| 1104 | Ugo di Champagne fa il suo primo pellegrinaggio a Gerusalemme, con un importante accompagnatore: Ugo di Payns, il futuro fondatore dell'ordine dei Templari |
| 1104 | Enrico V, figlio di Enrico IV, si ribellò al padre con l'aiuto del partito gregoriano, nel 1106 sconfisse suo padre Enrico IV, costringendolo ad abdicare. Enrico si ritirò allora a Liegi dove, di lì a poco, ancora gravato dalla scomunica, morì. Scomparsi sia l'antipapa che Enrico IV lo scisma imperiale volse al termine |
| 1106 | Pasquale II pensò allora di risolvere l'annosa questione delle investiture e si accordò per un incontro con Enrico V. La concezione gregoriana dell'investitura, di nuovo si scontrò con la tesi già sostenuta da Enrico IV e ora fatta propria dal Enrico V: così il contrasto fra le due posizioni si rivelò irriducibile. |
| 1110 | Enrico V scese in Italia, con un esercito di 30.000 uomini, per restaurare l'autorità germanica in questa terra e ottenere la corona imperiale. |
| 1111 | Concordato di Sutri - A nome del papa, un esponente dei Romani -il laico Pierleone, ebreo convertito- pose come condizione per l'incoronazione imperiale che Enrico V rinunciasse alle investiture. La richiesta non venne accolta perchè per Enrico i regalia erano annessi agli uffici ecclesiastici e rappresentavano essenziali diritti della corona sui quali si basa l'ordinamento del regno di Germania. Di fronte a questa decisa opposizione i rappresentanti del papa avanzarono un'idea nuova e radicale, cioè la rinuncia da parte dei vescovi tedeschi a tutti i regalia. Su questa base, di reciproca rinuncia, fu raggiunto un accordo di massima stipulato il 4 febbraio 1111 a S. Maria di Turri. E' il primo concordato della storia della Chiesa: è infatti un patto bilaterale, con concessioni reciproche sancite nei documenti delle parti. |
12 Febbraio | 1111 | Enrico V proseguì la marcia su Roma e si presentò a S. Pietro per la cerimonia dell'incoronazione, fissata per il 12 febbraio. Ma durante la funzione, alla richiesta del papa di presentargli il suo decretum con la rinuncia all'investiture, Enrico V si rifiutò, appellandosi al rifiuto opposto dai vescovi e dai principi tedeschi. Pasquale II, sospese allora la cerimonia dell'incoronazione e, incurante delle minacce, proseguì la celebrazione della s. messa. Il papa fu fatto allora prigioniero in S. Pietro. Enrico, non sentendosi però sicuro, si ritirò con il suo esercito fuori Roma, portando prigioniero Pasquale II e i suoi cardinali. |
11 Aprile | 1111 | Il privilegio, Enrico V costrinse il Papa a firmarlo, concedeva al re l'investitura laica. Pasquale II concedeva due cose a Enrico V: l'assensus regio precedente l'elezione canonica e l'investitura con l'anello e il pastorale. Così l'elezione del clero e del popolo e la stessa consacrazione del metropolita si riducevano ad una mera formalità. |
13 Aprile | 1111 | Enrico V si fece incoronare in S. Pietro, ricevendo, dopo la comunione, il privilegium papale e, al termine della cerimonia, si fece dare dai Romani il titolo e la corona di patricius: che significava i diritti dell'impero sul papato, così come aveva fatto Enrico III, nel 1046. |
12 Marzo | 1112 | Il privilegio si chiamò subito pravilegium. Pasquale II però, a lungo, tenne fermo alla promessa fatta ad Enrico V, finché cedette alle insistenze che gli venivano da ogni parte e annunciò il proposito di ritirare il privilegium. A tal fine convocò un concilio al Laterano |
| 1112 | L'imperatore, che nel frattempo era stato scomunicato da numerosi concili [i primi quelli di Vienna (1112) e di Gerusalemme], proprio mentre si apriva il concilio, era sceso in Italia per rivendicare i possessi che la contessa Matilde (+ 24 luglio 1115) aveva lasciato alla Chiesa romana, e se ne impossessò. |
| 1113 | Papa Pasquale II fece una bolla per con cui eresse l'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, un ordine creato con finalità assistenziali. |
