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LA CHIESA NELLA STORIA (quadro di sintesi)

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    00 17/05/2011 17:59
     
      7 a.C. Nasce Gesù a Betlemme, fa quasi sorridere la data: Gesù sarebbe nato 7 anni prima di Cristo, in realtà il tutto è dovuto a un errore nel conto degli anni, errore di Dionigi il Piccolo, monaco a Roma, è il primo a datare gli anni di storia a partire dalla nascita di Gesù.
    19

    Agosto

    14 Tiberio Claudio Nerone sale al trono al posto dell'imperatore Augusto
      30 ca. Crocifissione di Gesù per opera del procuratore Ponzio Pilato, sotto la reggenza dell'imperatore Tiberio
    18

    Marzo

    37 Caligola diventa imperatore romano al posto di Tiberio Claudio Nerone
    24

    Gennaio

    41 Caligola venne assassinato. Al suo posto venne eletto l'imperatore Claudio, zio di Caligola, morto forse avvelenato.
      33 ca. Lapidazione di Stefano da parte di concittadini giudei infuriati, tra questi c'era anche il futuro San Paolo
      34 ca. Conversione di Saulo che prende il nome di Paolo
      41 Arriva a Roma Pietro
      45-47 Primo viaggio missionario di Paolo a Cipro e nell'Asia Minore.
      49 Concilio di Gerusalemme, tra le importanti decisioni quella  di consentire ai pagani di entrare nel cristianesimo senza dover passare per la circoncisione.
      50 Paolo scrive la Prima Lettera ai Tessalonicesi
      50 Su testimonianza di Sventonio, l'imperatore Claudio scaccia da Roma i giudei "guidati da tale Chrestos" che causavano continui disordini (Vita Claudii 25,4)
      50-52 Secodo viaggio missionario di Paolo
    -

    Ottobre

    54 L'imperatore Nerone prende il posto di Caligola sul trono dell'impero Romano
      53-58 Terzo viaggio missionario di Paolo
      55 Paolo scrive la Prima Lettera ai Corinzi
      57 Paolo scrive la Lettera ai Romani
      61 Paolo giunge a Roma, non più da libero ma da prigioniero per esservi giudicato
      64 Nelle vicinanze del Circo Massimo, il 19 luglio, scoppiò un grande incendio che si estese poi al resto della città, allora suddivisa in quattordici regioni: tre furono completamente distrutte, sette gra­vemente danneggiate e solo quattro rimasero illese. Ne fu accusato Nerone (54-68) il quale ritorse le accuse sui cristiani qualificati come razza di gente di superstizione nuova e perversa accesi d’odio contro il genere umano.
      64 o 67 Tra le vittime della furia di Nerone Pietro, il primo Papa, crocifisso nel territorio vaticano
      65-70 Vangelo di Marco
      66 Una serie di insurrezioni giudaiche contro la dominazione romana
      67 S. Paolo, quale cittadino romano, fu decollato sulla Via Ostiense (nel 67). Da allora, con uno speciale constitutum, riferito da Tertulliano, fu vietata la professione del cristianesimo
      68 Inizia il pontificato di Papa Lino, fu scelto da San Pietro come successore.
    8

    Giugno

    68 Nerone muore suicida, al suo posto sul trono di Roma Galba
    15

    Gennaio

    69 L'imperatore Galba venne ucciso da Marco Salvio Otone, che divenne l'imperatore Otone
    16

    Aprile

    69 Muore suicida l'imperatore Otone, al suo posto l'imperatore Vitellio
    20

    Dicembre

    69 Assassinato al foro romano l'imperatore Vitellio. Sul trono di Roma c'è Vespasiano.
      70 A causa delle rivolte contro la dominazione romana viene distrutto il Tempio
      75-80 Vangelo di Luca
    24

    Giugno

    79 A Vespasiano succede nella direzione dell'impero romano Tito
      79 Lino muore martire sotto Domiziano al suo posto Anacleto I
    24

    Agosto

    79 L'eruzione del Vesuvio causò la distruzione delle città di Stabiae, Ercolano e Pompei, città dove era già presente una folta comunità di cristiani.
      80-85 Vangelo di Mattero
    13

    Settembre

    81 L'impero Romano passa sotto le mani di Domiziano
      81 Domiziano dispose persecuzioni contro i Cristiani, il semplice nome di cristiano era un crimine.
      90 Vangelo di Giovanni
      92 Ad Anacleto succede Papa Clemente, autore della Prima Lettera di Clemente, appare come uno dei più antichi documenti dell'esercizio del primato
      93 Lo storico ebreo Flavio Giuseppe nella sua storia di Israele parla di Giacomo il Minore fratello di Gesù e ancora dice che Gesù ha compiuto opere meravigliose condannato a morte sotto Ponzio Pilato e visto dai suoi seguaci dopo il terzo giorno.
      96 Clemente, terzo successore di Pietro come vescovo di Roma, scrive la sua lettera ai Corinzi, importante e famosa questa lettera
    18

    Settembre

    96 L'imperatore Domiziano muore assassinato, al suo posto l'imperatore Nerva
    27

    Gennaio

    98 Diventa imperatore romano Traiano, la prassi degli imperatori fu quella inaugurata proprio da Traiano: procedere solo nei confronti di coloro che erano stati denunciati come cristiani e che non intendevano recedere; mentre era vietata la ricerca dei cristiani per iniziativa dell’autorità. Si spiega perché dal II secolo in poi ai cristiani fu lecito acquistare fondi, erigere chiese e persino aprire scuole, come fece Giustino. Così che il periodo delle  catacombe fu un’eccezione.
      99 A Papa Clemente succede Papa Evaristo
      100 Cerinto sostiene che non è stato Dio a creare il mondo ma un demiurgo, un essere intermedio. Cristo era soltanto un uomo su cui era sceso lo Spirito Santo e lo abbandonò poco prima della passione
      108 A Papa Evaristo succede Alessandro I
      110 La Didachè importantissimo documento, c'è un ordinamento della Chiesa, una separazione tra laici e clero, la dignità più alta nella comunità è quella del vescovo
      117 Sisto I succede a Alessandro I
    7

    Agosto

    117 Diviene imperatore Adriano, l'impero  romano raggiunge la sua massima espansione
      120 Inizia a diffondersi la gnosi, di origine greca, porta all'annientamento della realtà materiale, proiettando tutto allo Spirito.
      127 Papa Telesforo succede a Papa Sisto I
      135 Adriano imperatore (117-138) fece costruire la colonia Aelia Capitulina al posto di Gerusalemme, l'imperatore proibisce agli ebrei di entrarvi. Ordinò pure che il Santo Spolcro fosse coperto di detriti, due secoli dopo, Costantino incaricherà Macario, vescovo di Gerusalemme, di intraprendere una campagna di scavi per ritrovare il Santo Sepolcro.
    10

    Luglio

    138 Antonino Pio  diviene imperatore dell'impero Romano
      138 Papa Igino succede a Papa Telesforo
      142 Pio I succede a Papa Igino
      150 Giustino indirizza un'apologia all'imperatore Marco Aurelio
      156 Martirio si San Policarpo che in gioventù aveva conosciuto l'apostolo Giovanni
      157 Aniceto succede a Pio I
    7

    Marzo

    161 Divengono imperatori Marco Aurelio e Lucio Vero
      161 Grande persecuzione ad opera di Marco Aurelio, che durerà sino al 161
      162 Inizia a svilupparsi l'eresia Montanista,
      168 Sotero succede ad Aniceto
    -

    Marzo

    169 Muore Lucio Vero, Marco Aurelio rimane unico imperatore
      171 Euleterio succede a Papa Sotero
      172 Melitone di Sardi indirizza un'apologia a Marco Aurelio
      177 Regna con Marco Aurelio il figlio Commodo. Si scatenò in maniera feroce la persecuzione di Marco Aurelio
      177 Il filosofo cristiano Atenagora indirizza a Marco Aurelio e a Commodo una supplica finalizzata alla tolleranza.
      178 Il filosofo platonico Celso attacca i cristiani, dice i miracoli di Gesù inventati, un incarnazione in un Dio immutabile non può esserci
    17

    Marzo

    180 Morte di Marco Aurelio, ascesa al trono del figlio Commodo, cessazione delle persecuzioni
      186 Vittore I succede a Papa Euleterio
      190 Lettera a Diogneto, esposizione a un pagano dell'essenza di Dio
    31

    Dicembre

    192 Muore Commodo e sul  trono  si susseguiranno Pertinace (192), Didio Giuliano (193)
      193 Sale al trono romano Settimio Severo, le persecuzioni contro i cristiani continuano, ma questo imperatore non le forzò anzi a volte venne in difesa dei cristiani contro l'accanimento popolare. 
      197 Apologia di Tertulliano, denuncia le violazioni del diritto che avvengono nei processi
      198 Zeffirino succede a Papa Vittore I
      200 Nasce la scuola alessandrina, primo maestro fu Panteno (+ 200ca), il quale aveva subìto influssi gnostici. A Panteno successe Clemente, che favorì una gnosi ortodossa
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    00 17/05/2011 18:00
      202 Papa Zefirino condanna l'eresia montanista
       203 Fu emanato un editto di persecuzione che impediva la conversione al Cristianesimo a pena di sanzioni severissime
      211 Al posto di Settimio Severo salgono al trono Caracalla e Geta, Geta poi sarà assassinato nel 212 dal fratello di Caracalla
      215 Tradizione apostolica, documento importantissimo per le origini cristiane
      217 Diviene imperatore Macrino
      218 Callisto I succede a Papa Zeffirino
      218 Diviene imperatore Eliogabalo
      222 Urbano I succede a Papa Callisto I
      222 Diviene imperatore Alessandro Severo
    21

    Luglio

    230 Ponziano successe a Urbano I
      235 Papa Ponziano e Ippolito condannati ai lavori forzati in Sardegna
    21

    Novembre

    235 Antero succede a Papa Ponziano
      235 Al posto di Alessandro Severo sale al trono Massimino Trace
    -

    Gennaio

    236 Fabiano succede a Papa Antero
      244 Diviene imperatore Filippo l'Arabo
      249 Le cose cambiarono per la comunità cristiana. L'imperatore Filippo l’Arabo, che si dice battezzato da Papa Fabiano, venne ucciso nei pressi di Verona dagli eserciti del suo rivale Decio. L'imperatore Decio proclamò l'editto del libellus, in base al quale, ogni famiglia avrebbe dovuto proclamare solennemente e pubblicamente, attraverso un sacrificio, la sua devozione alle divinità pagane. Dopo questa operazione, ognuno avrebbe ricevuto il libello, un certificato che attestava la sua qualità di seguace degli antichi culti e quindi la sua appartenenza a Roma.
    20

    Gennaio

    250 Papa Fabiano viene messo a morte dall'imperatore Decio
    6

    Marzo

    251 Venne eletto Papa Cornelio, la distanza temporale è causata dalle persecuzioni di Decio, e dall'indecisione nell'elezione, a causa delle correnti che si erano create tra gli indulgenti e i rigidi nei riguardi dei lapsi.
      251 Papa Cornelio accettò la proposta del concilio di Cartagine del 251 di riabbracciare nella comunione, dopo la giusta penitenza, coloro che si erano persi durante la persecuzione di Decio.
      252 Morte dell'imperatore Decio, il suo successore Gaio Vibio Treboniano Gallo avrebbe iniziato una nuova persecuzione contro i cristiani: la ragione sarebbe stata l'accusa di essere portatori della pestilenza che colpì Roma nel 251/252
      253 Sale al trono Valeriano
    -

    Giugno

    253 Morte di Papa Cornelio, incarcerato dall'imperatore, elezione di Papa Lucio I avvenuta il 25 Giugno.
    12

    Marzo

    254 A Papa Lucio I succede Papa Stefano I, importante figura, si oppose nettamente al ribattesimo degli eretici. Stefano sostenne il principio che la Chiesa di Roma già adottava da tempo: l'efficacia del sacramento non dipendeva dallo stato di grazia di chi lo amministrava, ma dall'intenzione di compierlo in nome della Trinità. A proporre la dottrina opposta c'erano invece Novaziano e San Cipriano.
      257 L'imperatore Valeriano emanò un editto contro tutte le gerarchie ecclesiastiche imponendo nello stesso tempo al popolo di riconoscere le divinità pagane e di esercitare il culto cristiano solo in privato.
    30

    Agosto

    257 A Papa Stefano I succede Papa Sisto II
    6

    Agosto

    258 Martirio di Papa Sisto II, l'elezione del suo successore tarderà a causa delle persecuzioni violente
    22

    Luglio

    259 Eletto Papa Dionisio, solo una volta che le persecuzioni iniziarono a calmarsi. Alcuni mesi più tardi l'imperatore Gallieno pubblicò il suo editto di tolleranza che fece terminare la persecuzione e diede un assetto legale alla Chiesa
    5

    Gennaio

    269 Felice I fu eletto al posto di Papa Dionisio
      270 Aureliano diviene imperatore
    4

    Gennaio

    275 Eutichiano fu eletto al posto di Felice I
      275 Morte di Aureliano la chiesa può godere di una lunga tregua dalle persecuzioni. Sale sul trono Tacito
    17

    Dicembre

    283 Caio fu eletto al posto di Papa Eutichiano
    20

    Novembre

    284 Tetrarchia di quattro imperatori: augusti: Diocleziano per l'Oriente e Massimiano Erculio (cesare dal 285) per l'Occidente; cesari: Galerio per l'Oriente e Costanzo Cloro per l'Occidente, (dal 293).
    30

    Giugno

    296 Marcellino fu eletto al posto di Papa Caio
      302 Cesare Galerio portò il movimento pagano allo scontro con la cristianità. Inizialmente i soldati cristiani dovettero lasciare l'esercito, in seguito le proprietà della chiesa vennero confiscate e i libri cristiani vennero distrutti. Dopo due incendi nel palazzo imperiale, anche Diocleziano prese misure drastiche contro i cristiani: essi dovettero scegliere tra abbandonare la loro religione o venire condannati a morte.
    24

    Febbraio

    303 Primo editto di Diocleziano contro i cristiani, fu decretato che le chiese fossero rase al suolo e le Sacre Scritture bruciate; mentre coloro che erano costituiti in dignità dovevano essere privati della libertà qualora avessero perseverato nella fede cristiana. Con un secondo editto si comandò che "tutti i capi delle chiese fossero, prima di tutto, messi in carcere e poi, con ogni mezzo, costretti a sacrificare". Un terzo editto dispose  che "coloro i quali erano chiusi in carcere, fossero messi in libertà se avessero sacrificato; mentre quelli che rimanevano saldi dovevano essere torturati con infiniti  tormenti" (Eusebio, VIII, 6, 10). Da quel momento la persecuzione  imperversò nel resto dell'impero e durò fino al 305
      304 La persecuzione, probabilmente, nel 304, colpì anche Papa Marcellino. La sede romana rimase vacante per circa quattro anni
      305 Concilio di Elvira, importante perché dice di imporre una pena per chi manca 3 volte consecutive alla domenica. Brutto segno questo di una legge: vuol dire, che si stavano disaffezionando, altrimenti non ce ne sarebbe stato bisogno
      305 Con l’abdicazione di Diocleziano prima e di Massimiano poi, la persecuzione andò scemando di intensità
      306 Costantino successe al padre Costanzo Cloro come Cesare, richiamò a corte sua madre Elena e le diede il titolo di Augusta.Il che le permise di attingere liberamente al tesoro imperiale. Elena se ne servì per fare il bene. Nel suo viaggio in Oriente passò dappertutto, con regale sollecitudine e provvidenza, donò ai poveri vesti e denaro, liberò prigionieri o condannati alle miniere.
      307 Con la proclamazione di Massenzio, in Italia ed in Africa cessò quasi del tutto la persecuzione
    27

    Maggio

    308 Marcello I fu eletto al posto di Papa Marcellino
    18

    Aprile

    309 Eusebio fu eletto al posto di Papa Marcello I
      311 Editto di tolleranza nei confronti dei cristiani
    2

    Luglio

    311 Milziade fu eletto al posto di Papa Eusebio
      312 Costantino I sconfisse Massenzio  a Ponte Milvio,  divenne unico arbitro della parte occi­dentale dell'Impero  -in Oriente era imperatore suo cognato Licinio
    -

    Febbraio

    313 Gli imperatori Costantino e Licinio promulgarono l'Editto di Milano che pose fine alla grande persecuzione dei Cristiani, permise loro di vivere come tali e di ricostruire i loro luoghi di culto. I cristiani continuarono ad essere perseguitati solamente in quei paesi orientali che erano sotto Massimino Daia
      313 Si riunì nel Palazzo del Laterano, sotto la presidenza di Milziade, un sinodo di diciotto vescovi gallici ed italiani che, dopo aver discusso approfonditamente per tre giorni la controversia Donatista, decise in favore di Ceciliano, la cui elezione e consacrazione a vescovo di Cartagine fu dichiarata legittima e Donato fu condannato come eretico
    31

    Gennaio

    314 Silvestro I fu eletto al posto di Papa Milziade
      318 Contrasto tra Ario e Alessandro, Ario accusò il vescovo Alessandro di aver proferito espressioni  erronee sulla filiazione del Verbo. Aveva detto che nella Trinità c’era un’unità, o monade.  Ario riteneva che quella espressione fosse sabelliana. E proseguì: se il Padre ha generato il Figlio, questi dunque ha dovuto iniziare ad esistere; quindi c’è stato un momento in cui non esisteva. Un sinodo di vescovi di Egitto e Libia scomunicò Ario
      324 Licinio Augusto, cognato di Costantino, che aveva ripreso a opprimere i cristiani, fu sconfitto e fu così restaurata la monarchia assoluta durata fino alla sua morte avvenuta nel 337.
      325 Concilio di Nicea, nato a causa dell'eresia ariana, fu il primo concilio ecumenico, universale della Chiesa, abituata fino a quel momento solo ai sinodi. Il concilio si espresse contro l'arianesimo.
    14

    Settembre

    326 Elena ormai anziana, intraprese un pellegrinaggio in Palestina per visitare i luoghi santificati dalla vita terrena del Redentore e il 14 settembre 326 avrebbe miracolosamente scoperto la s. Croce
      330 Eretta Costantinopoli, la capitale d'oriente, da Costantino
    13

    Gennaio

    336 Marco succede a Papa Silvestro I
    6

    Febbraio

    337 Giulio I succede a Papa Marco
      337 Muore Costantino, l'impero si divide nuovamente tra più sovrani
     
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    00 17/05/2011 18:01
    17

    Maggio

    352 Liberio succede a Papa Giulio I
      354 Prima figura sto­rica­mente accertata di eremita cristiano è l'egiziano  Antonio (+356 ca.), il patriarca del monachesimo, uomo di preghiera e lot­tatore contro il demonio, di cui s. Atanasio (+373) scrisse la Vita Antonii, definita da s. Gregorio Nazianzeno una "regola mo­nastica sotto forma di racconto".
    1

    Ottobre

    366 Damaso I succede a Papa Liberio
      375 I Visigoti oltrepassano il Danubio e il limes dell'impero cede.
      375-378 l'imperatore Graziano  definì espressamente, con una legge di Stato, la suprema giurisdizione  del vescovo di Roma.
      379 Concilio di Antiochia, i 153 vescovi presenti furono concordi nel confermare l'unità della fede con Roma e coi vescovi occidentali, condannando  sia l'arianesimo,  sia l'eresia di Apollinare, vescovo di Laodicea. Apollinare, pur ritenendosi difensore del credo niceno, negava in Cristo la presenza di un'anima razionale umana e sosteneva che il Logos svolgeva le funzioni di guida e occupava il posto di essa
    27

    Febbraio

    380 L’imperatore Teodosio I, per consolidare la fede promulgò un primo editto, seguito nel gennaio 381, da un secondo  con cui si obbligavano tutti i sudditi dell'impero a professare "la religione che l'Apostolo Pietro aveva un tempo assegnato ai Romani e che attualmente seguono il pontefice Damaso e Pietro vescovo di Alessandria".
    -

    Maggio

    381 Costantinopolitano I,  fu una condanna dura e determinante dell’arianesimo  che, dalla morte di Costantino, non aveva fatto che prosperare sotto la protezione della politica di Costanzo e ancor più di quella di Valente, colpì anche la nuova eresia: “macedonianismo” o dei “penutomachi”, che, pur concedendo la natura divina al Figlio, la negava allo Spirito Santo. Il canone 2 di questo concilio dà al vescovo di Costantinopoli il primato di onore dopo quello di Roma, infatti Costantinopoli è ora la seconda Roma, e in questo modo supera Alessandria.
      382 La Sinodo romana dichiarò che la santa romana Chiesa ha la precedenza su tutte le altre chiese non per mezzo di una decisione conciliare e neppure per mezzo di una legge imperiale, ma perché essa ha ricevuto il primato dalla parola del Signore Salvatore
    15

    Dicembre

    384 Siricio succede a Papa Damaso I
      395 I Vandali con Alarico passano in Grecia e nell'Illirico
      401 I Vandali sono in Italia
      402 Onorio, fratello di Teodosio, trasferì a Ravenna la capitale dell'impero di Occidente- a Roma si cominciò a sentire una situazione di vuoto di potere politico;  abbandonata alle scorribande ostrogote
      410 Roma fu saccheggiata da Alarico re dei Visigoti. Seguì un torbido periodo in cui gli ordina­menti ecclesiastici minacciavano di crollare sotto l'impeto delle forze barbariche; solo il vescovo di Roma fu in grado di dare speranza per un futuro della fede cristiana
      419 I Vandali si stabiliscono in Spagna passando per la Gallia
      428 Nestorio diventa patriarca di Costantinopoli, portatore di una dottrina che crea scandalo e porta alla convocazione del concilio di Efeso
      429 I Vandali sono a Cartagine. L'anno dopo, mentre Ippona è assediata muore s. Agostino
    11

    Agosto

    430 Celestino I (423-432) convocò a Roma, per '11 agosto 430, un sinodo che condannò Nestorio, perché si riteneva separasse in Cristo le due nature, ora credendolo un semplice uomo, ora facendolo dimorare con Dio. Nestorio si rivolse allora all'imperatore Teodosio II perché convocasse un concilio ecumenico. Papa Celestino non si oppose, ma dichiarò di non ritrattare la condanna di Nestorio
    19

    Novembre

    430 Teodosio II ordinò a tutti coloro che erano stati convocati di trovarsi ad Efeso il 7 giugno 431 (festa di pentecoste). 
      431 Concilio di Efeso, I principali contendenti furono dunque due vescovi patriarchi: Nestorio di Costantinopoli  (già monaco di Antiochia) e Cirillo di Alessandria e il problema in questione era la determinazione teologica e terminologica della maternità divina di Maria di Nazaret.
    22

    Giugno

    431 Benché non fossero ancora arrivati né i legati romani, né i vescovi orientali guidati da Giovanni di Antiochia, Cirillo  di Alessandria diede inizio al concilio nella chiesa di Efeso dedicata a Maria Theotokos. La sua dottrina venne esaminata e il concilio si concluse già con la prima seduta del 22 giugno  431 con la condanna, pronunciata nei suoi confronti e sottoscritta subito da 197 vescovi,  ai quali successivamente se aggiunsero altri. Poco dopo arrivarono Giovanni  e il gruppo degli orientali: essi rifiutarono di essere in comunione  con Cirillo 
    24

    Giugno

    431 Gli orientali di antioca, diedero vita a un altro concilio,  presieduto da Giovanni e dove fu condannato e deposto Cirillo e il vescovo di Efeso, Memnone.
    11 Luglio 431 Arrivarono i legati papali, Arcadio e Proietto vescovi e il presbitero Filippo, questi si unirono a Cirillo  e ci fu una nuova seduta che approvò quanto già svolto e confermò la condanna e la deposizione  di Nestorio. Poi il concilio,  il 17 luglio, nella V sessione, scomunicò Giovanni e i suoi.
      448 Al sinodo endemico di Costantinopoli, del 448, il patriarca Flaviano condannò, come eretico, il monaco Eutiche di Costantinopoli, gli atti furono comunicati a papa Leone I. Eutiche si rivolse allora all'imperatore appoggiato dal successore di Cirillo, Dioscuro, ai legati papali fu impedito l'accesso e non vennero lette le lettere del Papa, il risultato fu scontato, Eutiche venne giudicato ortodosso. Il latrocinium efesinum, come lo chiama Leone I in una lettera all'imperatrice Pulcheria, venne rigettato da tutte le parti e nello stesso tempo si reclamò la convocazione di un nuovo concilio.
      451 Concilio di Calcedonia, convocato prima a Nicea e successivamente trasferito a Calcedonia: Rigettò il latrocinium efesinum; depose Dioscuro, mentre Teodoreto e Iba vennero reintegrati nella carica.
      452 Papa Leone I, riuscì a tenere lontano da Roma Attila, inducendolo a prendere la via del ritorno. Con quel gesto papa Leone si rivelò anche come difensore e salvatore di Roma e della civiltà occiden­tale. Non meno importante l’incontro di questo pontefice con Genserico, re dei Vandali. Così, grazie a papa Leone, cui la storia ha riconosciuto il titolo di Magno, il vescovo di Roma era uscito, dal periodo turbolento delle migrazioni dei popoli e dei brevi regni barbarici, rafforzato sia nel campo religioso sia in quello politico. Roma, sede di Pietro, era tornata ad essere la capi­tale del mondo.
      455 I Vandali guidati da Genserico mettono Roma a sacco
      476 Odoacre, generale sciro che proveniva dal Norico, si trovava in Italia come capo delle truppe mercenarie quando, depose Romolo Augustolo, ultimo imperatore dei romani; non volle però creare un nuovo imperatore e così riconobbe l’imperatore di Oriente, Zenone, limitandosi  a governare come re dei barbari che erano in Italia.
      482 Tentativo, da parte dell'imperatore Zenone (474-491),  di azzerare questo concilio di Calcedonia, mediante un editto (Enotikon)  che è una professione di fede, un editto di unione,  dove venivano ripudiati Eutiche, Nestorio e il Concilio  di Calcedonia, imponendo di tornare al simbolo di Nicea. Felice II condannò e depose il patriarca di Costantinopoli Acacio, consigliere dell'imperatore, ciò provocherà una scisma, lo scisma acaciano.
      484 La Spagna è interamente conquistata dai Visigoti ariani
      489 L'imperatore Zenone, per impedire l'insorgere dell'eresia nestoriana, chiuse la scuola teologica di Edessa. L'eresia proseguì invece in Persia dove si erano ri­fugiati molti nestoriani perseguitati nell'Impero romano, dando vita a una scuola teologica e a una chiesa nazionale persiana nestoriana.
      493 Odoacre fu ucciso da Teodorico che divenne signore d’Italia, come re dei Goti, mentre riconosceva a Costantinopoli una supremazia di onore. Teodorico fu rispettoso della civiltà e delle istituzioni romane, ma inesorabilmente la cultura occidentale si andava barba­rizzando e, dimentica del greco, non riusciva più a dialogare con gli orientali.
      494 Gelasio I, nel 494, si trovò nella necessità di scrivere all'imperatore Anastasio I una lettera,  al fine di distinguere i due poteri e di affermare la soggezione del principe al sacerdote in materia di fede e di costumi:
      496 Clodoveo, con i suoi Franchi, dopo aver battuto gli Alemanni a Tolbiac si converte al cattolicesimo, ma il loro cattolicesimo era poco più di una vernice: erano rimasti infatti ancora profondamente pagani; la vera cristianizzazione avvenne nel secolo VII
      534 Tramonta il regno dei Vandali i quali avevano portato quasi all'annien­tamento delle circa tre­cento chiese cattoliche. Inizia la riconquista di Giustiniano
      543 Giustiniano, scrisse un Trattato contro gli errori di Origene, terminante con dieci anatemismi e lo pubblicò sotto forma di Editto, visto che andavano diffondendosi le dottrine origeniste della preesistenza della trasmigrazione delle anime e della riparazione finale. Questo Editto fu sottoscritto anche da Teodoro Aschida, il quale però si prese una ri­vincita sollevando presso Giustiniano un'altra questione: la condanna degli scritti di tre au­tori, legati a Nestorio (Teodoro di Mopsuestia, mae­stro di Nestorio; Teodoreto di Cirro, suo amico; Iba di Edessa).
      544

    Giustiniano, nel 544, pubblicò  un altro Editto, costituito da Tre anatemi contro i tre autori incriminati: onde il nome dato all'editto di Chefàlaia -Capitula in latino- nome che poi designò il con­tenuto degli anatemastismi stessi. Nell'editto dei Tre Capitoli si condan­nava:  la persona e gli scritti di Teodoro di Mopsuestia; gli scritti di Teodoreto di Cirro in favore di Nestorio e contro Cirillo ed il Concilio di Efeso; le lettere di Iba di Edessa inviate a Mari, vescovo di Ardashir dopo il 433. Questa condanna, in Oriente fu accolta con esitazione, poi­ché non portava la pace sperata. In Occidente ci fu invece una violenta re­azione perché la con­danna sembrava andasse contro il Concilio di Calcedonia (451), cui gli occidentali  erano molto attac­cati.

