00 30/06/2010 23:05
Il Concilio Vaticano II fu dottrinale e pastorale assieme. Va letto in continuità con la tradizione della Chiesa. La Chiesa attaccata da tutti per la sua linearità e verità. Il Papa Benedetto XVI, colonna di luce Stampa E-mail

Il  Concilio Vaticano II fu dottrinale e pastorale assieme. Va letto in  continuità con la tradizione della  Chiesa. La Chiesa attaccata da tutti   per la sua linearità e verità. Il  Papa Benedetto XVI, colonna  di  luce

Parliamo con Monsignor Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera- Irsina. Eccellenza, che natura ebbe il Vaticano II?: " il Concilio non ha sancito alcun dogma e pertanto non può essere definito dogmatico e questo é un dato certo. Pertanto é da escludere questa visione che mi sembra esagerata e fuorviante". Dunque scartiamo quella dogmatica: " il Vaticano II venne indetto dal Beato Giovanni XXIII per motivi squisitamente pastorali in quanto la Chiesa nel linguaggio e nalla pastorale doveva adeguarsi ai tempi, cambiare modo di parlare anche se le verità di fede erano  e rimangono immutabili. La Chiesa non muta la sua dogmatica e la tradizione. Pertanto il Concilio, se poi leggiamo con attenzione, i documenti, ebbe e si propose un intento pastorale, che si abbina certamente ad uno dottrinale, perché ...

... pastoralità e dottrina camminano di pari passo e non ci sta dottrina senza pastorale e viceversa".

Dunque lei sostiene la tesi della doppia natura: " il Concilio rispondeva ad una esigenza pastorale e la maggior parte dei suoi documenti hanno questa angolazione, mentre le quattro costituzioni, che pure dogmi non sono, si prefiggono uno scopo prettamente dottrinale e in tal senso vanno lette".

Alcuni parlano del Vaticano II come momento di rottura: " rottura non fu, perché nella storia della Chiesa non si rompe mai nulla, tutto fluisce e continua. La Tradizione é un blocco unico, che si cementa e cammina.Pertanto il Vaticano II va doverosamente letto nella linea della continuità con la storia precedente e sarà parte della futura, in sostanza non ha costituito una frattura col passato che non é stato mai rinnegato ".

Dunque lei é per la ermeneutica della continuità: " certamente, quella che del resto il Papa ha indicato. Quelli che parlano di chiesa conciliare o tridentina, evidentemente lo fanno solo per una esigenza di natura storica, per una semplificazione. Ma se vogliamo essere precisi, dividere come uno spezzatino la vita della Chiesa non é una cosa dotata di senso compiuto".

La Tradizione e il Magistero dunque sono cose importanti: " sono l' ingrediente giusto per capire ed interpretare la Scrittura. Una  lettura che non tenga conto del Magistero e della Tradizione come mediatori, sarebbe protestante e non accettabile per noi cattolici".

Eccellenza oggi la Chiesa cattolica sembra sotto assedio, per quale ragione?: " nulla di più e nulla di meno di quanto Cristo aveva profetato. Se attaccano me, certamente perseguiteranno voi. E' una cosa vecchia e sempre nuova. I cattolici devono esseer abituati alla persecuzione e al martirio, é il prezzo della libertà e della verità. La via del cristianesimo non é stata mai agevole e il nemico é sempre pronto a colpire".

Paradossalmente una chiesa attaccata significa che fa paura: " esatto. Se non fosse temuta dal mondo, nessuno la insidierebbe. Significa che questa chiesa che proclama la verità, rende il mondo furioso, lo rende cosciente che sta perdendo la battaglia e cerca di screditarla con ogni mezzo. Questa chiesa apparentemente debole, é forte e vincente. Il Papa lo sta dimostrando con la sua integrità e il suo rigore, una colonna di luce e splendore nella carità e nella verità".