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EMBRIONI UMANI: interrogativi e risposte

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2012 21:32
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06/01/2011 17:21
 
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La cronologia dello sviluppo embrionale riassunta fin qui, non offrendo una risposta immediata e diretta al problema del momento in cui si determina l’identità individuale umana, ha dato luogo a diverse interpretazioni che possono essere ridotte a due linee di pensiero principali e contrapposte: quella che sostiene l’ origine immediata della vita embrionale e quella che sostiene l’origine successiva della vita embrionale.

Origine successiva della vita embrionale:
Questa linea di pensiero rielabora le informazioni biologiche in modo tale da affermare che l’embrione, considerato periodo iniziale dello sviluppo, non è in possesso delle caratteristiche che ne fanno una persona. In questo senso si è espresso Carlo Flamigni (professore di Fisiopatologia della riproduzione umana all’ Università di Bologna) il quale asserisce che “ bisogna distinguere tra l’embrione pre-impiantatorio e l’embrione impiantato, non perché si abbia a che fare con strutture biologiche fondamentalmente diverse ma perché sono entità che possiedono caratteristiche e possibilità proprie e distinte. Quando ci si riferisce all’embrione pre-impiantatorio è conveniente parlare di pre-embrione il quale non va riconosciuto come persona, perché ciò che caratterizza l’essere umano è l’individualità. Il pre-embrione invece:
Può produrre gemelli monozigoti
Dopo l’impianto perde il 25-30% delle sue cellule che vanno a formare strutture le quali, se la gravidanza procede, saranno distrutte.
E’ possibile che in corso di segmentazione possa evolvere in maniera tale da trasformarsi in struttura tumorale.”1
Sulla stessa linea si muove, in maniera molto determinata, Norman Ford, preside del Catholic Thelogical College di Melbourne. Egli rifiuta la possibilità di considerare lo zigote un individuo perché “fino alla comparsa della stria primitiva, a circa 14 giorni dalla fertilizzazione, le cellule identiche che da esso si formano possono diventare naturalmente un individuo umano. Con la comparsa della stria primitiva viene a stabilirsi per ogni individuo umano (anche nel caso dei gemelli monozigoti) un piano di simmetria corporale lungo l’asse cranio-caudale. Solo quando quest’ultimo si è formato, si costituisce un individuo spazialmente distinto, cioè un individuo con la destra e la sinistra, il davanti ed il dietro.”2

Origine immediata della vita embrionale:
Secondo questa linea di pensiero, l’inizio della vita umana pienamente individuale si colloca al momento della fecondazione. “Il dato inoppugnabile è messo in chiaro dalla genetica: al momento della fertilizzazione i due gameti dei genitori formano una nuova entità biologica, lo zigote che porta in sé un nuovo progetto-programma individualizzato. Il fatto che si deve notare è che questo nuovo programma non è inerte, né è eseguito ad opera di organi fisiologici materni. Esso è un nuovo progetto che si costruisce da solo ed è l’attore principale di sé. Il tentativo di declassificare l’embrione a pre-embrione è una violazione della verità oggettiva”3.
Secondo il prof. A. Serra “il programma di fronte al quale ci troviamo nello stato iniziale dell’embrione è caratterizzato da tre proprietà biologiche importanti:
1)la coordinazione: Lo sviluppo embrionale, dal momento della formazione dei due gameti fino alla formazione della blastociste, è un processo in cui si ha un coordinato succedersi ed interagire di attività cellulari e molecolari sotto il controllo del nuovo genoma. E’ precisamente questa coordinazione che esige una rigorosa unità dell’essere in sviluppo.
2)la continuità: alla fusione dei due gameti umani incomincia un nuovo ciclo vitale di un nuovo essere umano. Questo ciclo procede senza interruzioni: gli eventi singoli (come la moltiplicazione cellulare) non sono altro che l’espressione di una successione ininterrotta di avvenimenti. Questa continuità implica unicità.
3)la gradualità: è data dallo sviluppo di un progetto individuale unico che implica un succedersi di forme, passando da una struttura complessa ad una più semplice. Questa caratteristica esige una regolazione intrinseca all’embrione stesso il quale mantiene il suo sviluppo orientato in direzione della forma finale.”4
Le qualità appena mostrate mettono in evidenza l’individualità, l’identità, l’unicità dell’embrione che rimane sempre lo stesso individuo lungo tutto il processo di sviluppo, che inizia al momento della fusione dei gameti.
“La difficoltà che potrebbe a prima vista avere qualche rilevanza biologica è quella che si basa sul fenomeno della gemellanza monozigotica. Il punto da chiarire è questo: il fatto della eventuale divisione non smentisce quanto appena detto, anzi lo comprova. La divisione, infatti prevede l’intervento di una causa interferente nel progetto: non avviene cioè in forza di un meccanismo evolutivo ma contro di esso. Inoltre il risultato è ancora conforme allo sviluppo descritto nel genoma e tale sviluppo (autocostruttivo e determinato) si ripete in ognuna delle porzioni divise. La natura di queste porzioni di zigote è ancora un progetto umano.
Un’altra difficoltà che viene riportata da alcuni si basa sul fatto che l’embrione può essere interrotto nel suo sviluppo prima dell’impianto. Ma questo fatto non nega che l’embrione, se non fosse disturbato da cause esterne, continuerebbe a svilupparsi in maniera autonoma secondo il suo programma. Le cause esterne possono anche interrompere lo sviluppo embrionale, ma da questo non si può dedurre che l’embrione non sia capace di sviluppo autonomo. In conclusione il neoconcepito ha una propria e ben determinata realtà biologica”5.
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Questa è la vita: che conoscano Te, solo vero Dio, e Colui che hai mandato, Gesù Cristo. Gv.17,3
 
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