      545 Decreto emesso da Giustiniano, in forza del quale il vescovo di Costantinopoli -primate d'Oriente- aveva il secondo posto, dopo quello del vescovo di Roma mentre aveva la precedenza su tutti gli altri vescovi. In seguito l'appellativo di ecumenico ebbe un'interpretazione ortodossa -significando il patriarca dell'Impero d'Oriente- anche se lesiva del prestigio del papa in oriente.
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    Aprile

    548 Papa Vigilio, dopo essere rimasto a lungo incerto di fronte a quella condanna, emise la propria sentenza che prese il nome di Iudicatum con il quale condannò Teodoro, gli scritti di Teodoreto e la lettera di Iba, ma allo stesso tempo manifestò la sua piena adesione al Concilio di Calcedonia.
      550 Papa Vigilio ritirò lo iudicatum. Lo iudicatum fu male accolto dai vescovi del­l'occidente e quelli del­l'Illirico, delle Gallie e dell'Africa giunsero a rompere la comunione con il papa fino a quando non avesse fatto peni­tenza. Di fronte all'opposizione suscitata dal suo Iudicatum Papa Vigilio lo ritirò
      553 Tramonta il regno degli Ostrogoti. Nel 552 Narsete sconfigge Totila e l'anno successivo  con la guerra greco-gotica assoggetta il resto dell'Italia a Giustiniano I, imperatore bizantino (527-565). La riscossa bizan­tina, ri­conquistando gran parte dei territori italiani e africani, aveva po­sto fine ad ogni tentativo di far prevalere l'ariane­simo. Ma la ri­conquista dei territori italici durò lo spazio del regno di Giustiniano.
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    Maggio

    553 Concilio Costantinopolitano II, condannò Teodoro, Teodoreto e Iba
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    Maggio

    553 Il papa inviò all'im­peratore una sua di­chiara­zione , sui Tre Capitoli, firmata da 16 vescovi e che prese il nome di Constitutum Vigilii papae de tribus capitulis. Il Constitutum condannava gli er­rori di Teodoro e di Teodoreto, ma non le persone, per il principio  canonico che non si condannava una per­sona morta nella comunione  ecclesia­stica; mentre per Iba accettava la giustificazione presentata al concilio di Calcedonia. Giustiniano consi­derò il Constitutum un volta­faccia del papa. Perciò non volle ricono­scerlo e comunicò al concilio gli atti prece­denti di Vigilio.
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    Giugno

    553 Il concilio terminò disinteressandosi del papa, L'imperatore chiede  che il nome di Vigilio fosse tolto dai dit­tici. E poiché non intendeva creare uno scisma, usò l'abile formula, dicendo che Vigilio stesso si era sepa­rato dalla comunione dei ve­scovi di­fendendo quanto i Tre Capitoli ave­vano condannato; men­tre si mante­neva l'unione con la Sede apostolica. I vescovi accetta­rono l'ordine dell'impera­tore
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    Dicembre

    533 Papa Vigilio approvò il concilio che divenne così ecumenico, le pressioni dell'imperatore sul papa alla fine ebbero la meglio.il 23 febbraio 554, a Costantinopoli,  pubblicò un nuovo Constitutum in cui giustificava la condanna dei Tre Capitoli.
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    Giugno

    555 Papa Vigilio lasciò Costantinopoli per tornare a Roma dopo 10 anni di assenza, ma morì durante il viaggio, a Siracusa. Le condizioni  di Roma durante l'assenza del papato erano tri­stis­sime. Governava un certo Marea (+555), contrario, come tutti, alla condanna dei Tre Capitoli.
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    Aprile

    556 Eletto Papa Pelagio, dopo aver combattuto la con­danna, l'aveva egli pure accettata, riconcilian­dosi con l'imperatore. Ma a Roma questa scelta non fu gradita per­ché si accusava Pelagio di aver provocato la morte di Vigilio. La sua consacrazione ebbe luogo dopo dieci mesi e fu compiuta non dal ve­scovo di Ostia, ma da due ve­scovi, con l'assistenza  di Andrea prete di Ostia, mentre il clero, i monaci e il popolo si tennero lontani dal nuovo papa.
      568 Per i Visigoti prese il potere Leovigildo, questi si ammalò, e invitato dalla moglie e dal figlio cattolici si mise a pregare, si convertì così al cattolicesimo. I Visigoti erano ariani
      568 I Longobardi, venendo dalla Pannonia e guidati dal re Alboino, attraversano le Alpi e invadono la penisola. A differenza degli altri popoli invasori i Longobardi non ave­vano mai avuto contatti con il mondo romano e bi­zantino e conservavano pres­soché intatta la loro barbarie
      574 Gregorio (futuro Gregorio Magno) lascia gli abiti di lusso per prendere quelli del monaco
      574 Nasce Maometto alla Mecca
      579 Papa Pelagio II promosse Gregorio all'ordine del diaconato, la sua esperienza di monaco fu breve, e lo inviò a Costantinopoli, dove rimase fino al 586
      586 Recaredo successe a Leovigildo re dei Visigoti, lui e la moglie si convertirono al cattolicesimo e di qui seguì una conversione di massa dei Visigoti
      586 Gregorio richiamato a Roma divenne segretario divenne consigliere e segretario di Papa Pelagio II. Vigendo la tregua tra l'esarcato e i Longobardi, vennero rinnovati i tentativi diretti a ricondurre all'u­nità e alla co­munione i vescovi della Venezia e dell'Istria che ne erano sepa­rati per la questione dei Tre Capitoli. Gregorio probabilmente scrisse di sua mano la terza lettera
      587 Giovanni il Digiunatore, patriarca di Costantinopoli negli atti di un concilio tenuto nel 587 a Costantinopoli, sotto la sua presidenza, si sottoscrisse con il titolo di patriarca ecume­nico, tradotto in occidente come universale -in realtà significava solo patriarca dell'Impero- giudi­cato, pertanto, come "titolo nefando e arrogante"
      589 Il concilio di Toledo sancì il passaggio al cattolicesimo dei Visigoti
      590 Alle distruzioni dei Longobardi si aggiungevano piogge torrenziali prolungate che provocarono lo straripamento dei fiumi. Tra le città inondate vi fu anche Roma, su cui il Tevere riversò grandi masse di ac­qua che tra l'altro distrus­sero tutti i depo­siti del grano. All'inondazione seguì la peste bub­bonica che fece moltissime vit­time, tra cui anche il papa Pelagio II
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    Settembre

    590 Eletto nel febbraio e consacrato nel settembre 590, Gregorio si dedicò subito ai bisogni della città, colpita dalla peste e affa­mata. Inizialmente rifiutò l'elezione scrivendo anche una lettera all'imperatore per non accettare la sua elezione.
      592 L'imperatore Maurizio emanò una legge che proibiva ai curiali e agli uomini d'arme di farsi monaci e per i primi pure di entrare nel clero. S. Gregorio vi si oppose apertamente
      592 Gregorio Magno respinse Ariulfo, duca di Spoleto, in una sua incursione a Roma
      593 Gregorio Magno respinse Agilulfo, re dei longobardi che avanzò verso Roma e la strinse di asse­dio. Il papa, senza nessun aiuto da parte dell'esarca di Ravenna, allontanò allora il pericolo trattando con il re e dandogli un forte tributo (500 libbre d'oro).
      596 Invio di Agostino, abate di Roma e di 40 compa­gni monaci, per la conquista alla fede del­l'ultimo gruppo di popoli ancora pagani immigrati nelle antiche pro­vince occidentali dell'impero: gli anglosassoni
      597 Ethelbert, che era bretvaldo (capo dei re) dell'eptarchia  anglosassone, si fece battezzare
      598

    Gregorio Magno Sicut ludaeis ita (598), secondo questo documento, gli ebrei dovevano in qualche modo essere protetti, i loro diritti tutelati, dietro a questa preoccupazione del papato per gli ebrei c'è l'idea che il popolo ebreo nonostante tutto è il testimone della rivelazione, tuttavia in una situazione di oggettiva subordinazione rispetto ai cristiani, non voleva dire questa idea di protezione rivalutare la loro religione, che era vista come una superstizione. La religione ebraica rimaneva per la chiesa una superstizione, dovevano rimanere in una posizione inferiore, nell'attesa della conversione finale.

     
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    00 17/05/2011 18:03
      603 Alla morte violenta di Maurizio, i Persiani, guidati dal re sassanide Cosroe II, con il pretesto dell'uc­cisione dell'imperatore,  in­vasero nel 603 le province orientali del­l'impero,  prendendo due di­rettive: verso l'Asia minore, giungendo nel 615 sino a Calcedonia; e verso Sud, occu­pando Edessa, Antiochia
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    Ottobre

    610 Prese il potere Eraclio, figlio dell'esarca d'Africa, che si era ribellato all'im­peratore Foca, che era succeduto all'imperatore Maurizio ma non stava dando una svolta in questo momento difficile.
      611 Maometto si dichiarò l'inviato di Dio e sommo profeta mandato ad an­nunciare la vera religione. Insieme ai se­guaci pensò di con­quistare alla propria causa la Mecca, il centro religioso degli arabi, dove sorgeva il santuario della Caaba in cui si venerava la pietra nera insieme ad altri idoli.
      614 I persiani entrano a Gerusalemme dove entrano in possesso della Santa Croce
      617 i Persiani si volsero verso l'Egitto, conquistando Alessandria e costrinsero il patriarca a fuggire.
      619 Il patriarca Sergio, basandosi sull'unione ipostatica, ri­tenne di do­ver ammettere una sola energia divino-umana, ritenendo che l'unità di energia non equivalesse all'unità di natura, dottrina mo­nofisita che egli rigettava, bensì fosse la conseguenza dell'unità di per­sona nel Cristo. Lo stesso ragionamento fu appli­cato alla volontà di Cristo. Così affermò che in Cristo sussisteva  un'unica volontà, quella divino-umana -monotelismo- conseguenza dell'unica  persona. 
      622 Eraclio, imperatore d'Oriente, potè prendere l'offen­siva, che ebbe il carattere di guerra religiosa per difendere il cristianesimo  contro i Persiani pagani e riprendere la Santa Croce
      622 L'ostilità dei sacerdoti della Mecca e dei ricchi commer­cianti, costrinse Maometto a fuggire a Medina, la prima città ad aderire al profeta
      623 L'imperatore Eraclio aderì alla dottrina di Sergio e pubblicò un editto in cui proibì di parlare di due energie, lo stesso impera­tore nominò Ciro di Fassi nella Lazia (Colchide),  che era stato conqui­stato dalle idee di Sergio, patriarca di Alessandria, con la speranza di raggiungere, con il mo­noergismo, la pace religiosa
      626 Persiani e Avari assediarono Costantinopoli
      629 Maometto aveva assoggettato le tribù arabe alla nuova re­ligione ed era giunto al limes Syriacus dell'impero
      629 Eraclio passò al contrattacco portando la guerra nel cuore della Persia e costrin­gendo gli avversari alla pace. Con la resa, Siria, Palestina e Egitto tornarono all'im­pero e fu restituita la Santa Croce a Gerusalemme dove, nel 630, con un gesto al­tamente simbolico, Eraclio si portò in solenne pellegrinaggio.
      630 Raccolse dei se­guaci con i quali poté ritornare vittorioso alla Mecca; impadronitosi della Caaba, distrusse gli idoli, eccetto la pietra nera e della Mecca fece la città santa, mentre Medina rimase il centro della sua at­tività di legi­slatore  e di organiz­zatore.
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    Giugno

    632 Muore Maometto a Medina, senza lasciare eredi maschi. Gli successe  il capo guerriero, Abu-Bakr desi­gnato dallo stesso profeta con l'appel­la­tivo di Califfo
      633

    Ciro celebrò un concilio in Alessandria dove fu ema­nato l'atto di unione della Chiesa d'Egitto con l'Impero, in nove ca­pitoli di cui il set­timo riconosceva e spiegava l'espressione  "due nature", aggiungendo: "in questo unico e medesimo Figlio e Cristo ha operato sia quello che era divino che quello che era umano, mediante l'unica attività tean­drica, così come insegna s. Dionigi". Sembrava che il monoergismo avesse avuto il potere di ristabilire l'orto­dossia in Egitto e di procurare la pace religiosa all'Oriente.

      634 Subentra il califfo Omar
      634 Il patriarca Sergio chiede l'approvazione di Roma alla dottrina delle due energie in una lettera in cui spiega la raggiunta unità. Onorio I aderì genericamente a Sergio senza condividere monofisismo e monoenergismo, e per evitare scandalo suggerì che si evitasse di parlare di una o due energie. La decisione di papa Onorio I sarà esplicitamente anatemizzata dal VI concilio  ecumenico (Costantinopoli, 681, Concilio Trullano),  dove "Onorio, l'ex vescovo della vecchia Roma" fu ritenuto colpevole  di eresia.
      636 Il califfo Omar con la battaglia  di Cadesia, pose fine al regno persiano; quindi scacciò i Bizantini da Siria e Palestina.
      638 Omar poté entrare nella Città santa e andare a pregare sul luogo del tempio di Salomone: era stato lo stesso patriarca Sofronio a consegnargli  la città di cui per ben due anni ne aveva diretto la resistenza; lo fece dove aver prima assicurato la reliquia della croce che inviò a Costantinopoli.
      638 Morte di Onorio I
      639 Eraclio pubblicò la Ecthesis -documento composto da Sergio- in cui veniva lasciata da parte la dottrina meno preoccupante del monoergismo, mentre veniva affermata e imposta ai sudditi la dottrina più perico­losa del monotelismo (en télema),  cioè della doppia natura e dell’unica volontà di Cristo. I vescovi orientali accetta­rono l'Ectesis quasi all'umanità
      640 Eletto Giovanni IV successe a Onorio I
      641 Un concilio romano condannò l'Echtesis come gravemente nociva. L'imperatore Eraclio, dopo la condanna papale, sfidu­ciato per la sua politica religiosa e sotto l'incubo dell'inva­sione araba, non cercò di difendere l'Ecthe­sis, ma piuttosto si scusò di averla promul­gata, per istigazione  del patriarca Sergio
      642 Gli Arabi dilagarono in Egitto, dove favorirono i ve­scovi copti, che rappresentavano l'opposizione al go­verno imperiale.
      642 Papa Teodoro I (642-649) -di origine orientale, succede a Giovanni IV
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    Luglio

    645 Disputa pubblica tra Pirro e Massimo, alla pre­senza dell'esarca e di molti vescovi. E Massimo fece una bril­lante dimo­strazione della dottrina ortodossa. Pirro si dichiarò vinto e pronto a condannare il sinodo di Costantinopoli che aveva approvata l'Ecthesis. Recatosi a Roma Pirro fece l'a­biura della dottrina monotelita nella basi­lica di S. Pietro.
      646 Papa Teodoro I su richiesta dei vescovi del­l'A­frica, mandò allora un'amba­sceria a Paolo, patriarca di Costantinopoli, con l'ordine  di abiurare il monoteli­smo. Di fronte al diniego Teodoro depose Paolo il quale, ritenendo quell'intervento come un immischiarsi negli affari interni di altra Chiesa, si vendicò facendo di­struggere la cappella del Palazzo di Placida, dove ri­siedevano gli apocrisari papali.
      648 Costante II (641-68), nipote di Eraclio, divenne capo dell'im­pero,  credette di ristabilire la pace con Roma ritirando l'Ecthesis, ma contemporanea­mente, su consiglio di Paolo, patriarca di Costantinopoli, pubblicò nel 648 un nuovo editto dogmatico, chiamato Typos, che non prendeva alcuna posi­zione  dot­trinale, ma im­poneva il silenzio sulla controversia mi­nacciando severe pene a chi non avesse obbedito; il che fu altret­tanto negativo per la pace.
      649 Martino I successe a Teodoro I. Nello stesso 649 si preoc­cupò di riunire al Laterano un grande concilio  (lo fece senza il consueto permesso del'imperatore Costante II; vi parteciparono 105 vescovi, in gran parte italiani e africani). Si ten­nero cinque sessioni,  al termine delle quali fu emanato un simbolo di fede che ri­peteva quello di Calcedonia, dichiarando che in Cristo c'e­rano due volontà natu­rali e due modi di operare e si colpirono di scomunica gli autori e i so­stenitori della nuova eresia, cioè i patriarchi Sergio, Pirro e Paolo di Costantinopoli   e Ciro di Alessandria.
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    Giugno

    653 Martino, arrestato dall'esarca Calliopa, fu tra­scinato a Costantinopoli, condannato per presunto alto tradimento ed esiliato a Cherson in Crimea, dove morì il 16 settem­bre 653. L'imperatore indignato contro il papa, anche perchè si era fatto consacrare senza la sua approvazione, fece ricorso alla forza. Sorte simile toccò ai seguaci della dot­trina diotelita in Oriente. Fra questi l'abate Massimo, il più impor­tante teologo del suo tempo
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    Agosto

    654 A Martino I successe Eugenio I, il quale mandò a Costantinopoli, per la con­ferma imperiale, i suoi apocrisari. Questi tor­narono a Roma con una nuova pro­posta del patriarca Pirro, il quale era tornato alla sua antica sede, una formula che attribuiva a Cristo una volontà come ipostasi e due volontà secondo le sue due nature.
      668 Costante II moriva assassinato a Siracusa, gli succedete suo figlio Costantino IV
      672 Nasce San Bonifacio, a Crediodunum, nell'Inghilterra sud-occidentale, cresce fin da piccolo nelle abbazie di Exeter e di Nhutschelle.; il suo nome era Vinfrido
      673 Costantinopoli fu in serio pericolo, la capitale fu salva grazie all'eroica difesa di Costantino IV che per l'occa­sione utilizzò contro le navi il fuoco marino o fuoco greco.
      678 Costantino IV concluse la pace con gli Arabi e gli Avari
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    Novembre

    680 Concilio Costantinopolitano III. Il nuovo Concilio si aprì il 7 novem­bre 680 nel palazzo imperiale, nella sala a cupola (Trullos da cui Concilio Trullano),  con 170 partecipanti. Si qualificò,  sin da prin­cipio,  come ecumenico (sesto della serie).  Monoteliti e dioteliti si fronteggia­rono. I delegati papali chiesero ragione sulla novità introdotta qua­ranta sei anni prima dai patriarchi di Costantinopoli, con l'accordo di Ciro d'Antiochia, sull'unica operazione e unica volontà di Cristo. Risposero i due patriarchi, Giorgio di Costantinopoli e Macario di Antiochia, asse­rendo che la dottrina non era nuova e che era stata anche asserita da papa Onorio. Il concilio condannò il monotelismo affermando due volontà in Cristo
      685 Giustiniano II successe a Costantino IV, entrambi grandi difensori del sesto concilio ecumenico
      692 Costantino IV riunì un altro Concilio per ag­giungere canoni disciplinari ai due precedenti che avevano trattato solo questioni di fede e, in quanto integratorio dei due con­cili, fu chiamato Quinsesto. Fu presa in esame solo la situazione greco-orien­tale e furono emanati 102 canoni, molti dei quali contrastavano con la prassi romana. Così il can. III, che con­dannava la regola oc­cidentale della castità dei preti e diaconi e impo­neva di rimanere nella vita coniu­gale iniziata prima dell'ordinazione. Il can. XXXVI, rife­rendosi al can. XXVIII  di Calcedonia, rigettato però dai papi, ri­conosceva al pa­triarcato di Costantinopoli un grado pari a quello del papa e ne sanciva la premi­nenza su tutti gli altri patriarcati di Oriente.
      693 Papa Sergio I si rifiutò di sottoscrivere quegli atti anzi li condannò come contrari alla legislazione romana. Giustiniano II pensò di usare la forza, ma in aiuto del papa accorsero le milizie civi­che di Ravenna e delle terre vicine, per cui l'inviato impe­riale dovette lasciare Roma.
      708 A Papa Sergio I succedette Costantino
      710 Costantino chiamato per trattare della questione. l’imperatore Giustiniano II lo fece venire a Costantinopoli, nel 710, per trattare la questione; così il papa dovette accettare una parte dei canoni.
      711 Giustiniano II fu assassinato e il potere fu preso da Bardane, uno stratega armeno di nome Filippico
      711 Gli arabi sconfissero i visigoti di Spagna, ai cristiani rimase così solo il nord-est della Spagna. Quindi i musulmani valicarono i Pirenei e scesero nell'Aquitania e in Provenza
      712 Filippico, educato nel monotelismo, fece rigettare in un sinodo il VI concilio ecumenico
      713 L'imperatore Anastio II succeduto a Filippico riconobbe di nuovo il VI concilio ecumenico
      713 Editto di Rotari, Liutprando re dei Longobardi si qualifica come principe cristiano e cattolico
      716 Bonifacio parte con alcuni suoi amici, il suo pensiero è rivolto soprattutto ai sassoni, alle popolazioni germaniche. In questi anni sono proprio le isole, prima l'Irlanda con san Colombano e poi l'Inghilterra, a cominciare da san Willibrord, a riversare sul continente straordinari gruppi di monaci che battezzarono l'Europa.
      717 Leone III, l'impera­tore-soldato detto l'Isaurico, o il Siro, sale al trono
      717 Dopo il 717 quasi tutte le chiese nei territori conquistati furono trasformate in moschee e di fatto scomparvero tutti i vescovati, an­che se a lungo i titoli continuarono ad essere dati a vescovi non residenti.
      717 I Longobardi di Benevento occuparono il 'Castrum' di Cuma, intervenne papa Gregorio II che sti­molò il duca di Napoli a ricon­quistarla e contribuì alla sua liberazione dando ai Longobardi una somma di denaro.
      718 Leone III si era acquistato dei meriti nella vittoriosa difesa di Costantinopoli , contro gli attacchi pericolosi degli arabi (717-718), costringendo la loro flotta ad allontanarsi da Costantinopoli; una vittoria da associare a quella che Carlo Martello conseguì nel 731, fermando l’avanzata araba a Poitiers.
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    Maggio

    719 Bonifacio va a Roma e incontra papa Gregorio II, vuole che la sua missionarità si appoggi solidamente alla cattedra di Pietro. Gregorio II invia Bonifacio tra i pagani di Germania. Da questo momento Winfrido prende il nome di un martire romano: Bonifacio.
      722 Dopo esser stato fino all'anno prima ad evangelizzare i Frisoni, ora Bonifacio passa all'Assia. Comincia a fondare un primo monastero ad Amöneburg, sempre cercando l'appoggio del re franco, Carlo Martello. Del resto era tipico dei monaci cercare innanzitutto la conversione dei re, che nella tradizione di quelle tribù era un evento decisivo.
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    Novembre

    722 Bonifacio stende la sua prima relazione per il Papa, il quale lo chiama di nuovo a Roma e lo consacra vescovo. Bonifacio adesso è ufficialmente legato del Papa. Il Papa a sua volta gli affida di nuovo una quantità di lettere: per principi, per vescovi e soprattutto per Carlo Martello, invitato dal successore di Pietro ad aiutare l'opera del monaco anglico in terra germanica.
      723 Bonifacio sfiderà le tribù germaniche abbattendo nel 723, a Gheismar, la quercia sacra al dio Thor e costruendo, con quel legno, una cappella dedicata a san Pietro
      724 Col 724  si può considerare conclusa la vera e propria evan­gelizzazione  dei pagani ad opera Bonifacio; dopo di che egli si de­dicò a purificare e rinvigorire la vita cristiana, servendosi di sinodi provinciali come strumento di riforma.
      726 Leone III, dopo aver invano chiesto l’assenso del patriarca Germano emanò un editto con cui si disponeva l'allontanamento , o il coprimento delle immagini sacre
      728 L'intervento papale per la resti­tuzione di Sutri, al confine settentrionale del ducato romano. Gregorio II dovette ricorrere ai donativi per convin­cere Liutprando ad abbandonare Sutri: il re cedette "fecendone dona­zione e restituendo ai beatissimi apostoli Pietro e Paolo", come si legge nel Liber Pontificalis.
      730 La reazione di Gregorio II all'editto di Leone III fu violenta: pose infatti Roma fuori del­l'au­torità im­periale  e dichiarò di non riconoscere più Leone III come impera­tore; non giunse però a nominare un altro imperatore, per non attirare l'esercito  bizantino  a Roma
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    Febbraio

    731 Elezione di Gregorio III che succede a Gregorio II
      731 Carlo Martello ferma l'avanzata araba a Poitiers, le forze occidentali riuscirono a tener lontana dalla Gallia l'ondata degli in­fedeli
      732 Gregorio II consacra arcivescovo Bonifacio, conferendogli il potere di consacrare vescovi sulla riva destra del Reno.
      733

    L'imperatore bizantino constatando che la sovranità bizantina su Roma era di pura forma e l'ltalia del Sud seguiva Roma, nel 732/733  staccò i Balcani e l'lta­lia del Sud dalla giuri­sdizione  ecclesiale romana per annet­terli alla giurisdizione  costantino­politana. Nello stesso tempo staccò l'Isau­ria dalla giurisdizione di Antiochia, per annetterla an­cora alla giu­risdizione della capitale. Così le frontiere dell'Impero e quelle del patriarcato di Costantinopoli veni­vano a coincidere. Raf­forzando la coesione dell'Impero e allontanando tutti coloro che contestavano la sua politica,  a cominciare dal patriarca Germano, costretto a di­mettersi e sostituito nella sede costantinopolitana con Anastasio, un iconoclasta, gettava così le premesse per creare una specie di Chiesa nazionale.

      739 I rapporti del papa col re longobardo si fecero tesi nel 739, quando i Romani accolsero Trasmondo II, duca di Spoleto, ribelle a Liutprando. Le truppe del re allora invasero lo Stato romano e occuparono quattro città del confine settentrio­nale: Amelia, Orte, Bomarzo e Blera, giungendo vicino a Roma. Papa Gregorio III, incapace di resistere a questa pressione mili­tare, insieme al Senato romano si rivolse allora a Carlo Martello, mag­giordomo della corte e vero capo del regno dei Franchi. Carlo Martello, maggiordomo di Childerico, non accettò l'in­vito di Gregorio III, poichè riteneva i Longobardi un valido alleato nella lotta contro i Saraceni.
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    Giugno

    740 Muore Leone III
      741 Costantino V successe a Leone III
      741 Muore Carlo Martello, gli succedet­tero i due figli Carlomanno e Pipino II: il primo per l'Au­strasia (la regione orientale della Gallia, con al centro Aquisgrana), l'altro per la Neustria (la regione occidentale). 
      743 Concilio Franco-Orientale. Fino a quel tempo infatti la chiesa franca era com­pletamente li­bera da Roma, ossia del tutto staccata dalla cattolicità ed in pessime condizioni morali. Bonifacio, quale primo passo, fece prestare un giu­ramento di fedeltà al papa da parte dei vescovi di que­sta provincia riuniti in questo concilio
      745 Bonifacio indisse il primo Sinodo di tutta la Chiesa franca
      747 Carlomanno abdicò nel 747 per farsi chierico e monaco in Italia. Suo fratello, Pipino il breve, per evitare la concorrenza dei figli di Carlomanno, ormai maggio­renni, riunì allora nella propria mano tutto il potere nella terra dei Franchi e quindi si rivolse al papa chiedendogli  "se colui che posse­deva il potere del re non do­vesse an­che essere re". Con ciò riconosceva al papa un'autorità obbligante  sul piano politico-sta­tale.
      751 Papa Zaccaria ac­con­sentì al­l'e­levazione del maggior­domo franco a re. A seguito dell'avallo pa­pale, in un'adunanza dei grandi del regno, tenutasi a Soisson, Pipino si fece accla­mare re, al posto di Childerico, ultimo Merovingio che fu internato in un mona­stero; quindi Pipino ri­ce­vette, forse dallo stesso s. Bonifacio, l'unzione regia.
      751 Astolfo re dei Longobardi, aveva posto fine nel 751 al­l'Esarcato di Ravenna e alla Pentapoli e ora stava per conquistare anche il Ducato romano. Suo in­tento era quello di riunire, sotto il proprio scettro, tutta l’Italia. Il du­cato, con le sole sue forze non avrebbe potuto resistere ai Longobardi e, d'altra parte, poiché da Costantino V, imperatore d'Oriente, non giungeva nessun aiuto, papa Stefano II decise allora di rivolgersi a quel sovrano che do­veva, in gran parte, al papato la sua corona
      752 A Papa Zaccaria succede Papa Stefano II
      753 In se­guito ad un ordine imperiale, ven­nero organizzate delle riunioni in numerose città per dibattere la questione icono­clasta. L'imperatore si rese conto che l'iconoclasmo era ben radicato e che gli iconocla­sti avevano gli occhi volti verso di lui; perché divenisse dottrina ufficiale occorreva tuttavia un concilio che condannasse  il culto delle icone.
      753 Papa Stefano II si mise in viaggio verso la Francia, passando per Pavia (fine di ot­tobre), fece un ulte­riore tentativo presso il sovrano longobardo "perché rila­sciasse le pecorelle del Signore che aveva rapite e restituisse a ognuno il suo". Ricevuto un diniego,  pro­seguì per la corte dei Franchi.
    -

    Febbraio

    754 Costantino convocò un si­nodo che ebbe luogo a Hieria, località presso Calcedonia. Né Roma né gli altri patriarcati d'Oriente parteciparono. Per Costantino l’unica vera icona di Cristo era l’Eucarestia perché, illustrando la natura umana del Cristo si cade nel nestorianesimo, che separa le due nature, o nel monofisismo che le con­fonde. Il sinodo anatema­tizzò  poi il pa­triarca Germano e Giovanni Damasceno
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    Aprile

    754 Pipino convocò a Kierzy la grande assemblea del regno e il 14 aprile 754 fu decisa la guerra riu­scendo a persuadere i pro­ceres ad accogliere la richie­sta del papa e, per iscritto, promise non solo di difen­dere la Chiesa di Roma e i suoi diritti, ma anche la 'restituzione' (reddere) dei ter­ritori imperiali occupati dai Longobardi, in particolare l'Esarcato di Ravenna.
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    Gennaio

    754 Giunto a Ponthion, nella Champagne si presentò in veste di penitente, ma fu ricevuto da Pipino con tutti gli onori, prestan­dogli il servizio di palafreniere (servitium stra­tonis), servizio che, nel ceri­mo­niale  bizantino  di corte, poteva essere prestato solo al­l'imperatore.  Stefano II chiese a Pipino che, per i meriti del Principe degli Apostoli, lo salvasse dalle mani dei Longobardi.
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    Luglio

    754 Fu suggellata l'alleanza tra la Chiesa e i Franchi, nell'ab­bazia reale di Saint-Denis, il papa consa­crò di nuovo Pipino (a consacrarlo in precedenza era stato Bonifacio, vescovo missionario),  que­sta volta con la sposa e i suoi figli Carlomanno  e Carlo -futuro Carlo Magno- e gli conferì il titolo di Patricius Romanorum, titolo  che, prima di allora, l'imperatore bizantino aveva conferito all'esarca di Ravenna e al duca di Roma (ma era stato anche dato ad alcuni generali e principi germanici).
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    Giugno

    755 Una gran folla di uomini, convertiti da Bonifacio, raccolta vicino a Dokkum, si prepara a ricevere il sacramento della cresima. Ma improvvisamente piomba su di loro un'orda di banditi. Bonifacio fa appena in tempo a incoraggiare i suoi che viene raggiunto da un colpo di spada. I suoi 52 compagni vengono massacrati come lui. Ha indissolubilmente ancorato alla guida di Pietro le Chiese d'Europa
      756 Durante la sua se­conda di­scesa dei Franchi in Italia, giunse  a Roma una missione bizan­tina, con a capo il si­lenziario Giovanni,  allo scopo di chiedere a Pipino la restituzione all'impero dei territori invasi dai Longobardi. La risposta di Pipino fu che egli era entrato in guerra "per amore di s. Pietro e a peni­tenza dei suoi peccati" e non si sarebbe la­sciato corrompere dai dona­tivi che l'inviato bizantino prometteva.Sconfitto Astolfo defi­nitivamente, Pipino consegnò alla Sede Apostolica i territori conquistati "iure proelii",  cioè l'Esarcato e la Pentapoli
      756 Re Astolfo morì. Come suo successore era stato designato Rachis, uscito dal suo monastero, ma poi gli fu pre­ferito Desiderio, duca di Tuscia, che aveva l'appoggio del papa perché aveva promesso di restituirgli le terre conquistate da Liutprando. Desiderio riuscì ad avere il regno, ma restituì solo Faenza e Ferrara.
      757 A papa Stefano II succedeva suo fratello, il diacono romano Paolo I
     
