Stiamo vivendo un periodo molto difficile per tante famiglie a causa della mancanza di lavoro. Proprio per questo motivo ci sentiamo solidali con quanti stanno soffrendo a causa della disoccupazione o della perenne precarietà in cui si trovano.
Ma il lavoro, oltre ad essere un dovere è anche un diritto.
Per un assurdo e perverso concorso di fattori, si verifica il fatto inconcepibile che tanti non hanno un lavoro, pur avendo tante capacità e talenti, nonchè titoli da esibire e da mettere a frutto per un servizio alla società, che potrebbe beneficiare del loro apporto fattivo.
Perchè si verifica questo stato di cose e cosa insegna la Chiesa al riguardo?