| 1117 | Pasquale II si ritirò a Benevento vista la discesa di Enrico V a Roma. |
| 1118 | Con l'aiuto dei normanni rientrò a Roma ma vi morì pochi giorni dopo. Gli successe il card. Giovanni di Gaeta, cancelliere della Chiesa romana, che prese il nome di Gelasio II. Enrico V nominò l'antipapa Gregorio VIII |
29 Giugno | 1118 | Gelasio riuscì così ad entrare a Roma per la festa del 29 giugno, ma senza potersi insediare al Laterano tenuto dall'antipapa. Non sentendosi sicuro, nel settembre, Gelasio lasciò Roma, diretto in Francia. Giunse fino a Cluny, dove decedette (1119). |
| 1119 | La situazione di stati federati di Terra Santa era precaria: erano delle isole cristiane in un mare musulmano. Lungo le strade del Santo Sepolcro venne istituito un servizio di guardia per la sicurezza dell’accesso; finché alcuni francesi diedero vita a un corpo di polizia permanente per controllare strade, cisterne, intorno ai Luoghi Santi e difendere i pellegrini dai saraceni e dai banditi. Baldovino II, re di Gerusalemme, apprezzò molto questo servizio e assegnò loro una sede, nei pressi del Tempio di Salomone: i Templari ebbero così il loro nome. Si può tuttavia parlare di un ordine di templari dopo il 1119, quando 8 cavalieri francesi, cui Balduino II aveva messo a disposizione un'abitazione nel palazzo reale, alla presenza del patriarca di Gerusalemme, si legarono, con voto solenne, nel combattere i nemici di Dio “nell’obbedienza, nella castità e nella povertà”. |
| 1119 | Venne eletto Papa Callisto II, Callisto, di sangue reale, poteva ora contare sull'appoggio dell'alto clero tedesco e anche sull'imperatore che, sin dalla primavera del 1119, aveva mostrato per la prima volta il desiderio di pace. Il papa inviò allora a Strasburgo, presso Enrico V, una legazione di francesi che riuscirono a convincere l'imperatore come la fedeltà feudale fosse indipendente dall'investitura. |
20 Ottobre | 1119 | Concilio a Reims, Callisto II annunciò l'intenzione di estirpare la simonia. Si giunse a un concordato ma alla fine l'imperatore non si presentò. Callisto II attese inultilmente fino al 26 ottobre, poi se ne tornò a Reims, dove procedette alla solenne scomunica dell'imperatore. |
| 1120 | Ugo di Payns fonda l'ordine dei Templari |
| 1121 | Ebbe termine lo scisma di Gregorio VIII che, dopo un severo processo, fu relagato in un monastero |
23 Settembre | 1122 | Concordato di Worms: Enrico V, ora assolto dalla scomunica, rinuncia alle investiture dei prelati, con l'anello e il pastorale e riconosce le elezioni canoniche e la conferma dell'eletto per opera del metropolita. Da parte sua, papa Callisto II riconosceva all'imperatore e ai suoi successori il diritto di praesentia, cioè di assistere alle elezioni dei prelati di Germania, purché fosse esclusa la simonia e l'impiego della forza; inoltre, nelle elezioni dubbie, il diritto di appoggiare il partito migliore |
| 1123 | Concilio ecumenico Laterano I. Callisto II, con questo concilio, in primo luogo restaurò la pace in un mondo che l'aveva pressoché perduta: lo fece ratificando il patto di Worms sulla questione delle investiture, un patto che però non era piaciuto ai gregoriani intransigenti. |
| 1124 | Onorio II divenne Papa |
13 Gennaio | 1129 | Composta la regola dell'Ordine dei Templari composta al Concilio di Troyes |
| 1130 | Alla morte di Onorio II, di nuovo tornò la divisione tra le due famiglie romane e anche all'interno del collegio cardinalizio:16 cardinali, fra cui la maggioranza dei cardinali vescovi, d'accordo con i Frangipani, elessero il card. Gregorio, cioè Innocenzo II (1130-43); mentre gli altri elettori -una ventina- elessero alcune ore dopo il card. Pietro Pierleoni, cioé Anacleto II (1130-38). La maggior parte dei cardinali-vescovi, cui spettava la tractatio, aveva eletto Innocenzo II. Anacleto II, da parte sua, ebbe però un numero maggiore di cardinali e il consenso del popolo. Fu lo scisma di Anacleto, in quanto questi, con la potenza del denaro -proveniva da una famiglia di ricchi banchiere ebrei di Roma- era riuscito ad avere il predominio sulla città. |