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    00 17/05/2011 18:04
      757 Utiliz­zando la leggenda di san Silvestro, venne compilato il cosid­detto Constitutum, o Donatio Constantini : un decreto imperiale a favore di papa Silvestro I (314-337) e dei suoi successori, "sino alla fine di questo tempo ter­reno", documento di certo maturato nel tempo in cui lo Stato pontificio  si veniva formando. Stando al contenuto, il documento -una delle falsi­ficazioni medievali che ebbero le mag­giori conseguenze- l'imperatore Costantino, in segno di ricono­scenza  per il (supposto) conferimento del battesimo e per la gua­rigione dalla leb­bra, avrebbe concesso a papa Silvestro I  e ai suoi successori dignità e in­segne imperiali, dandogli  il palazzo Lateranense e il dominio su Roma e su tutte "le provincie, i terri­tori e le città dell'Italia e delle re­gioni d'Occidente". La Sede di Pietro veniva così innalzata al di sopra del trono imperiale, mentre ecclesiastica­mente aveva il principato sui quattro patriarcati di Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e Gerusalemme. Da qui la deci­sione di Costantino di trasferire la sua residenza a Bisanzio, non es­sendo giusto che un imperatore secolare regnasse là dove l'imperatore celeste aveva posto il dominio dei sacerdoti e il capo su­premo della re­ligione  cristiana.
      767 I patriarchi d'Oriente, Teodoro di Gerusalemme, Teodoro d'Antio­chia e Cosma di Alessandria si rifiutarono di accet­tare le deci­sioni di Hieria. Nel 767 inviarono a Roma un memoran­dum a favore delle immagini e chiesero al papa di prendere l'ini­ziativa.
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    Agosto

    768 Morto Paolo I (28 giugno 767), lo stesso Desiderio, favorì il primicerio Cristoforo, contro l'intruso Costantino II, un laico la cui nomina era stata imposta da suo fratello, il duca Toto di Nepi; quindi appoggiò l'elezione del siracusano Stefano III
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    Settembre

    768 Pipino era morto il 24 settem­bre 768, lasciando il regno diviso tra  Carlo (futuro magno) e il fratello Carlomanno
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    Aprile

    769 Papa Stefano III convocò un sinodo  al Laterano, al quale partecipa­rono più di 50 vescovi d'ltalia, dello Stato franco e d'Oriente. Il sinodo anatematizzò quello di Hieria e affermò la propria adesione all'idea della rappresentazione del sacro. La poli­tica imperiale ricevette un se­rio avvertimento e le decisioni di Hieria non vennero considerate come riflettenti  l'o­pinione  di tutta la cristianità. Processò l’antipapa Costantino II; di­chiarò invalide le or­dinazioni da lui compiute e i sacramenti da lui am­ministrati, fatta eccezione del bat­tesimo; emanò quindi un decreto sull'elezione  dei papi: l'e­letto do­veva essere diacono o prete -ne rimane­vano così esclusi i laici e coloro che già avevano avuto l'ordinazione  episcopale- e l'elezione doveva essere com­piuta dal clero romano, per acclamazione.
      770 Desiderio diede in sposa a Carlo sua figlia (la Ermengarda del Manzoni; per altri Desiderata: il suo vero nome ci è però ignoto), ma dopo un anno Carlo la ripudiò.
      771 Carlomanno morì Carlo Magno divenne sovrano assoluto.
    -

    Febbraio

    772 Morì Stefano III e gli successe Adriano I (772-795),  contrario al partito filolongo­bardo di Roma e all'influenza di Paolo Afiarta.
      773 Carlo interviene militarmente contro i Longobardi, la discesa in Italia non trovò ostacoli se non a Pavia che fu cinta d'assedio.
      774 Carlo scese a Roma, vi celebrò la pasqua e si accordò sui territori italiani. Egli con­fermò la do­nazione di Kiersy del 756 e ne rilasciò una nuova: questa allargava an­cora i confini del dominio papale che ora si estendevano alla parte dell'Esarcato, che Desiderio aveva pro­messa e ai pos­sessi che la Chiesa aveva, da Luni alla Corsica, specie nei du­cati di Spoleto e Benevento.
    Giugno 774 Carlo Magno conquistò Pavia, capitale dei Longobardi, fece prigio­niero Desiderio e, dopo aver an­nesso al regno il territo­rio longobardo, egli stesso assunse il titolo di rex Longobardorum, che unì a quello di rex Francorum e di patricius Romanorum. Quindi Carlomagno prose­guì per la Gallia e nello stesso anno iniziò la guerra contro i Sassoni.
      775 Muore l'imperatore Costantino V e il regno tollerante del figlio e succes­sore Leone IV Casaro (775-780), segnano una svolta nella storia del conflitto ico­noclasta
      780 Leone IV, lasciò il trono al fi­glio minore Costantino VI e gli affari dello Stato passarono nelle mani del­l'imperatrice  Irene, iconodula  dichiarata. Irene non voleva provo­care l'onnipotente partito iconoclasta, per cui avanzò a piccoli passi. In un primo tempo difese la libertà assoluta in materia di immagini, cosa che permise il ritorno degli iconofili  esiliati. Poi procedette a dei cam­biamenti discreti, sosti­tuendo le personalità amministrative apparte­nenti al partito ico­noclasta, con degli iconofili.
      781 Carlo venne a Roma  fece coronare i figli -Pipino come re d'Italia e Ludovico come re d'Aquitania-  e si ac­cordò con papa Adriano il quale rinunciò a Terracina e, in cambio, ottenne la Sabina.
      784 L'imperatrice Irene fece nominare patriarca di Costantinopoli l'i­conofilo Tarasio. Questi, nella sua lettera di intronizzazione, sconfessa le decisioni di Hieria e chiede l'invio di rap­presentanti per riunire un con­cilio ecumenico. Nello stesso tempo, I'imperatrice Irene indi­rizza una lettera al papa Adriano I (772-795),  chie­dendogli di par­teci­pare al prossimo concilio.
      786 Il concilio  si riunì nel 786, sotto la presidenza del patriarca Tarasio, nella chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli, quasi tutti i ve­scovi presenti erano icono­clasti. Conoscendo l'atteggiamento imperiale a favore delle immagini, questi vescovi, aiutati anche dal partito iconocla­sta, informarono la guardia imperiale dominata, come tutto l'e­sercito, dallo spirito icono­clasta. Appena il sinodo fu iniziato, i soldati penetrarono nella chiesa e dispersero i par­tecipanti. Tutto era da rifare.
      787 Carlo, venuto per la terza volta a Roma, cedette al papa parte della Tuscia longobarda (da Viterbo-Orvieto a Grosseto-Piombino), in­sieme  a Città di Castello  e a Roselle (poi Grosseto) e Populonia (Piombino) del Ducato toscano, in tutto undici città. Da al­lora non si parlò più dei diritti dell'impero di Oriente su quello che ormai era di­venuto Stato Pontificio
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    Settembre

    787 Concilio di Nicea II. Irene sciolse l'esercito iconoclasta. Tuttavia, non sentendosi si­cura, trasferì il concilio a Nicea. I lavori ripresero, sotto la presidenza di Tarasio. Fu letto e refutato l'Horos, o definizione  dogma­tica, dell'as­semblea eretica di Hieria e fu lanciato l'anatema contro i suoi au­tori.
      791 I decreti del concilio di Nicea furono però approvati da papa Adriano I solo nel 791, ra­gione non ultima l'ostilità verso quel concilio da parte dei Franchi e per rivalità politica e per una diversa teologia sulle im­magini. Mentre presso la corte Franca, ostile alla chiesa bizantina, maturò anche una confuta­zione chiamata Capitulare de immaginibus, nota sotto il nome di Libri Carolini
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    Giugno

    794 Un concilio di vescovi dei regni franco e longobardo, convocato da Carlo Magno a Francoforte, condannò quel concilio ecumenico, in particolare quel che riguarda la rela­zione tra icona e persona rappresentata, quasi avesse pre­scritto l'adorazione delle immagini. Papa Adriano rimase tuttavia saldo nell'ac­cettazione di Nicea, ma il sinodo di Francoforte costituì un serio avvertimento per il papato riguardo alle sue relazioni privi­legiate  con lo Stato franco.
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    Dicembre

    795 Morì Papa Adriano I e lo stesso giorno fu eletto a succedergli il presbitero Leone. Divenuto papa col nome di Leone III, si premurò di inviare a Carlo copia dell'atto della sua elezione (decretalis cartula), colle chiavi della confessione di S. Pietro e lo sten­dardo di Roma, simbolo del protettorato del re sulla città.
      799 Papa Leone III dopo aver ricevuto accuse per la sua condotta precedente, venne persino a maltrattato durante la processione di s. Marco, per cui il papa andò prima a Spoleto, con il duca poi si recò da Carlo con il quale si incontrò a Paderbon in Sassonia. Carlo rimandò a novembre il papa a Roma con una scorta di vescovi e di conti. I ribelli intanto, dopo aver saccheggiato i possessi della Chiesa (domus cultae), presentarono una formale accusa contro il papa. I messi di Carlo non vollero pronunciarsi, ma rimi­sero il tutto al sovrano che consideravano superiore e giudice dello stesso papa. Si era così passati dall'i­dea di 'difensore della Chiesa romana' ad una 'protezione' che poneva il papa in condizioni di in­feriorità.
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    Novembre

    800 Giunge a Roma Carlo Magno, Stando al Liber pontificalis i dignitari ecclesiastici fecero presente a Carlomagno che non si poteva fare un processo al papa poiché "prima sedes a nemine iudicatur"; ciò nonostante, Carlomagno, il 1° dicembre, riunì un concilio in S. Pietro, cui partecipò il clero di Roma, il senato e anche i signori del suo seguito. Nella seconda sessione (23 dicembre) papa Leone III, fu costretto, forse su consiglio di Carlo, a compiere un gesto, in sé umiliante, il "sacramen­tum purgatio­nis", giurando sui van­geli che era innocente da quei crimini che gli imputavano
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    Dicembre

    800 Incoronazione di Carlo Magno. Al termine il po­polo, confermando l'o­perato, acclamò Carlo per tre volte Augustus e Imperator e il papa, seguendo il ceri­moniale bizantino, gli tributò, in­ginocchiato, l'ado­ratio, come si faceva per gli anti­chi principi. Da que­sto mo­mento Carlo non era più patrizio dei Romani: era l'Im­pe­ratore, l'Augusto.
      800 Riprese la lotta iconoclasta, colpa degli ul­traortodossi di Costantinopoli che si raccoglievano attorno a Teodoro, igumeno del mo­nastero di Stoudios, i quali accusarono Irene di una politica troppo indulgente nei confronti degli icono­clasti.
      804 Conquista dei Sassoni da parte di Carlo Magno, ultimo popolazione germanica rimasta pagana.
      809 Il sinodo tenuto a Costantinopoli nell'809 sotto l'imperatore Nicetoro I, condannò gli ultraortodossi e l'imperatore mandò in esilio gli  studiti.
    Novembre 809 Concilio di Aquisgrana  fu trattata la questione del fi­lioque, un'aggiunta nel Simbolo del concilio di Toledo (589), che tut­tavia esprimeva una dottrina professata sia in Oriente che in Occidente, passata in uso in Occidente, ma non a Roma. Ad un preciso quesito del sinodo di Aquisgrana, papa Leone III dichiarò che la dottrina espressa nel Filioque era or­todossa, ma non volle inserirla nel te­sto del Simbolo, come richie­devano i legati franchi, per non alterare l'antica e ve­ne­randa for­mula di fede.
      812 L’imperatore Michele I riconobbe ufficialmente  Carlo come imperatore del­l'Imperium occidentale e gli inviò ambasciatori ad Aquigrana
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    Settembre

    813 Lodovico incoronato da Carlo Magno
      813 Leone V abile generale sotto gli imperatori Nicetoro I e Michele I, constatato che lo stato dell'esercito con gli iconofili volgeva al peggio aderì agli iconoclasti. Salì sul trono grazie a una rivolta militare e depose Michele I, il patriarca Niceforo fu costretto a dare le dimissioni. Leone V proibì le icone nei punti accessibili delle chiese, perché la gente pre­stava loro una vera ado­razione.
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    Gennaio

    814 Carlo morì ad Aquisgrana, dove, esumato nel 1165  da Federico Barbarossa, è venerato con culto locale.
      814 Leone V difese con successo Costantinopoli da una invasione bulgara; nello stesso anno promuovette anche un concilio in cui depose il Patriarca di Costantinopoli in carica: Niceforo I, sostituendolo con uno maggiormente favorevole a lui e alle sue idee iconoclaste.
      815 Leone V convocò un concilio nella chiesa di Santa Sofia e questo concilio, dopo aver an­nullato le decisioni di Nicea, rimise in vigore quelle del sinodo di Hieria.
      816 Morì Leone III. Gli successe il diacono Stefano IV (816-817)  il quale  si recò presso Lodovico per incoronarlo imperatore, a Reims, in­sieme alla moglie  Ermengarda. Lodovico era già stato incoronato da Carlo, ad Aquisgrana, l'11 set­tembre 813 (incoronazione di carattere di­nastico e politico); questa nuova in­coro­nazione (di carattere religioso) stava quindi a significare che il titolo imperiale ve­niva solo dal papa.
      817 Stefano IV morì e gli successe Pasquale I (817-824) il quale, dopo aver inviato all'imperatore notizia della sua elezione, chiese ufficialmente  di rinnovare il patto tra il papato e la casa caro­lingia.
      817 In una grande assemblea ad Aquisgrana, Lodovico fissò la costituzione  dell'Impero (ordinatio impe­rii) che rimase diviso fra i tre figli, assegnando la dignità im­periale a Lotario, mentre a Pipino fu data l'Aquitania e a Ludovico la Baviera. Lotario, nominato, nell'822,  re di Roma e ve­nuto a Roma, nell'823, per farsi incoronare re, l'anno successivo si fece ricono­scere (constitutum Lotarii) il controllo sulla  elezione del papa, di­sponendo che il papa non potesse essere consacrato senza l'appro­vazione (me consentiente) dell'impera­tore e la pre­senza dei suoi legati.
      817 Gli arabi sbarcarono in Sicilia, da qui face­vano conti­nue scorrerie sulle  coste della penisola
      820 Michele il Balbo successe sul trono dopo aver ucciso Leone V, dapprima volle ri­manere im­par­ziale: annullò le decisioni del sinodo di Hieria, del si­nodo dell'815, ma anche del concilio di Nicea e proibì qualsiasi di­scussione a propo­sito delle icone, più tardi favorirà gli iconoclasti
      829 A Michele il Balbo succedette il figlio Teofilo (829- 842), che addirittura perse­guitò gli iconofili e fece chiudere gli studi di pittura delle icone. Ma l'iconocla­smo aveva perduto qualsiasi se­guito tra il popolo.
      840 Morto il vecchio Lodovico ,  per porre fine ai contra­sti dinastici, fu neces­saria una nuova intesa tra i fra­telli:  si ebbe così il patto di Verdun (843) nel quale, diviso l'impero carolingio in tre parti, si defini­scono nei limiti geografici al­tret­tante naziona­lità: tedesca, francese e italiana. A Carlo -subentrato al fratello Pipino- fu riconoscita la Francia e la Marca spagnola, a Lodovico la Germania e a Lotario, che aveva il titolo imperiale, l'I­talia e la Lotaringia (territori della Provenza): l'imperatore aveva così Roma e Aquisgrana
      843 Michele III (842-867), ereditò il trono al­l'età di ap­pena tre anni, la ma­dre dell'imperatore, Teodora, dive­nuta reggente, fece restau­rare le im­magini e favorì l'elezione di s. Metodio, un iconofilo come patriarca il quale, l'11 marzo 843, in­disse un sinodo che condannò l'iconoclasmo; mentre la reggente, con un decreto, ripristinò definitivamente l'Orto­dossia.
      846 Dopo la sconfitta di Poitiers, i maomettani, chiamati dagli oc­ciden­tali sara­ceni, dal greco sarakenòi (abitante dell'Arabia fe­lice) conti­nuarono a lungo ad essere un pericolo per l'Occidente: con la loro flotta dominavano il Mediterraneo, costantemente mi­nacciando le coste dove compivano spedizioni  piratesche finché, nell'846, giunsero a saccheggiare le basiliche di S. Pietro e di s. Paolo fuori le mura.
      847 La sede Patriarcale di Bisanzio era stata occupata da Ignazio, figlio dell'imperatore Michele II il Balbo
      849 Papa Leone IV raccolse alcune città della Campania in una lega che sconfisse gli Arabi nella battaglia navale di Ostia
      852 Papa Leone IV  fece costruire le mura a prote­zione della Basilica  vaticana. L'opera, che terminò nel 852, dopo sei anni di lavoro, in onore del papa fu chiamata civitas Leonina.
      855 Morto Lotario gli successe Ludovico II, che si pre­occupò del problema dell'Italia meridionale, cercando di sot­trarre agli Arabi i loro punti di appoggio  (Bari, Taranto), ma finì prigioniero,  an­che se temporaneamente, del suo vassallo, il duca di Benevento. Tanto basso era il prestigio imperiale.
      858 Il patriarca Ignazio, per aver ri­fiu­tato la comunione a Cesare Barda, zio dell'imperatore Michele III l'ubriaco (842-867) e sul quale il Barda esercitava una forte influenza, fu costretto ad abdicare e al suo posto fu nominato Fozio, un laico che, nel giro di cinque giorni, ricevette tutti gli ordini sacri, compresa la consacrazione episcopale,  confe­ritagli  da Gregorio Asbesta, vescovo di Sircacusa il quale però era stato scomunicato da Ignazio.
      858 Niccolò I succedette a Benedetto III
      859

    Gli avversari di Fozio, guidati da Metrofane, arcivescovo di Smirne, costituirono un movimento a favore di Ignazio e con risvolti politici: quindi, riuniti nella chiesa di S. Irene, dichiararono Fozio usurpatore del patriar­cato, deposto e scomunicato. A loro volta i foziani lanciarono la scomunica e la deposizione contro i seguaci di Ignazio. La chiesa bizantina si trovò così divisa. Nel frat­tempo l'imperatore Michele aveva  invitato al papa a mandare legati per un concilio, al fine di dare un giudizio definitivo sul problema delle im­magini. E Fozio, da parte sua, aveva  partecipato allo stesso papa la no­tizia della sua nomina. A papa Niccolò I non era sfuggita però la situazione ano­mala che si era venuta a creare sulla cattedra di Costantinopoli e per un esame della situazione mandò due legati, sol­lecitando allo stesso tempo la restituzione dei diritti e dei possedimenti che Leone III l'Isaurico aveva confi­scati alla Chiesa di Roma. I legati papali però, oltrepas­sando le loro fa­coltà e pronun­ciando la sentenza che il papa si era riservata a sé, con­fermarono la deposizione di Ignazio. Questi tuttavia dichiarò invalida la sua abdicazione e ri­fiutò di riconoscere i legati quali suoi giudici; quindi i suoi fautori si inviarono un dettagliato rapporto a Roma.

      862 Il principe mo­ravo Ratislaw, volendosi rendere indi­pen­dente dall'Impero dei Franchi sia politicamente, sia religiosa­mente, nell'862 fece richiesta di missionari che fossero in grado di spiegare il Vangelo nella lingua del popolo a papa Nicolò I (che però declinò l'invito) e all'imperatore bizantino Michele III il quale, nell'863, inviò i fratelli Cirillo e Metodio. I due fra­telli ricorsero però a Roma per sottoporre al giudizio del papa la dot­trina, i riti liturgici e i metodi mis­sionari.
      863 Niccolò I nel sinodo romano, appositamente convocato nell'863, decretò che i legati erano destituiti dal loro ufficio, che Fozio era pri­vato di ogni dignità ecclesiastica: nel caso di ulteriore disubbe­dienza,  sia Fozio che i suoi partigiani,  erano minacciati di scomu­nica. Niccolò sostenne inoltre il pa­triarca Ignazio di Costantinopoli, scomuni­cando Fozio che lo aveva destituito. Con ciò difese la dignità delle Sede apostolica contro il cesaropapismo bizantino, ma non pote' evitare l'aprirsi di una tempo­ranea rottura fra Bisanzio e Roma: l'episodio  è infatti  all'inizio  dello  scisma della Chiesa greca.
      866 I Bulgari vennero annessi alla chiesa di Roma: il fatto solle­vò a Bisanzio gravi malumori, che furono ca­valcati dal patriarca Fozio, ritenuto un intruso da un folto gruppo di vescovi, seguaci del suo predecessore Ignazio e dalla stessa chiesa di Roma. Fozio, seppe abilmente sfruttare la questione bulgara  passando subito ad una lotta aperta contro Roma.
      867

    In una enciclica dell'867 denunciò presso gli altri tre patriarchi di Oriente l'invadenza, in Bulgaria, dei missionari romani i quali ave­vano introdotto il digiuno del sabato, l'uso dei latticini nella prima settimana di quaresima, il celibato ecclesiastico e non riconosce­vano il sacramento della cresima, amministrato dai preti greci. Con quella stessa enciclica Fozio convocò i patriarchi  ad un grande si­nodo a Costantinopoli,  per un giudizio di condanna dell'operato del papa. Il sinodo effetti­vamente ebbe luogo nell'estate dell'867 e quivi i padri sinodali scomunicarono e deposero papa Nicolò quale "eretico e deva­statore della vi­gna del Signore", ma il pontefice moriva ancor prima di essere infor­mato di questa decisione.

    Settembre 867 Basilio  I il Macedone (867-886)  si impadronì dell'impero  bizantino e uno dei suoi primi atti, dopo l'incoronazione, fu la destituzione di Fozio. L’imperatore Basilio, dopo aver destituito il patriarca Fozio, reinvestì dell'incarico  Ignazio  e riprese le relazioni con Roma
      869 Concilio Costantinopolitano IV, Il concilio condannò lo sci­sma di Fozio il quale fu scomuni­cato quale in­truso e nuovo Dioscuro.
      875 Papa Giovanni VIII conferì la corona imperiale a Carlo II il Calvo di Francia, quantun­que ne avesse più diritto Ludovico il Germanico, il migliore  dei  figli  di Ludovico il Pio
      878 Dopo la morte di Ignazio, Fozio, che nel frattempo si era ri­conciliato con i suoi avversari, guada­gnandosi anche la stima dell'imperatore, di nuovo tornò ad essere eletto patriarca di Costantinopoli. Era allora papa Giovanni VIII il quale aveva bisogno del­l'aiuto  bizantino  con­tro i Saraceni e così si dichiarò disposto ad accettare la nuova situa­zione,  a condizione che Fozio avesse scon­fessato, in un sinodo propo­sto dall'imperatore, il suo at­teggia­mento precedente, rinunciando alla giurisdizione  sui Bulgari e ri­concilian­dosi con gli ignaziani.
      879 Nel sinodo, che si tenne a Costantinopoli, Fozio abilmente si fece ricono­scere come legittimo patriarca, mentre venne ripudiato il concilio  dell'869-70;  quanto poi alla Bulgaria, tutto rimase come prima. Non si giunse  però a una nuova rottura tra Roma e Costantinopoli.
      881 Dopo l'insignifi­cante impero di Carlo il calvo, rimase imperatore Carlo III di Svevia, detto Carlo il grosso (881-887), il più giovane figlio di Ludovico il Germanico, so­vrano d'Allemagna e d'Italia. Papa Giovanni VIII gli con­ferì la corona,
    15

    Dicembre

    882 Muore Giovanni VIII avvelenato e poi assassinato da un complotto.
      885 Per una serie di circostanze, Carlo riunì nelle sue mani, tutto il vasto impero. In questo anno i Normanni giunsero ad assediare Parigi
      887 Dieta di Tribur, i grandi del regno deposero dal trono Carlo il Grosso. Con la deposizione di Carlo il Grosso si estinse la Casa Franca e contestualmente venne meno alla Chiesa quella protezione che, fino ad allora aveva introdotto nella  cristianità occidentale un ordine stabile.
    30

    Aprile

    892 Guido duca di Spoleto dopo aver sconfitto Berengario del Friuli costrinse papa Formoso (891-96) a incoronare suo figlio Lamberto
    22

    Febbraio

    896 Papa Formoso tuttavia cercò di liberarsi dai vincoli dei principi della casa di Spoleto e si rivolse a Arnolfo, re di Germania il quale, ve­nuto a Roma, quando Guido era già morto, ma viveva suo figlio Lamberto, fu incoronato im­peratore
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    Aprile

    896 L'incoronazione di Arnolfo da parte di Papa Formoso fu pagata a caro prezzo, poiché papa Stefano VI (896-97),  creatura degli  Spoletani e nemico dei Franchi, fece esu­mare il cadavere di Formoso e in un sinodo, seguendo la pro­cedura germa­nica che ammetteva si potesse tradurre in giu­dizio i cadaveri, stante il principio che al processo era necessario la presenza del corpus delicti, ne fece dichiarare  illegittimo  il pontifi­cato, perché aveva cambiato la sua sede vescovile con un'altra, per ambizione  e dichiarò nulle le ordi­nazioni da lui conferite.
    Gennaio 897 Stefano VI ordinò un processo per sacrilegio, chiamato poi "sinodo del cadavere" (synodus horrenda): l'imputato fu infatti il cadavere riesumato del defunto Papa Formoso, come abbiamo detto , ritenuto colpevole di essere salito al soglio pontificio grazie all'appoggio del partito filogermanico, e senza rinunciare alla sua precedente sede vescovile di Porto (Ostia). Il cadavere fu spogliato degli abiti pontificali; le dita della mano destra gli vennero amputate, i suoi resti gettati nel Tevere
      897 Il processo, con il conseguente strazio del cadavere, suscitò una rivolta popolare in tutta Roma. La rivolta si concluse con la cattura di Stefano, che venne imprigionato a Castel Sant'Angelo, e ucciso per strangolamento nell'estate dello stesso anno.
      900 Morto il giovane imperatore Lamberto, papa Benedetto IV (900-903) incoronò imperatore Ludovico III (figlio di Bosone re di Provenza), ma provocò l'opposizione  di Berengario, marchese del Friuli,  che lo co­strinse a tornare in Provenza.
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    00 17/05/2011 18:06
      900 Morto il giovane imperatore Lamberto, papa Benedetto IV (900-903) incoronò imperatore Ludovico III (figlio di Bosone re di Provenza), ma provocò l'opposizione  di Berengario, marchese del Friuli,  che lo co­strinse a tornare in Provenza.
      903 Alla morte di Benedetto IV scoppiò a Roma una grave crisi. I due successori Leone V (903) e Cristoforo (903-904)  morirono strangolati in carcere.
      904 Si fece avanti allora Sergio III (904-911), vescovo di Cere di Tuscolo e avversario di Formoso di Ostia (891-896). Già nell'897 era stato eletto, in con­correnza con Giovanni IX (898-900), ma poi si era ritirato a Spoleto. Sergio III  si distinse per alcune opere pubbliche che diedero nuova bellezza a Roma, come la com­pleta rico­struzione della Basilica lateranense, ma si macchiò per aver fatto strangolare in carcere Leone V (903) e Cristoforo antipapa che lo avevano preceduto (+ 904).
      910 La fuga dal mondo fu appunto ntrapresa dal rinnova­mento religioso di Cluny, fondato nel 910 dal duca Guglielmo Pio di Aquitania, presso Macôn nella Borgogna.
      916 Giovanni  X (914-929) realizzò una coalizione  di principi italiani con Bisanzio, contro i Saraceni, su cui riportò una vittoria al Garigliano, presso Gaeta
      924 Alberico riuscì ad impadronirsi di Roma e ad imporre la sua autorità, ma in breve tempo Giovanni X si riorganizzò e lo costrinse alla fuga. Alberico si rifugiò ad Orte, ma qui fu assalito e ucciso dai popolani.
      927 Morto Teofilatto, Marozia rimasta vedova di Alberigo di Spoleto, passò in seconde nozze con Guido marchese di Toscana. Giovanni X tentò allora di rendersi indipendente dalla po­tente famiglia ro­mana, appoggiandosi  a suo fratello Pietro, principe di Orte e cercò aiuto presso Ugo re di Provenza e d'Italia, cui promise la corona imperiale. Ma dovette soggiacere a Guido di Tuscia, secondo marito di Marozia, figlia di Teodora e Teofilatto, e morì in carcere (929).
      932 Marozia rimasta quindi vedova di Guido di Toscana, offrì la sua mano a Ugo di Provenza che intenzionato ad aggiungere al suo dominio Roma, venne quivi, verso la fine del 932, per il matrimo­nio; ma, contro di lui, insorse il fi­glio  di Marozia, Alberico che, con l'aiuto della  popolazione ro­mana, assediò Castel S. Angelo, costringendo Ugo a fuggire.
      850 Alla morte del re d'Italia Lotario II (948-50),  figlio di Ugo, si offrì a Ottone I l'occasione di intervenire nelle fac­cende d'Italia. A chia­marlo fu Adelaide di Borgogna, ve­dova di Lotario II, figlio di Ugo re d'Italia, contro Berengario II (nipote di Berengario I).
      951 Ottone I, il Grande, di Sassonia, figlio di Enrico I, re di Germania, nel 951 valicò le alpi e si fece incoronare re a Pavia.
      952 Ottone I ricevette il giuramento di fedeltà da Berengario II, marchese di Ivrea e da suo figlio  Adalberto; quindi  si sposò con Adelaide, vedova di Lotario II, figlio di Ugo di Provenza, re d’Italia (926-947), accentrando così un forte potere. Berengario II però riebbe, come feudo germanico, il regno d'Ita­lia; se nonché entrò in conflitto con papa Giovanni XII (figlio  di Alberico)  il quale chiese aiuto a Ottone I.
      954 Alberico morì dopo aver fatto giurare al po­polo ro­mano che, alla morte di papa Agapito II, avrebbero eletto papa il figlio ed erede, il diciassettenne  Ottaviano.
    -

    Dicembre

    955 Avvenne come Alberico disse e il figlio Ottaviano divenne papa. Fu il primo a cambiar nome -nella nomina a papa- e prese il nome di Giovanni XII (955-963); egli riunì di nuovo, in una sola mano, il po­tere spirituale  e secolare di Roma e si distinse per la vita dis­soluta e per l'incapacità po­litica.
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    Febbraio

    962 Ottone I sceso nel 960, a Roma, dopo aver giurato a papa Giovanni XII sicurezza e difesa dei terri­tori e dei diritti della Chiesa romana, fu incoronato imperatore (2 febbraio 962). Per la ceriminonia dell’incoronazione l’imperatore, oltre la corona, portava una mitria di stoffa, segno dell’ufficio spirituale  dei leviti; egli reclamava, con questo simbolo, il diritto di nominare i vescovi. Si rinnova così l’impero di Carlo Magno: ma questo é il sacro romano impero della nazione tede­sca.
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    Febbraio

