00 05/03/2010 23:37
La splendida paraboladel figlio prodigo merita un commento esauriente per quanto è possibile esaminare approfonditamente. Una pagina memorabile del Vangelo, anche se tutta la Buona Novella insegnata da Gesù è strabiliante.

Dopo avere letto la parabola di cui sopra, cosa pensiamo del figliol prodigo? In verità tutti noi siamo il figliol prodigo, ognuno di noi ha commesso lo stesso errore del figlio più giovane.

Forse non ne abbiamo mai preso consapevolezza, ma il peccato è la massima tragedia dell’uomo. Il peccato porta isolamento, tristezza, abbandono, sconfitta, corruzione, sciagura.

Il figliol prodigo quando si trovava nella grazia di suo padre, aveva tutto, condivideva con il genitore le ricchezze e la dignità. Allontanandosi da lui per un capriccio, perse le ricchezze e la dignità di appartenere ad una famiglia importante.

Lo stesso succede al cristiano che sceglie il peccato rifiutando la Grazia e i doni di Dio, finendo per vivere nel fango e nella perversione.

Cosa e quanto patì il figlio lontano dalla casa del padre? Soffrì le pene dell’inferno, fino a condividere il cibo e il fango con i porci. Peggio di così…

E così vivono quanti rifiutano Gesù e cercano la felicità nei piaceri e nei vizi. Sembra gioia… invece è avvilimento, insoddisfazione, delusione e cercano di far tacere la coscienza inebriandosi di tutto, perdendo anche la dignità di esseri umani.

Chi si allontana da Gesù e perde la Grazia a causa dei peccati, spiritualmente non è più in vita.

C’è chi rimane nel peccato anche per lunghi anni, c’è chi prende coscienza del suo stato penoso e, pentito, và in cerca di un confessore per incontrare il perdono di Gesù. E attraverso il confessore, Gesù pieno di Amore apre il suo Cuore ed agisce, accoglie, abbraccia, perdona e usa infinita misericordia.

Nessun peccatore deve temere Gesù, più grandi sono i peccati più grande è la Misericordia che dona il Signore.

Non appena il peccatore decide di pentirsi, Gesù già gli và incontro e lo abbraccia.