| 603 | Alla morte violenta di Maurizio, i Persiani, guidati dal re sassanide Cosroe II, con il pretesto dell'uccisione dell'imperatore, invasero nel 603 le province orientali dell'impero, prendendo due direttive: verso l'Asia minore, giungendo nel 615 sino a Calcedonia; e verso Sud, occupando Edessa, Antiochia |
5 Ottobre | 610 | Prese il potere Eraclio, figlio dell'esarca d'Africa, che si era ribellato all'imperatore Foca, che era succeduto all'imperatore Maurizio ma non stava dando una svolta in questo momento difficile. |
| 611 | Maometto si dichiarò l'inviato di Dio e sommo profeta mandato ad annunciare la vera religione. Insieme ai seguaci pensò di conquistare alla propria causa la Mecca, il centro religioso degli arabi, dove sorgeva il santuario della Caaba in cui si venerava la pietra nera insieme ad altri idoli. |
| 614 | I persiani entrano a Gerusalemme dove entrano in possesso della Santa Croce |
| 617 | i Persiani si volsero verso l'Egitto, conquistando Alessandria e costrinsero il patriarca a fuggire. |
| 619 | Il patriarca Sergio, basandosi sull'unione ipostatica, ritenne di dover ammettere una sola energia divino-umana, ritenendo che l'unità di energia non equivalesse all'unità di natura, dottrina monofisita che egli rigettava, bensì fosse la conseguenza dell'unità di persona nel Cristo. Lo stesso ragionamento fu applicato alla volontà di Cristo. Così affermò che in Cristo sussisteva un'unica volontà, quella divino-umana -monotelismo- conseguenza dell'unica persona. |
| 622 | Eraclio, imperatore d'Oriente, potè prendere l'offensiva, che ebbe il carattere di guerra religiosa per difendere il cristianesimo contro i Persiani pagani e riprendere la Santa Croce |
| 622 | L'ostilità dei sacerdoti della Mecca e dei ricchi commercianti, costrinse Maometto a fuggire a Medina, la prima città ad aderire al profeta |
| 623 | L'imperatore Eraclio aderì alla dottrina di Sergio e pubblicò un editto in cui proibì di parlare di due energie, lo stesso imperatore nominò Ciro di Fassi nella Lazia (Colchide), che era stato conquistato dalle idee di Sergio, patriarca di Alessandria, con la speranza di raggiungere, con il monoergismo, la pace religiosa |
| 626 | Persiani e Avari assediarono Costantinopoli |
| 629 | Maometto aveva assoggettato le tribù arabe alla nuova religione ed era giunto al limes Syriacus dell'impero |
| 629 | Eraclio passò al contrattacco portando la guerra nel cuore della Persia e costringendo gli avversari alla pace. Con la resa, Siria, Palestina e Egitto tornarono all'impero e fu restituita la Santa Croce a Gerusalemme dove, nel 630, con un gesto altamente simbolico, Eraclio si portò in solenne pellegrinaggio. |
| 630 | Raccolse dei seguaci con i quali poté ritornare vittorioso alla Mecca; impadronitosi della Caaba, distrusse gli idoli, eccetto la pietra nera e della Mecca fece la città santa, mentre Medina rimase il centro della sua attività di legislatore e di organizzatore. |
8 Giugno | 632 | Muore Maometto a Medina, senza lasciare eredi maschi. Gli successe il capo guerriero, Abu-Bakr designato dallo stesso profeta con l'appellativo di Califfo |
| 633 | Ciro celebrò un concilio in Alessandria dove fu emanato l'atto di unione della Chiesa d'Egitto con l'Impero, in nove capitoli di cui il settimo riconosceva e spiegava l'espressione "due nature", aggiungendo: "in questo unico e medesimo Figlio e Cristo ha operato sia quello che era divino che quello che era umano, mediante l'unica attività teandrica, così come insegna s. Dionigi". Sembrava che il monoergismo avesse avuto il potere di ristabilire l'ortodossia in Egitto e di procurare la pace religiosa all'Oriente. |
| 634 | Subentra il califfo Omar |