    962 Con il Privilegium Ottonianum l'imperatore riconfermò alla Chiesa di Roma le donazioni di Pipino e di Carlo Magno e ripristinò la su­premazia impe­riale conforme alla costi­tuzione  di Lotario dell'824, che comportava il giuramento di fedeltà da parte del papa ca­nonicamente eletto, prima della consacrazione  e il  controllo dell'impera­tore  sopra i fun­zionari papali. Da parte loro, il papa e i Romani giurarono di restar fedeli all'imperatore  e di non favorire mai Alberigo né suo figlio Adalberto
      962 Ottone I, che si era distinto per la rinascita della Germania, accen­trando nelle mani del re un forte po­tere, grazie all'aiuto dei ve­scovi e degli abati i quali, con l'investitura dei beni dello Stato e di pubblici  diritti, erano diventati principi del regno (con funzioni di con­trappeso contro le ten­denze particolaristiche  e autonomistiche  dei singoli duchi), nel 962 ristabilì l'Impero.
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    Novembre

    963 L’allora pontefice Giovanni XII non mantenne però la promessa per cui Ottone I tornò a Roma e convocò un sinodo in S. Pietro (6 novembre 963) presie­duto da lui stesso. Giovanni XII fu deposto per le sue indegnità (omicidio, sper­giuro, sacrilegio, si­monia e scostumatezza)  e fu eletto Leone VIII (963-965), un laico che, in un sol giorno, rice­vette tutti gli ordini sacri.
      964 Alla partenza di Ottone I ri­tornò il depo­sto Giovanni XII che, in un concilio  al Laterano del febbraio 964, con­dannò i suoi avversari e annullò l'elezione  di Leone VIII, in base al prin­cipio "prima sedes a nemine iudicatur". 
    14 Maggio 964 Morte violenta di Giovanni XII, i Romani eles­sero Benedetto V (964-965), continuando così lo scisma. Ottone I, che ricono­sceva solo Leone VIII, venne di nuovo a Roma e, convocato un si­nodo al Laterano, depose Benedetto V che condusse prigioniero, con sé, in Germania.
      965  Dopo la morte di Leone VIII (+ 965) venne eletto, d'intesa con l'im­pera­tore, il ve­scovo di Narni, Giovanni, forse un figlio di Teodora junior, che prese il nome di Giovanni  XIII (965-973).
      973 Alla morte di Giovanni XIII i Romani, capeggiati da Crescenzio di Teodora, cercarono di riprendere il so­pravvento nel­l'elezione papale. Ma il partito imperiale reagì, fa­cendo eleggere Benedetto VI (973-84). 
      973 Morto Ottone I, i Romani in­carcera­rono e poi strangolarono Benedetto VI e fecero nominare Giovanni Filogato, capo del par­tito greco a Roma che prese il nome di Bonifacio VII (+ 985), ma fu cacciato da un messo imperiale, dopo appena due settimane e fuggì a Costantinopoli.
      975 Sotto la prote­zione di Ottone II (973-83)  fu allora eletto il vescovo di Sutri Benedetto VII (975-84)
      984 Alla morte di Benedetto VII, su designazione di Ottone II, fu eletto Giovanni XIV
      985 Bonifacio VII, tornato da Costantinopoli, si impossessò di nuovo della Sede apostolica la­sciando morire di fame in Castel S. Angelo il suo avversario Giovanni XIV
    Luglio 985 Di lì a poco morì anche Bonifacio VII (luglio 985) e il popolo, sollevatosi, fece scempio del suo cadavere che fu gettato nudo davanti al caballus Constantini (statua equestre di Marcaurelio, che si trovava di fronte alla basilica di S. Giovanni). Crescenzio il Nomentano, che nella signoria di Roma era succeduto a suo padre Crescenzio di Theodora, fece allora nominare papa Giovanni XV (985-996),  esponente dell'aristocrazia romana.
      996 Il sedicenne Ottone III prese il governo della Chiesa
    Aprile 996 Papa Giovanni  XV, in contrasto con Crescenzio, fu costretto a fuggire a Sutri e da lì si rivolse all'imperatore,  che accolse l'ap­pello e scese in Italia. I romani, te­mendo l'in­tervento di Ottone, ri­stabilirono nella sede il pontefice espulso, che però di lì a poco morì
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    Maggio

    996 Crescenzio allora non osò far eleggere un nuovo papa, senza consultare l'imperatore: inviò così un'ambasceria a Ottone III, che allora si tro­vava a Ravenna. L'imperatore avocò a sé l'elezione  papale scegliendo, per di più, il candidato non fra il clero romano, ma tra la sua parentela: elesse infatti un suo cugino, un chierico di 23 anni, che prese il nome di Gregorio V (996-999).
    -

    Maggio

    996 Gregorio V incoronò a Roma Ottone III. Ma erano passati tre mesi, da che l'impe­ratore era tornato in patria, e a Roma scoppiò una rivolta, capeggiata da Crescenzio, che costrinse Gregorio V a fuggire a Pavia, mentre a Roma si eleg­geva un antipapa, il greco-calabrese Giovanni Filogato, vescovo di Piacenza, che prese il nome di Giovanni XVI.
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    Aprile

    998 Intervenne Ottone III che punì severamente Crescenzio e i ribelli,  ristabilendo Gregorio V
      999 Alla morte di Gregorio V, Ottone III fece eleggere il suo antico maestro Silvestro II. Papa e imperatore sono i "duo principes", se­condo la concezione gelasiana; ma Ottone III non è sem­plicemente l'"advocatus s. Petri", come l'aveva chiamato Gregorio V, al mo­mento dell'incoronazione (996), bensì si considerava il vero capo della cristianità, con il diritto di giudicare il papa e di provvedere  alla sua elezione.
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    00 17/05/2011 18:07
      1001 Per l'opposizione dei Romani, Ottone III dovette fuggire da Roma con Silvestro II, morendo nel castello di Paterno, presso il Soratte, il 23 gennaio 1002. Un anno dopo (12/1/1003) morì pure papa Silvestro II.
      1014 Alla morte di Ottone III, il governo della Germania passò a suo cugino Enrico II, che fu incoronato imperatore a S. Pietro
      1015 Scandinavi di stirpe germanica, i Normanni, sbarcati in Puglia nel 1015, avevano fatto rapidamente fortuna ai danni degli statarelli locali e delle proprietà della stessa Santa Sede. Per queste ‘rapine’ i Normanni erano divenuti anche rivali di Bisanzio, che esercitava il dominio su quelle terre e persino dell’imperatore tedesco, che aspirava  all’egemonia  sull’Italia meridionale.
      1043 Michele Cerulario divenne Patriarca di Costantinopoli, fu parte importante dello scisma orientale.
      1050 Michele Cerulario accusa i latini di eresia
      1051 Fra Bizantini  e Tedeschi v’erano stati contrasti a motivo dell’Italia meridionale, ma questi stavano ora per mutarsi in alleanza, grazie ad Argyros, il nuovo governatore d’Italia (catapano),  giunto a Bari nel 1051. Questa alleanza era però sfavorevole al patriarca Michele Cerulario: l’unione politica fra il Basileus e l’Occidente avrebbe significato la fine della sua autocefalia.
      1052 Il patriarca Michele Cerulario, nel 1052, iniziò l’offensiva contro i latini stabiliti a Costantinopoli e contro le chiese in cui celebravano i loro riti. Fu dato ordine di farle chiudere, di confiscare i monasteri latini e furono persino profanate le ostie dei latini e calpestate poiché -dicevano-  il pane azzimo (non lievi­tato), non può essere valdiamente consacrato. Quest’uso del pane azzimo per la comunione era stato però introdotto in Occidente sin dal sec. VIII, cioè da circa tre secoli.
      1053 Quindi,  nella primavera del 1053, seguì una dichiarazione  di guerra inviata a Roma dalla chiesa greca e pervenuta proprio nel momento il cui il papa stava allestendo una spedizione  contro i Normanni.
      1053 Il card. Umberto rispose con due lettere fatte proprie dal papa e indirizzate all'imperatore e al patriarca. Umberto è brillante nella parte difensiva, dove respinge con genialità le accuse dei Greci; meno felice nella parte aggressiva, dove combatte, come adul­terio e eresia nicolaita, il matrimonio degli ecclesiastici che in Oriente era invece in uso sin dall'antichità. Altrettanto infelice l'ac­cusa di macedonianismo, perché i greci avevano levato dal Credo il Filioque, la formula introdotta in Occidente nel Credo nel sec. VI (III concilio di Toledo, del 589) per indicare la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio.
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    Giugno

    1053 Sconfitta di Leone IX contro i Normanni, venne imprigionato anche se trattato con tutti gli onori. Nel frattempo la difficile situazione nell’Italia merdionale aveva spinto Michele  Cerulario  a fare un passo indietro. Subito dopo il disastro di Civita, dove papa Leone IX fu fatto prigioniero,  ci fu un appello di Argyros per cui da Costantinopoli  partirono due lettere per l’Italia meridionale: l’una  del Basileus, l’altra del patriarca. I testi sono andati perduti, sono note però le due risposte della curia. Il patriarca aveva inviato al papa una lettera moderata dove non venivano discusse nessuna delle accuse mosse da Umberto in risposta alla lettera di Leone di Ocrida; si duoleva invece dei lunghi dissensi che separavano le due chiese, di fatto divise dal tempo del patriarca Sergio II (999-1019)  che aveva fatto togliere il nome del papa dai dittici, dove figurano le persone da ricordare nei Santi Misteri. Michele Cerulario si dichiarava pronto a rimettere nei dittici il nome del papa, magari in cambio di una menzione del patriarca durante i Santi Misteri dei latini. Stessi i sentimenti che dominavano la lettera dell'imperatore Costantino IX Monomaco (1042-54) il quale si era interposto, per un ten­tativo di pacificazione;  e sinceri erano i suoi desideri di pace fra le due chiese, promettendo di fare tutto il necessario per cavare Leone IX dalla sua penosa situazione di prigioniero.
      1054 Papa Leone IX in risposta alle due lettere di riappacificazione mandò dei legati, avrebbero dovuto controllare l'operato di Ceruliano e nel caso in cui non avesse ritrattato avrebbero dovuto passare alla condanna. La delegazione passò per la Puglia e si incontrò con Argyros. Sbarcati a Costantinopoli i tre trovarono difficoltà nell’incontrarsi con il patriarca Cerulario, che considerò quella missione una manovra del proprio avversario Argyros. Fece di tutto per non essere giudicato, non accettò neanche la lettera di Leone IX dicendo che era un falso preparato da Argyros
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    Aprile

    1054 Morto Leone IX poco dopo esser tornato a Roma
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    Luglio

    1054 Il rifiuto da parte di Michele Cerulario di trattare con giudici che avevano au­torità apostolica fu in­terpretato come pertinacia nell'errore. E sicuri del pieno consenso del papa, che non sapevano morto, deposero sull'altare maggiore della chiesa di S. Sofia, dinanzi al clero e al popolo riu­niti, mentre si re­citava l'Ora di Terza, la bolla di scomunica contro il patriarca e i suoi seguaci. La scomunica, pronunciata dai tre legati, era circoscritta al Cerulario, a Leone di Ocrida e a Costantino il sacellario (tesoriere, qui latinorum sacrificium pofanis conculcavit pedibus: giunto a di­chiarare non consacrata la santa ostia degli "azzimisti" l'aveva cal­pestata con i piedi). Mentre dalla scomunica si esclu­deva l'impera­tore e la città di Costantinopoli, dichiarata "cristianissima e orto­dossa".
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    Luglio

    1054 Convocato il si­nodo permanente di Costantinopoli,  presenti 21 metropoliti, fece pronunciare una prima scomunica contro "l'empio li­bello", cioè la bolla di scomunica.
      1057

    Fu eletto Stefano IX (1057-58), designato non più dall'imperatore germanico, ma dal clero e dal popolo romano. Fu una reazione assai significativa contro il cesa­ropapismo imperiale che, se aveva  ri­dato dignità al papato ro­mano, lo aveva an­che reso fun­zio­nale alla propria politica.

      1059 Michele Cerulario cadde in disgrazia e morì nel 1059,  Questi fatti ebbero, per circa un secolo, un carattere episodico e accidentale, tanto che la sentenza di scomunica, pronunciata dai tre le­gati a Costantinopoli, non ricevette conferma, né fu mai ri­cordata in al­cun documento papale poste­riore. E d'altronde, dalla scomunica la bolla escludeva, esplicitamente, la città cri­stianissima  ed ortodossa di Costantinopoli con le sue autorità, il suo clero e il suo popolo. A sua volta il Cerulario non volle coin­volgere il papa nella scomunica del sinodo perma­nente, diretta unicamente contro i tre legati. Perciò nel 1054 non si ebbe né la condanna della Chiesa bizantina, né la condanna della Chiesa la­tina.
      1059 Elezione di Niccolò II e fine della soggezione del papato all'impero
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    Aprile

    1059 Decreto con il quale si rimetteva l'elezione del papa nelle mani dei cardinali, rovesciando così il regime preceden­temente stabi­lito che sottoponeva la Santa Sede alla tutela imperiale.
      1059 Sinodo Lateranense, al clero con­cubinario fu comminata la sco­munica e ai laici fu proibito di assi­stere alla loro messa, biasimata la simonia (can. 9): "nessun ecclesiastico o prete può ricevere gratis o pagando, in nessun modo, una chiesa dalle mani di un laico". Con questo ca­none Niccolò II interdiceva l'investitura laica sedici anni prima di Gregorio VII.
      1059 Sinodo di Melfi, nelle Puglie. Nicolò II si in­con­trò coi principi normanni Roberto il Guiscardo e Riccardo di Aversa. Roberto si proclamò suddito del papa e questi gli riconobbe il titolo di duca e il possesso delle Puglie, della Calabria, di Capua e di alcuni territori del Lazio. I principi normanni, rivali sia di Bisanzio, come dell'imperatore  te­desco, aspiravano all'egemonia  sull'Italia meridionale e nell'investi­tuta papale avevano in­travisto gli enormi vantaggi che potevano loro derivare per cui prestarono al pon­tefice il giuramento di vas­salli e si obbligarono a pagare una tassa an­nua e a di­fendere la Chiesa romana, specie la libertà delle  elezioni pa­pali. Questa rela­zione del papato con i Normanni sollevò nuova indi­gnazione in Germania per cui si giunse a una rottura dei rapporti con Roma.
      1061 Quando, nel luglio 1061, morì Niccolò II, mentre la nobiltà romana inviò una delegazione in Germania per ottenere dal re la nomina di un nuovo papa, Ildebrando, capo del partito della ri­forma e, dal 1059, ar­cidiacono della Chiesa Romana, con la prote­zione delle truppe nor­manne, procurò l'elezione  di Anselmo da Baggio, vescovo di Lucca, il quale era stato confondatore della pataria milanese. Questi prese il nome di Alessandro II
    Ottobre 1061 L'elezione di Alessandro II non venne riconosciuta in Germania, anzi nella dieta di Basilea il giovane re Enrico IV, in qualità di patricius, proclamò papa Cadalo, vescovo di Parma, che prese il nome di Onorio II.
      1065 Enrico IV dichiarato maggiorenne, si mostrò favorevole inizialmente alle riforme della Chiesa, forse anche perchè impegnato sul fronte sassone
      1073 Morto Alessandro II, fu eletto papa l'arcidiacono Ildebrando (di Soana, oggi Sovana, nella Tuscia romana) che prese il nome di Gregorio VII. Fu una elezione popolare secondo la forma antica e non fu seguita la proce­dura richiesta dal decreto del 1059: mancò la tractatio dei cardinali ve­scovi, per la quale venivano loro riservati tre giorni di tempo. A elezione avvenuta nessuno tuttavia ne mise in dubbio la legittimità.
      1075 Sinodo, del 1075, fu ema­nato anche un decreto che, oltre alla simonia e al matrimonio degli ec­clesiastici,  proibiva l'investi­tura laica,  sviluppando la for­mula già pre­sente nel sinodo latera­nense del 1059: il decreto riguardava il conferi­mento dei vescovadi e delle abbazie da parte del sovrano e rigettava lo stesso "consen­sus regis".
      1075 Sottomessi però i Sassoni, Enrico IV non volle più saperne delle precedenti con­cessioni e, senza piegarsi al di­vieto delle investiture, provvide a nominare i titolari di parecchi vesco­vadi italiani, fra cui quello di Milano, la cui sede, per di più, non era va­cante. Vi nominò il dia­cono Tebaldo, facendolo subito consacrare.
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    Gennaio

    1076 Enrico IV decise allora di scate­nare la guerra contro Gregorio, convo­cando a Worms un concilio di vescovi e di prin­cipi tedeschi. Sotto l'influenza di Enrico il sinodo dichiarò che Gregorio VII non era papa legittimo e gli ri­fiutò l'obbedienza. Fu inviata una lettera del concilio al papa, dove lo si accusava di essere un invasor, un usurpatore della Sede Apostolica
      1076 Il Papa in risposta a Enrico IV, lanciò una scomunica nei suoi confronti
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    Gennaio

    1077 Enrico IV  con una piccola scorta si diresse a Canossa dove si era rifugiato il papa sapendo del suo arrivo, andò ad implorare dal papa l'asso­luzione nelle forme ca­noniche. Il papa, dimostrando la sua gran­dezza morale e re­ligiosa dopo che Enrico, per tre volte in altrettanti giorni, aveva bussato alla porta del castello, come un penitente, scalzo e vestito di saio (Reg. IV, 12), lo assolse dalla scomunica, rimandando la questione del regno alla dieta tedesca.
    13

    Marzo

    1077 I principi tedeschi, scontenti dell'assoluzione dalla scomunica, si radunarono a Forchheim (13 marzo 1077), dove ri­gettarono Enrico ed elessero re il suo cognato Rodolfo di Rheinfelden, duca di Svevia. Questi, promise subito ob­bedienza al papa e la con­ces­sione delle elezioni canoniche, ma Gregorio non prese posizione a fa­vore del nuovo re.
    7

    Marzo

    1080 Enrico, riacquistata potenza po­litica, chiese a Gregorio, con la minaccia di eleggere un antipapa, il riconoscimento per sé e la scomunica per Rodolfo. Gregorio, uscì allora dalla neutralità, sino allora mantenuta e nel concilio romano, dopo aver ripetuta la proibi­zione della investi­tura laica, compresi i benefici minori e fissata la pro­cedura per le elezioni episcopali, solennemente scomunicò Enrico IV, lo depose dal regno e ri­conobbe, come re di Germania, Rodolfo.
    25

    Giugno

    1080 Enrico IV convocò così un'assem­blea di vescovi tede­schi e italiani  a Bressanone dove, il 25 giugno 1080, fece di nuovo dichiarare de­posto Gregorio e fece eleggere antipapa, col nome di Clemente III, l'arcivescovo Guiberto di Ravenna.
      1080 Dalla parte del papa si schierarono la mar­chesa Matilde di Toscana, il movimento dei patari di Milano e i Normanni dell'Italia meridio­nale. Mentre in Germania i principi laici ostili al dispotismo di Enrico IV e i vescovi, presenti a Worms, si resero ben presto conto della gravità dell'atto da loro compiuto.
    5

    Ottobre

    1080 La situazione si sviluppò a favore di Enrico IV, poiché nella battaglia di Hohenmölsen sull'Elster, da lui vinta, morì l'anti-re  Rodolfo.
      1081 Enrico IV allora scese in Italia e assediò Roma
      1083 Enrico IV riuscì a entrare a Roma portando con se il suo antipapa che lo incoronò con la corona imperiale. Gregorio VII tuttavia continuava a resistere in Castel S. Angelo, da dove invocò l'aiuto dei Normanni. Questi vennero a Roma, guidati da Roberto il Guiscardo e costrinsero Enrico e l'anti­papa a ritirarsi verso Nord. La città fu al­lora liberata e Gregorio, ri­portato in Laterano
      1086 Vittore III - Solo dopo undici mesi i cardinali gregoriani, grazie all'aiuto e alla protezione dei Normanni, riuscirono ad eleggere il successore di Gregorio nella persona di Desiderio,  abate di Montecassino, che prese il nome di Vittore III
    29

    Agosto

    1087 Vittore III tenne un concilio a Benevento dove scomunicò Clemente III e i suoi fautori e rin­novò i de­creti gregoriani, contro l'investi­tura. Durante quel concilio Vittore si ammalò e, portato a Montecassino, morì il 16 settembre 1087.
      1088 Eletto papa Urbano II, i cardinali gregoriani avevano scelto come sede del conclave Terracina, perché a Roma re­gnava gran confusione. Urbano II, appena eletto, cercò subito di en­trare in Roma, ma riuscì solo a pren­dere possesso dell'isola Tiberina,  dove tenne un sinodo nell'aprile del 1089.
      1095 Urbano II, mentre stava presiedendo il concilio di Piacenza, fu chiamato in aiuto dall'imperatore  Alessio I Comneno (1081-1118) di Costantinopoli,  poiché i Greci erano minacciati dai Saraceni stanziati nell'Asia Minore. Il papa aderì all'invito  e pre­dicò la crociata, toccando la sensibilità  delle folle con l’immagine  delle torture subite dai poveri, ai quali  i “barbari” vogliono strappare quel denaro che non possiedono.
    27

    Novembre

    1095

    Urbano II passò in Francia dove indisse un nuovo concilio  a Clermont, aperto il 27 novembre 1095. Quivi rinnovò la proibizione dell'investitura laica, aggiungendo il divieto del giuramento feu­dale, che gli ecclesiastici fino ad allora avevano prestato ai laici (can. 17). Ciò toccò il vertice della tensione tra gregoriani e partito imperiale

      1096 La prima crociata fu  fatta da contadini e di nobili di scarse fortune: una massa innumerevole, un esercito senza un comandante. Giunsero a Costantinopoli, dove furono sfamati dall’imperatore Alessio; oltrepassarono quindi il Bosforo e si avviarono verso Nicomedia. Sconsigliati di proseguire, rimasero fermi due mesi e, in breve, furono sterminati dai Turchi.
      1097 I veri cro­ciati si diedero convegno a Costantinopoli, Erano "milites" di tutte le parti d'Europa, attrezzati per la guerra. l'imperatore Alessio Comneno mirava a trarre vantaggio personale dal­l'impresa, voleva sconfiggere i Turchi che lo minaccia­vano; i crociati intendevano combattere per il Santo Sepolcro e non per Bisanzio. Scopo della crociata era in­fatti la liberazione della cristianità occidentale dai Turchi: nessuna promessa di re­stituzione dei territori ai Greci, an­tichi possessori.
    19

    Maggio

    1097 I Crociati espugnano Nicea
    15

    Luglio

    1099 I Crociati entrano a Gerusalemme. La gerarchia greca nei paesi conqui­stati  era quasi estinta; da qui l'istituzione di una gerarchia latina, di monasteri latini e persino del patriarcato latino di Gerusalemme: il che contribuì ad ap­profondire la divisione in atto con il patriarcato di Costantinopoli. 
    13

    Agosto

    1099 Eletto Papa Pasquale II
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    00 17/05/2011 18:10
      1104 Ugo di Champagne fa il suo primo pellegrinaggio a Gerusalemme, con un importante accompagnatore: Ugo di Payns, il futuro fondatore dell'ordine dei Templari
      1104 Enrico V, figlio di Enrico IV, si ribellò al padre con l'aiuto del partito gregoriano, nel 1106 sconfisse suo padre Enrico IV, costrin­gendolo ad abdicare. Enrico si ritirò allora a Liegi dove, di lì a poco, ancora gravato dalla scomunica, morì. Scomparsi sia l'antipapa che Enrico IV lo scisma imperiale volse al termine
      1106 Pasquale II pensò allora di risolvere l'annosa questione delle inve­stiture e si accordò per un incon­tro con Enrico V. La concezione grego­riana del­l'in­vestitura, di nuovo si scontrò con la tesi già sostenuta da Enrico IV e ora fatta propria dal Enrico V: così il contrasto fra le due po­sizioni si rivelò irri­ducibile.
      1110 Enrico V scese in Italia, con un esercito di 30.000 uomini, per restaurare l'auto­rità germanica in questa terra e ot­tenere la corona imperiale.
      1111 Concordato di Sutri - A nome del papa, un esponente dei Romani -il laico Pierleone, ebreo convertito- pose come condizione per l'inco­ronazione imperiale che Enrico V ri­nunciasse alle investiture. La ri­chiesta non venne accolta perchè per Enrico i re­galia erano annessi agli uffici ecclesiastici e rap­presentavano essenziali  diritti  della co­rona sui quali si basa l'ordina­mento del regno di Germania. Di fronte a questa decisa opposizione i rappresentanti del papa avan­zarono un'idea nuova e radicale, cioè la rinuncia da parte dei ve­scovi tedeschi a tutti i re­galia. Su questa base, di reciproca rinun­cia, fu raggiunto un accordo di massima stipulato il 4 febbraio 1111 a S. Maria di Turri. E' il primo concordato della storia della Chiesa: è infatti un patto bilaterale, con con­cessioni reciproche sancite nei documenti delle parti.
    12

    Febbraio

    1111

    Enrico V proseguì la marcia su Roma e si pre­sentò a S. Pietro per la ce­rimonia dell'incoronazione, fissata per il 12 febbraio. Ma durante la funzione, alla richiesta del papa di presentargli il suo decretum con la rinuncia all'investiture, Enrico V si rifiutò, appel­landosi al rifiuto oppo­sto dai ve­scovi e dai principi tede­schi. Pasquale II, sospese allora la ce­rimonia dell'incoronazione e, incu­rante delle minacce, proseguì la ce­lebrazione della s. messa. Il papa fu fatto allora prigioniero in S. Pietro. Enrico, non sentendosi però sicuro, si ritirò con il suo esercito fuori Roma, portando prigio­niero Pasquale II e i suoi cardinali.

    11

    Aprile

    1111 Il privilegio, Enrico V costrinse il Papa a firmarlo, con­cedeva al re l'investitura laica. Pasquale II concedeva due cose a Enrico V: l'assensus regio prece­dente l'elezione canonica e l'in­vestitura con l'a­nello e il pastorale. Così l'elezione  del clero e del po­polo e la stessa consacrazione del metropolita si riducevano ad una mera formalità.
    13

    Aprile

    1111 Enrico V si fece incoronare in S. Pietro, rice­vendo, dopo la comunione, il privilegium papale e, al termine della ceri­monia, si fece dare dai Romani il titolo e la corona di pa­tricius: che si­gnificava i diritti dell'impero  sul papato, così come aveva fatto Enrico III, nel 1046.
    12

    Marzo

    1112 Il privilegio si chiamò subito pravi­le­gium. Pasquale II però, a lungo, tenne fermo alla promessa fatta ad Enrico V, finché cedette alle insistenze che gli venivano da ogni parte e annunciò il proposito di ritirare il privilegium. A tal fine con­vo­cò un conci­lio al Laterano
      1112 L'imperatore, che nel frattempo era stato sco­municato da numerosi concili [i primi quelli di Vienna (1112) e di Gerusalemme], proprio mentre si apriva il concilio, era sceso in Italia per rivendicare i possessi che la contessa Matilde (+ 24 luglio 1115) aveva  lasciato alla Chiesa ro­mana, e se ne impossessò.
      1113 Papa Pasquale II fece una bolla per con cui eresse l'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, un ordine creato con finalità assistenziali.
      1117 Pasquale II si ritirò a Benevento vista la discesa di Enrico V a Roma.
      1118 Con l'aiuto dei normanni rientrò a Roma ma vi morì pochi giorni dopo. Gli successe il card. Giovanni di Gaeta, cancelliere della Chiesa romana, che prese il nome di Gelasio II. Enrico V nominò l'antipapa Gregorio VIII
    29

    Giugno

    1118 Gelasio riuscì così ad entrare a Roma per la festa del 29 giugno, ma senza potersi insediare  al Laterano tenuto dall'antipapa. Non sentendosi sicuro, nel settembre, Gelasio lasciò Roma, diretto in Francia. Giunse fino a Cluny, dove decedette (1119).
      1119

    La situazione di stati federati di Terra Santa era precaria: erano delle isole cristiane in un mare musulmano. Lungo le strade del Santo Sepolcro venne istituito un servizio di guardia per la sicurezza dell’accesso; finché alcuni francesi diedero vita a un corpo di polizia permanente per controllare strade, cisterne, intorno ai Luoghi Santi e difendere i pellegrini dai saraceni e dai banditi. Baldovino II, re di Gerusalemme,  apprezzò molto questo servizio e assegnò loro una sede, nei pressi del Tempio di Salomone: i Templari ebbero così il loro nome. Si può tuttavia parlare di un ordine di templari dopo il 1119, quando 8 cavalieri francesi, cui Balduino  II aveva messo a dispo­sizione  un'abi­tazione  nel palazzo reale, alla presenza del patriarca di Gerusalemme, si legarono, con voto solenne, nel combattere i nemici di Dio “nell’obbedienza, nella castità e nella povertà”.

