00 14/05/2010 08:07

Nell’appendice A al libro, Varghese riepiloga le principali lacune dei non CREDENTI, elencandole in 5 fenomeni che  non sono in grado di spiegare:
- La razionalità
- La vita
- La consapevolezza
- Il pensiero concettuale
- L’ego

Varghese, usa l’esempio di un tavolo di marmo e sostiene che se anche gli dessimo 3 miliardi di anni di tempo o l’infinito, questo non diventerebbe improvvisamente o gradualmente conscio della propria identità o del proprio intorno, “non diverrebbe mai ‘consapevole’, mai ‘penserebbe’, mai direbbe ‘Io’. Ma la posizione degli atei è che, a un certo punto nella storia dell’universo, l’impossibile e l’inconcepibile ci sia stato”. Nonostante negli ultimi 3 secoli la scienza abbia fatto passi da gigante nella comprensione del mondo fisico, non è in grado di dire nulla sulla natura o l’origine dei fenomeni di cui sopra. A qualche scienziato che ha tentato di spiegarli come manifestazione della materia, come una semplice transazione neurale, Varghese replica che sarebbe come dire che “l’idea di giustizia non è nient’altro che un serie di macchie d’inchiostro su un pezzo di carta”.

Sulla razionalità gli atei tagliano corto sostenendo che l’universo è sempre esistito e sempre esisterà, ma questo non spiega da dove questa eternità venga fuori. Spiegano anche che l’universo potrebbe avere una logica che noi non riusciamo a comprendere e quindi non c’è ragione di credere che esista un Essere supremo. Un altro punto contraddittorio è il concetto del “nulla” considerato come “qualcosa”. L’universo viene dal nulla, quindi niente leggi, niente campi, niente energia, niente simmetria. Nessuna proprietà, nessuna potenzialità. Questo non spiega però come dal “nulla” venga fuori “qualcosa”. Nonostante alcuni scienziati atei ritengano che tutte le questioni relative all’evoluzione siano scientificamente risolte, in realtà l’origine della vita in sé stessa, dalla prima cellula fino agli esseri viventi più complessi, è compresa pochissimo. Il ricorso (Dawkins) alla magia dei grandi numeri coinvolti è al limite della superstizione. Il fatto che siamo un cumulo di neuroni non spiega granché. Loro, i neuroni, non hanno qualcosa che assomiglia alla nostra consapevolezza e non c’è nulla che provi che siano in grado di produrre la consapevolezza. Sistemi di neuroni sono presenti nel cervello e nella stessa regione si forma la consapevolezza ma non c’è nessuna prova che “la materia possa improvvisamente ‘creare’ una nuova realtà che non ha nessuna rassomiglianza con la materia”. Come dire che tra un granello di sabbia e il cervello di Einstein non ci sarebbe nessuna differenza. Daniel Bennet sostiene che siamo delle macchine e che le macchine possono essere consapevoli. Un computer, la più sviluppata delle macchine, fa ma non sa cosa sta facendo, non pensa, non ha un ego. Dennet sostiene che la base della sua filosofia è l’assolutismo della terza persona, cioè sarebbe come dire che Dennet può tranquillamente affermare che “Io non credo in “Me’”. Il filosofo fisicalista John Searle a questo proposito ironizza “Se sei tentato dal funzionalismo, credo che abbia bisogno non di essere smentito, ma di essere aiutato”.

Il potere di pensare, capire e significare è qualcosa che trascende la materia. Cose come l’idea di libertà non hanno nulla a che vedere con la materia. Se c’è qualcuno che ha da obiettare coerenza vorrebbe che smettesse di parlare e di pensare. Non è il cervello che capisce ma noi. Il cervello rende possibile la comprensione. L’emissione di dati del computer è comprensibile a noi non al computer. La linea elettrica trasporta la corrente ma non medita sul libero arbitrio. “Io”, “me”, “mio” sono il più stimolante mistero di tutto. Io non sono in una particolare cellula del cervello o in una particolare parte del corpo. Le cellule e il corpo cambiano ma io resto lo stesso. Hume, che non riesce a trovare sé stesso, dimentica di chiedersi “Chi sta ponendo la domanda?” “Noi ci rendiamo conto che l’Io non può essere descritto, lasciato come sola spiegazione, in termini fisici o chimici: la scienza non scopre l’Io, l’Io scopre la scienza”.

[Modificato da Credente 14/12/2011 23:06]