00 29/03/2010 12:17
Caifa nella sua malvagità non si è reso conto di avere pronunciato una profezia, se l’avesse intuito non avrebbe aperto bocca. Si comportano sempre con molto egoismo quelli che non agiscono in buonafede, mettono al centro solo i loro interessi.

Mentre Gesù si apprestava a morire per tutti, a riparare il peccato originale e a riportare l’amicizia tra l’uomo e Dio, il sommo sacerdote del Tempio escogitava la migliore delle trovate per uccidere Gesù: fare morire Lui piuttosto che tutto il popolo.

Gesù ha una generosità infinita, accetta una morte atroce ed ignominiosa evitandola a coloro che meritavano una punizione adeguata. Proprio qui si evidenzia la Divinità di Gesù, nel momento in cui si fa una distinzione netta tra Amore ed egoismo, tra perdono e odio.

Sarebbe bastato poco a Caifa per comprendere la vera identità di Gesù, il solo miracolo della risurrezione di Lazzaro era una prova straordinaria e visibile. Questa risurrezione sfugge alla nostra ragione, perché una persona morta da quattro giorni, riprende le funzionalità del corpo e dell’anima come se non fosse successo nulla. Cosa ha fatto in quei quattro giorni Lazzaro? Ha visto Dio e ha ricevuto il Giudizio?

Non è un caso che siano passati quattro giorni, per la legge ebraica per accertare la morte bisognava aspettare appunto quattro giorni. Anche qui Gesù non fa nulla a caso.

Ma ci sono miliardi di persone morte spiritualmente da molti anni e Gesù non ne ha decretato la morte, perché aspetta fino all’ultimo momento la loro conversione.