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VANTAGGI E SVANTAGGI PER CREDENTI E NON CREDENTI

Ultimo Aggiornamento: 07/02/2019 12:12
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19/11/2011 22:14
 
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La fede cristiana rende più felici e sani psico-fisicamente

Spesso gli atei militanti di fronte ai numeri crescenti dei credenti nel mondo rispondono che è meglio la “qualità” della “quantità”, sottintendendo che l’esistenza di un non credente è più facile, spensierata ed intellettualmente più soddisfacente. Eppure oggi la psicologia dimostra che questa “esistenza lieta” non è affatto presente in chi decida di impostare la sua vita senza Dio, ma -al contrario- una serie di studi scientifici e sociologici dimostra che l’uomo religioso ha una capacità razionale migliore, vive una vita più lunga, sana e felice, si comporta in modo più civile e soffre meno depressione e ansia.

Blaise Pascal avanzava questa scommessa: «Se Dio esiste, si ottiene la salvezza. Se ci sbagliamo, si è vissuto un’esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere». Gli studi che elenchiamo qui sotto amplificano questo assunto filosofico, dimostrando che -indipendentemente dalla verità- l’esistenza del credente cristiano (il 90% degli studi è svolto negli USA o comunque in aree di forte substrato cristiano) è realmente più “lieta”. Si potrebbe dire che egli “vince” sia che abbia ragione, sia che abbia torto.

Occorre però un’avvertenza: che la fisiologia umana trovi piena corrispondenza, e non un ostacolo, dalla fede cristiana è certo un segno di grande valore. L’animo e la psiche hanno certo da guadagnare anche fisiologicamente dalla religiosità, tuttavia non bisogna cadere nell’errore di ridurre la religiosità a un meccanismo di cui si vede e si cerca solo un automatico riscontro sulla salute o sulle nostre legittime richieste. E’ sbagliato pensare che gli effetti della gratuita misericordia di Dio siano misurabili, che il “potere” della preghiera non sia di origine divina ma puramente immanente e che il suo effetto e l’intervento trascendente di Dio si limiti ad effetti determinati dalla nostra psiche. Possono agire anche attraverso di essi, certo, ma l’azione miracolosa può essere anche ben altro. D’altra parte gli stessi scienziati che affrontano questi studi spesso ribadiscono che la questione non è certo spiegabile completamente guardando gli effetti benefici di una vita religiosa (con tutte le sue conseguenze immanenti).

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