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RIFLESSIONI IN PILLOLE

Ultimo Aggiornamento: 12/07/2022 15:20
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30/11/2011 11:15
 
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Il Cireneo è un uomo che torna dal lavoro, il Venerdì pomeriggio.
Come ognuno che finisce il turno della settimana per entrare nel riposo festivo ha nell'anima un gradevole relax.
Invece lo aspetta la croce.
I soldati l'obbligano a portarla, perché non vogliono che Gesù, indebolito dalla flagellazione, muoia prima di patire la crocifissione.
È vero che il Cireneo la croce non se l’è cercata.
Gli è piombata addosso. E in che momento!
Però l'accetta.
Diventa così la figura del vero discepolo.
Quest'uomo sperimenterà poi nella propria vita che la croce, invece di distruggere, è feconda. Il Signore infatti lo premia nei suoi due figli: Rufo e Alessandro, i quali diventeranno cristiani e vescovi.
La stazione del Cireneo ci insegna che c’e una ricompensa per il bene fatto e per le sofferenze affrontate.
Non esiste soltanto questa vita qui.
Ce n'è un'altra. C'è un altro mondo; e c'è una ricompensa per tutto.
Il salmo dice che Dio tiene presso di sé un otre, dove ci stanno le nostre lacrime e le nostre tribolazioni. Lo tiene con sé perché il Signore non vuole dimenticare nulla. Tutto sarà ricompensato.
Allora, quando la croce ci cade addosso, come al Cireneo, e nei momenti più impensati, forse proprio quando ci aspettavamo un legittimo riposo, non disperiamo.
Fermiamoci davanti alla quinta Stazione della "Via Crucis".
Chiediamo al Cireneo di intercedere per noi, di ottenerci un po' della sua fede e della sua sapienza.
Ma c'è un altro significato, in questa scena evangelica, che non possiamo trascurare.
Essa ci ricorda tutte le persone che sono state per noi Cirenei, in quanto ci hanno aiutato a portare la nostra croce, hanno condiviso con noi la sofferenza, un momento difficile e tribolato….
Sono stati tanti vero?
E' umano, è cristiano ricordare con gratitudine chi ha sofferto per noi, a partire dai nostri genitori, da chi ci ha insegnato, perdonato, ci ha fatto pregare, ci ha educato, ci ha trasmesso la fede….
Pensate al tempo che impieghiamo a lamentarci e pensate quanto poco dedichiamo a chi ci ha fatto del bene, i nostri Cirenei.
La gratitudine contraddistingue il cristiano. Non c'è fede seria senza riconoscenza.
Siamo stati chiamati a ereditare la benedizione, scrive S. Pietro.
La preghiera per eccellenza, infatti, è l'Eucaristia, la Messa, che è una proclamazione dei benefici ricevuti: Santo, Santo, Santo sei o Signore; Benedetto Colui che viene...
Allora, quando l'anima è desolata, il cuore contratto, la memoria piena dei torti subiti e delle ingiustizie, ricordiamoci anche dei nostri Cirenei, di chi si è comportato con noi come il buon Samaritano.
Infine il Cireneo, come tutti i Santi, ci invita all'imitazione..

[Modificato da Coordin. 30/11/2011 11:15]
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