00 22/05/2010 05:49
Il tema aborto mi sta molto a cuore per una serie di ragioni.

Ritengo che se i credenti fossero uniti, come dovrebbero, nel respingere l’idea di aborto come “diritto”, e pertanto libero e gratuito, vi sarebbe oggi un bilancio meno agghiacciante con cui fare i conti. Fermo restando che anche un solo aborto è il baratro della nostra umanità.
   Parliamo di tre milioni di bambini non nati nel solo 2008 in Europa.
E’ vero tuttavia che il fronte abortista ha operato una raffinatissima divisione nel mondo dei credenti, presentando un messaggio FALSO prima di tutto dal punto di vista scientifico: il feto come materia non autonoma e inconsistente! Chi non ha fatto perciò la fatica di leggere, di informarsi (basta anche guardare su internet le foto di un bambino all’ottava settimana di gestazione per vedere un essere umano), continua purtroppo a credere in buona fede che si tratti di un intervento come un altro. Accanto a questa menzogna, che tuttavia può essere smascherata con un lavoro informativo su larga scala (se ve ne fosse la possibilità), c’è poi il sofisma micidiale che ha attecchito come la zizzania, e che rappresenta  la vera, autentica vittoria degli abortisti: “l’aborto è un male, ma una legge è il “male minore”, non si può togliere a chi non la pensa come te la libertà di praticarlo”.
    E’ evidentemente mancato in questi ultimi trent’anni un lavoro di informazione, di educazione, di persuasione, che spettava come primo dovere ai genitori cattolici, ai parroci, ai catechisti, ai collaboratori diocesani, a chiunque sapeva e poteva fare qualcosa. E’ un peso enorme, del quale sono certa il Signore chiederà conto. Dopo l’approvazione della legge 194 si sono in qualche modo tirati i remi in barca: a nessuno è importato più niente. Solo la voce del Papa ha tuonato a più riprese ma purtroppo non è stato ascoltato dalle istituzioni, forse da qualche persona che in coscienza ha seguito il suo richiamo.

Il problema dell'aborto, lungi dall’essere risolto dall'emanazione della legge 194, cominciava esattamente da quel momento. Passo dopo passo, anno dopo anno, l’abortismo è penetrato così nel tessuto personale e sociale. Ma quel che è peggio si è trasformato in una mentalità, tanto che a sollevare soltanto il problema, al punto in cui siamo, si prendono solo insulti.
L’esame di coscienza non deve essere solo sulla pedofilia. L’aborto legale, libero e gratuito, è una piaga altrettanto grave. Prima lo si comprenderà e prima potrà cominciare quella purificazione necessaria, e della quale il Santo Padre sta ribadendo l’urgenza».