00 29/08/2010 09:11

La virtù al centro delle parole di Gesù è l’umiltà, fondamento di tutte le altre. È una virtù importante, Gesù spesso la cita o fa esempi su essa. L’umiltà è fondamento dell’edificio spirituale che dobbiamo costruire in noi, un edificio invisibile ma che si manifesta nelle opere e nel linguaggio.

Gesù prende spunto dai commensali che scelgono i primi posti. Non erano colpevoli solo loro, ogni essere umano nasce con questa tremenda ambizione, tanto curiosa da mettere spesso in ridicolo e spinge a compiere anche abomini per salire nella scala sociale ed economica. È una salita al contrario, dà l’illusione di salire anche oltre il Cielo, dopo essere diventati come Dio, purtroppo in seguito si rivelerà una illusione, in quanto, il salire spinti dall’ambizione corrisponde alla discesa verso il baratro della perdizione.

Gesù ha la ricetta per frenare l’ambizione: “Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto”. E qui nasce un dilemma insoluto, quasi tutti si chiedono quale posto bisognerà occupare, forse il secondo, l’ultimo… E se poi si rimane ultimi? È assolutamente importante spiegare una differenza determinante per la vita spirituale. Seguite bene.

Gesù con la parabola ci spiega che è opportuno restare al nostro posto, di non farci soffocare dall’ambizione, perché ci spingerà follemente a ricercare i posti più importanti, elevati. Spesso succede che il raggiungimento di posti elevati fa seguire una umiliazione, perché non era quello il posto giusto. Di conseguenza si dovrà cercare il compromesso per evitare complicazioni, accettando finanche di entrare a fare parte di società segrete.

Un patto con gli uomini che cancella l’alleanza con Gesù Cristo.

L’ambizione allora è una forma di superbia da distruggere? Consideriamo che l’uomo ha la natura corrotta, deve trovare l’equilibrio per arrivare all’armonia interiore e al dominio dei sensi. Senza questo dominio si crede onnipotente, capace di fare tutto e il suo contrario. Ma allora il desiderio di onore e di gloria nell’uomo è solo superbia? No, non è superbia.

È normale per ogni uomo cercare un miglioramento sociale, economico, personale. Questo desiderio però con molta facilità può uscire dagli argini, straripare, a causa del disordine che arriva dall’ambizione, cioè, di un sentimento che ambisce, aspira fortemente alla gloria, le lodi, la potenza.

Qui sta la vera differenza tra l’uomo che cerca legittimamente un miglioramento sociale ed economico, e l’ambizioso che cerca potere, gloria umana, ambisce il raggiungimento di posti onorifici per ricevere grandezza, elogi, notorietà.

L’umiltà non è mai presente nell’ambizioso, mentre nell’uomo che desidera un avanzamento personale è conciliabile la presenza di questa virtù.

L’uomo non purificato ed ambizioso si considera onnipotente, invece l’uomo che prega e fa penitenze per purificarsi, può legittimamente cercare onore e dignità che in realtà è un diritto di ogni persona. Ma non agisce con arroganza, al contrario può esserci una sincera umiltà.

È l’umiltà spinge a non ricercare i primi posti né l’apparenza.

Se dovesse essere chiamato ad occupare posti di rilievo, si impegna con determinazione. Una cosa è cercare di elevarsi socialmente e questa ricerca si compie con umiltà e senza pagare bustarella o altri debiti, altra cosa è cercare il potere con ambizione per comandare e considerarsi migliore degli altri.

È l’umiltà a guidarci in questi momenti della vita, ecco il motivo della sua importanza. L’umiltà non è stupidità o mediocrità, è la consapevolezza dei doni ricevuti da Gesù, una conoscenza che spinge a metterli in pratica.