| 634 | Il patriarca Sergio chiede l'approvazione di Roma alla dottrina delle due energie in una lettera in cui spiega la raggiunta unità. Onorio I aderì genericamente a Sergio senza condividere monofisismo e monoenergismo, e per evitare scandalo suggerì che si evitasse di parlare di una o due energie. La decisione di papa Onorio I sarà esplicitamente anatemizzata dal VI concilio ecumenico (Costantinopoli, 681, Concilio Trullano), dove "Onorio, l'ex vescovo della vecchia Roma" fu ritenuto colpevole di eresia. |
| 636 | Il califfo Omar con la battaglia di Cadesia, pose fine al regno persiano; quindi scacciò i Bizantini da Siria e Palestina. |
| 638 | Omar poté entrare nella Città santa e andare a pregare sul luogo del tempio di Salomone: era stato lo stesso patriarca Sofronio a consegnargli la città di cui per ben due anni ne aveva diretto la resistenza; lo fece dove aver prima assicurato la reliquia della croce che inviò a Costantinopoli. |
| 638 | Morte di Onorio I |
| 639 | Eraclio pubblicò la Ecthesis -documento composto da Sergio- in cui veniva lasciata da parte la dottrina meno preoccupante del monoergismo, mentre veniva affermata e imposta ai sudditi la dottrina più pericolosa del monotelismo (en télema), cioè della doppia natura e dell’unica volontà di Cristo. I vescovi orientali accettarono l'Ectesis quasi all'umanità |
| 640 | Eletto Giovanni IV successe a Onorio I |
| 641 | Un concilio romano condannò l'Echtesis come gravemente nociva. L'imperatore Eraclio, dopo la condanna papale, sfiduciato per la sua politica religiosa e sotto l'incubo dell'invasione araba, non cercò di difendere l'Ecthesis, ma piuttosto si scusò di averla promulgata, per istigazione del patriarca Sergio |
| 642 | Gli Arabi dilagarono in Egitto, dove favorirono i vescovi copti, che rappresentavano l'opposizione al governo imperiale. |
| 642 | Papa Teodoro I (642-649) -di origine orientale, succede a Giovanni IV |
- Luglio | 645 | Disputa pubblica tra Pirro e Massimo, alla presenza dell'esarca e di molti vescovi. E Massimo fece una brillante dimostrazione della dottrina ortodossa. Pirro si dichiarò vinto e pronto a condannare il sinodo di Costantinopoli che aveva approvata l'Ecthesis. Recatosi a Roma Pirro fece l'abiura della dottrina monotelita nella basilica di S. Pietro. |
| 646 | Papa Teodoro I su richiesta dei vescovi dell'Africa, mandò allora un'ambasceria a Paolo, patriarca di Costantinopoli, con l'ordine di abiurare il monotelismo. Di fronte al diniego Teodoro depose Paolo il quale, ritenendo quell'intervento come un immischiarsi negli affari interni di altra Chiesa, si vendicò facendo distruggere la cappella del Palazzo di Placida, dove risiedevano gli apocrisari papali. |
| 648 | Costante II (641-68), nipote di Eraclio, divenne capo dell'impero, credette di ristabilire la pace con Roma ritirando l'Ecthesis, ma contemporaneamente, su consiglio di Paolo, patriarca di Costantinopoli, pubblicò nel 648 un nuovo editto dogmatico, chiamato Typos, che non prendeva alcuna posizione dottrinale, ma imponeva il silenzio sulla controversia minacciando severe pene a chi non avesse obbedito; il che fu altrettanto negativo per la pace. |
| 649 | Martino I successe a Teodoro I. Nello stesso 649 si preoccupò di riunire al Laterano un grande concilio (lo fece senza il consueto permesso del'imperatore Costante II; vi parteciparono 105 vescovi, in gran parte italiani e africani). Si tennero cinque sessioni, al termine delle quali fu emanato un simbolo di fede che ripeteva quello di Calcedonia, dichiarando che in Cristo c'erano due volontà naturali e due modi di operare e si colpirono di scomunica gli autori e i sostenitori della nuova eresia, cioè i patriarchi Sergio, Pirro e Paolo di Costantinopoli e Ciro di Alessandria. |
