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RISPOSTA ALLE ACCUSE CONTRO LA CHIESA

Ultimo Aggiornamento: 19/01/2013 14:06
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06/09/2011 12:01
 
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La verità sull' Inquisizione
Da sempre, dal principio, la Chiesa è stata contraria alle pene violente contro scismatici, eretici e ribelli. parlano contro la violenza da usarsi a difesa della religione Gesù, S. Agostino, S. Cipriano vescovo martire, Tertulliano, Lattanzio, S. Ilario di Poitiers, S. Bernardo. S. Ambrogio, S. Martino di Tours e Papa Siricio, con moltissimi vescovi, disapprovarono la morte inflitta dall'imperatore Massimo a Priscilliano, accusato di eresia. Fu al principio del XIII secolo, con la rinascita del diritto romano che furono nei codici comminate pene gravissime contro gli eretici e riattivata la legge di Giustiniano, che condannava a morte i manichei. Come già per tanti secoli oggi la Chiesa nè insegna, nè esige, nè impone il terrore di pene violente ai suoi figli ribelli. L'Inquisizione nacque sotto Gregorio IX per far fronte alle condizioni sociali create dai catari o albigesi. Essi professavano dottrine immorali derivate dai manichei, già puniti persino da imperatori romani prima di Costantino. A mano armata si ribellavano contro le pubbliche autorità, provocando sanguinose lotte che sconvolgevano l'ordine sociale. Innocenzo III e s. Domenico di Guzman si adoperarono molto per convertirli e scongiurare gli eccessi che perpretavano nelle regioni meridionali della Francia, ma i catari rimasero violentemente refrattari: uccisero persino uno dei legati pontifici, Pietro di Castelnau. Furono a stento soggiogati con i loro capi Raimondo VI di Tolosa e Ruggiero II di Bezier da Simone conte di Montfort. Ma per evitare che tanto danno risorgesse e si propagasse si istituì l'Inquisizione. Del resto, lungo il medioevo, quasi tutte le sette, in vari lineamenti simili alle odierne socialistiche e anarchiche, apparivano come sette eretiche, perchè professavano anche dottrine religiose false e anticristiane, travestendosi da cristiani con tanto di sacco penitenziale e cappuccio. Speciali condizioni giuridiche, già da molti secoli, da Teodosio il Grande e Giustiniano, le legislazioni dei vari popoli ritenenvano come delitto uguale di lesa maestà, l'offesa esterna (non del pensiero) a Dio e alle verità rivelate. Teodosio nel 407 aveva decretato nel suo codice: "vogliamo che sia ritenuto per pubblico delitto l'eresia, poichè ciò che si commette contro la religione divina reca danno a tutti". Le legislazioni non facevano altro che accogliere e codificare il sentimento universale popolare. Vescovi e sacerdoti ebbero molto a faticare, prima dell'Inquisizione, perchè il popolo si frenasse in molte occasioni dal far giustizia sommaria contro gli eretici. Grogorio IX si trovò costretto a costituire il nuovo tribunale inquisitoriale per fronteggiare l'invadenza laica dell'astuto e ambizioso Federico II. Questi si fingeva fiero persecutore dell'eresia, più volte pubblicò leggi severissime con cui condannava gli eretici o ad avere la lingua strappata, o al rogo, o a essere vittime di orribili supplizi; mentre si avvaleva di queste leggi per uccidere avversari politici, fatti accusare per eretici, altre volte non applicava le pene a eretici veri, perchè sostenitori della sua politica, astutamente studiava il modo di mettere in disparte papa e vescovi e incurante sostituì con propri tribunali antiereticali quelli ecclesiastici. Il Papa, nominando gli inquisitores haereticae pravitas, troncò l'intrusione e l'abuso di questo diritto. Il periodo in cui l'inquisizione fu violenta e ingiusta fu quindi solo transitorio e solo nel periodo che fu strumentalizzato da Federico II. In particolar modo furono condizioni politiche quelle che determinarono il formarsi dell'Inquisizione spagnola, istituita da Ferdinando e Isabella nel 1481 a difesa contro elementi pericolosi alla rinnovata indipendenza nazionale, i marranos, ebrei finti cristiani, e i moriscos, maomettani finti cristiani. Avendo il re avuto il privilegio di nominare gli inquisitori, fin da principio, l'inquisizione spagnola, sebbene nel concetto primitivo approvata da Sisto IV, si distinse dall'altra comune e più presto e più profondamente degenerò in strumento politico, tanto che è ritenuta, anche da autorevoli storici protestanti, come vero tribunale civile. Re, imperatori, autorità civili in generale cercarono di influire sui tribunali inquisitoriali e di averli come strumento di governo o per repressioni di partiti politici o preseguitare nemici. Da qui i veri abusi deplorevoli ingiustamente attribuiti alla Chiesa. Non neghiamo che vi siano stati ministri cattivi o incompetenti che i papi varie volte richiamarono al dovere punendo gli inquisitori disumani come fece lo stesso Gregorio IX per quelli della Provenza; i templari domandarono di essere giudicati dall'Inquisizione, ritenuta contraria agli eccessi, per sfuggire ai rigori di Filippo il Bello. La maggior parte degli abusi si verificò nell'inquisizione spagnola, fatta tribunale civile, sebbene molte falsità anche su di essa siano state divulgate da storici di parte, come dal Llorente, ricopiato e colorito poi dai romanzieri, commediografi, da illustrazioni popolari prima e dai film dopo. In particolare è da notare che le pene afflittive più ripugnanti oggi, come tortura, confisca dei beni e rogo, non erano affatto propri dell'Inquisizione, ma comuni a tutti i tribunali d'Europa. Sono ripugnanti al nostro senso le antiche pene, come lo sono la ghigliottina usata durante la rivoluzione francese e oltre e ormai caduta in disuso, come saranno contrarie al sentimento di future generazioni la fucilazione, l'impiccagione e la sedia elettrica oggi ancora in uso. L'Inquisizione non ammise dapprima l'uso della tortura e precedette poi nel secolo XVII gli altri tribunali nell'abolirla. Gli Autos da fè (atti di fede) dell'Inquisizione spagnola non erano scene atroci come vogliono farvi credere, ma solo sermoni o adunanze pubbliche nelle quali comparivano i condannati per udire la sentenza, che per molti non era grave, per pochissimi era sentenza capitale; i ravveduti ripetevano l'atto o professione di fede, non intervenivano gli esecutori della giustizia, non si negava la libertà di espressione, ma solo i crimini contro la società, nè vi erano roghi. Le storie calunniose messe in giro contro la Chiesa da socialisti e protestanti non rispecchiano la realtà se non nel fatto che quersti crimini li hanno commessi loro in proporzioni esorbitanti. E che dire poi della rivoluzione francese? Al tempo del terrore si innalzarono migliaia di ghigliottine contro uomini, donne e bambini per rivendicare il "libero pensiero", senza processi non risparmiando nemmeno anziani e benemeriti della patria e della scienza quale il celebre chimico Lavoisier o l'antesignano della moderna aviazione, il sacerdote ora beato Carlo Carnus, procedettero a preseguitare e decapitare cattolici di tutte le età. Così fu pure nella Russia comunista; perchè ricordiamolo che gli accusatori moderni della Chiesa sono gli eredi dell'odio pagano fanatico anticristiano.
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