00 11/03/2022 17:11

La Scozia si scusa per caccia alle streghe,
assente nei paesi cattolici

Mea culpa del ministro scozzese per la caccia alle streghe, perpetrata in particolare dal clero calvinista. Nell’Europa cattolica, invece, non si verificò alcuna caccia alle streghe e gli storici mostrano che addirittura l’Inquisizione romana fu un ancora di salvezza per molte donne ingiustamente accusate.

 La Scozia ha presentato le sue scuse ufficiali per le migliaia di donne condannate e giustiziate per stregoneria.

In molte occasioni, ha detto il primo ministro Nicola Sturgeon, «solo per il fatto di essere donne».

Secondo i dati più affidabili, nella Scozia protestante furono giustiziate e messe al rogo 1.500 “streghe”, secondo la storica britannica Christina Larner1 e «circa 1.500, e forse non più di 1.000», secondo lo storico Brian Levack2.

La Riforma protestante e la caccia alle streghe.

Ebbene sì, al contrario di quanto narra la leggenda nera, la verità è che i Paesi cattolici rimasero quasi del tutto immuni dalle cacce alle streghe che hanno invece inondato i Paesi protestanti (ad l’eccezione dell’Inghilterra).

Tutto iniziò in Germania, con la Riforma di Martin Lutero nel XVI secolo.

Brian Levack, docente di Storia dell’Università del Texas, ha spiegato infatti che dopo l’inizio della Riforma protestante, la Germania divenne «il paese in cui si ebbe il maggior numero di processi per stregoneria e di condanne capitali»3.

Addirittura, ha osservato, lo storico, «circa la metà» di tutti gli accusati di stregoneria in Europa (90.000 cittadini), «viveva nei territori germanici». E ancora: «L’altra grande concentrazione di processi si ebbe nelle regioni confinanti con la Germania. A sud, in Svizzera, da sempre riconosciuta come un vero e proprio centro della caccia alle streghe, furono processate almeno 10.000 persone»4.

Laddove il protestantesimo prese piede tramite il clero protestante proveniente dalla Germania, arrivó anche l’ossessione per le streghe e per il sabba (mentre gli inquisitori cattolici non ci credevano).

Addirittura, l’eminente storico statunitense, ha sottolineato che «molti protestanti sostenevano che le streghe potessero essere processate anche in mancanza di prove di maleficia, in base al semplice fatto che in quanto streghe la loro volontà era corrotta»5.

In Scozia attecchì soprattutto il pensiero calvinista ed il clero scozzese svolse un ruolo molto attivo sia nella vita religiosa che nella persecuzione delle streghe.

«I preti scozzesi», ha scritto ancora Brian Levack, «non solo intervenivano nell’interrogatorio iniziale delle streghe come membri dell’assise della loro parrocchia, ma in quanto membri dell’Assemblea generale esercitavano una pressione costante sul governo per la creazione di uno Stato “teocratico” attraverso la repressione giudiziaria della stregoneria. Questo tipo di pressione è uno degli esempi più chiari di come i riformatori religiosi spingessero le autorità secolari a raddoppiare i loro sforzi nella caccia alle streghe»6.

Nell’Europa cattolica nessuna caccia alle streghe.

Nell’Europa cattolica, invece, non si verificò nulla di tutto questo (a parte sporadiche occasioni).

Lo storico italiano Andrea Del Col, docente all’Università di Trieste, ha riconosciuto infatti che «furono soprattutto i tribunali secolari degli Stati protestanti del Centro Europa, piuttosto che le Inquisizione cattoliche, a emettere tali condanne»7, relative alle donne e uomini accusati di stregoneria.

«La Spagna e l’Italia rimasero entrambe saldamente cattoliche per tutto il periodo della Riforma», ha spiegato invece Brian Levack, ed «in entrambi i paesi si verificarono solo occasionali cacce alle streghe e il numero complessivo delle esecuzioni fu estremamente basso»8.

I motivi politici, geografici e religiosi per cui i Paesi protestanti furono così attivi contro la stregoneria sono complessi e meritano una trattazione a parte.

Quest’anno pubblicheremo un dossier specifico (ed unico nel web, frutto delle nostre ricerche) sulla caccia alle streghe in cui mostreremo i risultati raggiunti dalla storiografia moderna.

L’Inquisizione romana salvò le “streghe”.

Nel futuro dossier che pubblicheremo, verrà mostrato anche che l’Inquisizione cattolica, quella romana (in Spagna il tribunale era totalmente diretto dalla monarchia), fu spesso un ancora di salvezza per le donne accusate di stregoneria.

E’ stato in particolare lo storico (laico) Adriano Prosperi, professore emerito di Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, a rilevare lo scetticismo del Sant’Uffizio verso la realtà delle streghe. Constatando:

«Ci sono processi a difesa delle streghe: in diversi casi troviamo persone processate per aver dato della “strega” a qualche donna. L’accusa di stregoneria era diventata materia di litigi tra donne e il tribunale sorto per combattere la stregoneria interveniva per tutelare l’onorabilità delle donne offese da quel titolo»9.