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Nella versione mattaica dell’annuncio della nascita di Yeshùa fatto dall’angelo Gabriele a Miryàm, lo scrittore del primo Vangelo – dopo aver spiegato a Giuseppe il mistero della gravidanza della sua promessa sposa – così commenta: “Tutto ciò avvenne, affinché si adempisse quello che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: ‘La vergine sarà incinta e partorirà un figlio, al quale sarà posto nome Emanuele’, che tradotto vuol dire: ‘Dio con noi’” . – Mt 1:22,23.


   Matteo richiama qui la profezia di Is 7:14:


“Il Signore stesso vi darà un segno:


Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figlio,


e lo chiamerà Emanuele”.