00 20/05/2010 21:57

E' apparsa questa notizia che sembra dimostrare la creazione della vita in laboratorio:


Ecco l'inizio della «vita artificiale»

Costruita la prima cellula

Svolta epocale nella ricerca. È controllata da un Dna sintetico ed è in grado di dividersi e moltiplicarsi


PRIMA APPLICAZIONE: batteri in grado di produrre biocarburanti

Ecco l'inizio della «vita artificiale»
Costruita la prima cellula

Svolta epocale nella ricerca. È controllata da un Dna sintetico ed è in grado di dividersi e moltiplicarsi

ROMA - È stata costruita in laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un Dna sintetico e in grado di dividersi e moltiplicarsi proprio come qualsiasi altra cellula vivente. Il risultato, pubblicato su Science, è stato ottenuto negli Stati Uniti, nell'istituto di Craig Venter. Si tratta di una svolta epocale nella ricerca.

La prima cellula artificiale
La prima cellula artificiale
BATTERI SALVA-AMBIENTE - Con questo nuovo passo il traguardo della vita artificiale è ormai più vicino che mai e si comincia a intravedere la realizzazione di uno dei sogni di Venter: costruire batteri salva-ambiente con un Dna programmato per produrre biocarburanti o per pulire acque e terreni contaminati. Dopo avere ottenuto il primo cromosoma artificiale, la sfida è riuscire ad attivarlo, aveva detto Venter appena due anni fa. Adesso ha raggiunto il suo obiettivo e lo ha fatto unendo, come tessere di un puzzle, i risultati ottenuti negli ultimi cinque anni. Il primo passo, nel 2007, era stato la costruzione di un Dna sintetico; quindi nel 2009 sempre il gruppo di Venter ha eseguito il primo trapianto di genoma da un batterio a un altro. Adesso è ancora lo stesso gruppo, coordinato da Daniel Gibson, ad aver combinato i due risultati e aver assemblato la prima cellula sintetica.

Craig Venter (Ansa)
Craig Venter (Ansa)
«COMINCIA L'ERA POST-GENOMICA» - «Si tratta di un traguardo fondamentale dell'ingegneria genetica, non solo per possibili risvolti applicativi, ma anche perché segna la tappa iniziale dell'era post-genomica» commenta il genetista Giuseppe Novelli, preside della facoltà di Medicina dell'Università di Tor Vergata di Roma. «Di fatto Venter ha creato qualcosa che prima non c'era, un batterio prima inesistente, perché il genoma artificiale che ha costruito con una macchina in laboratorio contiene dei pezzetti di Dna che non esistono nel genoma del batterio presente in natura». Venter ha fatto tutto con una macchina, spiega ancora Novelli. «Prima ha letto la sequenza genomica del batterio in un database genetico, poi con un macchinario ha ricostruito chimicamente il genoma, aggiungendovi però nuove sequenze. Ha fatto pezzetti, ciascuno di 10 mila lettere di codice, poi li ha assemblati insieme fino a creare un genoma di oltre un milione di paia di basi. Poi ha inserito il genoma artificiale in un batterio svuotato del suo Dna e ha costruito una nuova forma di vita che funziona e si riproduce. La cellula così creata, infatti, prima non esisteva, e il suo genoma porta i segni distintivi della sua differenza dal batterio esistente in natura». «In futuro - conclude Novelli - si potranno creare nuove forme di vita capaci di produrre farmaci o di aiutarci contro l'inquinamento, per esempio batteri mangia-petrolio». (Fonte: agenzia Ansa)

 

 


20 maggio 2010



Ecco cosa spiega una studiosa, al riguardo:



La vita della cellula non è data dal DNA, ma dalle proteine che la compongono che le permettono di scambiare informazioni con l'ambiente, di costruirsi fonti di energia a partire dal un substrato, che le permettono di svolgere e riavvolgere il DNA stesso, assemblarlo, replicarlo, etc.
Se privi una cellula di tutte le sue proteine muore immediatamente. Se privi una cellula del suo DNA sopravvive benissimo, anche se non ha le istruzioni per costruire nuove proteine una volta che queste sono danneggiate irrimediabilmente. (Vedi i globuli rossi, privi di DNA, ma efficacissimi nello svolgere il loro nuovo compito).
Se ci pensi, che anche Darwin diceva che le prime forme di "vita" furono le proteine... il DNA è venuto molto dopo.

Quello che questi scienziati hanno fatto è prendere del DNA batterico, copiarlo tramite una sintesi chimica, aggiungendo alcuni pezzi che probabilmente codificheranno per proteine simili a proteine già esistenti in natura... Dopodichè l'hanno inserito in una cellula VIVENTE a cui era stato levato il DNA (che viveva non grazie al lavoro di questi scienziati, ma ben prima, durante e dopo che il suo DNA fosse tolto).
Questo processo è molto simile a quello usato da anni per sintetizzare l'insulina umana da somministrare ai diabetici... cambia solo il fatto che il gene che codifica per l'insulina è preso "tale e quale" dalle cellule umane e inserito nel cromosoma batterico originale.

Insomma... sarebbe come se io prendessi una Ferrari, levassi il motore, ne costruissi uno uguale copiandolo dall'originale e lo montassi sull'auto... e poi mi vantassi di avrei inventato la Ferrari!!!

Non dubito che se l'intero processo fosse applicato a TUTTI i costituenti di una cellula, non solo agli acidi nucleici, otterremo comunque un essere in grado di autoreplicarsi, ma sinceramente, questo mi pare bel lontano dall'idea di aver "costruito la vita". A parte il fatto che costruire una cellula a partire da zero è ancora impossibile per la complessità della sintesi dei vari costituenti e soprattutto per la struttura della cellula stessa... ma soprattutto, CREARE la vita da zero, vorrebbe dire invertarsi proteine con una data funzione (poi un DNA che le codifichi), senza ispirarsi a proteine già esistenti.

Detto questo, in chiunque non sia strettamente ateo, questo non dimostra un bel nulla. Senza voler sconfinare nel bigottismo religioso o nel parere della Chiesa (che per me vale meno di zero), capisci che questo esperimento non dice nulla di nuovo a parte il titolo da "scoop" che non esiste? Si è ancora ben lontani dal creare una vera nuova vita in laboratorio... e anzi, in chi ha dubbi che forse qualcuno o qualcosa di "superiore" possa esserci (che sia il Dio biblico o un'energia cosmica), questo esperimento da l'ennesima riprova di quanto sia complicata la vita. Se finora non si è riusciti a progettare neanche una semplice proteina funzionante, quanto può essere difficile che l'infinità varietà esistente su questo pianeta si sia progettata da sola a partire da un paio di scariche elettriche in un brodo di ammoniaca?