00 25/01/2010 18:49

nella propria Chiesa

comunione tra movimenti ecclesiali e nuove comunità

Perché subito prima e soprattutto dopo il Vaticano II sono sorti nella Chiesa tanti Movimenti ecclesiali e nuove comunità?

Perché, mentre nella Chiesa del post-concilio c’era chi parlava di "inverno" invece che della annunciata "primavera", "lo Spirito Santo, per così dire, aveva chiesto di nuovo la parola. E in giovani uomini e in giovani donne risbocciava la fede, vissuta nella sua integralità come dono, come un regalo prezioso che fa vivere".
E’ questo quanto detto dal card. Joseph Ratzinger all’inizio della sua relazione teologica al Congresso dei fondatori o responsabili dei Movimenti ecclesiali, l’antivigilia di Pentecoste 1998.

Ma non si poteva prevederne lo sviluppo successivo, quando ha cominciato a realizzarsi la "comunione" tra essi, in risposta a Papa Giovanni Paolo II che al grande incontro della vigilia di Pentecoste ’98 indicava a Movimenti ecclesiali e nuove comunità una nuova tappa: dare alla Chiesa "frutti maturi di comunione".

Si è iniziato con gioia a mettere in pratica il comandamento dell’amore reciproco tra movimenti: "Ama il movimento altrui come il tuo proprio", sempre restando fedeli al proprio carisma. Questa comunione fa sentire, pur nella diversità di carismi e di finalità, fratelli, e perciò riconoscibili discepoli di Cristo.

Si è cominciato a pregare gli uni per gli altri e si è andati scoprendo la bellezza e l’utilità del carisma peculiare degli altri. Con l’arricchimento spirituale reciproco è cominciata una fattiva collaborazione, sia condividendo difficoltà e gioie nel testimoniare il Vangelo, sia offrendo insieme un contributo alla vita e alle strutture della Chiesa locale. Il cuore di ciascuno si è allargato maggiormente su tutta la Chiesa, per la quale ogni carisma è stato donato.

E' aumentato l'amore per il Papa, che ci ha così largamente benedetti e beneficati. Per l'amicizia che si è creata, nei singoli Movimenti si è avvertita come una rinata giovinezza.

La comunione tra movimenti nata a Roma si diffonde nel mondo

Questa comunione, sbocciata a Roma, si diffonde dunque con stupore in ogni parte del mondo. Per dare una idea della dimensione geografica della comunione tra Movimenti, possiamo dire che dal ’98 ad oggi si sono svolte, a imitazione del raduno dei Movimenti in Piazza San Pietro con Giovanni Paolo II, 306 "Giornate Pentecoste" in tutto il mondo, con la partecipazione di oltre mezzo milione di membri appartenenti a 331 Movimenti e Comunità ecclesiali.

L’incoraggiamento del Papa e dei Vescovi

Questa iniziativa è stata incoraggiata da Giovanni Paolo II, in una lettera autografa alla fondatrice dei Focolari:

"Il lavoro comune con altri Movimenti ecclesiali per trovare un punto d'unità, pur nella diversità dei vari carismi, ... è una notizia molto confortante ..., perché l'indispensabile collaborazione tra le varie realtà ecclesiali certamente porterà molti frutti".

Un vescovo così commenta, dopo una giornata vissuta in una riunione dei movimenti: "E’ tempo di unità dei carismi nella Chiesa, è l’ora della ecclesiologia di comunione come si viveva alle origini. E’ una novità che ha futuro. E’ il futuro della Chiesa!"

Moltissimi Vescovi diocesani hanno visto e favorito questa comunione che porta - hanno detto - nuova linfa evangelica nel popolo. Per citare uno dei tanti esempi di reciproca collaborazione, in Belgio, il Card. Daneels ha invitato tutti i movimenti della diocesi di Bruxelles alla preparazione dell’incontro "Bruxelles 2006", un progetto di nuova evangelizzazione delle grandi metropoli.