristo e con serenità sarà avvocato di se stesso della libertà a favore non di se stesso soltanto, ma di tutta la terra poichè viene accusato non come uomo, ma come papa!
 
(Quanto segue è tratto da: "Chiesa e struttura politica nel cristianesimo primitivo, Jaca Book, Mi. 1970, pag.105 ss.")
 
L'imperatore Costanzo disse: < Sia perchè sei cristiano, sia perchè sei vescovo della nostra città, noi abbiamo ritenuto giusto convocarti e ti chiediamo di rifiutare la comunione con l'indicibile follia dell'empio Atanasio. La terra intera, infatti, ha riconosciuto che questo è giusto e per decisione di un concilio ha stabilito che egli è estraneo alla comunione della Chiesa.> 
Il vescovo di Roma Liberio, disse: .
L'imperatore Costanzo disse:< Tutta la terra ha condannato la sua empietà, ed egli, come ha fatto fin dall'inizio, si prende gioco di ciò che gli capita.>
Il vescovo di Roma Liberio, disse: < Quanti hanno firmato, non erano testimoni oculari di ciò che è accaduto, ma sono stati influenzati dalla paura di te, e dal fatto che tu potevi stimarli o disprezzarli...>
 
(Da premettere che nei sinodi di Arles, 353 e di Milano 355, molti vescovi intimiditi dalle minacce dell'imperatore, firmarono contro Atanasio per destituirlo, quanti non lo fecero furono mandati in esilio. Lo stesso toccò ad Atanasio e al vescovo Ilario Poitiers, che furono entrambi esiliati....poi, però, sappiamo come andò a finire...che Atanasio completò, ritornando, le sue giuste discussioni, vincendo contro gli ariani e Ilario, lo stesso, istituendo un nuovo sinodo....)
 
Proseguiamo nel testo scritto del processo:
L'imperatore disse: < In che senso parli di paura, di stima e disprezzo?>
e Liberio: < Quanti non amano la stima di Dio, preferendo i doni che ricevono da parte tua, condannarono senza averlo giudicato uno che non avevano visto di persona; questo non è cristiano!>
L'imperatore disse: < Eppure è stato giudicato in tua presenza durante il sinodo di Tiro, e in questo sinodo i vescovi di tutto il mondo l'hanno condannato...> (è importante sapere che quel sinodo di Tiro fu istituito da un funzionario imperiale il quale aveva deposto Atanasio senza informare il papa, dalla sua sede episcopale nel 335)...
e Liberio: < No! Tu sai bene che egli non è mai stato giudicato in sua presenza (sinodo dei vescovi); quanti allora si riunirono per condannarlo lo fecero dopo che Anastasio fu uscito dalla sala del giudizio...> (...)
e l'imperatore: < Quale parte della terra sei tu per prendere le difese di un uomo empio e rischiare di distruggere la pace del mondo e dell'intero universo?...>
e il vescovo Liberio: < La verità della fede non è in inferiorità per il fatto che io sono solo...; anche nell'A.T. infatti, troviamo tre persone, che si opposero da sole ad un decreto...> (rif. a Dan.3,8-97).
Qui intervenne l'eunuco Eusebio adirato: < Tu paragoni il nostro imperatore a Nabucodonosor!!>
e Liberio: < Niente affatto! Tu, piuttosto, condanni in un modo così arbitrario un uomo che non abbiamo giudicato. Io chiedo che prima si rediga una dichiarazione generale che confermi la fede esposta a Nicea; così una volta richiamati i nostri fratelli dall'esilio e collocatili di nuovo nelle loro sedi, se si vede che quanti ora fan sorgere disordini nelle chiese son nella linea della fede apostolica, allora tutti noi, riuniti presso la Chiesa di Alessandria, dove si trovano l'accusato, gli accusatori e i loro difensori, esamineremo ciò che li riguarda e prenderemo una decisione...>
 
...
 
Parla il vescovo Epitteto che chiede al papa:< Ma...il servizio di trasporti pubblici non soddisferà alla necessità dello spostamento dei vescovi...!>
e il papa: < La Chiesa non ha bisogno di trasporti pubblici: le singole chiese sono infatti in grado di accompagnare i loro vescovi fino al mare...>
 
 
L'imperatore accusa Atanasio ed altri vescovi per dei problemi avuti inerenti alla morte del fratello
il papa risponde: < O imperatore, non servirti dei vescovi per vendicarti di chi ti ha colpito e di chi hai in odio! Le mani degli uomini di Chiesa devono essere per servire e pure, per celebrare i sacri riti. Quindi, se ti sembra giusto, ordina di richiamare i vescovi nelle loro sedi. Se apparirà che sono concordi con colui che è oggi difensore della fede ortodossa stabilita a Nicea, allora, riuniti in un solo luogo, si preoccupino della pace nel mondo, affinchè non sia condannato al marchio del colpevole un innocente!>
 
e l'imperatore: < Una sola cosa è da ricercare. Dato che aspiri alla comunione con le chiese, voglio rimandarti a Roma. Per questo lasciati persuadere dalla necessità della pace: firma e torna a Roma!>
e Liberio: < Ho già detto addio ai miei fratelli a Roma. Le leggi della Chiesa sono più importanti della mia residenza a Roma!>
 e l'imperatore: < Dunque, hai tre giorni per riflettere; se vuoi firma e vattene a Roma, oppure decidi in quale luogo vuoi fare il tuo esilio!>
e Liberio: < Tre giorni non possono mutare la mia decisione; perciò mandami dove vuoi!>
 
Trascorsi i due giorni l'Imperatore interroga Liberio e lo manda in esilio a Berea, in Tracia. L'imperatore gli diede anche 500 monete d'oro, ma Liberio rispose all'ambasciatore: < Vattene, e rendile al tuo imperatore; anzi digli che ne avrà bisogno per darli ai suoi soldati...>
E ad Eusebio che gli portò altre monete avendo rifiutato quelle dell'imperatore, il papa disse: < Dopo aver spogliato le chiese della terra, mi fai proprio tu l'elemosina come ad un condannato? Vattene, e diventa prima un vero cristiano!> Se ne andò senza portare nulla con sè! 
 
Da premettere, tanto per consolidare che il primato del vescovo di Roma era, invece, molto sentito, che la storia di Atanasio era giunta per chiedere consiglio, al predecessore di papa Liberio, il papa Giulio (sucessore di Silvestro I- in mezzo c'è il papa Marco eletto e morto nell'anno 336, perciò non si hanno molte notizie...) il quale, insieme alla maggioranza dei vescovi in Occidente non accettava la destituzione di Atanasio nel sinodo "farsa" di Tiro...
 
Tornando al processo...Liberio andò in esilio...Tuttavia Dio vede e provvede: il 3 nov del 361 Liberio fu libero di assumere il suo ruolo perchè Costanzo morì. Per prima cosa decretò pubblicamente che annullava le decisioni prese a rimini e tutte inerenti alle teorie di Ario alle quali, i vescovi "traditori" avevano continuato a lavorare con l'imperatore. nel 362 invitò i vescovi di tornare in comunione con coloro che si erano compromessi a rimini, purchè profesassero il "credo" stabilito a Nicea, nel 366, fu perdono pieno! Perciò Liberio fu un papa responsabile e un vescovo per la pace e per l'unità.
Soltanto nel VI sec.riaccendendosi qualche lapillo ariano, fu messa in giro la voce del suo tradimento e dell'onta che portò alla Chiesa per aver subito un processo...Ma la storia e gli atti conservati, hanno col tempo riportato onore e allla Chiesa e alla serietà della storia stessa
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[Modificato da Credente 11/02/2012 18:36]