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Ascoltiamo ora il veggente dell'Apocalisse. […] Che cosa ci ha detto […]? Egli parla di un mondo riconciliato. Di un mondo nel quale uomini "di ogni nazione, razza, popolo e lingua" (7, 9) sono riuniti nella gioia. Allora ci domandiamo: "Come può avvenire una tal cosa? Qual è la strada che vi porta?" Bene, la prima cosa, la più importante è: queste persone vivono con Dio; Egli ha steso "la sua tenda sopra di loro" (7,15), dice la nostra Lettura. E ci domandiamo ancora: "Che cosa è questa «tenda di Dio»? Dove si trova? Come possiamo arrivarci?" Il veggente allude forse al primo capitolo del Vangelo di Giovanni, dove si legge: "E il Verbo si fece carne e pose la tenda fra noi" (1, 14). Dio non è lontano da noi, in qualche luogo molto distante dell'universo, dove nessuno può arrivare. Egli ha posto la sua tenda fra noi: in Gesù è divenuto uno di noi, con carne e sangue come noi. È questa la sua tenda. E nell'Ascensione non è andato in qualche luogo lontano da noi. La sua tenda, Egli stesso con il suo Corpo, rimane tra noi come uno di noi. Possiamo dargli del Tu e parlare con Lui. Egli ci ascolta, e se siamo attenti, sentiamo anche che Egli risponde.

Omelia, Cattedrale di München, 10 settembre 2006