| 1132 | Lotario III, scendendo in Italia nell'autunno 1132, ricondusse Innocenzo II a Roma dove si fece incoronare imperatore il 4 giugno 1133, ma a S. Giovanni, poiché S. Pietro insieme alla città leonina era ancora in mano ad Anacleto. |
| 1135 | I Templari fanno prestiti ai pellegrini per i propri pellegrinaggio, in cambio ottengono spesso le eredità di coloro che ricevono i prestiti. |
| 1136 | Su sollecitazione di Innocenzo II e di s. Bernardo, l'Imperatore Lotario compì una spedizione contro i Normanni, sostenitori dell'antipapa, ma solo dopo la morte dell'antipapa Vittore (25/I/1138), Innocenzo II poté divenire padrone della situazione, impedendo che il successore Vittore IV avesse un seguito. E così lo scisma ebbe termine. |
| 1136 | Muore il primo Maestro dei Templari Ugo di Payns, e succede Roberto di Craon |
| 1138 | Lotario, di ritorno verso la Germania, morì e gli fu dato come successore Corrado III, della famiglia degli Hohenstaufen |
| 1139 | Concilio Lateranense II: fu il secondo lateranense, il decimo della serie dei concili ecumenici. Come il concilio del 1123, anche quello del 1139, fu celebrato al termine di uno scisma, quello di Analceto (1130): con la differenza che questo scisma fu prettamente romano e italiano, senza la partecipazione imperiale. Fu inoltre scomunicato Ruggero, re di Sicilia. Ma, dopo una fallimentare impresa militare contro i Normanni, dove lo stesso Innocenzo II fu vinto e fatto prigioniero (22 luglio 1139), il papa fu costretto a riconoscere il regno normanno. L'accordo non piacque ai Romani. Così come gli stessi Romani non approvarono il papa quando si rifiutò di concedere loro il permesso di radere al suolo la città di Tivoli, colpevole di una ribellione. |
29 Marzo | 1139 | Papa Innocenzo II emette la bolla Omne datum optimum, dove sono fondati i privilegi dei Templari, a cominciare dall’esenzione dalla giurisdizione episcopale. |
| 1144 | Caduta di Edessa, ciò originò una seconda Crociata, annunciata dal papa con una bolla e la cui predicazione fu affidata a s. Bernardo. L'impresa fu disastrosa per i cristiani, anche per colpa dei Bizantini che tennero un atteggiamento molto ambiguo. |
| 1145 | Muore Lucio II, sia lui che Celestino II non riuscirono a risolvere il conflitto con i Romani, anche Eugenio III fu costretto a fuggire. |
7 Aprile | 1145 | Eugenio III promulgava la bolla Militia Dei, che permetteva ai Templari di costruire loro proprie cappelle, al fine di non mescolarsi durante le funzioni religiose ai peccatori. In questo modo tra l’altro i Templari venivano esentati dall’interdetto e dalla scomunica ei vescovi. |
1 Dicembre | 1145 | Eugenio III emanò le bolle che bandiscono la seconda crociata. La Crociata deve avere un solo capo il re di Francia Luigi VII. |
27 Aprile | 1147 | Centotrenta cavalieri del Tempio si riuniscono in un capitolo a Parigi, intorno al Maestro di Francia, Everardo des Barres e al papa Eugenio III, qui organizzarono la loro partenza per la crociata e fu qui che ebbero il consenso di portare in permanenza la croce. |
| 1148 | Eugenio proibì ogni rapporto con Arnaldo, eretico che si scagliava contro la potenza della Chiesa. Quindi, grazie alla mediazione di Ruggero re di Sicilia, fece pace con i Romani i quali riconobbero il papa 'pater et dominus' e gli giurarono fedeltà, promettendo di restituirgli i regalia |
| 1148 | Goffredo di Rancogne avanza più rapidamente degli altri ostacolati dai bagagli e dai non combattenti e si separa dal grosso della truppa lasciandoli vittime dei Turchi, il comando viene preso dai Templari a questo punto e tutto l'esercito giura ubbidienza al Maestro Everardo des Barres. Luigi VII rimarrà impressionato dai Templari. |
