12/01/2014 19:07

La testimonianza del miracolo


tratto dall'Enciclopedia di Apologetica - quinta edizione - traduzione del testo APOLOGÉTIQUE Nos raisons de croire - Réponses aux objection


 


Il miracolo nell’Antico Testamento.


– L'AnticoTestamento è la storia, la dottrina e la regola di vita dell'alleanza conclusa tra Dio e il suo popolo. La condizione dell'alleanza fu la liberazione dalla servitù; le garanzie furono i prodigi operati da Dio in Egitto, al Mar Rosso e nel deserto. L'alleanza fu conclusa tra i prodigi del Sinai. I libri dell'Antico Testamento, da capo a fondo, ricordano la storia dell'alleanza, che è il centro al quale ritorna continuamente il pensiero degli autori ispirati. L'insieme dei molti miracoli narrati, fondamentale nell'economia della religione antica, prende senso dal miracolo centrale del Sinai; i miracoli sono i mezzi scelti da Dio per farsi conoscere dai suoi eletti, per preservarli dal male, unirli a Sè.


...e nel Nuovo. - La Resurrezione di Gesti Cristo fu il fondamento e l'oggetto quasi esclusivo della predicazione degli apostoli, che sono " i testimoni della resurrezione " (Atti 1, 22) e a questo titolo al posto di Giuda venne scelto Mattia. I discorsi di San Pietro, riportati nel libro degli Atti espongono semplicemente che Gesù è risorto, traendo da questo fatto divino l'insegnamento, cioè i dommi del cristianesimo e le regole della sua morale. In questo modo tutto il Nuovo Testamento converge verso il prodigio supremo.


Gesù compì certamente miracoli tanto numerosi che, al dire di San Giovanni, non basterebbero i libri del mondo intero per riferirli (21, 25); però quanto di meraviglioso venne operato da Gesù tendeva all'identico fine cui tendeva la Resurrezione, come ci fanno sapere gli evangelisti e come ci dice ancor più chiaramente Gesù: per credere in Lui i Giudei avevano e noi abbiamo "la testimonianza" del Padre "le opere" del Messia (Gv., 5, 37; 10, 25); e, per convincere i messi di Giovanni che Egli è Dio, Gesù li invita a guardare gli zoppi che camminano, i ciechi che vedono.


Si comprende cosi l'unità di quest'idea dell'opera di Dio che domina tutta la religione. Nell'Antico Testamento Dio salva il suo popolo, contrae un'alleanza con esso, lo chiama, lo istruisce, lo castiga, lo obbliga ad essere il depositario a dell'alleanza, del culto, delle promesse n (Rom., 9, 4), preparando in questo modo la venuta del Figlio suo. Il Nuovo Testamento reca la salute non di un popolo, ma dell'umanità e tutto il prodigioso operato da Dio è ordinato all'opera di salute e di santità.


I miracoli sono parole di Dio.


- Le azioni che Dio solo può compiere, che autenticano i suoi appelli, orientano le anime verso di Lui e che oggi chiamiamo miracoli, in fondo, come dice sant'Agostino, sono parole di Dio (opera Verbi verbo) destinate a compiere la sua opera nelle anime. Per non passare quasi tutte le pagine dei libri sacri, tralasciamo la prova di queste tesi, che sono evid enti per chiunque abbia almeno un po' di familiarità con la Bibbia, e ce ne possiamo render conto consultando in un dizionario ebraico o greco neotestamentario le parole: mopketh, segno,niphelaoth, meraviglia, riportandosi ai testi citati, o semplicemente rileggendo a caso racconti di miracoli. Quindi la nozione del miracolo cristiano è tutta religiosa ed esclude assolutamente l'idea pagana del prodigio sensibile senza uno scopo spirituale.


Allora nulla è più giustificato e anche più necessario di questa nozione. La religione è un rapporto vivente tra Dio e le anime, una comunicazione personale e quindi anche una relazione di azioni personali. Dio ha cura individuale di ciascuno di noi, poiché, come dice Gesù, Egli ha contato i nostri capelli. La azione individuale di Dio verso di noi non può essere contenuta entro le maglie di un determinismo universale, che lo priva proprio del suo carattere personale. D'altronde quella della civiltà umana è la storia delle vittorie dell'uomo sulla natura, il quale con la scienza e la tecnica giunge a servirsi delle leggi fisiche e a ottenere per la sua utilità risultati che la natura da sola non avrebbe mai realizzato. Ed è innegabile, ad esempio, che le case, le strade, le ferrovie, sono effetti che solo l'attività umana può produrre utilizzando le leggi fisiche. Ora chi può sostenere che Dio è meno padrone dell'uomo di queste leggi e non sappia o non possa usarne? La possibilità del miracolo è evidente per chi sa che Dio esiste e lo conosce come intelligenza e bontà somma.