15 Giugno | 653 | Martino, arrestato dall'esarca Calliopa, fu trascinato a Costantinopoli, condannato per presunto alto tradimento ed esiliato a Cherson in Crimea, dove morì il 16 settembre 653. L'imperatore indignato contro il papa, anche perchè si era fatto consacrare senza la sua approvazione, fece ricorso alla forza. Sorte simile toccò ai seguaci della dottrina diotelita in Oriente. Fra questi l'abate Massimo, il più importante teologo del suo tempo |
10 Agosto | 654 | A Martino I successe Eugenio I, il quale mandò a Costantinopoli, per la conferma imperiale, i suoi apocrisari. Questi tornarono a Roma con una nuova proposta del patriarca Pirro, il quale era tornato alla sua antica sede, una formula che attribuiva a Cristo una volontà come ipostasi e due volontà secondo le sue due nature. |
| 668 | Costante II moriva assassinato a Siracusa, gli succedete suo figlio Costantino IV |
| 672 | Nasce San Bonifacio, a Crediodunum, nell'Inghilterra sud-occidentale, cresce fin da piccolo nelle abbazie di Exeter e di Nhutschelle.; il suo nome era Vinfrido |
| 673 | Costantinopoli fu in serio pericolo, la capitale fu salva grazie all'eroica difesa di Costantino IV che per l'occasione utilizzò contro le navi il fuoco marino o fuoco greco. |
| 678 | Costantino IV concluse la pace con gli Arabi e gli Avari |
7 Novembre | 680 | Concilio Costantinopolitano III. Il nuovo Concilio si aprì il 7 novembre 680 nel palazzo imperiale, nella sala a cupola (Trullos da cui Concilio Trullano), con 170 partecipanti. Si qualificò, sin da principio, come ecumenico (sesto della serie). Monoteliti e dioteliti si fronteggiarono. I delegati papali chiesero ragione sulla novità introdotta quaranta sei anni prima dai patriarchi di Costantinopoli, con l'accordo di Ciro d'Antiochia, sull'unica operazione e unica volontà di Cristo. Risposero i due patriarchi, Giorgio di Costantinopoli e Macario di Antiochia, asserendo che la dottrina non era nuova e che era stata anche asserita da papa Onorio. Il concilio condannò il monotelismo affermando due volontà in Cristo |
| 685 | Giustiniano II successe a Costantino IV, entrambi grandi difensori del sesto concilio ecumenico |
| 692 | Costantino IV riunì un altro Concilio per aggiungere canoni disciplinari ai due precedenti che avevano trattato solo questioni di fede e, in quanto integratorio dei due concili, fu chiamato Quinsesto. Fu presa in esame solo la situazione greco-orientale e furono emanati 102 canoni, molti dei quali contrastavano con la prassi romana. Così il can. III, che condannava la regola occidentale della castità dei preti e diaconi e imponeva di rimanere nella vita coniugale iniziata prima dell'ordinazione. Il can. XXXVI, riferendosi al can. XXVIII di Calcedonia, rigettato però dai papi, riconosceva al patriarcato di Costantinopoli un grado pari a quello del papa e ne sanciva la preminenza su tutti gli altri patriarcati di Oriente. |
| 693 | Papa Sergio I si rifiutò di sottoscrivere quegli atti anzi li condannò come contrari alla legislazione romana. Giustiniano II pensò di usare la forza, ma in aiuto del papa accorsero le milizie civiche di Ravenna e delle terre vicine, per cui l'inviato imperiale dovette lasciare Roma. |
| 708 | A Papa Sergio I succedette Costantino |
| 710 | Costantino chiamato per trattare della questione. l’imperatore Giustiniano II lo fece venire a Costantinopoli, nel 710, per trattare la questione; così il papa dovette accettare una parte dei canoni. |
| 711 | Giustiniano II fu assassinato e il potere fu preso da Bardane, uno stratega armeno di nome Filippico |
| 711 | Gli arabi sconfissero i visigoti di Spagna, ai cristiani rimase così solo il nord-est della Spagna. Quindi i musulmani valicarono i Pirenei e scesero nell'Aquitania e in Provenza |
| 712 | Filippico, educato nel monotelismo, fece rigettare in un sinodo il VI concilio ecumenico |