      1119 Venne eletto Papa Callisto II, Callisto, di sangue reale, poteva ora contare sull'appog­gio dell'alto clero tedesco e anche sull'impe­ratore  che, sin dalla prima­vera del 1119, aveva mostrato per la prima volta il de­siderio di pace. Il papa inviò allora a Strasburgo, presso Enrico V, una legazione  di fran­cesi che riuscirono a convincere l'imperatore come la fedeltà feu­dale fosse indipendente dall'investitura.
    20

    Ottobre

    1119 Concilio a Reims, Callisto II annunciò l'intenzione di estirpare la simonia. Si giunse a un concordato ma alla fine l'imperatore non si presentò. Callisto II attese inultilmente fino al 26 otto­bre, poi se ne tornò a Reims, dove procedette alla solenne scomunica del­l'impera­tore.
      1120 Ugo di Payns fonda l'ordine dei Templari
      1121 Ebbe termine lo scisma di Gregorio VIII che, dopo un severo processo, fu re­lagato in un monastero 
    23

    Settembre

    1122 Concordato di Worms: Enrico V, ora assolto dalla scomunica, rinuncia alle in­vesti­ture dei prelati, con l'anello e il pa­storale e riconosce le elezioni canoniche e la conferma dell'e­letto per opera del metropolita. Da parte sua, papa Callisto II riconosceva all'im­peratore e ai suoi successori il diritto di praesentia, cioè di assistere alle elezioni dei prelati di Germania, purché fosse esclusa la simonia e l'impiego della forza; inol­tre, nelle elezioni dubbie, il diritto di appoggiare il partito migliore
      1123 Concilio ecumenico Laterano I. Callisto II, con questo concilio, in primo luogo re­staurò la pace in un mondo che l'aveva pressoché perduta: lo fece ratificando il patto di Worms sulla questione delle investiture, un patto che però non era piaciuto ai gregoriani intransigenti.
      1124 Onorio II divenne Papa
    13

    Gennaio

    1129 Composta la regola dell'Ordine dei Templari composta al Concilio di Troyes
      1130 Alla morte di Onorio II, di nuovo tornò la divisione  tra le due famiglie ro­mane e anche all'interno del collegio cardinalizio:16 cardi­nali, fra cui la maggio­ranza dei cardinali vescovi, d'accordo con i Frangipani, elessero il card. Gregorio, cioè Innocenzo II (1130-43); mentre gli altri elettori -una ventina- elessero alcune ore dopo il card. Pietro Pierleoni, cioé Anacleto II (1130-38). La maggior parte dei cardinali-vescovi, cui spettava la tractatio,  aveva eletto Innocenzo II. Anacleto II, da parte sua, ebbe però un nu­mero maggiore di cardinali e il consenso del popolo. Fu lo scisma di Anacleto, in quanto questi, con la potenza del denaro -proveniva da una famiglia di ricchi banchiere ebrei di Roma- era riuscito ad avere il pre­dominio sulla città.
      1132 Lotario III, scendendo in Italia nell'autunno 1132, ricondusse  Innocenzo II a Roma dove si fece incoronare imperatore il 4 giugno 1133, ma a S. Giovanni, poiché S. Pietro insieme alla città leonina era ancora in mano ad Anacleto.
      1135 I Templari fanno prestiti ai pellegrini per i propri pellegrinaggio, in cambio ottengono spesso le eredità di coloro che ricevono i prestiti.
      1136 Su sollecitazione di Innocenzo II e di s. Bernardo, l'Imperatore Lotario compì una spedizione contro i Normanni, sosteni­tori dell'antipapa,  ma solo dopo la morte del­l'antipapa Vittore (25/I/1138), Innocenzo II poté divenire padrone della situazione, im­pedendo che il successore Vittore IV avesse un se­guito. E così lo scisma ebbe termine.
      1136 Muore il primo Maestro dei Templari Ugo di Payns, e succede Roberto di Craon
      1138 Lotario, di ritorno verso la Germania, morì e gli fu dato come successore Corrado III, della famiglia degli Hohenstaufen
      1139 Concilio Lateranense II: fu il secondo lateranense, il decimo della serie dei concili ecumenici. Come il concilio del 1123, anche quello del 1139,  fu celebrato al termine di uno scisma, quello di Analceto (1130): con la differenza che questo scisma fu prettamente romano e italiano, senza la partecipa­zione  imperiale. Fu inoltre scomunicato Ruggero, re di Sicilia. Ma, dopo una falli­mentare impresa militare  contro i Normanni, dove lo stesso Innocenzo II fu vinto e fatto prigioniero  (22 luglio 1139), il papa fu costretto a ri­conoscere il regno normanno. L'accordo non piacque ai Romani. Così come gli stessi Romani non approvarono il papa quando si rifiutò di concedere loro il permesso di radere al suolo la città di Tivoli,  colpevole di una ribel­lione.
    29

    Marzo

    1139 Papa Innocenzo II emette la bolla Omne datum optimum, dove sono fondati i privilegi dei Templari, a cominciare dall’esenzione dalla giurisdizione episcopale.
      1144 Caduta di Edessa, ciò originò una seconda Crociata, annunciata dal papa con una bolla e la cui predicazione fu affidata a s. Bernardo. L'impresa fu disastrosa per i cristiani,  anche per colpa dei Bizantini che tennero un atteggiamento molto ambiguo.
      1145 Muore Lucio II, sia lui che Celestino II non riuscirono a risolvere il conflitto con i Romani, anche Eugenio III fu costretto a fuggire.
    7

    Aprile

    1145 Eugenio III promulgava la bolla Militia Dei, che permetteva ai Templari di costruire loro proprie cappelle, al fine di non mescolarsi durante le funzioni religiose ai peccatori. In questo modo tra l’altro i Templari venivano esentati dall’interdetto e dalla scomunica ei vescovi.
    1

    Dicembre

    1145 Eugenio III emanò le bolle che bandiscono la seconda crociata. La Crociata deve avere un solo capo il re di Francia Luigi VII.
    27

    Aprile

    1147 Centotrenta cavalieri del Tempio si riuniscono in un capitolo a Parigi, intorno al Maestro di Francia, Everardo des Barres e al papa Eugenio III, qui organizzarono la loro partenza per la crociata e fu qui che ebbero il consenso di portare in permanenza la croce.
      1148 Eugenio proibì ogni rapporto con Arnaldo, eretico che si scagliava contro la potenza della Chiesa. Quindi, grazie alla mediazione di Ruggero re di Sicilia, fece pace con i Romani i quali rico­nobbero il papa 'pater et dominus' e gli giurarono fe­deltà, promettendo di restituirgli i regalia
      1148 Goffredo di Rancogne avanza più rapidamente degli altri ostacolati dai bagagli e dai non combattenti e si separa dal grosso della truppa lasciandoli vittime dei Turchi, il comando viene preso dai Templari a questo punto e tutto l'esercito giura ubbidienza al Maestro Everardo des Barres. Luigi VII rimarrà impressionato dai Templari.
      1149 Everardo des Barres, eroe della crociata disastrosa divenne Maestro del Tempio
      1149 Affidata ai Templari la città di Gaza,
      1152 Everardo des Barres torna alla vita contemplativa e lascia il suo mandato che sarà preso da Bernardo di Tremelay.
      1153 Dieta di Costanza, concordato di Federico I Barbarossa e Eugenio III. Federico I promise di ridurre Roma al riconoscimento dell'autorità papale e di garantire tale autorità con­tro la minaccia normanna. In cambio chiese la corona imperiale e l'aiuto della Santa Sede contro i nemici dell'impero, sino alla scomunica contro i disobbedienti.
      1153 Dopo un lungo assedio viene conquistata dai crociati Ascalona, e qui i Templari iniziarono a mettersi in cattiva luce grazie al loro Maestro Berardo di Tremelay, almeno secondo Guglielmo di Tiro, che fa entrare nella breccia delle mura solo i Templari per fargli prendere la maggior parte del bottino, conducendoli invece così alla morte.
    8

    Luglio

    1153 Morte di Eugenio III
    12

    Luglio

    1153 Ad Eugenio III successe Anastasio IV, d'età ormai avanzata e incapace di af­frontare la nuova e rigorosa poli­tica di Federico I
      1154 Fu eletto l'energico Nicola Breskspear, cardinale di Albano, il primo papa di origine inglese che prese il nome di Adriano IV
      1155 Con il beneplacito del Barbarossa, Arnaldo fu preso e consegnato al Papa: condannato al rogo come eretico, le sue ceneri furono disperse nel Tevere, per evitare che, intorno al suo corpo, nascesse un culto popolare.
    18

    Giugno

    1155 Fattosi incoronare dal papa (18.VI.1155), il Barbarossa tornò in Germania senza prestare l'aiuto contro i Normanni, promesso nel trattato di Costanza. Fu allora che Adriano IV, accogliendo l'invito di alcuni signori meridionali,  pensò di muovere guerra a Guglielmo I, figlio di Ruggero II, re di Napoli e di Sicilia.
      1156 Adriano IV sconfitto, fu costretto alla pace stipulando a Benevento un Concordato (1156)  con il quale riconobbe la so­vranità normanna su tutti i territori dell'Italia meridio­nale, sotto l'alto dominio della Santa Sede. Federico I ne fu irritato perché interpretò quel concordato come un ri­torno alla politica dei tempi di Gregorio VII, il quale si era servito dei Normanni contro l'imperatore. Del resto, quest'ac­cordo non favo­riva il piano di restaura­zione dell'impero perseguito dal Barbarossa.
      1157 Scoppiò la crisi tra Adriano IV e Federico I. Motivo del contra­sto: la cattura del vescovo danese Eschilo che, tornando da una visita ad limina, mentre attraversava la Borgogna, fu fatto prigioniero da alcuni predoni e l'imperatore non si era dato da fare per liberalo. Il papa scrisse allora una lettera di rimprovero portata da due legati alla dieta di Besançon, dove si trovava Federico I.
      1158 L'imperatore, dopo aver sconfitto Milano, nella dieta di Roncaglia (11/11/ 1158), appog­giandosi sui giu­risti bolognesi, nell'enunciare il programma di pre­dominio politico nella penisola, fece una proclamazione dei di­ritti sovrani dell'impera­tore da non lasciare spazio né all'autonomia comunale delle città lom­barde, né ad una libertà politica del mo­vimento papale. Una delle con­seguenze fu l'obbligo dei vescovi italiani, in possesso di rega­lìe, di pre­stare il giuramento di fedeltà, come i vescovi germanici. E persino lo Stato Pontificio fu trattato alla stregua degli altri, per cui si tornarono ad esigere tasse cadute in di­suso nel tempo, come il Fodrum, la tassa dovuta al­l'imperatore quando scendeva in Italia per l'incoronazione.
    -

    Settembre

    1159 Adriano IV mori ad Anagni, fu sul punto di scomuni­care l'imperatore poco prima di morire
      1159

    Una minoranza, di tendenza impe­riale, elesse il card. Ottaviano Monticelli dei conti di Tuscolo, che prese il nome di Vittore IV (1159-64); mentre la maggioranza dei cardinali elesse il card. Rolando Bandinelli, che prese il nome di Alessandro III (1159-81). In fa­vore di Alressandro III scrissero all'imperatore ventidue cardi­nali, men­tre al card. Ottaviano rimasero solo quattro cardinali. Il diritto era dalla parte di quest'ultimo; ma Vittore si proclamò papa le­gittimo e, grazie all'appoggio dei rap­presentanti dell'imperatore, co­strinse Alessandro III ad abbandonare Roma.

    5

    Febbraio

    1160 Concilio  convocato da Federico I a Pavia. Vi parteciparono ap­pena 50 vescovi tedeschi e dell'Italia settentrio­nale i quali riconobbero Vittore IV, presente di persona e dichia­rano invalida l'elezione di Alessandro III
    24

    Marzo

    1160 Alessandro III ri­spose scomunicando da Anagni Federico I e rinno­vando la sanzione contro l'antipapa.
      1161 Dalla parte di Vittore, oltre il partito imperiale, si schierarono ini­zialmente i cister­censi e i cluniacensi. Alessandro III, da parte sua, seppe giovarsi della crescente opposizione a Federico I dei Comuni lombardi, capeggiati da Milano che, da un anno, resisteva all'asse­dio imposto dall'imperatore
      1162 Alessandro III si rifugò in Francia, Luigi VII, re di Francia, per le pressioni esercitate su di lui dall'imperatore, ini­zialmente non prese posizione, poi si mise dalla parte di Alessandro; lo seguì il re d'Inghilterra Enrico II.
      1163 Concilio a Tours di Alessandro III, furono emanati canoni di­scipli­nari per il clero e i religiosi e furono prese misure disciplinari con­tro il diffondersi dell'ere­sia nella regione di Tolosa. Inoltre vennero condannate le ordinazioni fatte dal­l'antipapa e dai suoi seguaci. Questa grande assise giovò alla causa di Alessandro III, che appariva come il vero papa.
      1164 L'antipapa Vittore IV muore), il cancelliere imperiale, Rainaldo di Dassel, membro del clero e abile statista, fece eleggere un nuovo antipapa nella persona del card. Guido di Crema, che prese il nome di Pasquale III (1164-68). Quindi, nella dieta tenuta a Wübzburg, nella Pentecoste del 1165, l'imperatore si impegnò, insieme ai presenti, a ripudiare per sempre lo scismatico Rolando e mantenersi fedele a Pasquale III.
      1164 La si­tuazione era sfavorevole per Alesandro III, poichè gli era venuto meno l'ap­poggio di Enrico II, che era entrato in conflitto con l'arcive­scovo Tommaso Becket di Cantebury, già suo cancelliere. Questi, da arci­ve­scovo, si era compor­tato come fervido sostenitore dei diritti della Chiesa e aveva rifiutato un docu­mento, stilato dall'assemblea dei ve­scovi del regno, tenuta a Clarendon nel gennaio 1164: erano delle costi­tuzioni che facevano del sovrano l'arbitro delle elezioni epi­scopali e re­stringevano notevolmente l'autorità della Santa Sede in Inghilterra. Tommaso Becket, dopo essersi appellato al papa, fuggì in Francia dove si trovava Alessandro III, il quale con­dannò le costituzioni di Clarendon
    -

    Dicembre

    1165 Barbarossa pensò di vincere la re­sistenza di Germania ricorrendo all'espe­diente di riesumare i resti mortali di Carlo Magno in Aquisgrana, facendolo proclamare santo dall'arcivescovo Rinaldo di Colonia, con il consenso di Pasquale III (dicembre 1165); ma non riuscì a suscitare nell'opinione pubblica il consenso che desi­de­rava. Quindi  il sovrano tedesco si preparò ad una nuova spedizione in Italia per installare a Roma l'antipapa e debel­lare gli avversari.
      1165 Alessandro III entrò a Roma accolto con tutti gli onori, ma incalzato da Barbarossa, Alessandro III dovette fuggire a Benevento.
      1166 Federico Barbarossa  venne in Italia, per la quarta volta, all'indomani della morte di Guglielmo di Sicilia (+1166) il quale, fino ad allora, era stato il principale appog­gio del papa.
      1167 Il re Almarico I riuscì a procurarsi una posizione di sicuro vantaggio sul Saladino per l’Egitto. In Egitto si instaurò una sorta di protettorato franco, più tardi il re non rispettando l'accordo ottenuto vuole attaccare l'Egitto, il Maestro Templare Bertrando di Balnquefort si oppone, vuole rispettare l'accordo e per la prima volta non segue la guerra contro gli infedeli.
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    Agosto

    1167 Giunto a Roma l'impera­tore fece intronizzare in S. Pietro il suo papa e si fece di nuovo in­coronare da lui, insieme alla consorte Beatrice di Borgogna. Improvvisamente però scoppiò una epidemia malarica che falciò più di 2.000 cavalieri e costrinse Barbarossa a ritirarsi a Pavia e da lì a tornare in Germania, per la rivolta delle città lombarde, che avevano costi­tuito la Lega Lombarda, cui avevano aderito 22 città.
      1168 Morto l'antipapa Pasquale III, Federico riconobbe il nuovo anti­papa Callisto  III
      1168 In onore del papa fu co­struita la nuova città di Alessandria da una lega di Comuni della Lombardia e del Veneto, comprendente 16 città, lega favorita dallo stesso Alesandro III.
      1170 Tommaso si riconci­liò con Enrico II e nel 1170 pote' tor­nare a Canterbury, ma fu vit­tima di quattro cavalieri del re che lo uccisero in cat­tedrale, il 29 dicembre di quell'anno.
      1174 Muore Almarico, re di Gerusalemme. L’autorità regale perse potere a causa delle reggenze, vista l’età minore dei re, e crescono le profonde divisioni con le classi dirigenti dello Stato. Balduino IV ha la lebbra e a tratti affida il regno in reggenza ad altri, così come fa con Raimondo di Tripoli fino al 1176.
      1175 Nasce San Domenico di Guzman
      1176 Balduino IV, divenuto maggiorenne assume il potere e si appoggia a una figura non ben voluta dai baroni che è Guido di Lusignano
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    Maggio

    1176 Barbarossa cercò di marciare contro Milano, centro dell'opposizione, ma nella battaglia  di Legnano l'imperatore subì una grave sconfitta da parte dei Milanesi, stretti attorno al loro "Carroccio", per cui Federico I cercò la via dell'accordo con la Curia.
      1177 Pace di Venezia. L'accordo fu raggiunto sulla base del ri­conoscimento di Alessandro III, come papa legittimo e della restituzione dei regalia beati Petri, compresa la pre­fettura di Roma e i beni di Matilde di Toscana. L'accordo impegnava poi l'impe­ratore a una pace di quindici anni con il re di Sicilia e alla tregua con i Lombardi per sei anni. La pace si concluse a Venezia nel luglio 1177 dove papa e im­pera­tore si incontrarono. Barbarossa, ormai assolto dalla scomu­nica, ce­dette sull'anti­papa e riconobbe Alessandro III, al quale pre­stò l'ossequio del bacio del piede.
    22

    Novembre

    1177 I crociati riportano un'importante vittoria contro 30.000 mammelucchi del sultano Saladino, la vittoria di Mont Gisard. Fu una delle più umilianti sconfitte del Saladino: i suoi uomini si trovarono privi di cibo e di risorse d’acqua sotto gli attacchi ripetuti delle truppe franche mentre si ritiravano in fuga verso l’Egitto, la storia gli darà modo di porre gli avversari nella stessa condizione ad Hattin
    -

    Marzo

    1178 Alessandro III, tornato a Roma, si mostrò indul­gente verso l’antipapa Callisto III, il quale fece atto di sottomissione
      1179 Concilio Laterano III, ancora una volta il concilio era chiamato a ricomporre l'unità interna della Chiesa e a dare forma ad un assetto costituzionale e politico della respublica Christiana, ponendo nuovi e più sicuri termini fra potere secolare e sacerdotium.
      1179 Il Saladino che fece distruggere il castello templare al Guado di Giacobbe
      1180 Dopo le rovinose sconfitte dell’anno precedente, vennero concluse delle tregue con il Saladino in Terra Santa. Il Regno non era sicuramente al massimo splendore, la paura era tanta, e anche gli stessi Ordini militari a quanto dice Guglielmo di Tiro si erano chiusi nei propri castelli, aspettando di essere assediati.
      1180 I Templari iniziano a essere banchieri di grandi regni come il regno di Francia, ormai erano ricchissimi
     
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    00 17/05/2011 18:11
      1181 Terminato il Concilio, Alessandro III dovette di nuovo fuggire da Roma e la morte lo colse a Civita Castellana.
      1182 Nasce San Francesco d'Assisi
      1183 I fallimenti di Lusignano e l’ostilità dei nobili nei suoi confronti portano il re a rivolgersi nuovamente a Raimondo III, Lusignano aveva sposato la sorella di Balduino IV, madre dell’erede al trono Balduino V
      1184 Sinodo di Verona. Lucio III e Federico Barbarossa decretarono contro gli eretici e i loro protettori e difen­sori, la scomunica e il bando dall'impero e disposero che gli ordinari diocesani, nei luo­ghi sospetti, dovessero una o più volte l'anno, personalmente o tamite loro commissari, far ricerca degli ere­tici.
      1185 Diviene Maestro dell'Ordine dei templari, Gerardo di Riderfort, forse il Maestro che macchiò di più la figura dei Templari
    16

    Maggio

    1185 Balduino IV figlio di Almarico muore. Lusignano manovra in modo che non siano rispettate le disposizioni di Baldovino IV . Raimondo III era nemico giurato di Gerardo di Ridefort, Maestro del Tempio che aiutò in tutti i modi Lusignano.
      1185 Il Tempio di Londra dei Templari era usato come deposito del tesoro reale, l'importanza dei Templari cresce
      1186 Federico I, sotto il quale l'Im­pero go­deva in Europa potenza e autorità, nel 1184 fece fidanzare e, due anni dopo, sposare il proprio figlio Enrico VI, re di Germania dal 1169 e dal 1186 re d'Italia, con Costanza, figlia di Ruggero II, erede di Guglielmo II re di Napoli e di Sicilia.
    20

    Luglio

    1186 Sibilla, sorella di Baldovino IV, e Guido vengono incoronati al Santo Sepolcro dal patriarca, che è del loro partito. Baldovino V era morto ancora bambino, e non era affatto convinto Raimondo III di questa morte.
      1187 Assedio a Tiberiade, causata da un avventuriero che rompe la tregua attaccando una ricca carovana egiziana, Raimondo III riuscì a mantenere la tregua concedendo ai mamelucchi di poter passare per un solo giorno per prendere con le proprie mani l'avventuriero, il Maestro Templare Gerardo di Ridefort, in contrasto con Raimondo III fa sterminare i propri cavalieri attaccando un esercito immenso e per tutta risposta la tregua finisce.
    3

    Luglio

    1187 Raimondo raccolse le forze e le unì a quelle di Guido di Lusignano, Raimondo aspettava la ritirata del Saladino, nonostante la propria moglie ne era ostaggio, ma non voleva mettere per questo in pericolo l’intero esercito, era un suicidio cercare di avanzare, sotto il caldo del sole cocente: senza punti ove vi fosse acqua la missione non era semplice. Il Maestro Templare lo accusò di debolezza e convinse Guido ad avanzare il quel triste venerdì 3 Luglio. Le truppe furono sterminate dal Saladino
    2

    Ottobre

    1187 La situazione è critica cade anche Gerusalemme solo Tiro resiste
      1187 La caduta del regno di Gerusalemme fa nascere la terza crociata. I risul­tati furono nulli: l'im­pe­ratore  affogò nel fiume Salef, in Anatolia (10 giugno 1190) e il re francese ab­bandonò l'impresa, mentre Riccardo riuscì ad occu­pare Cipro e S. Giovanni d'A­cri, ma ciò non modificò la situazione.
    4

    Ottobre

    1189 I templari rimasti senza maestro, tardarono 18 mesi per eleggere il nuovo maestro. Muorì nel tentativo di riconquistare Acri
      1191 Roberto di Sablè, vassallo del re d’inghilterra Riccardo Cuor di Leone divenne Maestro dei Templari
    14

    Aprile

    1191 Celestino III incoronò Enrico IV. Ma temendo per l'indipendenza della Santa Sede -in quanto il so­vrano si accingeva a prendere possesso del regno nor­manno- intavolò  trattative con gli avversari, concludendo, nel luglio 1192, a Gravina, un concordato con Tancredi di Lecce, fratellastro del­l'imperatrice.
    -

    Giugno

    1191 Muore Federico Barbarossa attraversando l'Asia Minore
    -

    Giugno

    1191 Sbarcano in Oriente per la Terza Crociata Riccardo I, d'Inghilterra e Filippo II di Francia.
    12

    Luglio

    1191 I crociati con Riccardo I e Filippo II conquistarono Acri. Filippo II ripartì per la Francia, Riccardo rimase nella speranza di riconquistare Gerusalemme
    Ottobre 1192 Riccardo iniziò il viaggio di ritorno in Occidente, e fu scelto un gruppo di Templari per accompagnarlo nel pericoloso viaggio di ritorno, forse vestito proprio da crociato.
      1192 Riccardo I d'Inghilterra viene catturato nei pressi di Vienna da Leopoldo d'Austria per essere poi venduto all'imperatore Enrico IV e rilasciato solo nel febbraio del 1194
    28

    Settembre

    1193 Roberto di Sablè morì il  al suo posto fu eletto Gilbero Erail
      1193 Muore il Saladino colui che aveva unificato i mussulmani
      1194 La morte di Tancredi di Lecce e la peste sopraggiunta, impedirono il tentativo di conquista del regno normanno, permettendo a Enrico IV di prendere possesso della regione e, nel natale 1194, si fece incoronare re di Sicilia.
      1197 Il re Pietro II d'Aragona emanò, per il suo regno, severi editti con­tro gli eretici, comminando la pena del rogo.
    28

    Settembre

    1197 Muore Enrico IV, la morte lo colse ad appena 32 anni a Messina.
    8

    Marzo

    1198 I fautori della casa degli Staufen, l'8 marzo 1198, elessero im­peratore Filippo, fratello del de­funto Enrico VI
    9

    Giugno

    1198 Altri principi, tra cui l'arcivescovo di Colonia che doveva consacrare il re di Germania, elessero il 9 giugno Ottone IV, figlio di Enrico duca di Baviera. Quest’ultimo ebbe l'appoggio dello zio Ricccardo cuor di Leone, re d'Inghilterra; Filippo di Svevia quello di Filippo Augusto, re di Francia.
    27

    Novembre

    1198 Venne a morire l'imperatrice Costanza, vedova di Enrico VI, il papa divenne tutore dell'infante  Federico II  e su­premo signore del re­gno di Sicilia. Era allora papa Innocenzo III (1198-1216),  succeduto a Celestino  III.
    31

    Dicembre

    1199 Innocenzo III, sin dall'inizio  del suo pontificato aveva anche ripreso l'i­dea della crociata per la quale, con bolla 'Graves orientalis' del 31 di­cembre 1199, elaborò un piano di finanziamento sulla base di una tassa imposta a tutti gli ecclesiastici
      1200 Dopo essere rimasto imparziale nella lotta per il potere tra gli imperatori tedeschi il Papa decide di schierarsi con Ottone IV. Il che suscitò la reazione dei principi tedeschi che accusarono il papa di aver usur­pato il loro diritto di elettori.
      1202

    La quarta crociata, detta dei Baroni, uffi­ciale in­trapresa per liberare il Santo Sepolcro, trattò con i Veneziani e terminò nel saccheggio di Costantinopoli. I Crociati si raccolsero a Venezia nel 1202 e per pa­gare il nolo, al­l'insaputa del pontefice, si accordarono promettendo ai Veneziani l'aiuto nella conquista di Zara che apparte­neva al re d'Ungheria

    17

    Luglio

    1203 Su con­siglio di Enrico Dandolo, doge di Venezia, di nuovo si unirono ai Veneziani per cacciare da Costantinopoli Alessio III, che aveva usurpato il trono di Isacco l'An­gelo e, il 17 luglio 1203, rimisero sul trono Isacco. Questi si era impegnato a dare una somma di denaro, a riconciliare  la Chiesa greca con la Chiesa ro­mana, non­ché a partire egli stesso per la crociata. Ma le promesse non potevano essere mantenute, anzi la popolazione si rivoltò con­tro lo stesso imperatore. A questo punto i crociati di nuovo asse­diarono la città e, dopo averla saccheggiata, nomina­rono impera­tore Baldovino, conte di Fiandra. Bonifacio di Monferrato, capo della crociata, divenne re di Tessalonica occupando la Macedonia e la Tessaglia, mentre i Veneziani si presero molte isole  e tutto il versante greco del mare Jonio.
      1204 I partecipanti alla quarta crociata contrattarono con Venezia il trasporto via mare, senza essere i condizione di pagarlo, acconsentirono a venir dirottati verso Costantinopoli nel 1204, non ebbe grande esito questa Crociata
      1204 Sorse così l'Impero latino d'Oriente, con un patriarcato latino. Finì in questa maniera la IV Crociata che Innocenzo III aveva approvato, convinto che produ­cesse l'unione della Chiesa e fosse valido aiuto per la conquista della Terra Santa. Continuò l'oc­cupazione politica dell'Oriente da parte dei Latini  -dal 1204 al 1261- e lo stesso Bisanzio finì sotto la sovranità di un impero la­tino d'Oriente con la conseguenza che questa latinizzazione, impo­sta dagli Occidentali, finì per approfondire l'ostilità dei Greci verso gli Occidentali.
    13

    Settembre

    1207 Papa Innocenzo III, in una lettera del 13 Settembre 1207, condannò formalmente l’orgoglio dei Templari
      1208 Dopo l'uccisione di Filippo II, il papa insistette presso i principi te­deschi e tutti si misero dalla parte di Ottone IV, il quale sposò la figlia del suo avver­sario Filippo.
      1208 Pietro di Castelnau, cistercense, legato papale, fu as­sassinato il pontefice indisse allora, con­tro i catari, una crociata.
    22

    Marzo

    1209 Ottone IV, prima di partire per Roma, per l'incoronazione im­pe­riale, sotto­scrisse un documento -dichiarazione di Spira, in cui riconosceva piena libertà alla Chiesa, nonché i suoi pos­sessi territoriali.
    4

    Ottobre

    1209 Ottone IV fu incoronato.
      1210 Il nuovo impe­ratore cominciò ad occupare alcuni territori, tradizionalmente appartenuti al papa: nel 1210 invase il Patrimonio, quindi passò la frontiera del Regno di Sicilia ed avanzò verso il Sud, prendendo Capua, Napoli, Salerno.
    18

    Novembre

    1210 Innocenzo III reagì, scomunicando Ottone IV;  quindi appoggiò la candidatura all'impero di Federico II, il figlio di Enrico VI e di Costanza, di cui il pontefice era tutore e che si trovava in Sicilia.
    -

    Settembre

    1211 Federico II fu proclamato re dei Romani nella dieta di Norimberga
    5

    Dicembre

    1212 Con l'aiuto del papa, si recò in Germania dove fu eletto imperatore.
    27

    Luglio

    1214 Nella battaglia di Bouvines, presso Lilla, Federico II sconfisse il partito di Ottone IV
      1215 Approvati i predicatori di San Domenico di Guzman da Folco, vescovo di Tolosa e successiva­mente da Onorio III nel 1216
    -

    Luglio

    1215 Federico II fu di nuovo incoronato ad Aquisgrana
      1215 Laterano IV, confermò le precedenti disposizioni si­nodali che inculcavano ai vescovi il dovere di procedere in tutte le parrocchie alla denuncia degli eretici e alla loro punizione per mano dell'autorità civile.
      1216 Morì Innocenzo III, non poté vedere la V cro­ciata, al suo posto venne eletto Onorio III, il papa continuò la pre­parazione della crociata pro­mossa da Innocenzo III, ma la corrispondenza dei pa­esi cristiani fu scarsa. 
      1217 Il re di Germania Federico II,  avrebbe do­vuto partecipare alla crociata, ma la prima spedizione, che partì nel 1217, fu guidata dal re Andrea II d'Ungheria e dal duca Leopoldo d'Austria, mentre Federico II era rimasto in Germania, assorbito dagli impegni di assicurare il trono di Germania a suo figlio Enrico VII.
    -

    Novembre

    1219 Nella quinta crociata le forze crociate  espugnarono Damietta, situata sul delta del Nilo
      1220 Federico II fece eleggere re dei Romani suo figlio Enrico, di nove anni e già re di Sicilia e lo affidò al valido arci­vescovo Enghelberto di Colonia, reggente di Germania e tutore di Enrico.
    22

    Novembre

    1220 Federico II, dopo la sua incoronazione,  stabilì molti decreti contro gli eretici condannandoli  al rogo, quale punizione loro adeguata. In quell'occa­sione, d'accordo con il papa, l'im­peratore rinnovò la sua ade­sione alla crociata e fissò come data di partenza l'agosto 1221
      1221 I crociati aspettarono invano le forze di Federico II e alla fine perdettero Damietta.
    25

    Luglio

    1225 Trat­tato di S. Germano. Federico II accettò come termine improrogabile della partenza per la crociata l'agosto 1227, pena la scomu­nica. Ma prima che scadesse il termine del rinvio -era già il nono- Onorio morì.
      1225 Federico II continuava a non arrivare, nel 1225 il patriarca e i maestri degli Ordini militari scrivono una lettera al Papa lamentando il prolungato ritardo.
      1225 Onorio III approva definitivamente i frati minori, fondati da s. Francesco d'Assisi
      1226 Muore San Francesco d'Assisi
    19

    Marzo

    1227 Eletto Gregorio IX, Il nuovo papa insistette  subito con l'imperatore perché man­tenesse l'impe­gno di partire per la Crociata, pena la scomunica
    8

    Settembre

    1227 Federico II partì da Brindisi ma dopo due giorni tornò indietro, ad­du­cendo il mo­tivo delle febbri scoppiate a bordo
    29