| 1149 | Everardo des Barres, eroe della crociata disastrosa divenne Maestro del Tempio |
| 1149 | Affidata ai Templari la città di Gaza, |
| 1152 | Everardo des Barres torna alla vita contemplativa e lascia il suo mandato che sarà preso da Bernardo di Tremelay. |
| 1153 | Dieta di Costanza, concordato di Federico I Barbarossa e Eugenio III. Federico I promise di ridurre Roma al riconoscimento dell'autorità papale e di garantire tale autorità contro la minaccia normanna. In cambio chiese la corona imperiale e l'aiuto della Santa Sede contro i nemici dell'impero, sino alla scomunica contro i disobbedienti. |
| 1153 | Dopo un lungo assedio viene conquistata dai crociati Ascalona, e qui i Templari iniziarono a mettersi in cattiva luce grazie al loro Maestro Berardo di Tremelay, almeno secondo Guglielmo di Tiro, che fa entrare nella breccia delle mura solo i Templari per fargli prendere la maggior parte del bottino, conducendoli invece così alla morte. |
8 Luglio | 1153 | Morte di Eugenio III |
12 Luglio | 1153 | Ad Eugenio III successe Anastasio IV, d'età ormai avanzata e incapace di affrontare la nuova e rigorosa politica di Federico I |
| 1154 | Fu eletto l'energico Nicola Breskspear, cardinale di Albano, il primo papa di origine inglese che prese il nome di Adriano IV |
| 1155 | Con il beneplacito del Barbarossa, Arnaldo fu preso e consegnato al Papa: condannato al rogo come eretico, le sue ceneri furono disperse nel Tevere, per evitare che, intorno al suo corpo, nascesse un culto popolare. |
18 Giugno | 1155 | Fattosi incoronare dal papa (18.VI.1155), il Barbarossa tornò in Germania senza prestare l'aiuto contro i Normanni, promesso nel trattato di Costanza. Fu allora che Adriano IV, accogliendo l'invito di alcuni signori meridionali, pensò di muovere guerra a Guglielmo I, figlio di Ruggero II, re di Napoli e di Sicilia. |
| 1156 | Adriano IV sconfitto, fu costretto alla pace stipulando a Benevento un Concordato (1156) con il quale riconobbe la sovranità normanna su tutti i territori dell'Italia meridionale, sotto l'alto dominio della Santa Sede. Federico I ne fu irritato perché interpretò quel concordato come un ritorno alla politica dei tempi di Gregorio VII, il quale si era servito dei Normanni contro l'imperatore. Del resto, quest'accordo non favoriva il piano di restaurazione dell'impero perseguito dal Barbarossa. |
| 1157 | Scoppiò la crisi tra Adriano IV e Federico I. Motivo del contrasto: la cattura del vescovo danese Eschilo che, tornando da una visita ad limina, mentre attraversava la Borgogna, fu fatto prigioniero da alcuni predoni e l'imperatore non si era dato da fare per liberalo. Il papa scrisse allora una lettera di rimprovero portata da due legati alla dieta di Besançon, dove si trovava Federico I. |
| 1158 | L'imperatore, dopo aver sconfitto Milano, nella dieta di Roncaglia (11/11/ 1158), appoggiandosi sui giuristi bolognesi, nell'enunciare il programma di predominio politico nella penisola, fece una proclamazione dei diritti sovrani dell'imperatore da non lasciare spazio né all'autonomia comunale delle città lombarde, né ad una libertà politica del movimento papale. Una delle conseguenze fu l'obbligo dei vescovi italiani, in possesso di regalìe, di prestare il giuramento di fedeltà, come i vescovi germanici. E persino lo Stato Pontificio fu trattato alla stregua degli altri, per cui si tornarono ad esigere tasse cadute in disuso nel tempo, come il Fodrum, la tassa dovuta all'imperatore quando scendeva in Italia per l'incoronazione. |
- Settembre | 1159 | Adriano IV mori ad Anagni, fu sul punto di scomunicare l'imperatore poco prima di morire |
