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RISPOSTA ALLE ACCUSE CONTRO LA CHIESA

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2013 14:06
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09/09/2011 11:47
 
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IL GENOCIDIO DEGLI AMERINDI

Nel XVI secolo la nozione di diritti umani non esisteva in nessuna cultura del mondo e si comincio' a parlarne all'Università di Salamanca (la più antica della Spagna), proprio a partire dal caso dei nativi, quindi tale nozione nacque proprio in ambito spagnolo. Le truppe di Cortés, cui è stato attribuito lo sterminio degli Aztechi, erano costituite per più della metà da mercenari indigeni che combattevano contro i dominatori Aztechi. Eventuali massacri verrebbero poi giustificati dal fatto che gli Aztechi in realtà erano popolazioni cruente dal momento che praticavano sacrifici umani e il cannibalismo rituale. In molti Paesi dell'America latina (compresi Messico e Perù) una parte rilevante della popolazione è di origine indigena, a differenza del Nord America dove la popolazione nativa è piuttosto esigua. Confrontiamo l'atteggiamento tenuto dai conquistadores spagnoli e portoghesi con quello di inglesi e francesi. Innanzi tutto fanno notare che nei paesi colonizzati da spagnoli e portoghesi (cattolici), i conquistatori si sono fusi con le popolazioni locali dando vita a gruppi meticci, a differenza di quelli conquistati da altri stati colonizzatori protestanti (ad esempio Stati Uniti, Australia dove il numero di meticci è di entità molto meno rilevante in quanto difficilmente i conquistatori si sono uniti coi conquistati). Inoltre nelle colonie spagnole indigeni e neri potevano avere un ruolo attivo nella Chiesa divenendo chierici. Per evangelizzare le popolazioni indios, in America latina, vennero utilizzate anche alcune lingue native. Questo le ha salvate dalla scomparsa, tanto che il quechua e l'aymara in Bolivia e in Perù (in quest'ultimo Paese solo localmente dove sono predominanti), così come il guaranì in Paraguay, sono oggi lingue ufficiali insieme alla lingua dei conquistatori; mentre nei Paesi colonizzati da inglesi e francesi le lingue native non sono divenute ufficiali. Unica eccezione è costituita dalla Nuova Zelanda con la lingua maori. La Spagna, su indicazione della Chiesa di Roma, rimase sostanzialmente estranea alla tratta dei neri e fu la prima potenza coloniale europea ad emanare leggi a protezione dei nativi nelle colonie americane, nel 1542 con Leggi delle Indie (Leyes de Indias).

Dopo la scoperta dell’America si pose di nuovo il problema della schiavitù e il 2 giugno 1537 papa Paolo II emana la memorabile Bolla “Sublimis Deus” (o anche “Veritatis Ipsa”) con la quale spazza via tutti gli appetiti schiavistici sulle popolazioni del Nuovo Mondo, proclamando che “Indios veros homines esse”.

Per renderli schiavi e razziare i loro beni, si adduceva l’idea che fossero dei selvaggi, non veri esseri umani, e si portava come prova il fatto che non avevano la fede cristiana. Il Papa risponde definendo i portatori di questi potenti interessi addirittura “manutengoli di Satana, desiderosi di soddisfare la loro avidità, a costringere gli indios occidentali e meridionali e altri popoli, che ci sono venuti a conoscenza in questi ultimi tempi, a servirli come fossero animali bruti, sotto il pretesto che non hanno la fede. Noi che, seppure indegnamente, facciamo le veci dello stesso nostro Signore in terra e che cerchiamo con ogni sforzo di portare allo stesso ovile le pecore del suo gregge a noi affidate che sono fuori di questo ovile, vedendo che gli stessi indios, in quanto veri uomini, non solo sono capaci di ricevere la fede cristiana, ma come ci è stato riferito, accorono con entusiasmo ad accettarla, abbiamo deciso di prendere dei provvedimenti adeguati. Con l’autorità apostolica e attraverso questo documento stabiliamo e dichiariamo che i predetti indios, e tutti gli altri popoli che in futuro verranno scoperti dai cristiani, anche se non sono cristiani, non si possono privare della libertà e del dominio della loro proprietà, e che è lecito ad essi godere della loro libertà e dei loro beni e acquisirne, né che si debbono ridurre in schiavitù. Se qualche cosa sarà stata fatta in contrario la dichiariamo nulla e invalida alla detta fede di Cristo”.

Certo, nel corso dei secoli le turpitudini si continueranno a perpetrare e anche uomini di Chiesa assumeranno atteggiamenti e formuleranno posizioni contrapposte a questo pronunciamento solenne del magistero, tuttavia sempre questo sarà fatto in contrapposizione all’insgenamento del Vangelo e sotto il giudizio di condanna.
[Modificato da Credente 19/01/2013 14:06]
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