00 29/12/2019 23:23

La ricostruzione delle profezie bibliche  seguendo  un ordine  sequenziale non è cosa facile e soprattutto non rappresenta per tutti lo stesso ordine di successione o la stessa interpretazione.


Nel prospetto che segue,  alla prima colonna abbiamo cercato di esporre in successione temporale tali profezie, che si trovano in modo sparso in vari punti del Nuovo Testamento.   Abbiamo preso soprattutto quei versetti che sono collegabili l'un l'altro e che si prestano a una attendibile interpretazione in quanto confermata da altri passi della Scrittura.


Nella seconda colonna abbiamo dato una possibile interpretazione che non è in conflitto con quanto insegna la Chiesa.


Nella terza colonna abbiamo riportato sinteticamente la interpretazione della wt  in relazione al versetto citato nella prima colonna,  lasciando dedurre al lettore se ritiene possa accordarsi con i brani citati.


Precisiamo che la lettura della storia predominante, dopo Agostino d'Ippona e il suo De Civitate Dei, rifiutava il millenarismo: se in questo mondo la "città degli uomini" e il Regno di Dio si trovano inestricabilmente confusi e intrecciati, alla chiusura della vicenda storica i due percorsi verranno finalmente separati, e il Regno di Dio troverà sì il proprio compimento, ma in un contesto trascendente, al di fuori di questo mondo e di questo tempo. Se tale interpretazione di Agostino fosse corretta, i mille anni andrebbero considerati quelli che vanno dallA iNCARNAZIONE di Cristo (PRIMA VENUTA)  fino al suo ritorno finale (considerato come SECONDA ED ULTIMA VENUTA), che precederebbe immediatamente il giudizio finale e l'eterna destinazione dei risorti.


Tuttavia vi sono anche tanti che trovano delle discrepanze tra quanto ipotizzato da Agostino (a cui normalmente si rifà la Chiesa, senza porre la questione se possa esservi una VENUTA INTERMEDIA, ) e quanto risulterebbe da vari brani biblici che sembrano avvalorare la venuta di un tempo di pace e prosperità soprattutto spirituale preceduto dal ritorno di Cristo . 


Lo stesso Agostino non ignorava  questa possibile spiegazione del cosiddetto millennio felice e nel sermone 259 ne faceva una breve esposizione che riporteremo a corollario del presente argomento e che attesta che inizialmente la sua convinzione ricalcava quella dei primi padri, come anche si trova espresso nel lavoro di  Ireneo di Lione, con la distinzione di 7 periodi millenari, collocando al sesto millennio,  il periodo successivo alla prima incarnazione, fino alla instaurazione di un settimo millennio di pace, ancora da venire .


La questione perciò non può essere considerata chiusa e  la Chiesa pur considerando questo periodo millenario come quello esposto nell'ultima fase della ricerca di Agostino (Città di Dio libro XX e seguenti) non esclude che il tempo ultimo della storia umana, possa essere meglio precisata con l'approfondimento dei singoli eventi che l'accompagneranno, alla luce della Scrittura.


Il biblista Martino Penasa, nel sostenere la Parusìa intermedia, che anche noi consideriamo valida, non entra in contraddizione con la dottrina della Parusìa finale, ma mette in luce l’esistenza di un ‘vuoto dogmatico’ nella Sacra Dottrina.  In breve, manca nelle esplicitazioni dottrinali cattoliche una  Parusìa intermedia di Apocalisse 19-20.   Quindi è bene sottolineare che non è in discussione il dogma della Parusìa finale, fin qui siamo tutti d’accordo, ma sulla mancata definizione di una parusìa, riconosciuta unanimemente dai primi cristiani, studiata dai Padri della Chiesa e ignorata successivamente dall’interpretazione allegorica di Origene, Agostino e Girolamo. 


La posizione teologica di p.M. Penasa ha riconsiderato la parusìa dimenticata dai più e che era professata dai primi Padri.


Non vogliamo ignorare che la interpretazione dei padri latini ha una sua validità e dato il carattere profetico dell'Apocalisse. proiettato al futuro, risulta possibile una ricostruzione allegorica di certi brani come Ap. 20,1-7 che ha dato luogo a varie correnti millenaristiche  non accettabili.


Tuttavia non si può nemmeno rigettare in maniera assoluta anche una interpretazione meno allegorica e più aderente al testo, verificandone la corrispondenza con altri brani di altre parti bibliche profetiche che si possono ricondurre a questo periodo millenario di cui parla specificamente Ap.20.


Noi tenteremo questa  possibile ricostruzione che vuole essere un semplice contributo alla riflessione e al riesame soprattutto del testo in questione .


[Modificato da Credente 02/01/2020 22:36]