| 1159 | Una minoranza, di tendenza imperiale, elesse il card. Ottaviano Monticelli dei conti di Tuscolo, che prese il nome di Vittore IV (1159-64); mentre la maggioranza dei cardinali elesse il card. Rolando Bandinelli, che prese il nome di Alessandro III (1159-81). In favore di Alressandro III scrissero all'imperatore ventidue cardinali, mentre al card. Ottaviano rimasero solo quattro cardinali. Il diritto era dalla parte di quest'ultimo; ma Vittore si proclamò papa legittimo e, grazie all'appoggio dei rappresentanti dell'imperatore, costrinse Alessandro III ad abbandonare Roma. |
5 Febbraio | 1160 | Concilio convocato da Federico I a Pavia. Vi parteciparono appena 50 vescovi tedeschi e dell'Italia settentrionale i quali riconobbero Vittore IV, presente di persona e dichiarano invalida l'elezione di Alessandro III |
24 Marzo | 1160 | Alessandro III rispose scomunicando da Anagni Federico I e rinnovando la sanzione contro l'antipapa. |
| 1161 | Dalla parte di Vittore, oltre il partito imperiale, si schierarono inizialmente i cistercensi e i cluniacensi. Alessandro III, da parte sua, seppe giovarsi della crescente opposizione a Federico I dei Comuni lombardi, capeggiati da Milano che, da un anno, resisteva all'assedio imposto dall'imperatore |
| 1162 | Alessandro III si rifugò in Francia, Luigi VII, re di Francia, per le pressioni esercitate su di lui dall'imperatore, inizialmente non prese posizione, poi si mise dalla parte di Alessandro; lo seguì il re d'Inghilterra Enrico II. |
| 1163 | Concilio a Tours di Alessandro III, furono emanati canoni disciplinari per il clero e i religiosi e furono prese misure disciplinari contro il diffondersi dell'eresia nella regione di Tolosa. Inoltre vennero condannate le ordinazioni fatte dall'antipapa e dai suoi seguaci. Questa grande assise giovò alla causa di Alessandro III, che appariva come il vero papa. |
| 1164 | L'antipapa Vittore IV muore), il cancelliere imperiale, Rainaldo di Dassel, membro del clero e abile statista, fece eleggere un nuovo antipapa nella persona del card. Guido di Crema, che prese il nome di Pasquale III (1164-68). Quindi, nella dieta tenuta a Wübzburg, nella Pentecoste del 1165, l'imperatore si impegnò, insieme ai presenti, a ripudiare per sempre lo scismatico Rolando e mantenersi fedele a Pasquale III. |
| 1164 | La situazione era sfavorevole per Alesandro III, poichè gli era venuto meno l'appoggio di Enrico II, che era entrato in conflitto con l'arcivescovo Tommaso Becket di Cantebury, già suo cancelliere. Questi, da arcivescovo, si era comportato come fervido sostenitore dei diritti della Chiesa e aveva rifiutato un documento, stilato dall'assemblea dei vescovi del regno, tenuta a Clarendon nel gennaio 1164: erano delle costituzioni che facevano del sovrano l'arbitro delle elezioni episcopali e restringevano notevolmente l'autorità della Santa Sede in Inghilterra. Tommaso Becket, dopo essersi appellato al papa, fuggì in Francia dove si trovava Alessandro III, il quale condannò le costituzioni di Clarendon |
- Dicembre | 1165 | Barbarossa pensò di vincere la resistenza di Germania ricorrendo all'espediente di riesumare i resti mortali di Carlo Magno in Aquisgrana, facendolo proclamare santo dall'arcivescovo Rinaldo di Colonia, con il consenso di Pasquale III (dicembre 1165); ma non riuscì a suscitare nell'opinione pubblica il consenso che desiderava. Quindi il sovrano tedesco si preparò ad una nuova spedizione in Italia per installare a Roma l'antipapa e debellare gli avversari. |
| 1165 | Alessandro III entrò a Roma accolto con tutti gli onori, ma incalzato da Barbarossa, Alessandro III dovette fuggire a Benevento. |
| 1166 | Federico Barbarossa venne in Italia, per la quarta volta, all'indomani della morte di Guglielmo di Sicilia (+1166) il quale, fino ad allora, era stato il principale appoggio del papa. |
| 1167 | Il re Almarico I riuscì a procurarsi una posizione di sicuro vantaggio sul Saladino per l’Egitto. In Egitto si instaurò una sorta di protettorato franco, più tardi il re non rispettando l'accordo ottenuto vuole attaccare l'Egitto, il Maestro Templare Bertrando di Balnquefort si oppone, vuole rispettare l'accordo e per la prima volta non segue la guerra contro gli infedeli. |