    Settembre

    1227 Gregorio IX non accettò queste scuse, ritenendole un pretesto, così come i precedenti rinvii, e da Anagni, gli lanciò la scomunica, rin­novata a Roma il giovedì santo dell'anno seguente e sottopose a interdetto i luoghi dove l'imperatore dimorasse.
      1227 Federico favorì una sommossa dei Romani capeggiata da Frangipane e il papa fu costretto a re­carsi a Rieti, da dove passò in Umbria, fissando la dimora a Perugia, mentre le truppe imperiali fecero irruzione nello Stato Pontificio e quelle papali a fianco dei Lombardi, a loro volta, invasero le Puglie.
    28

    Giugno

    1228 Federico partì per la Crociata, sbar­cando ad Acri il 7 settembre successivo. La spedizione di que­sto impe­ratore scomunicato non aveva carattere religioso: egli pensava di rea­lizzare il piano di suo padre Enrico VI, cioè di egemonia nel Mediterraneo.
    4

    Febbraio

    1229 Intavolate trattative con il sultano di Egitto Malek-el-Khamil, padrone della Palestina, si giunse al trattato di Giaffa, con il quale Federico II ottenne il dominio della città di Gerusalemme, Betlemme e Nazaret, con le strade che le collegavano a S. Giovanni d'A­cri, promet­tendo in cambio che per dieci anni non ci sarebbero stati at­tacchi degli Occidentali contro l'Egitto.
    7

    Marzo

    1229 Federico II entrò in Gerusalmeme e cinse la corona regale nella ba­silica del Santo Sepolcro.
    20

    Marzo

    1229 Un legato papale mise sotto interdetto la città di Gerusalemme e scomunicò il re.
      1229 Da parte sua Gregorio IX aveva predicato e organizzato una cro­ciata con­tro Federico II, mentre una spedizione di soldati papali, deno­minati clavigeri (clave-signati), guidata da Giovanni di Brienne, aveva invaso la Sicilia.
    10

    Giugno

    1229 Federico II sbar­cato a Brindisi, riconquistò in quattro mesi quasi tutto il regno.
      1229 Sinodo di Tolosa, dopo la guerra al­bigese, allo scopo di estirpare completamente l'eresia  fu stabilita, in maniera definitiva, la procedura da seguire nella ricerca e nella puni­zione degli eretici.
      1230  Federico II tornato in Francia non solo si impossessò delle magioni templari ma imprigionò i frati.
      1230 Grazie alla mediazione di Ermanno di Salza, maestro supremo dell'Ordine Teutonico, si giunse alla pace di S. Germano-Ceprano. L'imperatore ottenne l'as­soluzione  dalla scomunica, ma dovette resti­tuire i terri­tori occu­pati, riconoscere il dominio papale nella Marca e a Spoleto, pro­mettere alla Curia il risarcimento integrale dei danni e fare diverse concessioni  in materia ecclesiastica in Sicilia.
      1231 Con un'ap­posita costituzione mantenne la pena del rogo e le altre punizioni, e si giunse alla completa or­ga­nizzazione  di un apposito tribunale, isti­tuito per le cose di fede, il tribunale dell'Inquisizione, così detto perché aveva per compito la ricerca (inquirere) e la puni­zione degli eretici.
      1232 Gregorio IX affidò l'inquisi­zione quasi esclusiva­mente ai frati mendi­canti, in prevalenza ai domenicani di cui da quel momento divenne il compito specifico, ma anche ai francescani.
      1235 Federico II in Germania soffocò  la ribellione del figlio Enrico VII
      1237 Federico II sconfisse la lega lombarda a Cortenuova, presso Bergamo
    24

    Marzo

    1239 Intimorito dai successi imperiali e dalla spregiudicatezza della po­litica di Federico, che aspirava a fare di Roma la capitale del suo impero, Gregorio IX gli lanciò di nuovo la sco­munica che Federico II interpretò come dichiarazione di guerra.
    -

    Aprile

    1239 L'impe­ratore dif­fuse let­tere-manife­sti in cui sollecitava i cardi­nali a porsi contro il papa, insinuando un loro diritto  al governo della Chiesa. Veniva propo­sto un concilio convocato non già dal papa, bollato  come il gran drago e l'anticristo della fine del mondo, ma dai cardinali e con la parte­cipa­zione dei principi cristiani.
    20

    Giugno

    1239 Gregorio IX rispose con il manife­sto in cui presentava l'imperatore come bestia dell'Apocalisse, precursore dell'anticristo, miscredente che osava parlare di Mosé di Cristo e di Maometto, come di tre im­postori. Quindi, dalle parole, Federico II passò ai fatti e occupò regioni dello Stato pontificio,  Marca, Ravenna e Ducato di Spoleto, cer­cando anche di guadagnarsi i Romani.
      1240 I Templari ricevettero la Vera Croce in pegno per un prestito dato a Baldovino II di Costantinopoli
      1240

    Papa Gregorio IX, da parte sua, bandì una crociata contro l'imperatore, convocò un concilio a Roma, in­dusse quindi i Veneziani  a sferrare un attacco in Puglie e, mediante il suo legato in Germania Alberto di Behaim, provocò l'ele­zione di un nuovo re di Germania. Quest'ultima operazione non ebbe però successo poi­ché i principi laici ed ecclesia­stici, nonostante la scomunica, si mantennero fedeli all'im­peratore.

    3

    Maggio

    1241 Il concilio fu ostacolato da Federico II che fece assalire alla Meloria -all'altezza di Livorno- la flotta genovese che trasportava prelati per il concilio ro­mano, facendo prigionieri tre cardinali legati e più di cento prelati
    22

    Agosto

    1241 Gregorio IX, il vecchio papa, vinto dalla febbre, morì. Alla morte del pontefice fece seguito una sospensione della lotta. Federico II si ritirò in Sicilia, portando con sé prigionieri due cardinali.
    -

    Novembre

    1241 I cardinali -dieci in tutto, essendo gli altri due prigionieri di Federico II-  furono co­stretti ad eleggere -su pressione dei Romani, mentre era sena­tore Matteo Rosso Orsini- il vec­chio Celestino IV, milanese, il quale però morì dopo 17 giorni di ponti­ficato (novembre 1241). Per la sua elezione i cardinali si erano per la prima volta isolati totalmente dal mondo circostante  (il cosidetto con­clave).
      1243 Dopo la morte di Celestino IV la cattedra pontificia rimase va­cante quasi 20 mesi finché fu eletto il card. Sinibaldo Fieschi di Genova, col nome di Innocenzo IV (1243-54),  eminente canonista e abile diplo­matico. Egli chiese subito all'impe­ratore che si tenesse il concilio con­vocato da Gregorio IX per giudicarlo e si mo­strò de­ciso nel rivendicare la restituzione dei territori della Chiesa occu­pati e l'amnistia per i Lombardi.
    31

    Marzo

    1244 I legati di Federico sottoscrissero il 31 marzo 1244 una con­venzione con Innocenzo IV, promettendo, da parte dell'imperatore, che avrebbe riconosciuta la scomunica e si sarebbe sottomesso alla Chiesa. Ma non ci fu accordo sulla que­stione più scottante, quella della Lega lombarda. Si era fissato un incontro tra papa e imperatore a Narni, ma Innocenzo IV, temendo un ag­guato, giunto a Sutri, fuggì a Civitavecchia da cui andò a Genova e da lì a Lione dove fissò stabilmente la sua di­mora.
    24

    Giugno

    1245 Concilio di Lione I. Il concilio si doveva occupare del giudizio su Federico; dei mezzi come aiutare la Terra Santa, dove il sultano aveva occupato Gerusalemme nel 1244; del pericolo tartaro, rap­presentato dalle orde di Gengis Kan che, conquistata Russia e Persia, stavano penentrando nella Polonia e nel­l'Ungheria.
    6

    Giugno

    1249 Luigi IX re di Francia, prende la croce, conquisto Damietta il 6 Giugno 1249.
    5

    Aprile

    1250 Il re di Francia Luigi IX fu fatto prigioniero
    13

    Dicembre

    1250 Federico abbandonò al­lora l'alta Italia, la­sciandovi il figlio Enzo, fatto prigioniero l'anno successivo dai Bolognesi  a Fossalta  e si ritirò in Puglia dove, vittima di un attacco di dissente­ria, morì il 13 dicembre 1250 nel Castello di Fiorentino, presso Lucera, pentito e assolto dalla scomunica da parte dell'arcivescovo di Palermo.
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    00 17/05/2011 18:12
      1252 Innocenzo IV mise a di­sposi­zione degli  inquisitori papali  [da di­stinguere da quelli vescovili, i cui tri­bunali ormai in ombra non erano però stati annullati] la tortura: un passo deplorevole, in quanto andava contro ogni legge umana e divina.
      1252 Corrado IV, al­l'inizio del 1252, chiamato dai Ghibellini,  scese in Italia per unirsi a Manfredi, suo fratellastro e principe di Taranto,  il papa gli tagliò la strada e offrì la corona di Sicilia al principe inglese Edmondo (1253).
    25

    Aprile

    1254 Il re di Francia riparte per tornare in patria
      1258 Manfredi, nonostante la scomunica papale, ricevette la corona di Sicilia  offertale dai grandi di quella terra e, dimentico dei suoi obblighi verso il nipote  Corradino, si fece incoronare a Palermo
      1260 Nasce Maestro Eckhart che sarà un importante esponente della devotio moderna, uno dei primi maestri dell'università di Parigi, afferma che si può parlare solo in negativo di Dio, e non in modo affermativo.
    29

    Agosto

    1261 Urbano IV (1261-64), francese di nascita, già patriarca di Gerusalemme, il quale bandì una crociata contro Manfredi
      1263 Urbano IV offrì il regno a Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia s. Luigi IX, il quale sceso con un esercito in Italia (1265) rice­vette l'investitura feudale
    -

    Gennaio

    1266 Da cinque cardinali, Carlo d'Angiò fu inco­ronato re dell'Italia meridionale
    25

    Febbraio

    1266 Con la battaglia di Benevento, Urbano IV riportò vittoria su Manfredi che morì in combattimento. Così Carlo d'Angiò divenne pa­drone del regno e condusse nell'Italia cen­trale e settentrionale una po­litica guelfa in favore del papa.
      1267 Ultimo tentativo di ri­conquista  del regno da parte del quindicenne  Corradino, duca di Svevia e re di Gerusalemme e di Sicilia, chiamato dai Ghibellini d'Italia.
    23

    Agosto

    1268 Corradino dopo qualche successo ini­ziale fu però sconfitto a Scurcola-Tagliacozzo  da Carlo. Con Corradino si estingueva la casa degli Hohenstaufen, la cui ambizione e insieme utopia fu quella di piantare una propria potenza familiare nel­l'Ita­lia mer­dionale, in contrasto con i diritti feudali del papa e la vo­lontà di congiungere la co­rona siciliana con quella germanica, co­stringendo la Curia romana a cercare un appoggio nella Francia, la nuova grande po­tenza nascente in Europa.
      1270 Sfortunata crociata in­trapresa da s. Luigi re di Francia, morto di peste nei pressi di Cartagine, i cri­stiani perderanno di li a breve i resti dei loro possedimenti in Palestina.
      1271 Venne eletto Gregorio X, assunse a programma del suo pontificato l'aiuto  dell'Oriente cristiano dove, nel 1261, era caduto l'impero latino di Costantinopoli e dopo l'assedio di S. Giovanni d'Acri si stavano avviando alla fine gli ultimi possessi della Siria. Abbandonati i piani di ri­conquista, si preoccupò in­vece dell'u­nione religiosa con i Greci.
      1272

    Gregorio X con­vocò, nel 1272, un concilio ge­nerale al fine di sancire l'u­nione  e insieme provve­dere alla riforma della Chiesa e alla Crociata. Per la riuscita del Concilio ini­ziò trattative con l'imperatore greco Michele VIII Paleologo, fa­vore­vole all'unione religiosa e al riconoscimento del primato pa­pale, ma suoi veri in­tenti erano quello di avere un aiuto contro la minaccia musul­mana e quello di scongiurare una riconquista da parte della Francia. Contrari all'idea dell'unione religiosa erano però la Chiesa greca con il patriarca di Costantinopoli Giuseppe e tutto il clero, fana­tico contro i latini e contro il papa.

      1273 Il Papa giunge a Lione, dove si terrà il concilio per sottrarlo al controllo di Carlo d'Angio che aveva una grande influenza in Italia
      1273 Divenne maestro Gugliemo di Beaujeu, il regno di Gerusalemme si riduceva alla città di San Giovanni d’Acri, Tripoli, Tortosa e Beirut. I templari erano gli unici a tenere a bada i mussulmani, cosicché in pratica il maestro templare era il re senza corona del regno.
      1274 Concilio di Lione II, Vi furono invitati i più grandi teologi del tempo da san Tommaso -che però morì a Fossanova, mentre si muoveva verso Lione- a san Bonaventura, che dominò il concilio con la sua scienza, la sua parola e morì durante il concilio stesso. Gli obiettivi del conci­lio: la riforma della Chiesa (disciplina del clero, abusi e così via), la preparazione della Crociata e l'unione con la Chiesa ortodossa. L'ambasciata bizantina fu accolta il 24 giugno con tutti gli onori. Alla fine del concilio aderirono in pieno alla Chiesa di Roma, accettando anche il Filioque che venne quando venne cantato il credo, venne cantato per ben due volte la parte con il Filioque.
      1275 Prima ambasciata papale, diretta dall'abate di Montecassino Bernardo, partì per Bisanzio cercando di conciliare l'accordo con i greci rotto poco dopo del concilio dal figlio dell'imperatore, che cambiò politica.
      1276 Morte di Gregorio X, eletto Innocenzo V al suo posto
    22

    Giugno

    1276 Muore Innocenzo V al suo posto Adriano VI
    18

    Agosto

    1276 Muore Adriano VI al suo posto viene eletto Giovanni XXI
      1277 Una seconda ambasciata, compo­sta da quattro frati Minori e capeggiata dal generale dell'Ordine Girolamo d'Ascoli (il futuro Niccolò IV), prese parte nell'aprile 1277 ad un importante sinodo, che riconobbe il primato romano e pronunciò la professione di fede conciliare che il grande logoteta aveva fatto a nome dell'imperatore tre anni prima. L'imperatore e suo figlio Andronico avevano si­glato l'atto ufficiale, suggellandolo con la bolla d'oro. Il patriarca Becco chiese di poter conservare immutati gli antichi riti, pur ricono­scendo il primato romano e pronunciando la professione di fede. Il clero però rifiutò il giuramento e l'inserto Filioque perché contrari alla tradizione
    20

    Maggio

    1277 Muore Giovanni XXI al posto venne eletto Niccolò III
      1277 L'ambasciata bizantina che doveva recare al papa le deci­sioni del sinodo giunse a Roma dopo la morte di Giovanni XXI, Niccolò III adottò subito un atteggiamento più rigido nei confronti di Bisanzio.
    -

    Ottobre

    1278 Il papa incaricò una nuova ambasciata di portare a Costantinopoli la risposta papale ai documenti dell'aprile  1277. Le istruzioni date al vescovo di Grosseto Bartolomeo d'Ascoli, capo della missione, erano categoriche. I legati dove­vano chiedere all'imperatore non soltanto una conferma scritta della sua sottomis­sione, ma ottenere anche la promessa del patriarca e degli altri prelati di prestare giuramento secondo la forma prescritta da Roma. Ciò fu chiesto anche al clero di tutte le città. Niccolò III esigeva quindi una to­tale sottomissione canonica alle tradizioni romane.
      1280 Non avendo il basileus accettato  la proposta alleanza con Carlo d'Angiò, il papa decise di permettere la formazione di una coalizione occidentale contro Bisanzio.
    22

    Agosto

    1280 Muore Niccolò III,  non ottenne nulla di più di quanto aveva ottenuto Giovanni XXI. Per di più era riuscito ad irritare la su­scettibilità e la fierezza del clero greco. Al suo posto venne eletto Martino IV,  in politica, subì l'influenza di Carlo d'Angiò, re di Francia, che costò alla Chiesa romana la rottura definitiva con l'Oriente  e la perdita della Sicilia.
    3

    Luglio

    1281 L'approvazione della coalizione contro l'imperatore bizan­tino fu confermata
    8

    Novembre

    1281 Michele VIII Paleologo fu scomunicato da Martino IV
      1282 I cosiddetti vespri sici­liani con cui  ebbe inizio la sollevazione degli isolani contro la tirannia francese. I ribelli si scelsero come loro signore Pietro III d'Aragona e, nono­stante i vari interventi di Martino IV, la Sicilia  non fu più recuperata alla Chiesa.
      1285 Sale al trono di Francia Filippo il Bello, sarà una figura che influenzerà moltissimo la storia della Chiesa
    2

    Aprile

    1285 Eletto Papa Onorio IV
    15

    Febbraio

    1288 Eletto Papa Niccolò IV
      1289 Tripoli cadde in mano ai mussulmani
      1290 Il movimento francescano si trova diviso tra la regola della povertà e la pastorale che richiede invece un minimo di strutture. La Chiesa spinge verso una povertà individuale e non collettiva, ma alcuni francescani vogliono rimanere totalmente fedeli alla regola, e questa nuova impostazione sembra andare contro a questa regola. Il movimento francescano quindi si divide.
    18

    Maggio

    1291 Cade il regno latino di Gerusalemme con la presa di Acri
      1291 Filippo IV ha bisogno di soldi e compie delle confisce ai banchieri italiani
      1293 Muore il Maestro Templare Tibaldo Gaudin, sostituito da Giocomo di Molay
    5

    Luglio

    1294 Eletto Papa Celestino V. Dopo una lunga sede va­cante, a motivo della divi­sione delle due famiglie ro­mane, alla fine, dopo due anni e tre mesi, si ebbe un'e­lezione una­nime nella persona di Pietro, eremita di Morrone negli Abruzzi
    13

    Dicembre

    1294 Preoccupato dal fatto che molti stavano profittando della sua inesperienza per ottenere indebiti favori dalla curia, Celestino V lesse un documento in cui espose i motivi della sua rinuncia, comandando ai cardinali di fare una nuova elezione;  quindi si ritirò nella sua cella di Castel Nuovo, tornando a vivere l’austera vita eremitica, insieme ad alcuni compagni, sul monte Maiella.
    24

    Dicembre

    1294 I cardinali entrarono in conclave eleggendo papa Benedetto Caetani, già consigliere di Celestino V, che prese il nome di Bonifacio VIII
    25

    Gennaio

    1295 Fa da apertura lo sfarzoso corteo per l'incoronazione: il neo eletto pontefice procedette su cavallo bianco, con alle staffe i due vassalli pontifici, Carlo II d'Agiò e Carlo d'Ungheria.
      1296 Morte di Celestino V, tenuto chiuso da Bonifacio VIII temendo potesse realizzarsi uno scisma. Tra i primi atti di Bonifacio VIII, le revoche dei favori e privilegi estorti al suo predecessore da persone prive di scrupoli, ma anche di grazie liberamente concesse, come la Perdonanza dell'Aquila
      1296

    Risoluto ad estirpare, e con mano energica, i molti abusi allora presenti nella Chiesa, il pontefice suscitò vivaci opposizioni. Il primo grande scontro Bonifacio lo ebbe con Filippo il Bello, re di Francia, lo Stato più potente e più compatto di allora. Filippo IV, per far fronte alle spese di guerra, aveva imposto delle tasse sui beni del clero, contrariamente alle vecchie prescrizioni del diritto canonico. Nel 1296 il papa, di tutta risposta, emanò la bolla Clericos laicos proibendo, sotto pena di scomunica, che gli ecclesiastici dessero doni o contributi di qualsiasi genere, senza il permesso della Sede Apostolica e inibendo ai sovrani e ai loro ufficiali di riscuotere tasse e tributi dai beni ecclesiastici. Fu guerra. 

    10

    Maggio

    1297 Sottoscritto il proclama di Lunghezza, in cui la famiglia Colonna fu molto presente, proclama dove veniva contestata la legittimità dell'elezione di Bonifacio VIII e comunque la validità dell'abdicazione di Celestino V, per cui si appellavano a un concilio generale, reclamando l'elezione di un nuovo papa.
    13

    Luglio

    1297 Bonifacio VIII e Filippo il Bello raggiunsero un sofferto accordo in realtà fu la prima sconfitta di Bonifacio VIII che ritirò la Clericos laicos e emanò Etsi de States e, come segno della pace conclusa, Bonifacio, nel 1297, canonizzò Luigi IX, avo di Filippo IV.
      1298 Fu guerra quando Stefano Colonna, conte di Romagna rapinò il tesoro papale. Bonifacio VIII convocò i due cardinali Colonna davanti al suo giudizio e chiese ai colonnesi la consegna dei loro castelli. Costoro invece di obbedire, mossero guerra al pontefice. Di tutta risposta, nel maggio, Bonifacio VIII indisse una crociata contro i Colonna, fece radere al suolo il castello di Palestrina, loro principale fortezza; quindi, con bolla In excelso throno, depose Iacopo e Pietro dalla dignità Cardinalizia, li scomunicò, ne confiscò i beni e distrusse Palestrina Castel S. Pietro e altri paesi colonnesi, disperdendo i membri della famiglia Colonna; alcuni si rifugiarono in Francia presso Filippo il Bello.
      1299 Federico strinse un alleanza con il nuovo re di Germania Alberto I d'Asburgo, accusato dal Papa di aver fatto assassinare il suo predecessore Adolfo di Nassau. Questa alleanza contrastava con l'aspirazione del Papa che intendeva sottrarre la Chiesa francese dal controllo del Re. Bonifacio VIII invitò allora il nuovo Re di Germania a comparire alla sua presenza in Roma per discolparsi dall'accusa di assassinio. Questa comparizione non avvenne mai. Anzi il Re di Francia, interpretando l'ingiunzione del Papa verso Alberto d'Asburgo come un affronto verso la sua persona, accentuò ancor più la sua posizione anticlericale mediante la confisca di tutti i beni della Chiesa, provocando un nuovo conflitto con il Papa.
    22

    Febbraio

    1300 Proclamazione del giubileo. I fedeli spontaneamente andarono a Roma alla tomba di Pietro  fiduciosi in un'indulgenza. Bonifacio VIII allora il 22 Febbraio proclamò il giubileo e la remissione dei peccati. Bonifacio elargì l’indulgenza a tutti coloro che, durante l'anno (a cominciare dal Natale precedente, dando così alla bolla anche un valore retroattivo) avessero pregato alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo per trenta giorni, se erano romani, per quindici,  se erano forestieri, purchè confessi e pentiti delle loro colpe.
      1300 I Templari possedevano almeno 870 castelli, precettorati e magioni ausiliare dislocati in quasi tutti i paesi della cristianità occidentale
    24

    Dicembre

    1300

    L'anno giubilare terminò il 24 dicembre del 1300, ultimo giorno dell'anno,  secondo l'usanza della curia romana (stile della natività). Il giorno dopo, inizio del nuovo anno, il pontefice con una "gratia non bullata" concesse ai pellegrini  ancora presenti in Roma, o impediti durante il viaggio, o morti prima di aver completato le visite alle basiliche, un'ampia indulgenza (concessione "Ad Honorem Dei”). Fu veramente un anno di grazia. Uno dei frutti del giubileo fu la pace che regnò in Italia in quell'anno, un'eccezione per quei tempi travagliati da lotte fratricide.

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    00 17/05/2011 18:13
    12

    Marzo

    1303 Consiglio di Stato convocato al Louvre da Filippo IV, fu presa la decisione di processare papa Bonifacio VIII. Occorreva però la presenza del Pontefice al processo. A tal fine Egli incaricò il Consigliere di Stato Guglielmo di Nogaret di catturare il Papa e condurlo a Parigi.
    30

    Aprile

    1303 Concistoro convocato da Bonifacio VIII: riconobbe ufficialmente re di Germania Alberto I d'Asburgo, nonché Sovrano di tutti i Sovrani, con la promessa della incoronazione imperiale in un futuro alquanto prossimo. Tutto ciò in cambio della difesa della persona del Papa contro tutti i suoi avversari. Promessa che non sarebbe mai stata mantenuta.
    -

    Settembre

    1303 Nogaret e Sciarra Colonna riuscirono a catturare il Papa dopo un assalto al palazzo pontificio di Anagni e per tre giorni il Papa restò nelle mani dei due congiurati che non risparmiarono ingiurie alla persona del Pontefice. La città di Anagni liberò poi il papa.
    25

    Settembre

    1303 Bonifacio VIII rientrò a Roma sotto la protezione degli Orsini
    11

    Ottobre

    1303 Muore Bonifacio VIII
    22

    Ottobre

    1303 Al posto di Bonifacio VIII viene eletto Benedetto XI
    7

    Luglio

    1304 Muore Benedetto XI, morì dopo una vita dedicata a comporre i dissidi che laceravano il suo secolo. Il giorno prima il Papa si stava preparando a scomunicare Nogaret che stava facendo di tutto per accusare Bonifacio VIII e che era stato protagonista del sequestro di Anagni
    5

    Giugno

    1305 Venne eletto Papa Clemente V, un papa malato e di indole non molto forte, forse anche a causa di questo i Templari finirono.
      1306 Nogaret intanto indagava sui Templari. Interroga persone che sono state cacciate dall’ordine per vari motivi, e inoltre fa infiltrare delle spie nell’ordine stesso
      1306 I Templari protessero il Re di Francia in una delle loro case mentre era assediato da alcuni rivoltosi, alcuni accusarono anche i Templari visto che si impegnarono solo a proteggere senza disperdere i rivoltosi, ma certo la regola proibiva loro di usare la spada contro un cristiano, anche se in questo caso la vita del re era minacciata.
      1306 Filippo IV caccia per "sempre" gli ebrei e confisca i loro beni, in realtà poi gli concederà di tornare nel regno qualche tempo dopo
    6

    Giugno

    1306 Vennero convocati a comparire davanti Papa Clemente V i Maestri del Tempio e dell’Ospitale, con la proposta dell'unione tra i due Ordini, il Maestro Molay non era d'accordo con l'unione.
    21

    Aprile

    1307 Filippo IV si incontro con Clemente e comunicò al papa precise informazioni sui Templari, estratte dal dossier di Nogaret. Clemente protestò, non voleva credere alla colpevolezza dei Templari, e dubitava delle prove di Nogaret. Clemente V promise che si sarebbe informato e disse al re di proseguire le sue indagini e tenerlo informato.
    -

    Giugno

    1307 il Maestro dell’Ordine presiede un capitolo dell’ordine a Parigi, probabile che si sia parlato delle voci sgradevoli che circolavano sull’ordine almeno a partire dal 1305. Sicuramente sarà arrivata a Molay qualche voce dall'entourage del Papa. Chiede al pontefice di aprire un’inchiesta per dimostrare l’insensatezza delle accuse vergognose rivolte contro l’ordine
    24

    Agosto

    1307 Clemente V fa sapere tramite una lettera a Filippo IV che avrebbe aperto un'inchiesta. L’inchiesta papale si sarebbe trascinata per anni, il re lo sapeva, e addirittura i Templari potevano uscirne con una piena assoluzione. Filippo IV decise di fare da sè.
    14

    Settembre

    1307 Il re di Francia, Filippo IV il Bello, desideroso di azzerare i propri debiti e impossessarsi del patrimonio templare inviò messaggi sigillati a tutti i balivi e siniscalchi del regno ordinando l'arresto dei templari e la confisca dei beni da loro detenuti
    13

    Ottobre

    1307 La mossa organizzata il 14 Settembre riuscì in quanto viene astutamente avviata in contemporanea contro tutte le sedi templari; i Cavalieri, convocati con la scusa di accertamenti fiscali, vennero arrestati e selvaggiamente torturati in carcere finché non confessarono tutte le accuse che il Re aveva spiccato sul loro conto (tra cui eresia, sodomia e idolatria)
    16

    Ottobre

    1307 Filippo il Bello indirizzò ai principi e ai prelati della cristianità delle lettere, invitandoli ad imitarlo e far arrestare i templari che si trovavano nei loro stati. Le risposte furono per lo più tutte negative, soprattutto il re d'Inghilterra e quello di Aragona che dissero di non credere a queste accuse.
    27

    Ottobre

    1307 Il Papa risponde con una lettera stizzita. Questo arresto di Filippo senza nessuna autorizzazione da parte del Papa era un nuovo colpo al papato. La reazione per quanto contraria non fu affatto forte, un altro Papa qui avrebbe già minacciato la scomunica se non li avesse subito liberati, ma Clemente V ammalato, non era sicuramente pieno di coraggio.
    22

    Novembre

    1307 Papa Clemente V emise la bolla Pastoralis præminentiæ con la quale ordinò a sua volta l'arresto dei templari in tutta la cristianità, dopo che Filippo IV fece arrivare a lui le loro confessioni, che però erano state estirpate con la violenza di una tortura che deve essere stata violentissima. L’intenzione di Clemente era comunque quella di proteggerli dai tribunali dei vari stati e di difendere le loro proprietà.
    -

    Dicembre

    1307 Clemente V inoltre mandò a Parigi due cardinali, Berengario di Fredol e Stefano di Suisy, al fine che ottenesse dal re che rinunciasse ai Templari e ai loro beni. Filippo il Bello acconsentì a tutto, sapendo che tanto il Papa non aveva le forze per sorvegliare i Templari. Anche se in questo modo Filippo non potè impedire ai due cardinali di interrogare a porte chiuse Giacomo di  Molay, Ugo di Pairaud e alcuni altri dignitari. Questi sicuri di una protezione del Papa raccontarono tutto, raccontarono dell’arresto e delle torture e le promesse di Nogaret, quindi ritrattarono le confessioni e dichiararono che trentasei tra loro erano morti per le torture
    Febbraio 1308 Clemente V appena saputo delle ritrattazione dei dignitari Templari, revocò i poteri degli inquisitori e sospese il procedimento. Questo annullava in pratica tutte le confessioni, in questa situazione molto probabilmente i templari sarebbero stati prosciolti. Filippo il Bello ora si trovava in una posizione assai scomoda
    1

    Luglio

    1308 Finì una serie di confessioni davanti al Papa. D'altronde Clemente V con una mossa per niente astuta volle sentire lui stesso i prigionieri templari, Filippo IV nel portarglieli scelse accuratamente, molti tra quelli che scelse avevano offerto testimonianza prima dell'arresto.
    12

    Agosto

    1308 Papa Clemente V con la bolla Faciens misericordam furono definite le accuse portate contro l'Ordine dei Templari
      1309 Molay compare per più volte davanti ai commissari, pretende di parlare solo con il Papa, non fu una grande mossa per l'Ordine, non riuscirà mai a parlare direttamente con il Papa
      1309 Clemente V spostò la sua residenza da Roma ad Avignone, acconsentendo a una richiesta del re. Ma in questo modo egli e i suoi successori cadranno sotto l'influenza completa del re francese e iniziò il periodo della cosidetta cattività babilonese della Chiesa che andrà dal 1309 al 1377
      1311 Nuove confische da parte del re di Francia a danno dei banchieri italiani
    3

    Aprile

    1312 Papa Clemente V con la bolla Vox in excelso sciolse l'ordine dei Templari
    2

    Maggio

    1312 Bolla di Papa Clemente V, la Ad providam attribuisce all’Ordine dell’Ospedale i beni Templari, questi in realtà rimasero a Filippo sino alla sua morte.
    18

    Marzo

    1314 Molay e Charney maestro di Normandia, salirono al rogo a Parigi, chiedendo di essere girati verso Notre-Dame, gridarono ancora la loro innocenza.
    20

    Aprile

    1314 Muore Papa Clemente V
      1314 Muore Filippo il Bello
    7

    Agosto

    1316 A Papa Clemente V succede Giovanni XXII
      1313 Morte di Enrico VII, il trono imperiale rimane vacante
      1314 Doppia elezione dei principi tedeschi  Federico della casa d'Asburgo o Ludovico IV il Bavaro
      1322 Giovanni XXII approfittando della sede vacante dell'imperatore, rivendica il proprio diritto all'Italia, e dunque nomina un vicario per l’Italia, Roberto di Napoli senatore di Roma
      1322 Ludovico il Bavaro vinse contro Federico d'Asburgo e divenne imperatore, rifiuta di chiedere l'approvazione del Papa
      1323 Dalla metà del XIII secolo nell'ordine francescano cova la questione delle povertà. Si scontra il voto di povertà con il bisogno pastorale che ha bisogno di qualche struttura. Si divide quindi nei moderati che seguono la riforma che anche la Chiesa conferisce al movimento, una linea orientata sulla pastorale. Gli spirituale un po' malvisti dalla Chiesa invece erano orientati per una linea totalmente dedica alla povertà, senza alcuna concezione, c'era bisogno quindi non solo di una povertà singola ma anche in comune non dovevano possedere niente, così come affermavano fosse per Gesù e gli apostoli.
      1324 Giovanni XXII scomunica Ludovico il Bavaro
      1324 Ludovico risponde con il manifesto di Sachsenhausen e accusa di eresia Giovanni XXII e indice un concilio per condannare e deporre il papa.
      1324 Nasce Wycliff, professore e parroco che voleva riformulare l'essenza della Chiesa, come invisibile e spirituale, criticherà anche la transustanziazione, secondo Wycliff il pane e il vino divengono solo sacri, ma rimangono pane e vino.
      1328 A Roma in assenza del Papa si fa proclamare imperatore dal popolo, accusa di eresia Giovanni XXII e ottiene l'elezione di Niccolò V, ultimo antipapa della storia
      1328 Muore Maestro Eckhart, padre della spiritualità mistica e importante per quel movimento che è la Devotio moderna. Alcune sue proposizioni verranno condannate da Giovanni XXII, la sua divinizzazione dell'uomo divenne sospetta di eresia.
    4

    Dicembre

    1334 A Papa Giovanni XXII succede Benedetto XII
      1338

    Contro la rivendicazione del papa, i principi elettori proclamano come diritto imperiale che il re eletto dalla totalità o dalla maggioranza dei principi elettori, non ha bisogno di conferma papale. Nello stesso anno Ludovico in una dieta a Francoforte, dichiara che l’elezione del re conferisce anche i diritti e il titolo di imperatore.