| 713 | L'imperatore Anastio II succeduto a Filippico riconobbe di nuovo il VI concilio ecumenico |
| 713 | Editto di Rotari, Liutprando re dei Longobardi si qualifica come principe cristiano e cattolico |
| 716 | Bonifacio parte con alcuni suoi amici, il suo pensiero è rivolto soprattutto ai sassoni, alle popolazioni germaniche. In questi anni sono proprio le isole, prima l'Irlanda con san Colombano e poi l'Inghilterra, a cominciare da san Willibrord, a riversare sul continente straordinari gruppi di monaci che battezzarono l'Europa. |
| 717 | Leone III, l'imperatore-soldato detto l'Isaurico, o il Siro, sale al trono |
| 717 | Dopo il 717 quasi tutte le chiese nei territori conquistati furono trasformate in moschee e di fatto scomparvero tutti i vescovati, anche se a lungo i titoli continuarono ad essere dati a vescovi non residenti. |
| 717 | I Longobardi di Benevento occuparono il 'Castrum' di Cuma, intervenne papa Gregorio II che stimolò il duca di Napoli a riconquistarla e contribuì alla sua liberazione dando ai Longobardi una somma di denaro. |
| 718 | Leone III si era acquistato dei meriti nella vittoriosa difesa di Costantinopoli , contro gli attacchi pericolosi degli arabi (717-718), costringendo la loro flotta ad allontanarsi da Costantinopoli; una vittoria da associare a quella che Carlo Martello conseguì nel 731, fermando l’avanzata araba a Poitiers. |
15 Maggio | 719 | Bonifacio va a Roma e incontra papa Gregorio II, vuole che la sua missionarità si appoggi solidamente alla cattedra di Pietro. Gregorio II invia Bonifacio tra i pagani di Germania. Da questo momento Winfrido prende il nome di un martire romano: Bonifacio. |
| 722 | Dopo esser stato fino all'anno prima ad evangelizzare i Frisoni, ora Bonifacio passa all'Assia. Comincia a fondare un primo monastero ad Amöneburg, sempre cercando l'appoggio del re franco, Carlo Martello. Del resto era tipico dei monaci cercare innanzitutto la conversione dei re, che nella tradizione di quelle tribù era un evento decisivo. |
22 Novembre | 722 | Bonifacio stende la sua prima relazione per il Papa, il quale lo chiama di nuovo a Roma e lo consacra vescovo. Bonifacio adesso è ufficialmente legato del Papa. Il Papa a sua volta gli affida di nuovo una quantità di lettere: per principi, per vescovi e soprattutto per Carlo Martello, invitato dal successore di Pietro ad aiutare l'opera del monaco anglico in terra germanica. |
| 723 | Bonifacio sfiderà le tribù germaniche abbattendo nel 723, a Gheismar, la quercia sacra al dio Thor e costruendo, con quel legno, una cappella dedicata a san Pietro |
| 724 | Col 724 si può considerare conclusa la vera e propria evangelizzazione dei pagani ad opera Bonifacio; dopo di che egli si dedicò a purificare e rinvigorire la vita cristiana, servendosi di sinodi provinciali come strumento di riforma. |
| 726 | Leone III, dopo aver invano chiesto l’assenso del patriarca Germano emanò un editto con cui si disponeva l'allontanamento , o il coprimento delle immagini sacre |
| 728 | L'intervento papale per la restituzione di Sutri, al confine settentrionale del ducato romano. Gregorio II dovette ricorrere ai donativi per convincere Liutprando ad abbandonare Sutri: il re cedette "fecendone donazione e restituendo ai beatissimi apostoli Pietro e Paolo", come si legge nel Liber Pontificalis. |
| 730 | La reazione di Gregorio II all'editto di Leone III fu violenta: pose infatti Roma fuori dell'autorità imperiale e dichiarò di non riconoscere più Leone III come imperatore; non giunse però a nominare un altro imperatore, per non attirare l'esercito bizantino a Roma |
- Febbraio | 731 | Elezione di Gregorio III che succede a Gregorio II |
| 731 | Carlo Martello ferma l'avanzata araba a Poitiers, le forze occidentali riuscirono a tener lontana dalla Gallia l'ondata degli infedeli |