1 Agosto | 1167 | Giunto a Roma l'imperatore fece intronizzare in S. Pietro il suo papa e si fece di nuovo incoronare da lui, insieme alla consorte Beatrice di Borgogna. Improvvisamente però scoppiò una epidemia malarica che falciò più di 2.000 cavalieri e costrinse Barbarossa a ritirarsi a Pavia e da lì a tornare in Germania, per la rivolta delle città lombarde, che avevano costituito la Lega Lombarda, cui avevano aderito 22 città. |
| 1168 | Morto l'antipapa Pasquale III, Federico riconobbe il nuovo antipapa Callisto III |
| 1168 | In onore del papa fu costruita la nuova città di Alessandria da una lega di Comuni della Lombardia e del Veneto, comprendente 16 città, lega favorita dallo stesso Alesandro III. |
| 1170 | Tommaso si riconciliò con Enrico II e nel 1170 pote' tornare a Canterbury, ma fu vittima di quattro cavalieri del re che lo uccisero in cattedrale, il 29 dicembre di quell'anno. |
| 1174 | Muore Almarico, re di Gerusalemme. L’autorità regale perse potere a causa delle reggenze, vista l’età minore dei re, e crescono le profonde divisioni con le classi dirigenti dello Stato. Balduino IV ha la lebbra e a tratti affida il regno in reggenza ad altri, così come fa con Raimondo di Tripoli fino al 1176. |
| 1175 | Nasce San Domenico di Guzman |
| 1176 | Balduino IV, divenuto maggiorenne assume il potere e si appoggia a una figura non ben voluta dai baroni che è Guido di Lusignano |
29 Maggio | 1176 | Barbarossa cercò di marciare contro Milano, centro dell'opposizione, ma nella battaglia di Legnano l'imperatore subì una grave sconfitta da parte dei Milanesi, stretti attorno al loro "Carroccio", per cui Federico I cercò la via dell'accordo con la Curia. |
| 1177 | Pace di Venezia. L'accordo fu raggiunto sulla base del riconoscimento di Alessandro III, come papa legittimo e della restituzione dei regalia beati Petri, compresa la prefettura di Roma e i beni di Matilde di Toscana. L'accordo impegnava poi l'imperatore a una pace di quindici anni con il re di Sicilia e alla tregua con i Lombardi per sei anni. La pace si concluse a Venezia nel luglio 1177 dove papa e imperatore si incontrarono. Barbarossa, ormai assolto dalla scomunica, cedette sull'antipapa e riconobbe Alessandro III, al quale prestò l'ossequio del bacio del piede. |
22 Novembre | 1177 | I crociati riportano un'importante vittoria contro 30.000 mammelucchi del sultano Saladino, la vittoria di Mont Gisard. Fu una delle più umilianti sconfitte del Saladino: i suoi uomini si trovarono privi di cibo e di risorse d’acqua sotto gli attacchi ripetuti delle truppe franche mentre si ritiravano in fuga verso l’Egitto, la storia gli darà modo di porre gli avversari nella stessa condizione ad Hattin |
- Marzo | 1178 | Alessandro III, tornato a Roma, si mostrò indulgente verso l’antipapa Callisto III, il quale fece atto di sottomissione |
| 1179 | Concilio Laterano III, ancora una volta il concilio era chiamato a ricomporre l'unità interna della Chiesa e a dare forma ad un assetto costituzionale e politico della respublica Christiana, ponendo nuovi e più sicuri termini fra potere secolare e sacerdotium. |
| 1179 | Il Saladino che fece distruggere il castello templare al Guado di Giacobbe |
| 1180 | Dopo le rovinose sconfitte dell’anno precedente, vennero concluse delle tregue con il Saladino in Terra Santa. Il Regno non era sicuramente al massimo splendore, la paura era tanta, e anche gli stessi Ordini militari a quanto dice Guglielmo di Tiro si erano chiusi nei propri castelli, aspettando di essere assediati. |
| 1180 | I Templari iniziano a essere banchieri di grandi regni come il regno di Francia, ormai erano ricchissimi |
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