      1339 Oltre a Filippo VI, re di Francia, anche Edoardo VI rivendica il diritto al trono francese e scoppia tra Francia e Inghilterra la cosiddetta guerra dei cent'anni
      1349 Muore Guglielmo d'Occam, il dotto francescano, doctor invincibilis, separa rigorosamente il pensare della ragione, la filosofia, dalla teologia.
    7

    Maggio

    1342 A Papa Benedetto XII succede Clemente VI
      1346 Con l'appoggio del papato e della corte di Francia, Carlo IV venne eletto anti-imperatore. i principi tedeschi detronizzarono Ludovico e elessero imperatore Carlo di Boemia, Carlo IV, che fu riconosciuto anche dal papa Clemente VI
      1348 Clemente VI, durante la peste nera del 1348 diede esempio di coraggio e di lucidità: rimase ad Avignone in piena epidemia, condannò il fanatismo dei flagellanti, e protesse efficacemente gli Ebrei.
      1350 Lo studio della letteratura antica inaugura in Italia l'epoca dell'Umanesimo, cioè la parte scientifico-spirituale del Rinascimento, riferito di più all'arte.
    18

    Dicembre

    1352 A Papa Clemente VI succede Innocenzo VI
    18

    Settembre

    1362 A Papa Innocenzo VI succede Urbano V
      1366 Petrarca che nel 1366 scrive al papa per convincerlo a tornare a Roma e lo supplica in nome della Vedova di Roma
    3

    Giugno

    1367 Urbano V sbarca sulle coste laziali, pronto per tornare a Roma, si fermerà a Viterbo dove rimarrà non poco
    16

    Ottobre

    1367 Urbano V entrò a Roma, subito si impegnò per riportare Roma agli antichi splendori
      1369 Urbano V lasciò Roma per rifugiarsi a  Montefiascone e manifestò l'intenzione di tornare ad Avignone, tutto ciò a causa del clima avverso che si respirava ormai a Roma e dintorni
    5

    Settembre

    1370 Urbano V partì per tornare ad Avignone, dopo neanche due mesi, cadde malato e morì poco dopo
    30

    Dicembre

    1370 A Papa Urbano V succede Gregorio XI
      1371 Nasce Jan Hus, teologo e un riformatore religioso boemo. Promosse un movimento religioso basato sulle idee di John Wyclif e i suoi seguaci divennero noti come Hussiti.
      1376 S. Brigida di Svezia e Santa Caterina da Siena, sollecitano il ritorno del papa a Roma, Caterina si reca proprio ad Avignone per convincerlo
    -

    Settembre

    1376 Gregorio XI lascia Avignone per recarsi a Roma
    17

    Gennaio

    1377 Gregorio XI arrivò a Roma ed ivi si stabilì in Vaticano e non in Laterano come i suoi predecessori
    8

    Aprile

    1378

    A Papa Gregorio XI succede Urbano VI, l’elezione di Urbano VI fu subito contestata infatti dai cardinali francesi, e ci addentriamo nel periodo del grande scisma d’Occidente, il conclave si tenne per la prima volta a Roma e il popolo sollecitava un papa italiano, fu accontentato dai cardinali, che dopo però tornarono sui loro passi

    20

    Settembre

    1378 I cardinali annullarono l'elezione di Urbano VI secondo loro era stata in qualche modo forzata e il conclave non si era tenuto in un clima tranquillo, al suo posto venne eletto l'antipapa Clemente VII. Inizia lo scisma la cristianità si divise.
      1380 Wycliff scrisse il De Eucarestia, qui nega la dottrina della transustanziazione, che era stata elevata a dogma. Wycliff era un realista secondo lui non si poteva andare contro le leggi della natura, per lui non cambiava la sostanza del pane e del vino, ma rendeva solamente sacri il pane e il vino. Questa tesi gli avvale subito la scomunica immediata.
    -

    Maggio

    1382 Un sinodo condannò 24 tesi di Wycliff, ritenendone 10 eretiche e 14 erronee.
      1384 Nel 1384 muore Wycliff, il suo movimento continuò ad andare avanti fino a che il parlamento inglese decide di fare una legge contro gli eretici, una repressione sistematica del movimento.
    2

    Novembre

    1389 Alla morte di Urbano VI gli succede Bonifacio IX
      1389 Cresce il pericolo turco: vittoria dei Turchi capitanati dal sultano Murat I sui Serbi ad Amselfeld
      1393 I turchi conquistano la Bulgaria
      1396 Vittoria turca su Sigismondo d'Ungheria a Nicopoli sul Danubio
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    00 17/05/2011 18:14
      1407 Incontro a Savona tra i due pontefici per cercare di risolvere questa divisione, non avvenne ogni pontefice pretendeva che l'altro abdicasse
      1408 Concilio di Pisa, 24 cardinali di entrambe le obbedienze deposero i due papi come eretici e scismatici e fecero un nuovo papa Alessandro V. La situazione non si risolse, ci furono a questo punto tre papi e tre obbedienze papali
      1411 Jan Hus viene scomunicato e poi condannato dal Concilio di Costanza, fu bruciato sul rogo. L'esecuzione scatenò una reazione in Boemia, fu vissuta come uno schiaffo alla nazione Boemia, Hus divenne quasi un martire, un eroe nazionale per tutta la popolazione.
      1414-1418 Giovanni XXIII, successore di Alessandro V venne convinto a convocare un concilio, il concilio di Costanza, pensava in questo modo che sarebbe stato riconosciuto come papa legittimo, invece fu destituito insieme agli altri due, Gregorio XII fece conoscere la sua abdicazione, Benedetto XIII di Avignone si rifiutò invece e fu deposto come scismatico ed eretico.
      1415 Benedetto XIII con la bolla Etsi doctoris gentium condanna il Talmud e incoraggia le persecuzioni contro gli ebrei, documento significativo dell'odio verso gli ebrei
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    Luglio

    1415 Il Concilio di Costanza condanna Jan Hus come eretico e lo fa bruciare nello stesso giorno
    11

    Novembre

    1417 Il concilio di Costanza elesse il nuovo Papa: Martino V. Fu un conclave particolare perché si tenne durante un concilio e perché fu allargato, non solo ai cardinali ma anche agli esponenti delle varie nazioni.
      1420 L'indignazione in Boemia per l'esecuzione di Jan Hus porta a controversie e scontri armati. Richiedono quindi che il pane e il vino siano distribuiti sotto le due specie, esigono la povertà del clero e la libertà di predicazione
      1422 I turchi assediano per la prima volta Costantinopoli
      1423 Papa Martino V concoca un concilio a Pavia, come era stato previsto dal Concilio di Costanza bisognava che il Papa periodicamente ne convocasse uno. Dopo il concilio di Costanza le tesi conciliariste ebbero la meglio, ma arrivarono a degli estremi, non più solo in casi eccezionali infatti un concilio può decidere sul Papa, ma in ogni momento. Il Concilio viene terminato quindi e rinviato. Martino V convocherà controvoglia il concilio di Basilea ma muorirà prima della sua apertura.
      1429 Giovanna d'Arco, la vergine (pulzella) di Orlèans, dopo parecchie vittorie riportate sugli inglesi, conduce Carlo VII all'incoronazione a Reims.
      1431 Eugenio IV apre il concilio di Basilea
      1431 Nel corso della guerra Giovanna d'Arco cade nelle mani degli inglesi, e a Rouen viene condannata come eretica e bruciata.
      1436 Si giunge a un accordo con gli hussiti seguaci di Hus, che la Chiesa non era riuscita a dominare. Alla fine gli hussiti della Boemia e la Chiesa arrivarono ad un accordo con la Compactata. Permette la libera predicazione e il calice ai laici. Per la prima volta un paese si è un po' separato da Roma senza che tale movimento possa essere represso, c'è una prima frattura nel tessuto cristiano.
      1438 Il papa spostò il concilio da Basilea a Ferrara e poi a Firenze, gran parte dell'assemblea di Basilea rimase lì affermando che il Papa non aveva un potere superiore a quello del concilio e quindi non poteva spostarlo. Questo concilio di Basilea quindi continuò, depose Eugenio IV ed elesse un nuovo Papa Felice V che dopo 5 anni abdicò. I conciliaristi allenteranno poi le loro pretese estreme per non dividere la Chiesa ancora una volta. Il concilio di Ferrara Firenze fu importante per un'unità con gli ortodossi che durò molto poco.
      1438 Il Concilio di Basilea fece un decreto, questo aveva l'intenzione di difendere gli ebrei, ponendo però dei limiti , era una discriminazione, c'era una separazione, cioè quello del ghetto, in quanto gli ebrei erano esclusi dalle funzioni sociali e pubbliche. Il primo ghetto sarà quello di Venezia, si entra in una nuova fase di oggettiva discriminazione per il popolo ebraico
      1438 Carlo VIII di Francia pubblica la Pragmatica Sanzione di Bourges, basata sulla dichiarazione di un convegno del clero francese, la quale fondandosi sui decreti di Basilea, limita i diritti del Papa, diventando così il primo manifesto del gallicanesimo (chiesa nazionale francese): ampia influenza del re nelle nomine episcopali, limitazione del foro clericale, tassazione della Chiesa da parte dello stato.
    6

    Luglio

    1439 Dopo il riconoscimento del Filioque viene letto il decreto di riunificazione Laetentur coeli in latino e in greco: con ciò l'unità della Chiesa è ripristinata
      1441 Tommaso da Kempis scrive L'imitazione di Cristo
      1447 Con Nicolò V inizia l'epoca dei papi del Rinascimento: cura dell'arte, della letteratura, dell'architettura, stile di vita tipico dei principi del Rinascimento e scetticismo religioso crescente.
      1450 Giovanni Gutenberg inventa la stampa
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    Settembre

    1452 Nasce a Ferrara Girolamo Savonarola, lasciò presto la casa paterna in seguito a una crisi spirituale.
      1453 Costantinopoli, cui l'Occidente non dà nessun aiuto efficace, viene conquistata dai Turchi. Mosca assume l'eredità ortodossa in qualità di Terza Roma.
      1453 Con la caduta di Costantinopoli finisce anche l'unione con la chiesa greca.
      1460 Con la bolla Execrabilis Pio II vieta, sotto minaccia di scomunica, qualsiasi appello a un concilio generale. Questo segna la fine del conciliarismo che tornerà a vivere con il gallicanesimo e nel giansenismo, ma non più con la stessa forza.
      1456 Callisto III esige una revisione del processo a Giovanna d'Arco, e la condanna viene ritenuta invalida.
      1466 Nasce Erasmo da Rotterdam, fu segnato dalla spiritualità della devotio moderna, fu la principale figura del Rinascimento europeo, chiamato il principe degli umanisti.
      1469 L'unione di Castiglia e Aragona, grazie al matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona, introduce la Spagna tra le grandi potenze europee.
      1478 Papa Sisto IV approva il piano di riorganizzazione dell'inquisizione in Spagna. L'inquisizione con l'influenza forte del re che nomina il grande inquisitore (confermato dal papa) sarà un efficace strumento di controllo della società. L'obiettivo dei sovrani è di controllare i marranos (ebrei convertiti) e i mussulmani.
      1483 Nasce Martin Lutero, il fondatore della Riforma protestante
      1484 Innocenzo VIII diventa Papa favorito dal cardinale Giuliano della Rovere, tramite simonia e intrighi.
      1484 Bolla Summis desiderantes affectibus di Innocenzo VIII autorizza a procedere contro la stregoneria
      1484 Gli inquisitori di Colonia coperti dalla bolla di Innocenzo VIII Summis desiderantes affectibus organizzano i processi alle streghe in Germania
      1485 Pedro Arbués, inquisitore di Aragona viene ucciso da ebrei convertiti, ciò costituisce una conferma della necessità dell'inquisizione.
      1491 Con l'appoggio di Lorenzo dei Medici, Girolamo Savonarola fu eletto priore di San Marco. Fu un evento eccezionale visto che lui non era originario di Firenze. Ben presto l'intesa tra i Medici e il Savonarola cessò perché questo iniziò a denunciare la connessione esistente tra il potere polito e quello ecclesiastico (simonia) e cominciò a predicare la riforma della Chiesa.
      1492 Cacciata degli ebrei dalla Spagna, a questa decisione ha contribuito il domenicano Tommaso Torquemada, inquistitore generale e confessore di Isabella e Ferdinando
      1492 Conquista di Granada si conclude così la reconquista
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    Ottobre

    1492 Cristoforo Colombo, a servizio della corona spagnola scopre l'America
      1492 La scoperta del nuovo Mondo, rappresenterà per la Chiesa una sorta di compensazione per la perdita che causerà la riforma protestante, con la riforma protestante la Chiesa aveva perso quasi un terzo della sua influenza territoriale. Ora con il Nuovo Mondo recupera se consideriamo che solo nel primo mezzo secolo ricevettero il battesimo 10 milioni di indios consideriamo inoltre che la popolazione cattolica totale era di 50 milioni di persone.
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    Agosto

    1492 Alessandro VI succede a Innocenzio VIII, la sua elezione venne ritenuta simoniaca.
      1493 Bolla Inter caetera, papa Alessandro VI riconosceva l’opera missionaria dei re cattolici e concedeva loro il privilegio del Patronato Regio, cioè un monopolio su tutte le missioni e sulle diocesi di nuova formazione. Quest’istituzione faceva dei re cattolici i capi responsabili delle missioni e ciò significava avere il dominio assoluto, anche in campo ecclesiastico sugli abitanti del Nuovo Mondo
      1494 Papa Alessandro VI riguardo alla spartizione dei territori tra Spagna e Portogallo detta le parti spettando a ognuno che vengono riconosciute dalle due parti nel trattato di Tordesillas
      1495 A Girolamo Savonarola fu proibito di predicare, dopo l'elezione di Alessandro VI aveva iniziato a predicare contro il Papa e contro Roma. Savonarola si rifiutò ad obbedire al papa, rifiutandosi, si richiamava alla sua coscienza, tutto questo portò il papa a pronunciare una sentenza di scomunica nei suoi confronti.
      1497 Cacciata degli ebrei dal Portogallo
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    Aprele

    1498 Girolamo Savonarola venne arrestato, processato, tre processi, torturato e condannato a morte in piazza signoria a Firenze, insieme con due fratelli che gli erano rimasti fedeli fino alla morte.
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    Maggio

    1498 Girolamo Savonarola, fu condannato al rogo e la condanna fu eseguita in piazza della signoria a Firenze
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    00 17/05/2011 18:16
      1500 Il portoghese Pedro Alvarez Cabral scopre il Brasile
      1502 In Castiglia Isabella costringe i mori, i mussulmani a scegliere di farsi battezzare o ad abbandonare il paese
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    Luglio

    1505 Lutero decide di entrare nella corrente riformata degli agostiniani, contro la volontà del padre, due anni dopo fu ordinato sacerdote, sacerdote cattolico, monaco agostiniano.
      1508 Per la Spagna viene confermato il Patronato Regio, con la bolla Universalis ecclesiae del papa Giulio II
      1509 Nasce Giovanni Calvino.
      1509 Enrico VIII sale al trono all'età di 18 anni. È un principe cristiano, fedele al cattolicesimo tanto che diventa il difensore della fede tradizionale contro le idee protestanti. Per questo motivo il papa Leone X gli conferisce il titolo di Defensor Fidei. Si sposò con la vedova del fratello Arturo, Caterina d'Aragona.
      1510 Lutero riesce a realizzare il suo viaggio a Roma per protestare l'idea del superiore di unire i due rami dell'ordine agostiniano, quello riformato e quello no. Rimase scandalizzato di quello che vide, della mancanza di raccoglimento dei preti, il modo di vivere dei cardinali, il fasto. I fastidi di questo viaggio vennero raccoltati molto più tardi in maniera accentuata
      1510 La prima gravidanza della regina Caterina si concluse con un figlio nato morto
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    Gennaio

    1511 Caterina d'Aragona diede alla luce un figlio, ma questo visse solo sino al 22 Febbraio
      1511 Enrico aderì alla Lega Santa, un'alleanza promossa dal Papa Giulio II per arginare l'espansionismo del re francese Luigi XII, e alla quale aderirono l'imperatore Massimiliano I e Ferdinando II il Cattolico re della Spagna, con il quale Enrico aveva firmato il Trattato di Westminster. Enrico raggiunse di persona l'esercito inglese attraversando la Manica e partecipando direttamente nella guerra in terra francese ad assedi e battaglie.
      1514 Anche per il Portogallo viene confermato il Patronato Regio, nel 1514 da papa Leone X
      1514 Ferdinando abbandonò l'alleanza e gli altri firmarono la pace con i Francesi. L'irritazione verso la Spagna portò a una discussione per il divorzio dalla regina Caterina.
      1515 con l'ascesa del re Francesco I di Francia nel 1515, l'Inghilterra e la Francia furono nuovamente antagoniste ed Enrico si riconciliò con Ferdinando.
      1515 Lutero maturò in lui una crisi che lo portò a maturare una nuova dottrina, che è quella della giustificazione. Lutero subisce un'evoluzione psicologica che lo portò ad elaborare la nuova dottrina della giustificazione per mezzo della fede.
      1516 Nel 1516, la regina Caterina diede alla luce una bambina, Maria, facendo pensare a Enrico che poteva ancora avere un erede maschio malgrado le precedenti gravidanze non positive di sua moglie
      1516 Erasmo da Rotterdam, è attratto dalle idee di Lutero, viene ben presto sospettato di compiacenza eccessiva nei confronti di Lutero e delle sue idee;
      1516 Ferdinando, re di Spagna, morì e gli successe suo nipote — e quindi nipote della regina Caterina — Carlo V.
      1517 Lutero o i suoi studenti hanno affisso sulla porta della chiesa di Wittenberg, com'era uso a quel tempo, 95 tesi in latino riguardanti il valore e l'efficacia delle indulgenze.
      1519 Ci  fu una disputa a Lipsia, durante questo colloquio evidentemente Lutero dovette presentare le sue tesi, e lo fece pubblicamente dicendo delle cose che non aveva detto prima, le indulgenze non c'entravano più, si parlava del primato della chiesa non valido , difendeva la teoria conciliarista, e il fatto che l'unica autorità è la Parola, escludendo così la tradizione della Chiesa. Lutero contesta quindi qui pubblicamente l'autorità sia del Papa che del Concilio, ritiene la Sacra Scrittura come unica autorità nella Chiesa, si è passato dalla cosiddetta soteriologia all'ecclesiologia che diventava più pericolosa.
      1519

    Elezione di Carlo V a imperatore, La successiva rivalità fra Francesco di Francia e Carlo V permise a Enrico di fare il mediatore fra loro. Enrico divenne l'ago della bilancia tra le potenze in Europa. Sia Francesco che Carlo cercavano il favore di Enrico

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    Giugno

    1520 Venne emanata una bolla papale che dava 60 giorni a Lutero per ritrattare e condannava 41 proposizioni estratte dai suoi scritti, solamente 6 riguardavano le indulgenze, questo indica che le problematiche maggiori erano altre.
    -

    Agosto

    1520 Lutero scrive Alla nobiltà cristiana, questo testo è un epistola alla nobiltà cristiana e Lutero lancia un appello a questi principi per demolire i pilastri della romanità, la distinzione tra lo stato ecclesiastico e il resto del popolo di Dio, apparteniamo tutti allo stato ecclesiastico, non c'è una differenza di natura, ma di funzioni. Secondo pilastro della romanità il diritto esclusivo della gerarchia papale a interpretare la sacra scrittura, ognuno deve poter avere accesso alla Sacra Scrittura, critica il fatto che solo il papa potesse convocare il concilio e la superiorità del Papa su di esso.
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    Ottobre

    1520 Il secondo scritto di Lutero, De captivitate babylonica ecclesiae praeludium, riguarda i sacramenti, sulla cattività babilonica della chiesa, contesta la dottrina della chiesa, i sacramenti sono mezzi utilizzati dalla chiesa per poter controllare i fedeli. Ne conserva solo tre, il battesimo, l'eucarestia, e la penitenza. Sull'eucarestia Lutero cerca di sviluppare una nuova dottrina: nega la dottrina della transustanziazione e parla di consunstanziazione, Cristo non potrebbe far contenere il suo corpo sotto la sostanza del pane, c'è una coesistenza al momento della celebrazione eucaristica non dopo, tuttavia mantiene l'idea di una presenza reale a differenza di futuri riformatori. Nega anche il valore sacrificale della messa, la messa non è un sacrificio, non si può parlare di una riattualizzazione del sacrificio di Cristo, la messa è una promessa di Cristo, il sacrificio è unico. A differenza di altri esponenti protestanti rimarrà in Lutero l'idea della presenza del corpo e del sangue, ma solo durante la celebrazione eucaristica.
      1520 Il terzo scritto di Lutero è quello sulla libertà, De libertate christiana, pubblicato simultaneamente in latino e tedesco, c'è un'esaltazione della libertà, della libertà dell'uomo giustificato in Cristo, Lutero torna a ripetere che non c'è un libero arbitrio, la natura umana è corrotta, le buone opere sono le conseguenze della beatificazione non la causa, l'uomo fa il bene perché è in stato di grazia. Questo libro segna la rottura fra Umanisti e Riformatori.
    10

    Dicembre

    1520 Lutero in segno di rifiuto bruciò pubblicamente la bolla papale il 10 dicembre del 1520, insieme con tutti i testi del diritto canonico e dei suoi avversari
      1520 Erasmo è diffidente nei confronti delle posizioni assunte da Lutero
      1521 Dopo il 1521, l'influenza dell'Inghilterra in Europa cominciò a diminuire. Enrico si alleò con Carlo V e Francesco I fu rapidamente sconfitto. Il ricorso di Carlo a Enrico diminuì, come fece anche la potenza dell'Inghilterra in Europa.
    3

    Gennaio

    1521 Con la bolla Decet Romanum Pontificem, Leone X scomunicava Martin Lutero, l'accusa era di eresia hussita. Nello stesso anno venne invitato a presentarsi alla dieta imperale, Lutero si presentò ma ripartì prima che venisse deciso il bando dell'impero, fu rapito da soldati del suo principe, altrimenti sarebbe stato messo al rogo.
      1522 Infiammati dai richiami alla riforma di Lutero, settori della nobiltà inferiore, si sollevano sotto la guida di Ulrico di Hutten e Francesco di Sickingen, contro l'influsso del Papa e dei principi.
      1521 Dal 1521 al 1525 c'è il periodo delle rivoluzioni sociali. Questo primo periodo è contrassegnato dalla guerra dei contadini. I capi di questo movimento si richiamavano alle idee di Lutero. Questi contadini hanno dato un'interpretazione politica alla libertà di Lutero. Questa sorta per rivendicazioni sociali e religiose prima fu appoggiata da Lutero, però successivamente quando sfociò in una forma di anarchia, egli se ne allontanò. Quindi scrisse Contro le empie e scellerate bande dei contadini, in questo testo si schierava apertamente dalla parte delle autorità e quindi contro gli insorti.
      1521 Dieta di Worms, Martin Lutero sotto garanzia di un salvacondotto compare davanti alla Dieta su richiesta dell'imperatore Carlo V. Lutero difende le sue posizioni e il conseguente Editto di Worms lo dichiara fuorilegge e lo bandisce dall'impero
      1521 Fernando Cortez assoggetta alla corona spagnola il Regno degli aztechi
      1524 Erasmo scrive De Libero arbitrio opera in cui critica la teoria luterana seconda la quale l’uomo non è libero, ma è predestinato al bene o al male. Quindi in quest’opera l'umanista difende il principio del libero arbitrio contro il determinismo luterano.
      1525 Lutero abbandona la vita politica, la veste religiosa, si sposa, ha 8 figli e si dedica allo studio della bibbia, atteggiamento da parte sua sempre più polemico, lo scritto antisemita sugli ebrei risale all'ultimo periodo di Lutero. Tradusse la bibbia in lingua tedesca, dal greco e dalla traduzione latina di Erasmo.
      1526 L'imperatore Carlo V, al fine di riportare la pace nell'impero, convoca la dieta di Spira, dove riconosce ai principi il diritto di abbracciare la nuova fede a titolo provvisorio e quindi implicitamente si riconosce il diritto all'esistenza dei protestanti. I principi tedeschi erano liberi di applicare o no il decreto della dieta di Worm che aveva bandito gli scritti di Lutero dall'impero. Questo sino al prossimo concilio generale. Posizione troppo favorevole ai protestanti, questa apertura ha contribuito all'espansione del luteranesimo
      1526 Quando divenne evidente che la regina Caterina non avrebbe potuto avere altri bambini (la regina Caterina era stata incinta almeno sette volte, solo una bambina, la principessa Maria, era sopravvissuta all'infanzia, Enrico VIII voleva un maschio), cominciò a corteggiare Anna Bolena.
      1527 Nel corso degli scontri bellici tra Carlo V e Francesco I (il Papa era alleato di quest'ultimo), l'esercito imperiale invade Roma saccheggiandola per più mesi (sacco di Roma)
      1529 L'imperatore, per arginare l'espansione protestante, convocò nel 1529, sempre a Spira, una nuova dieta, durante la quale si decise il divieto di ogni propaganda luterana e si rese obbligatoria l'applicazione del decreto del 1521. Contro le decisioni della dieta del 1529 protestarono 6 principi e 14 città, per questa protesta si attribuì il nome di Protestanti ai fedeli luterani.
      1529 I turchi assediano Vienna
      1530 Ad Augusta fu convocata una nuova dieta dove fu presentata dai principi protestanti la Confessione Augustana, cioè la loro professione di fede e si cercarono di minimizzare le divergenze fra la nuova e l'antica fede. Questo scritto è stato fatto da un discepolo di Lutero molto più moderato, Filippo Melantone, il testo era stato scritto con un'intenzione conciliante. La confessione Augustana fu rigettata dai maggior parte dei delegati della dieta, ci fu la costituzione di una specie di alleanza militare tra tutti i principi tedeschi protestanti per difendere il loro diritto.
      1531 La pace di Cappel in Svizzera alla quale si arriva a seguito della sconfitta dei cantoni protestanti (durante questa guerra fu ucciso Zwingli). Con questa pace cessa l’ideale di una Confederazione Elvetiva uniformemente riformata
      1532 Ci fu una nuova dieta a Norimberga che annullò le decisioni di Augusta, questo per ottenere l'aiuto dei principi protestanti contro i Turchi.
      1532 Si inaugura un periodo di guerre tra cattolici e protestanti che terminerà solo nel 1555 con la pace di Augusta
      1533 Calvino è costretto a lasciare Parigi. pubblica un commentario al De Clementia di Seneca. A seguito di questa pubblicazione viene sospettato di tendenze pro-evangeliche, di simpatia verso il movimento di riforma della Chiesa e nell’autunno del 1533 è costretto a lasciare Parigi.
      1534 Papa Clemente VII nega al re d'Inghilterra lo scioglimento del suo matrimonio con Caterina d'Aragona
      1534 Enrico VIII con l'atto di supremazia costringe il clero inglese (la maggioranza dei vescovi lo sostengono) a riconoscerlo come supremo capo della chiesa d'Inghilterra
      1534 Calvino si stabilisce a Basilea, dove avviene la sua conversione al protestantesimo e la conseguente rottura con la Chiesa di Roma.
      1534 Ignazio di Loyola fonda i Gesuiti
      1534 Lo spagnolo Francisco Pizarro conquista il regno deli Incas (Perù)
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    Ottobre