| 732 | Gregorio II consacra arcivescovo Bonifacio, conferendogli il potere di consacrare vescovi sulla riva destra del Reno. |
| 733 | L'imperatore bizantino constatando che la sovranità bizantina su Roma era di pura forma e l'ltalia del Sud seguiva Roma, nel 732/733 staccò i Balcani e l'ltalia del Sud dalla giurisdizione ecclesiale romana per annetterli alla giurisdizione costantinopolitana. Nello stesso tempo staccò l'Isauria dalla giurisdizione di Antiochia, per annetterla ancora alla giurisdizione della capitale. Così le frontiere dell'Impero e quelle del patriarcato di Costantinopoli venivano a coincidere. Rafforzando la coesione dell'Impero e allontanando tutti coloro che contestavano la sua politica, a cominciare dal patriarca Germano, costretto a dimettersi e sostituito nella sede costantinopolitana con Anastasio, un iconoclasta, gettava così le premesse per creare una specie di Chiesa nazionale. |
| 739 | I rapporti del papa col re longobardo si fecero tesi nel 739, quando i Romani accolsero Trasmondo II, duca di Spoleto, ribelle a Liutprando. Le truppe del re allora invasero lo Stato romano e occuparono quattro città del confine settentrionale: Amelia, Orte, Bomarzo e Blera, giungendo vicino a Roma. Papa Gregorio III, incapace di resistere a questa pressione militare, insieme al Senato romano si rivolse allora a Carlo Martello, maggiordomo della corte e vero capo del regno dei Franchi. Carlo Martello, maggiordomo di Childerico, non accettò l'invito di Gregorio III, poichè riteneva i Longobardi un valido alleato nella lotta contro i Saraceni. |
18 Giugno | 740 | Muore Leone III |
| 741 | Costantino V successe a Leone III |
| 741 | Muore Carlo Martello, gli succedettero i due figli Carlomanno e Pipino II: il primo per l'Austrasia (la regione orientale della Gallia, con al centro Aquisgrana), l'altro per la Neustria (la regione occidentale). |
| 743 | Concilio Franco-Orientale. Fino a quel tempo infatti la chiesa franca era completamente libera da Roma, ossia del tutto staccata dalla cattolicità ed in pessime condizioni morali. Bonifacio, quale primo passo, fece prestare un giuramento di fedeltà al papa da parte dei vescovi di questa provincia riuniti in questo concilio |
| 745 | Bonifacio indisse il primo Sinodo di tutta la Chiesa franca |
| 747 | Carlomanno abdicò nel 747 per farsi chierico e monaco in Italia. Suo fratello, Pipino il breve, per evitare la concorrenza dei figli di Carlomanno, ormai maggiorenni, riunì allora nella propria mano tutto il potere nella terra dei Franchi e quindi si rivolse al papa chiedendogli "se colui che possedeva il potere del re non dovesse anche essere re". Con ciò riconosceva al papa un'autorità obbligante sul piano politico-statale. |
| 751 | Papa Zaccaria acconsentì all'elevazione del maggiordomo franco a re. A seguito dell'avallo papale, in un'adunanza dei grandi del regno, tenutasi a Soisson, Pipino si fece acclamare re, al posto di Childerico, ultimo Merovingio che fu internato in un monastero; quindi Pipino ricevette, forse dallo stesso s. Bonifacio, l'unzione regia. |
| 751 | Astolfo re dei Longobardi, aveva posto fine nel 751 all'Esarcato di Ravenna e alla Pentapoli e ora stava per conquistare anche il Ducato romano. Suo intento era quello di riunire, sotto il proprio scettro, tutta l’Italia. Il ducato, con le sole sue forze non avrebbe potuto resistere ai Longobardi e, d'altra parte, poiché da Costantino V, imperatore d'Oriente, non giungeva nessun aiuto, papa Stefano II decise allora di rivolgersi a quel sovrano che doveva, in gran parte, al papato la sua corona |
| 752 | A Papa Zaccaria succede Papa Stefano II |
