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IL CUORE DELL'UOMO

Ultimo Aggiornamento: 11/07/2011 07:16
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09/07/2011 09:37
 
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Fra il primo inizio e tutta la storia dell’uomo, cominciando dalla caduta originaria, si è frapposto il peccato, che contraddice la presenza dello Spirito.  S. Paolo scrive come, proprio a causa del peccato, «la creazione … è stata sottomessa alla caducità … che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto» [Rom 8, 20. 22].
            Non è difficile vedere i molteplici segni della “sottomissione alla caducità”. Basterà ricordare come l’affettività umana sia estenuata al punto da essere incapace di creare relazioni stabili; il lavoro umano è considerato alla stessa stregua e della stessa natura degli altri fattori della produzione economica; i vincoli della cittadinanza sono pensati o vissuti come regolamentazione di interessi ed egoismi opposti.
            In realtà però l’apostolo Paolo ci conduce a considerare direttamente la realtà più preziosa della creazione visibile, l’uomo, scendendo in quelle  profondità che esprime con la parola “cuore”.

E in esso – nel cuore dell’uomo – l’apostolo sente un gemito, un’insistente intercessione: è il gemito e l’intercessione dello Spirito che in noi geme nei dolori del parto della nuova creazione, delle nuove relazioni.

4.         Cari amici, come potete fare proprio questo gemito? come potete non tradire il mandato che il Signore  vi affida? come potete far nascere la nuova creazione?
            Andiamo ancora alla scuola di Paolo. Egli ci esorta nel modo seguente: «non conformatevi alla mentalità di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente» [Rom 12, 2].
            La nuova creazione, di cui siete i testimoni, è in primo luogo la novità nel modo di pensare, cioè di guardare, capire e valutare la realtà. «Ora noi abbiamo il pensiero di Cristo» [1Cor 2, 16], dice l’Apostolo. È per questo che l’atto educativo, l’introduzione di una persona nella realtà è la prima realizzazione oggi del mandato missionario.
            Cari amici, potrei dire la stessa cosa nel modo seguente: o la vostra fede genera cultura o la creazione non sarà mai liberata dalla sottomissione alla corruzione; cultura dell’affettività, cultura del lavoro, cultura della cittadinanza. Siate i testimoni di una vita affettiva capace non di episodi transitori, ma di una storia d’amore; siate i testimoni di un modo di lavorare che del lavoro mostri la vera dignità; siate i testimoni di una cultura della cittadinanza che sia vera condivisione e passione per il bene comune.
            Se vogliamo veramente rinnovare il mondo in cui viviamo; se sentiamo “il gemito dello Spirito Santo” nel nostro cuore, dobbiamo iniziare «rinnovando la nostra mente».
            «Ci è necessaria la rugiada di Dio per non essere bruciati e diventare sterili», ci ha detto S. Ireneo. È per questo che la Chiesa ci fa pregare: «lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che è ferito». Amen.

(Caffarra)

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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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