00 23/07/2013 16:38
Madre dell'Unità  per tutti i credenti in Cristo

Dombes è nome applicato a un gruppo di teologi protestanti e cattolici che festeggia quest'anno i suoi 70 anni di vita.
Questi ecumenisti hanno dimostrato d'essere dinamici fautori del progresso teologico intercristiano.
 Hanno affrontato la pietra d'inciampo: il posto della Vergine Maria.
Hanno concluso:  la Madonna non è mai stata causa di divisione tra le Chiese; piuttosto lei ne è una vittima.

La mariologia unisce o divide icristiani?
     
La risposta a questo interrogativo richiede una premessa. Il traguardo della piena unità dei cristiani non deve portare a una piatta uniformità, ma piuttosto all'integrazione d'ogni legittima diversità in un'organica comunione, della quale il Papa è chiamato ad essere il servitore e garante. Questo è il pensiero di Giovanni Paolo II sull'ecumenismo ed è proprio lui che ha attribuito a Maria SS. il nuovo titolo "Madre dell'Unità" dei cristiani.
Donde sgorga questo nuovo nome della Vergine per una realtà antica quanto è il cristianesimo?

Dalla realtà dell'Incarnazione. Maria partorisce Colui che mediante la Nuova Alleanza riunirà tutti i popoli; Maria è Colei che porta a tutti i popoli il Verbo Incarnato, lo presenta ai Pastori nella Notte Santa, lo presenta ai re venuti dall'Oriente. Maria quale Madre del Verbo non può dunque dividere i cristiani, semmai unirli nella Fede comune in ciò che Essa stessa concepì e partorì per opera dello Spirito Santo. Maria dunque partendo Colui che ci presenta il Padre come "una cosa sola", ha cooperato affinchè Dio facendosi uomo, potesse unire tutti gli uomini a Lui. Non si potrà avere l'Unità dei cristiani se in questa unità non ci vediamo il mistero dell'Incarnazione di Dio che si fa uomo, diventa uomo perchè l'uomo potesse diventare "figlio" in termini di riscatto e di uguaglianza. Questa presenza mariana nell'ecumenismo pontificio emerge anche dalla Orientale Lumen: "Tra questi (i santi) un posto tutto particolare occupa la Vergine Maria, dalla quale è germogliato il virgulto di Jesse". La sua figura è non solo la Madre che ci attende, ma la Purissimache - realizzazione di tante prefigurazioni veterotestamentarie - è icona della Chiesa, simbolo e anticipo dell'umanità trasfigurata dalla grazia, modello e sicura speranza per quanti muovono i loro passi verso la Gerusalemme del cielo" (n. 6). Il Direttorio per l'applicazione dei principi e delle norme sull'ecumenismo, emanato nel 1993 dal Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani non ricorda mai la memoria della Beata Vergine Maria; ma la data in cui il Papa l'ha firmato è la festa dell'Annunciazione.

Certo la radice più profonda del titolo "Madre dell'Unità" che Giovanni PaoloII ha attribuito alla Vergine (e per il cui titolo i partecipanti delle altre confessioni sono d'accrodo), sta nell'episodio che Giovanni racconta nel capo 19, 25 - 27 del suo Vangelo, nella duplice consegna: del discepolo prediletto a Maria, e della Madre all'apostolo più giovane. Il passo citato va letto in profondità, cioè deve superare l'aspetto del racconto d'un fatto di famiglia in cui un affetto molto caro (che siè costretti a lasciare) viene affidato a una persona di fiducia.Bisogna leggere l'episodio di Maria e Giovanni ai piedi della croce con maggiore profondità, cioè teologicamente, in conformità con la natura mistica dell'evangelista.Giovanni, quando scrive della Vergine-Madre,adopera parole diverse. Se riporta il termine con cui Gesù si rivolge alla mamma, usa la parola gynai, "donna", appellativo nobilissimo.Così avviene a Cana (2, 4) contro ogni costume sociale ebraico,e sotto la croce (19, 26). Invece, nella narrazione di ciò che accade sotto la croce di Gesù, Maria per due volte viene detta in modo assoluto ê mêtêr, "la madre"Cioè viene sottolineata la maternità della Madonna nei riguardi del popolo di Dio, e messo in rilievo il compimento della sua vocazione ad essere la Madre per eccellenza, figura della Chiesa-Madre, che sarà Madre di tutti i fedeli. Giovanni accoglie "la Madre" ecclesialmente nella comunione spirituale della preghiera, nella condivisione della Parola di Dio, nella compartecipazione eucaristica. Questa pienezza di comunione tra Madre e Discepolo segue alla spartizione delle vesti di Gesù,alla sorte tratta sulla tunica, senza cucitura, del Cristo. E si rivela nell'ampiezza della profezia di Simeone quando accanto alle parole "A te una spada trapasserà l'anima", vi aggiunge "Affinchè vengano svelati i pensieri di molti cuori". I Vangeli ci hanno abituati a vedere Maria come Colei che "medita in modo perfetto" tutti gli avvenimenti di questo Figlio, ora nella dimensione ecclesiale Maria può svelare i mille pensieri meditati donandoli per una maggior conversione verso il suo Figlio.

continua.......