    1534 Alla morte di Clemente VII, fu eletto papa Paolo III Farnese, che, a differenza del suo predecessore, era fortemente convinto della necessità di convocare un concilio al fine di, ristabilire la pace, l’unità e riformare la Chiesa.
      1535 Avendo rifiutato di prestare il giuramento di supremazia il cancelliere Tommaso Moro, laico, viene giustiziato
      1536 Calvino scrive institutio christianae religionis, che è un trattato dove Calvino riassume la dottrina dell’opera riformata. Questo trattato sarà rielaborato e accresciuto nella sua seconda edizione del 1556.
      1536 La regina Anna cominciò a perdere il favore di Enrico. Dopo la nascita della principessa Elisabetta, la regina Anna ebbe due gravidanze che si conclusero con un aborto spontaneo o con dei nati-morti. Enrico VIII, nel frattempo, aveva cominciato a rivolgere le sue attenzioni a un'altra signora della sua corte, Jane Seymour.
      1536 Francesco I di Francia conclude un'alleanza con i Turchi contro Carlo V. L'allontanamento dai comuni fondamenti religiosi in favore dei vantaggi al proprio stato manifesta una nuova concezione di stato e di chiesa.
    -

    Maggio

    1536 Anna e il fratello di Enrico VIII furono condannati a morte, secondo il desiderio del Re. L'accusa era di aver usato la stregoneria per spingere Enrico a sposarla, di avere rapporti adulterini con altri cinque uomini, di incesto con il fratello George Boleyn, visconte di Rochford, di ingiuria verso il re e di cospirazione per ucciderlo (il che equivaleva a tradimento): le prove a carico furono molto probabilmente fabbricate ad arte. Gli altri quattro uomini che si presumeva la regina Anna avesse coinvolto per stare con lei dovevano essere impiccati e squartati. Il suo matrimonio con Enrico fu annullato poco prima della sua esecuzione. Quindi, poiché Anna ufficialmente non era stata sposata con Enrico, né lei né i cinque uomini già uccisi avrebbero potuto commettere adulterio. Questo punto, tuttavia, fu convenientemente ignorato. Il giorno dopo l'esecuzione di Anna, Enrico sposò Jane Seymour.
    -

    Luglio

    1536 Calvino avviene la svolta della sua vita a seguito dell’incontro con Guglielmo Farel (1489-1565: riformatore della prima generazione). Il Farel si adoperò per diffondere la nuova fede nella parte francese dell’attuale Svizzera e vi riuscì egregiamente, visto che nel 1536 l’autorità politica di Ginevra ha adottato la nuova fede. Farel divenne il predicatore di questa nuova fede e chiamò Calvino affinché lo affiancasse in quest’opera.
    27

    Maggio

    1537 Un concilio venne, convocato a Mantova, ma non venne mai celebrato, perché occorreva rafforzare il partito in seno alla curia romana, per cui si fecero entrare nel collegio cardinalizio delle persone propense alla riforma.
      1537 Jane diede alla luce un figlio, Principe Edoardo, e morì dopo due settimane.
      1538 Clemente VII rispose con la bolla di scomunica che Enrico VIII, nel novembre del 1538, combatté con la pubblicazione dell'atto di supremazia, documento col quale il sovrano d'Inghilterra acquistava sulla chiesa inglese tutti i poteri che erano propri del papa: Enrico VIII diventa il capo supremo della Chiesa inglese. È da notare che lo scisma non sta sul piano dottrinale, come nel caso delle chiese protestanti, in quanto la nuova Chiesa manteneva la fede tradizionale. La separazione venne accolta senza alcuna resistenza sia da parte dell'episcopato locale, sia da parte del basso clero.
      1538 Calvino resta a Ginevra fino al 1538, ovvero fino a quando fu costretto a lasciarla a seguito di un conflitto con le autorità politiche della città. Quindi rimase a Strasburgo dove per tre anni fino al 1541, insegnò Sacra Scrittura all’Accademia.
      1538 Enrico sanzionò la distruzione dei santuari dedicati ai Santi Cattolici Romani. Nel 1539, i monasteri che ancora rimanevano in Inghilterra furono tutti aboliti e le loro proprietà furono trasferite alla Corona
      1540 Dopo lunghe trattative fu approvata la compagnia di Gesù (Gesuiti), ci furono delle resistenze anche sul nome, anche per fare accettare il nome. Non fu una cosa semplice, Papa Paolo III la riconobbe nel 1540, e Sant'Ignazio fu ordinato preposito generale a vita.
    6

    Gennaio

    1540 Enrico VIII sposò Anna di Clèves, sorella del protestante Duca di Cleves, che era visto come un importante alleato nel caso di un attacco cattolico all'Inghilterra. L'unico figlio maschio di Enrico che sopravviveva, il principe Edoardo, duca di Cornovaglia, non era un bambino di buona salute. Di conseguenza Enrico desiderava sposarsi ancora una volta per assicurarsi che un maschio potesse succedergli. Tuttavia poco dopo Enrico desiderò porre termine al matrimonio, non solo per i suoi sentimenti personali ma anche a causa di considerazioni politiche. Il duca di Cleves si era impegnato in una disputa con l'imperatore, con cui Enrico non voleva entrare in lite. La regina Anna non impedì la richiesta di Enrico per un annullamento.
      1540 La politica religiosa di Francesco I di Francia (1515-1547) fu fino al 1540 esitante, da questa data in poi, invece, effettuò una politica repressiva contro i protestanti
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    Luglio

    1540 Enrico sposò la giovane Caterina Howard, prima cugina di Anna Bolena
    -

    Settembre

    1541 Calvino tornò a Ginevra e vi rimase fino al giorno della sua morte. Qui ebbe modo di applicare i suoi principi facendo di Ginevra un punto di riferimento per tutta la Chiesa protestante (l'anti-Roma).
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    Febbraio

    1542 Anche Caterina Howard fu condannata e il matrimonio con Enrico VIII fu annullato prima dell'esecuzione. Anche questa volta essendo il matrimonio annullato, tecnicamente Caterina non poteva essere accusata di adulterio.
      1542 Il missionario Gesuita Francesco Saverio giunse nell'India Meridionale
      1543 Muore Nicolò Copernico, il canonico del duomo nei suoi studi di astronomia passa dalla dominante concezione geocentrica a quella eliocentrica
      1543 Il re di Francia pubblicò le Lettere patenti, che contenevano gli articoli della vera fede e l’indice dei libri proibiti
      1543 Bartolomeo de Las Casas, domenicano e vescovo di Chiapas nel Messico, va a protestare in Spagna contro lo sfruttamento degli Indios, lo farà per ben 5 volte
      1543 Enrico sposò la sua ultima moglie, la ricca vedova Caterina Parr. Ella si scontrò con Enrico a causa della religione: era infatti una protestante estremista mentre Enrico era rimasto cattolico. Il suo comportamento odioso stava quasi per portare a una separazione, ma si salvò facendo atto di sottomissione.
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    Dicembre

    1545 Apertura del Concilio di Trento, l'imperatore Carlo V voleva che si tenesse in un luogo dell'impero lontano da Roma, e la Santa Sede desiderava il contrario, alla fine fu scelto Trento.
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    Luglio

    1546 Muore Erasmo da Rotterdam
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    Ottobre

    1546 Morte di Martin Lutero
      1547 Muore Francesco I e gli succede Enrico II (1547-1559)
      1547 I legati del papa proposero di trasferire il concilio da Trento a Bologna, con il pretesto della peste, per avvicinare il concilio a Roma. Tale proposta fu approvata nel 1547 e i lavori del concilio proseguirono a Bologna, senza i vescovi dell’area tedesca che ebbero l’obbligo di non lasciare Trento. In tale situazione non fu approvato alcun documento, anzi alla fine il papa sospese il concilio.
    28

    Gennaio

    1547 Morte di Enrico VIII. L'Inghilterra, sul piano religioso, si presenta divisa in tre correnti di pensiero: i sostenitori di Enrico VIII; il movimento papista che voleva il ritorno nella Chiesa di Roma; quella dei riformatori che volevano una riforma della Chiesa d'Inghilterra, come già era avvenuto per le chiese protestanti. l'unico figlio maschio sopravvissuto di Enrico, Edoardo, ereditò la corona, diventando Edoardo VI. Poiché Edoardo aveva allora soltanto nove anni, non poté esercitare un potere reale. Le volontà di Enrico designarono sedici esecutori che servissero da consiglio di reggenza finché Edoardo non avesse raggiunto l'età di diciotto anni.
      1547 Battaglia di Muhlberg i protestanti ne escono sconfitti. Nonostante questa sconfitta e la morte di Lutero dell'ottobre 1546, il movimento luterano diventa inarrestabile e ciò costringerà l'imperatore a convocare una nuova dieta ad Augusta
    -

    Settembre

    1548 Nel settembre del 1548 vennero sospesi i lavori del Concilio di Trento
      1549 Francesco Saverio fu il primo missionario a mettere piede in Giappone. Qui capì che prima di annunciare il vangelo bisognava adattarsi agli usi, costumi, lingua e tradizioni di quel popolo.
    10

    Novembre

    1549 Muore Paolo III
    27

    Ferbbraio

    1550 A Paolo III succede Giulio III
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    00 17/05/2011 18:17
      1551 Editto di Chateaubriant, un editto repressivo nei confronti dei protestanti
      1551 Sotto Giulio III riapre il concilio di Trento. Il 2° periodo è segnato dalla presenza delle delegazioni protestanti, provenienti dalla Germania, dalla Sassonia e da Strasburgo, che rappresentavano i principi tedeschi. Non ci fu un vero dialogo visto che le delegazioni chiedevano la revisione dei testi sino ad ora approvati e perchè si chiedeva la dichiarazione della superiorità del concilio sul Papa.
      1552 Muore Francesco Saverio, ma il suo progetto fu portato avanti dai gesuiti Michele Ruggieri e Matteo Ricci, vero fondatore quest’ultimo, delle missioni in Cina, la cui azione si colloca in sintonia con le idee che Francesco Saverio aveva adottato in Giappone.
      1552 Trattato Passavia permette ai protestanti di esercitare liberamente la loro religione sino alla prossima dieta
      1552 Nella primavera del 1552, a seguito della ripresa della guerra tra i principi protestanti tedeschi e l’imperatore, il concilio fu sospeso una seconda volta.
      1553 Muore Edoardo, nel suo regno inserì delle modifiche: sul piano liturgico si introduce un nuovo rituale il Prayer Book (libro di preghiera), al quale il Parlamento conferisce forza di legge. Questo libro di preghiera è pubblicato in lingua inglese, che diventa lingua ufficiale della Chiesa anglicana. Inoltre viene negato il carattere sacrificale della messa. Sul piano dottrinale viene pubblicata una nuova professione di fede contenuta in 42 articoli approvati dal re Edoardo VI
      1553 Edoardo infine designò Lady Jane Grey. Alla morte di Edoardo Lady Jane fu proclamata regina. Secondo la legge, tuttavia, non sarebbe potuta succedere; una Legge del Parlamento aveva specificamente consentito a Enrico di assegnare la corona con le sue volontà, ma nessuna legislazione simile era stata approvata per Edoardo. Con questa giustificazione, Maria (prima figlia di Enrico VIII) depose e fece condannare a morte Jane, prendendo la corona per sé stessa.
      1554 Vengono ristabilite le leggi contro le eresie, con le quali cominciano le persecuzioni contro i protestanti, e vengono condannate al rogo circa 300 persone. A causa di queste esecuzioni sommarie la regina fu soprannominata Maria la sanguinaria. Questa repressione provocò nel popolo sentimenti antipapistici e anticattolici.
    23

    Marzo

    1555 Muore Giulio III
    9

    Aprile

    1555 Al posto di Giulio III viene eletto Papa Marcello II
    1

    Maggio

    1555 Muore Papa Marcello II
    23

    Maggio

    1555 Al posto di Papa Marcello II viene eletto Papa Paolo IV
      1555 Pace di Augusta: Le conseguenze sono la divisione della Germania sul piano religioso, gli stati evangelici riformati hanno il diritto di professare la propria fede come stabilito nella dieta del 1526 e l'imperatore rinuncia a stabilire l'unità religiosa dell'impero; il principio della territorialità ecclesiale, ovvero il diritto di ogni principe di scegliere la Chiesa alla quale appartenere. La religione del principe diventa quella dei sudditi perché l'unità politica coincide con quella religiosa.
      1555 La nuova regina, Maria Tudor (1553-1558), figlia di Enrico VIII e di Caterina d'Aragona, che era rimasta fedele al cattolicesimo tentò, con l'aiuto del cardinale Reginald Pole, di restaurare l'antica fede, ma non ci riuscì
    23

    Maggio

    1555 A Marcello II succede Paolo IV, il quale voleva riformare la Chiesa soltanto con la sua autorità contro l’idea del concilio che l’avrebbe limitata, il concilio di Trento fu riaperto grazie al suo successore Pio IV.
      1556 Carlo V abdica e si ritira in monastero. La dignità imperiale passa al fratello Ferdinando I, mentre il figlio Filippo II ottiene la Spagna, la Borgogna e i Paesi Bassi
      1558 Quando Maria I morì senza discendenza, le successe la sorella Elisabetta. Elisabetta I non si sposò né nominò un erede, causando una crisi di successione. Per impedire agli Scozzesi di diventare la famiglia dinastica di Europa, Elisabetta ordinò l'esecuzione di Maria Stuarda per impedire ai cattolici di prendere il trono. Con le volontà di Enrico VIII, si supponeva che a Elisabetta succedesse l'erede di Maria Tudor, (Lady Anne Stanley). In realtà a Elisabetta, tuttavia, succedette Giacomo VI, re di Scozia. Giacomo VI, re di Scozia era il figlio di Maria Stuarda, regina di Scozia.
      1559 Altro Editto repressivo di Enrico II, re di Francia nei confronti dei protestanti, l’editto di Ecoven
      1559 Con la salita al trono di Elisabetta (1558-1603), figlia di Enrico VIII e sorellastra di Maria Tudor, il protestantesimo si afferma definitivamente in Inghilterra. Con un'apposita legge, che faceva della regina il supremo governatore della Chiesa d'Inghilterra, fu rimesso in vigore l'abrogato Atto di supremazia del 1538. Nello stesso anno fu promulgato un nuovo Atto di uniformità che prescriveva il ritorno all'uso liturgico del Prayer Book, modificato su due punti rispetto all'edizione precedente: viene soppressa ogni formula scortese nei confronti del papa; si afferma la presenza reale di Cristo nell'eucarestia.
    -

    Aprile

    1559 La pace di Cateai-Cambreis, stipulata fra il re di Francia Enrico II e il re di Spagna Filippo II, permette ai due re cattolici di dedicarsi all’estirpazione delle eresie nei loro rispettivi paesi.
    18

    Agosto

    1559 Muore Paolo IV
    -

    Dicembre

    1559 Fu consacrato primate d'Inghilterra e arcivescovo di Canterbury M. Parker, già professore dell'università di Canterbury e già cappellano di Anna Boleyn. La consacrazione fu fatta dall'unico vescovo cattolico che aveva accettato la nuova riforma, però questa consacrazione fu fatta secondo il rituale di Edoardo VI, che rifiutava il valore sacrificale della messa. Da questo momento in poi è sorta la questione della validità o meno di questa consacrazione e conseguentemente di tutte le ordinazioni successive. Leone XIII, Nell’Apostolicae curae del 1896, negherà la validità delle ordinazioni anglicane
    26

    Dicembre

    1559 A Paolo IV succede Pio IV
      1560 Dal 1560 fino alla fine del secolo, in Francia si vive un nuovo periodo di disordini e violenti scontri: una guerra civile, fra gli appartenenti alle due professioni religiose. Si arriva alla guerra civile perché: la scomparsa di Enrico II porta a un indebolimento del potere reale provocato dall’instabilità dell’istituzione monarchica. Infatti per quasi 40 anni il trono sarà occupato sia da giovani re (Francesco II; Carlo IX) sia da sovrani rinnegati dai sudditi (Enrico III; Enrico IV);
      1562 Viene riaperto il Concilio di Trento dopo 10 anni di pausa
      1563 I nuovi vescovi inglesi decisero di procedere alla revisione dei 42 articoli ed elaborano un nuovo documento, approvato dall’assemblea del clero, che conteneva 39 articoli. Questo documento, di chiara ispirazione calvinista, è ancora oggi la base dottrinale della Chiesa d’Inghilterra.
    15

    Febbraio

    1564 Nasce Galileo Galilei, figlio di Vincenzo Galilei e Giulia degli Ammannati di Pescia. Figura importantissima per la scienza e per la Chiesa visto in conflitto sul sistema copernichiano e tolemaico.
    9

    Dicembre

    1565 Muore Pio IV
    7

    Gennaio

    1566 Al posto di Pio IV viene eletto Papa Pio V
      1566 Pubblicato il catechismo romano, esposizione completa della fede cattolica
      1566 Tommaso fu proclamato "dottore della Chiesa" da Papa Pio V, un papa domenicano, da questo momento l'influenza di San Tommaso sarà predominante nella Chiesa.
      1568 Pubblicato il Brevario
      1570 Pubblicato il Messale Romano
      1570 I Gesuiti arrivarono nelle missioni nel Nuovo Mondo e istituirono le reducciones, portarono gli indigeni dalle coste ormai dei coloni all'interno del continente dove si costruivano delle riserve, con scopo di protezione e formazione.
    -

    Febbraio

    1570 Nel febbraio del 1570 Elisabetta fu scomunicata da Papa Pio V e ciò provocò la rottura tra i cattolici (i papisti) e protestanti, tanto che i cattolici furono considerati nemici dell’Inghilterra, considerati dei ribelli e perseguitati.
      1571 Vittoria della flotta spagnola e veneziana a Lepanto contro i Turchi. Viene infranto il dominio turco nel Mediterraneo
    1

    Maggio

    1572 Muore Papa Pio V
    13

    Maggio

    1572 Al posto di Papa Pio V viene eletto Papa Gregorio XIII
    -

    Agosto

    1572 Lo scontro di Saint Barthelemy, durante il quale furono massacrati tutti gli Ugonotti (partito protestante) di Parigi e dintorni.
      1582 Gregorio XIII introduce il calendario gregoriano, che da lui prende il nome riportando le stagioni al tempo reale del sole.
    10

    Aprile

    1585 Muore Papa Gregorio XIII
    24

    Aprile

    1585 Al posto di Papa Gregorio XIII viene eletto Papa Sisto V
      1588 La sconfitta navale spagnola nella Manica fa assurgere l'Inghilterra a potenza navale egemone
      1589 Enrico IV ereditò il trono di Francia. Come ugonotto, prima di salire al trono di Francia nel 1589, Enrico venne coinvolto nelle guerre di religione. Prima della sua incoronazione come re di Francia a Chartres, abiurò la fede calvinista per abbracciare quella cattolica.
    27

    Agosto

    1590 Muore Papa Sisto V
    15

    Settembre

    1590 Al posto di Papa Sisto V viene eletto Papa Urbano VII
    27

    Settembre

    1590 Papa Urbano VII morì a soli 13 giorni dalla sua elezione
    5

    Dicembre

    1590 Al posto di Papa Urbano VII venne eletto Papa Gregorio XIV
    16

    Ottobre

    1591 Muore  Papa Gregorio XIV
    29

    Ottobre

    1591 Al posto di Gregorio XIV venne eletto Papa Innocenzo IX
    30

    Dicembre

    1591 Muore Papa Innocenzo IX. Trascorse tutto il tempo del suo pontificato a letto, gravemente ammalato. Fu soprannominato "pontifex clinicus".
    3

    Gennaio

    1592 Al posto di Innocenzo IX venne eletto Papa Clemente VIII
      1598 L’editto di Nantes promulgato da Enrico IV allo scopo di porre fine a 40 anni di guerra civile in Francia; fu successivamente revocato da Luigi XIV (1685) che sperava di ritornare all’unità religiosa. Possiamo affermare che questo editto che si pone in controtendenza perché con esso viene introdotto il nuovo principio della tolleranza civile e religiosa.
      1600 Da qui in avanti il papato cercherà di recuperare il dominio delle missioni, lasciate per lo più sino adesso a Spagna e Portogallo per questo motivo verrà fondata la Propaganda Fidei.
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    00 17/05/2011 18:18
    3

    Marzo

    1605 Muore Papa Clemente VIII
    1

    Aprile

    1605 Al posto di Clemente VII viene eletto Papa Leone XI
    27

    Aprile

    1605 Papa Leone XI morì dopo soli 26 giorni di pontificato
    16

    Maggio

    1605 Al posto di Papa Leone XI viene eletto Papa Paolo V
      1609 Galileo con il suo canocchiale inizia a vedere il cielo e scoprire macchie lunari, stelle fisse, satelliti di Giove.
      1610 Filippo II concesse ai gesuiti l'amministrazione delle reducciones.
    21

    Dicembre

    1613 Lettera di Galileo Galilei a Don Benedetto Castelli in cui difende la teoria copernicana e critica chi gli oppone la Sacra Scrittura leggendo Gs 10,12-13 in maniera troppo letterale.
    7

    Febbaio

    1615 Il 7 Febbraio 1615 il Padre Niccolò Lorini, domenicano, inviò da Firenze al Cardinale Paolo Sfondrati, prefetto della Congregazione dell'Indice, copia della lettera di Galileo a Padre Castelli come contentente molte proposizioni sospette e temerarie. Il 20 Marzo Padre Tommaso Caccini, presentò formale denuncia al Santo Uffizio contro Galilei, ed un accertamente giudiziario fu inviato a Firenze. Galileo decise di recarsi lui stesso a Roma, dove giunge l'11 dicembre.
    24

    Febbraio

    1616 Il Sant'Uffizio considerò le dottrine copernicane contrarie alla filosofia, illogiche e contrarie alla Scrittura. Il Cardinale Bellarmino intimò a Galileo di desistere dalle sue teorie altrimenti si sarebbe giungi al carcere.
    28

    Gennaio

    1621 Muore Papa Paolo V
    9

    Febbraio

    1621 Al posto di Paolo V viene eletto Papa Gregorio XV
      1622 Papa Gregorio XV, con la bolla Inscrutabili Divinae Provvidentiae, ha istituito la congregazione di De Propaganda Fide, con cui la Chiesa si occuperà dell’evangelizzazione come suo compito primario.
    8

    Luglio

    1623 Muore Papa Gregorio XV
    6

    Agosto

    1623 Al posto di Papa Gregorio XV viene eletto Papa Urbano VIII
    Febbraio 1632 Il libro di Galileo Galilei Dialogo sui massimi sistemi, riceve l'imprimatur e da quel giorno la diffusione fu notevole come i tentativi di bloccarlo visto che Galileo continuava a difendere la teoria copernicana. La comune convinzione fu, che nonostante le apparenze, l'autore volesse difendere come vera la teoria copernicana
    23

    settembre

    1632 Urbano VIII fece comandare all'Inquisitore di Firenze che intimasse a Galileo di comparire entro ottobre, nel frattempo si volle il manoscritto originale e si fecero ritirare tutti i manoscritti stampati. Diversi furono i richiami a Galileo perché si presentasse a Roma, la scusa dei problemi di salute, da lui data, non era creduta dal Sant'Uffizio e si arrivò quindi alle minacce.
    12

    Febbraio

    1633 Galileo lasciò Firenze il 20 Gennaio 1633 e giunse a Roma il 12 Febbraio e si costituì dinnanzi al tribunale. il 30 Aprile Galileo si dichiara colpevole: rileggendo il suo libro attentamente, ha capito che esso può indurre i lettori a preferire il sistema copernicano.  il 22 Giugno, davanti ai cardinali e ai prelati della Congregazione fu letta la sentenza che riteneva che Galileo non avesse detto pienamente la verità, ma che nonostante tutto aveva risposto cattolicamente, in ogni caso era "veementemente sospetto di eresia" e incorreva nelle censure e nelle pene del caso. Fu incarcerato nel bellissimo Palazzo dell'oratore sul Pincio.
    8

    Gennaio

    1642 Muore Galileo Galilei, la sua prigionia era stata trasferita nella sua villa del Gioiello presso San Matteo d'Arcetri
    29

    Luglio

    1644 Muore Papa Urbano VIII
    15

    Settembre

    1644 Al posto di Papa Urbano VIII viene eletto Papa Innocenzo X
      1645 La Propaganda Fidei, su richiesta dei domenicani, condannò i gesuiti definendo i riti cinesi (che i gesuiti non combattevano) idolatrici
    7

    Gennaio

    1655 Muore Papa Innocenzo X
    7

    Aprile

    1655 Al posto di Papa Innocenzo X viene eletto Papa Alessandro VII
      1656 Dopo una spiegazione dei gesuiti la Propaganda fidei riesamina la questione dei riti cinesi e finisce per riammetterli
    22

    Maggio

    1667 Muore Papa Alessandro VII
    20

    Giugno

    1667 Al posto di Alessandro VII viene eletto Papa Clemente IX
    9

    Dicembre

    1669 Muore Papa Clemente IX
    29

    Aprile

    1670 Al posto di Papa Clemente IX viene eletto Papa Clemente X
    22

    Luglio

    1676 Muore Papa Clemente X
    21

    Settembre

    1676 Al posto di Papa Clemente X viene eletto Papa Innocenzo XI
    12

    Agosto

    1689 Muore Papa Innocenzo XI
    6

    Ottobre

    1689 Al posto di Papa Innocenzo XI viene eletto Papa Alessandro VIII
    1

    Febbraio

    1691 Muore Papa Alessandro VIII
    12

    Luglio

    1691 Al posto di Papa Alessandro VIII viene eletto Papa Innocenzo XII
    27

    Settembre

    1700 Muore Innocenzo XII
    23

    Novembre

    1700 Al posto di Innocenzo XII viene eletto Papa Clemente XI
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    00 17/05/2011 18:19
      1704 Il Sant'Uffizio condanna i riti cinesi
      1715 Costituzione Ex Illa Die di papa Clemente XI, contro i riti cinesi
    19

    Marzo

    1721 Papa Clemente XI muore
    8

    Maggio

    1721 Al posto di Clemente XI viene eletto Papa Innocenzio XIII
    7

    Marzo

    1724 Muore Innocenzio XIII, Sotto il suo pontificato furono ricomposti i conflitti con gli Stati cattolici. Intanto in Cina iniziavano le persecuzioni contro i cristiani.
    29

    Maggio

    1724 Al posto di Innocenzio XIII viene eletto Papa Benedetto XIII
    23

    Febbraio

    1730 Muore Benedetto XIII
    12

    Luglio

    1730 Al posto di Benedetto XIII viene eletto Papa Clemente XII
    6

    Febbraio

    1740 Muore Clemente XII
    17

    Agosto

    1740 Al posto di Clemnente XII viene letto Papa Benedetto XIV
      1742 Papa Benedetto XIV, con la costituzione Ex quo singolari, conferma le proibizioni anteriori e obbliga tutti i missionari a giurare di non permettere la pratica dei riti cinesi
      1750 Un trattato tra Spagna e Portogallo fa passare i territori delle reducciones amministrati dai Gesuiti nelle mani portoghesi. Questo volle dire la fine di questi villaggi.
    3

    Maggio

    1758 Muore Benedetto XIV
    6

    Luglio

    1758 Al posto di Bendetto XIV viene eletto Papa Clemente XIII
    2

    Febbraio

    1769 Muore Clemente XIII
    19

    Maggio

    1769 Al posto di Clemente XIII viene eletto Papa Clemente XIV
    22

    Settembre

    1774 Muore Papa Clemente XIV
    15

    Febbraio

    1775 Al posto di Papa Clemente XIV viene eletto Papa Pio VI
    29

    Agosto

    1799 Muore Papa Pio VI
    14

    Marzo

    1800 Al posto di Papa Pio VI viene eletto Papa Pio VII
    20

    Agosto

    1823 Muore Papa Pio VII
    28

    Settembre

    1823 Al posto di Papa Pio VII viene eletto Papa Leone XII
    10

    Febbraio

    1829 Muore Papa Leone XII
    31

    Marzo

    1829 Al posto di Papa Leone XII viene eletto Papa Pio VIII
    30

    Novembre

    1830 Muore Papa Pio VIII
    2

    Febbraio

    1831 Al posto di Papa Pio VIII viene eletto Papa Gregorio XVI
    1

    Giugno

    1846 Muore Papa Gregorio XVI
    16

    Giugno

    1846 Al posto di Papa Gregorio XVI venne eletto Papa Pio IX
    7

    Febbraio

    1878 Muore Papa Pio IX
    20

    Febbraio

    1878 Al posto di Papa Pio IX venne eletto Papa Leone XIII
      1896 Leone XIII, nell’Apostolicae curae del 1896, nega la validità delle ordinazioni anglicane
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    00 17/05/2011 18:20
    20

    Luglio

    1903 Muore Leone XIII
    4

    Agosto

    1903 Al posto di Papa Leone XIII viene eletto Papa Pio X
      1904 Il padre domenicano Enrico Denifle (1844-1905) scrive Lutero e luteranismo dove Lutero viene visto come un personaggio immorale, come un uomo orgoglioso, dominato dalle sue forti passioni.
    20

    Agosto

    1914 Muore Papa Pio X
    3

    Settembre

    1914 Al posto di Papa Pio X viene eletto Papa Benedetto XV
    22

    Gennaio

    1922 Muore papa Benedetto XV
    6

    Febbraio

    1922 Al posto di Papa Benedetto XV venne eletto Papa Pio XI
      1930 Nel 1900 ci fu una rivalutazione dell'uomo e della dottrina di Lutero. Questo sia ad opera degli storici che dei teologi. Fra questi ultimi ricordiamo K.Adam e Yves Congar i quali ammettono che Lutero era un uomo profondamente religioso, con un senso autentico del peccato e con un forte senso della carità cristiana. Il carattere molto forte di Lutero, pronto alla collera, spiega la sua inclinazione al soggettivismo. Questo carattere lo rendeva poco disposto ad accettare le direttive della gerarchia ecclesiastica, mediatrice tra Dio e l’uomo e per tale motivo venne chiamato doctor hyperbolicus.
    10

    Febbraio

    1939 Muore Papa Pio XI
    2

    Marzo

    1939 Al posto di Papa Pio XI viene eletto Papa Pio XII
      1939 Pio XII pone fine alla condanna dei riti cinesi
    9

    Ottobre

    1958 Muore Papa Pio XII
    28

    Ottobre

    1958 Al posto di Papa Pio XII venne eletto Papa Giovanni XIII, il Papa Buono
    3

    Giugno

    1963 Muore Papa Giovanni XXIII
    21

    Giugno

    1963 Al posto di Papa Giovanni XXIII viene eletto Papa Paolo VI
    6

    Agosto

    1978 Muore Papa Paolo VI
    26

    Agosto

    1978 Al posto di Paolo VI viene eletto Papa Giovanni Paolo I
    28

    Settembre

    1978 Dopo 33 giorni di pontificato si spegne Papa Giovanni Paolo I
    16

    Ottobre

    1978 Al posto di Papa Giovanni Paolo viene eletto Papa Giovanni Paolo II
    2

    Aprile

    2005 Muore Papa Giovanni Paolo II
    19

    Aprile

    2005 Al posto di Papa Giovanni Paolo II viene eletto Papa Benedetto XVI