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IL GRANELLINO
(Mt 5,1-12a)
Cosa cerchi nella vita: il piacere o la beatitudine? Il piacere viene dai sensi e la beatitudine dall'unione con Gesù Cristo che è la stessa beatitudine. Alla fine del suo pellegrinaggio terreno Gesù disse ai suoi discepoli: "Vi ho insegnato tutte queste cose perché la mia gioia sia in voi e sia piena". Il piacere è come la rugiada del mattino, appena esce il sole, scompare. Può essere paragonato anche all'erba del mattino; essa germoglia e alla sera è già secca. Cerchi il piacere della vendetta? Cerchi il piacere del primo posto e della popolarità? Cerchi il piacere del sesso e del danaro? Cerchi il piacere del viaggiare, dell'alcool e della droga? Cerchi il piacere del cibo, dei vestiti e dei gioielli? Tutto passa, cioè tutto è vanità. Il piacere è come l'acqua che scivola sul corpo. Il piacere ti fa esultare fino a quando dura. E, ascoltami, dura poco. Qualcuno mi chiederà: "Allora non bisogna cercare il piacere? Certo che bisogna cercarlo. Siamo fatti anche di sensualità. Il problema è che noi poniamo la nostra felicità solo nelle passioni, anche se lecite, dimenticando che siamo fatti anche di spirito. E lo spirito non si nutre di sensualità ma di spiritualità. La sensualità imputridisce, ma la spiritualità vive. A chi, per esempio, pensa che la gioia viene dal sesso, cosa accadrà se un giorno diventerà impotente? Ci potrebbe essere il rischio che si suicida. Capisco che è un esempio forte. La Bibbia lo dice: "Maledetto l'uomo che confida nella carne". La gioia viene dall'essere umile, mite, puro di cuore, generoso, misericordioso, pacifico; dall'essere affamato di Dio e testimone del Vangelo anche quando, a causa del nome di Gesù veniamo perseguitati e maltrattati. La gioia non passa, anzi, vivendo in intima comunione con Gesù, cresce sempre di più. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)