00 26/02/2010 21:22
La nostra giustizia deve superare quella dei farisei di oggi, diciamo di coloro che non seguono Gesù. Sono atei o agnostici cioè indifferenti, molti sono onesti, ma chi è senza Dio purtroppo rimuove il freno della coscienza. Chi non crede in Dio usa più facilmente le bugie, perché non ha il senso del peccato e ritiene una sciocchezza ogni immoralità.

Praticare la giustizia significa dare a Dio l’adorazione che merita e agli uomini l’amore e il rispetto. Giustizia indica un comportamento giusto, la capacità di dare agli altri ciò che meritano. Dio merita l’adorazione, gli uomini l’amore e la stima.

Noi come cristiani e seguaci di Cristo dobbiamo sempre vivere i valori morali, superando i non credenti nella pratica delle virtù. Se viviamo come i pagani, possiamo ancora considerarci cristiani?

Gesù aggiunge che il giudizio verso gli altri è grave, soprattutto quando viene fatto senza alcuna prova morale. Si tratta di giudizio temerario, è grave perché si basa sulla fantasia.

E il giudizio offusca la mente, indurisce il cuore, nel tempo fa diventare cattivi. E chi odia gli altri non è un buon cristiano, a cosa serve la sua preghiera?

A cosa serve pregare se contemporaneamente si commettono peccati gravi?

Prima di pregare e per pregare bene, occorre perdonare gli altri e cercare la pace, benedire chi ci ha fatto del male e pensare bene di tutti.

È vero che Gesù conosce i nostri cuori e vuole usarci sempre misericordia, è pronto a perdonarci quando chiediamo perdono, ma diventa pure difficile avere la forza e il desiderio di chiedere perdono. Si desidera confessarsi quando si avverte il dolore dei peccati.

E se il cuore è indurito?

L’avviso di Gesù è chiaro: amate e smettetela di giudicare.