00 30/03/2010 10:42
Maria unge i piedi a Gesù, un gesto pieno di amore che ha tutto l’aspetto di un ultimo addio.

È un anticipo di quello che sta per accadere. È un gesto devoto quello di Maria, non bada allo spreco, cerca di compensare il Signore per l’alto tradimento che sta per ricevere da Giuda.

L’unguento di Maria è anche il presagio della morte di Gesù, infatti era uso tra gli ebrei ungere i piedi soltanto ai cadaveri. Ma Gesù era ancora vivo.

Da qui la meraviglia di Giuda. Questo uomo ha fallito la sua esistenza, era così malvagio che pensava una cosa e ne diceva un’altra. Malvagio, falso, avido. Era diventato così cattivo per i ripetuti peccati che commetteva, rubando, giudicando, tradendo. Tradiva la fiducia di Dio.

La premura di Giuda verso i poveri è un pretesto, lui vuole rubare i soldi dell’unguento, un costoso profuso di nardo autentico. Non si cura di Gesù, pensa a sé, è assetato di denaro. La sua preoccupazione è di incassare denaro.

Anche se non sono casi simili, però mi vengono in mente quelle persone che si lamentano dello sciupio di denaro sulle cose sacre, o del tempo che le monache di clausura dedicano alla preghiera, o dei paramenti sacri delle funzioni liturgiche, senza rendersi conto che proprio loro non fanno nulla a favore dei poveri.

Accusano il culto dato a Dio, falsamente si interessano dei poveri, ma non fanno assolutamente nulla per chi soffre fame e freddo. Questa è l’ipocrisia dei tempi moderni.

I poveri non hanno bisogno solamente di pane, cercano l’amore delle persone che per tutto l’anno li ignorano, anche quando chiedono aiuto ai semafori o davanti le Chiese. Se non si aiutano questi fratelli non fortunati, come si potrà amare Gesù Cristo?

Le monache e chi si consuma nella preghiera e vive notte e giorno rinnegando i piaceri del mondo, ricordano al mondo che il benessere materiale conta poco se non mettono Dio sopra ogni cosa.

Quindi, l’unguento è presagio della morte, Maria lo ha cosparso sui piedi di Gesù, ma c’è anche il simbolo della risurrezione futura di Gesù, con la presenza di Lazzaro, risuscitato dopo quattro giorni dalla morte.

Un unguento abbandonante, dato che lo usò anche sulla testa di Gesù. Nel Vangelo di San Giovanni non viene riportato il gesto compiuto da Maria dopo l’unzione dei piedi, viene scritto da San Marco, che precisa il versamento dell’unguento anche sul capo di Gesù, ad indicare il riconoscimento della Divina regalità del Signore.

Una Divina presenza che i capi dei sacerdoti non capivano, ma consideravano pericoloso Gesù perché faceva miracoli e guariva gli ebrei. I capi non volevano perdere i loro fedeli, così pensarono di ucciderlo, ma prima doveva morire Lazzaro. I capi vedevano Lazzaro come segno visibile dei miracoli di Gesù, per questo doveva essere abbattuto.