00 03/10/2010 21:55

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Il tema del Vangelo di questa domenica è la Fede. Un argomento delicato, parecchio trascurato oggi nella Chiesa, eppure è la questione centrale, sia per il cammino di santità sia per l’apostasia del cuore, ossia, la perdita della Fede.

È un argomento non trattato in nessun luogo, come se fosse scontata o si sostenesse da sola senza l’indispensabile partecipazione della persona. O che crescesse indipendentemente dai peccati e dalla vita corrotta della persona. Ma tutti, proprio tutti i cattolici modernisti consapevoli o inconsapevoli, ostentano, esibiscono, fanno sfoggio, di una grande fede, che scrivo con la minuscola perché di divino non ha assolutamente nulla.

Ricordare i modernisti non è un piacere né un obbligo, è solo opportuno chiarire che la grave crisi nella Chiesa è nata ed è alimentata da quanti si sono distaccati dal Vangelo e dal Magistero autentico della Chiesa per aggiornare, trasformare, umanizzare la sana Tradizione della Chiesa. Non dobbiamo metterci in nessun estremo, vogliamo restare con il Vangelo e la Chiesa, il resto si chiama modernismo, ossia, tutte le novità apportate da persone senza più fede, nella morale, nella liturgia, nella devozione, addirittura nelle verità fondamentali della Chiesa.

Molti modernisti affermano che se un mistero della Fede non è comprensibile non si deve più credere. Da inorridire. Ma il mistero si chiama mistero proprio perché non è comprensibile dalla ragione, non c’è ragionamento. Sarebbe onesto dire: “Io non ho più fede, non credo più nella Santa Messa, nell’Eucaristia, nella Trinità, pertanto affermo che non si devono credere”.

Ma occorre avere onestà intellettuale.

E sarebbe scandaloso pure affermarlo, perché se tu non credi più nei misteri della Chiesa, non devi più insegnare in seminario, non devi fare conferenze tra i cattolici, non devi arrogarti il ruolo di studioso della dottrina cattolica. Devi solo manifestare che non segui più il Vangelo di Gesù, quindi, che non vuoi vivere da cristiano e non hai qualità morali per fare da guida.

Il danno che arrecano quanti non hanno più Fede e continuano a mostrarsi come cristiani, è inimmaginabile, si tratta di un comportamento ambiguo che confonde i fedeli, li orienta verso il male e a vivere in opposizione al Vangelo. Noi questo comportamento lo condanniamo, non è onesto dare ai fedeli le proprie idee moderniste spacciandole come insegnamento della Chiesa.

Chi vive oggi di Fede?

Gesù lo ha detto: “Ma il Figlio dell'Uomo, quando verrà, troverà la Fede sulla terra?” (Lc 18,8). Bisogna partire da qui per fare una discreta valutazione sulla Fede dei cattolici. Già l’affermazione di Gesù contiene la risposta, ha detto che non la troverà, non ci saranno tutti i cattolici ad aspettarlo quando verrà, troverà un piccolo gregge, come Lui ha affermato.

I cattolici tiepidi o poco attratti da Gesù e dal Vangelo, quei cattolici che non vogliono lasciare il peccato e i vizi, si annoiano nel dover riflettere sulle parole di verità, preferiscono una fede permissiva, licenziosa, modernizzata e, per ultimo, umanizzata.

Invece, Gesù ha inviato sua Madre sulla terra a riunire da ogni angolo del mondo il piccolo gregge dei fedeli onesti, per educarli nella Fede, sostenerli nel cammino, guidarli nella verità del Vangelo. Questo è il motivo che ancora fa apparire dopo 29 anni la Madonna a Medjugorje.

La persona intelligente si chiede il vero motivo di lunghissime apparizioni. Ed è questo: raccogliere i buoni fedeli in un piccolo gregge e conservarlo nel suo Cuore Immacolato, là dove satana non ha accesso. Questo piccolo gregge aiuterà la Chiesa nel momento di grande difficoltà.

“Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno” (Lc 12,32).

A Medjugorje la Madonna continua a dare insegnamenti straordinari. Quello di ieri che riporto sotto, è un insegnamento importantissimo in questi tempi di confusione e di ribellione, perché in molti casi la Santa Messa è stata trasformata in rock and roll, la liturgia è uno spettacolo televisivo, la preghiera un divertimento da piazza.

Le parole che rimettono la Santa Messa, la liturgia e le devozioni, al posto importante che meritano, sono queste: Cari figli, oggi vi invito ad una umile, figli miei, umile devozione”. In queste parole c’è la spiegazione dell’errore che commettono numerosi cattolici che pregano nell’euforia, nell’esaltazione, nella finzione, nel vuoto della Fede. Domani lo commento.

Ritorniamo alla Fede. Solo chi ripone la sua speranza in Gesù, vive di Fede, si abbandona a Lui, è sicuro che non sarà mai solo, si considera figlio di Dio. Questa è la vera Fede.

Chi non cura la propria Fede, è come una banderuola, segue quello che fa comodo e non sa che cosa vuole essere. Sceglie la variabilità delle circostanze, crede non in Gesù ma in ciò che conviene. E questo si chiama interesse personale.

Invece, chi possiede una Fede matura, trova in sé una grande forza, è capace di superare ostacoli difficili senza abbattersi, controlla le difficoltà personali con calma ed equilibrio.

Senza questa Fede, non ci sono neanche le opere, perché la Fede morta è senza opere.

Se tra i cristiani c’è uno sbandamento morale, figuriamoci nel mondo. In quale luogo viene praticata la Fede cristiana? Non in televisione, né al cinema o al teatro, figuriamoci in politica, nello sport o nella moda. Quale canale televisivo basa la programmazione tenendo conto della Fede cristiana? Nessuno, tranne quelli religiosi.

Ci sono moltissime persone che non hanno Fede e sono oneste, ma tutto ciò che le riguarda prescinde dalla morale cristiana, non condividono i nostri valori e permettono quello che per noi è peccato grave. Chi non ha Fede, non ha limiti nella sua azione immorale.

Quasi l’intera umanità si è rimbecillita davanti al televisore, è anestetizzata, ipnotizzata.

La Fede deve essere coltivata, nella giornata dobbiamo chiedere l’aumento della Fede, dobbiamo fare atti di Fede in tutte le circostanze della vita, con suppliche rivolte a Gesù e alla Madonna. Dobbiamo arrivare ad una Fede ferma, per raggiungere mete elevate, per vivere di amore per Gesù e di vera osservanza del Vangelo.