| 753 | In seguito ad un ordine imperiale, vennero organizzate delle riunioni in numerose città per dibattere la questione iconoclasta. L'imperatore si rese conto che l'iconoclasmo era ben radicato e che gli iconoclasti avevano gli occhi volti verso di lui; perché divenisse dottrina ufficiale occorreva tuttavia un concilio che condannasse il culto delle icone. |
| 753 | Papa Stefano II si mise in viaggio verso la Francia, passando per Pavia (fine di ottobre), fece un ulteriore tentativo presso il sovrano longobardo "perché rilasciasse le pecorelle del Signore che aveva rapite e restituisse a ognuno il suo". Ricevuto un diniego, proseguì per la corte dei Franchi. |
- Febbraio | 754 | Costantino convocò un sinodo che ebbe luogo a Hieria, località presso Calcedonia. Né Roma né gli altri patriarcati d'Oriente parteciparono. Per Costantino l’unica vera icona di Cristo era l’Eucarestia perché, illustrando la natura umana del Cristo si cade nel nestorianesimo, che separa le due nature, o nel monofisismo che le confonde. Il sinodo anatematizzò poi il patriarca Germano e Giovanni Damasceno |
14 Aprile | 754 | Pipino convocò a Kierzy la grande assemblea del regno e il 14 aprile 754 fu decisa la guerra riuscendo a persuadere i proceres ad accogliere la richiesta del papa e, per iscritto, promise non solo di difendere la Chiesa di Roma e i suoi diritti, ma anche la 'restituzione' (reddere) dei territori imperiali occupati dai Longobardi, in particolare l'Esarcato di Ravenna. |
6 Gennaio | 754 | Giunto a Ponthion, nella Champagne si presentò in veste di penitente, ma fu ricevuto da Pipino con tutti gli onori, prestandogli il servizio di palafreniere (servitium stratonis), servizio che, nel cerimoniale bizantino di corte, poteva essere prestato solo all'imperatore. Stefano II chiese a Pipino che, per i meriti del Principe degli Apostoli, lo salvasse dalle mani dei Longobardi. |
28 Luglio | 754 | Fu suggellata l'alleanza tra la Chiesa e i Franchi, nell'abbazia reale di Saint-Denis, il papa consacrò di nuovo Pipino (a consacrarlo in precedenza era stato Bonifacio, vescovo missionario), questa volta con la sposa e i suoi figli Carlomanno e Carlo -futuro Carlo Magno- e gli conferì il titolo di Patricius Romanorum, titolo che, prima di allora, l'imperatore bizantino aveva conferito all'esarca di Ravenna e al duca di Roma (ma era stato anche dato ad alcuni generali e principi germanici). |
5 Giugno | 755 | Una gran folla di uomini, convertiti da Bonifacio, raccolta vicino a Dokkum, si prepara a ricevere il sacramento della cresima. Ma improvvisamente piomba su di loro un'orda di banditi. Bonifacio fa appena in tempo a incoraggiare i suoi che viene raggiunto da un colpo di spada. I suoi 52 compagni vengono massacrati come lui. Ha indissolubilmente ancorato alla guida di Pietro le Chiese d'Europa |
| 756 | Durante la sua seconda discesa dei Franchi in Italia, giunse a Roma una missione bizantina, con a capo il silenziario Giovanni, allo scopo di chiedere a Pipino la restituzione all'impero dei territori invasi dai Longobardi. La risposta di Pipino fu che egli era entrato in guerra "per amore di s. Pietro e a penitenza dei suoi peccati" e non si sarebbe lasciato corrompere dai donativi che l'inviato bizantino prometteva.Sconfitto Astolfo definitivamente, Pipino consegnò alla Sede Apostolica i territori conquistati "iure proelii", cioè l'Esarcato e la Pentapoli |
| 756 | Re Astolfo morì. Come suo successore era stato designato Rachis, uscito dal suo monastero, ma poi gli fu preferito Desiderio, duca di Tuscia, che aveva l'appoggio del papa perché aveva promesso di restituirgli le terre conquistate da Liutprando. Desiderio riuscì ad avere il regno, ma restituì solo Faenza e Ferrara. |
| 757 | A papa Stefano II succedeva suo fratello, il diacono romano Paolo I |
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