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LEGGI E COSTANTI MATEMATICHE CHE REGOLANO L'UNIVERSO

Ultimo Aggiornamento: 16/09/2023 21:46
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06/07/2011 08:44
 
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Considerazioni sul libro:
Dio è un matematico. La scoperta delle formule nascoste dell'universo
Autore Livio Mario
Traduttore Capararo C.; Zucchetti A.
Editore Rizzoli (collana Saggi italiani)

Come è possibile che un prodotto della mente umana, pur essendo indipendente dall'esperienza, si accordi tanto bene agli oggetti della realtà fisica? Se lo chiedeva, tra gli altri, Einstein pensando alla matematica, una disciplina che almeno dai tempi dei pitagorici ha assunto un'aura di divinità per le sue caratteristiche di perfezione e trascendenza. Man mano che le nostre conoscenze tecniche si sviluppano, scopriamo che le formule e le forme geometriche, elaborate sullo slancio della speculazione pura, descrivono con precisione il mondo che ci circonda e spesso anticipano scoperte ben più tarde. Qual è il mistero di tanta "irragionevole efficacia"? Per rispondere a questa domanda, Mario Livio ripercorre con vivace curiosità le avventure, i pensieri e gli accesi dibattiti delle grandi menti del passato: geni che non a caso furono insieme matematici e mistici, astronomi, fisici, sociologi e alchimisti. Così, tra le leggi della gravitazione universale di Newton, le geometrie non euclidee di Riemann e il teorema d'incompletezza di Godel, nel racconto trovano spazio anche le Osservazioni fatte sui bollettini di mortalità con cui nel Seicento il merciaio londinese John Graunt aprì la strada al trionfale ingresso di numeri ed equazioni nelle scienze sociali per mezzo della statistica.


La recensione di IBS

Con poche equazioni si possono spiegare l'armonia musicale e il patrimonio genetico, la luce delle stelle e il comportamento del mercato azionario. La matematica è un'invenzione, o è un mondo a parte, appena al di là del nostro universo visibile? Questo tema affascinante è al centro del nuovo saggio di Mario Livio, l'astrofisico che, dopo il successo ottenuto con La sezione aurea e L'equazione impossibile, torna a interrogarsi sul mistero della perfetta corrispondenza tra la speculazione matematica e la realtà fisica, cercando di dare risposta a una domanda solo all'apparenza paradossale: Dio è un matematico?
L'universo, in effetti, sembra essere stato progettato da una mente matematica. Già Einstein era perplesso di fronte al mistero che il mondo della realtà fisica sembrasse obbedire alle leggi che risiedono nel mondo delle forme matematiche. Queste leggi hanno due possibili utilizzi: quello "attivo", secondo il quale Newton, Maxwell ed Einstein si servirono di equazioni succinte per spiegare fenomeni come la gravità, l'elettromagnetismo, o la struttura dello spazio e del tempo. Ancora più stupefacente, è il lato "passivo" dell'efficacia della matematica: ovvero il fatto che i concetti e le relazioni che i matematici puri studiano, per ragioni esclusivamente teoriche, si rivelino poi, a distanza di decenni se non di secoli, come soluzioni inaspettate ai problemi della realtà fisica. Questo accadde, ad esempio, con i codici cifrati di Hardy, che divennero fondamentali per le comunicazioni militari. O con Keplero e Newton, che riutilizzarono le orbite ellittiche disegnate dal greco Menecmo, vissuto due millenni prima, per descrivere il nostro sistema solare. Ancora, i fisici del XX secolo, grazie alla scoperta che alla base del mondo subatomico ci sono motivi matematici ben definiti, hanno messo al primo posto i principi matematici di simmetria, sostenendo che la natura e la materia vi dovessero obbedire.
La tesi di Mario Livio in questo libro è volta a dimostrare che anche molta parte dell'attività umana, se non tutta, sembra emergere da una struttura matematica sottostante, persino dove meno ce lo si aspetta. Le opzioni azionarie, i progetti dei computer, gli studi sulla pubblica opinione, persino le analisi dell'evoluzione delle lingue: tutti i tentativi di comprensione umana del mondo conducono alla fine a scoprire i campi sempre più raffinati della matematica, che si rivela così "il manuale nascosto" della natura.
Ma le verità matematiche rappresentano la scoperta di un mondo, o sono un'invenzione della nostra mente? è come chiedersi – scrive Livio – se "Dio creò gli uomini a sua immagine, oppure gli uomini inventarono Dio a loro immagine?" Per rispondere a questi quesiti il viaggio dell'autore parte da lontano, da Pitagora e Platone, passa per Galilei, Newton e Cartesio, giunge nei terreni della probabilità, della statistica e della geometria odierne. Un percorso di lettura piacevole, ricco di numerosi esempi per sostenere, in conclusione, che "la nostra matematica è una combinazione di invenzioni e scoperte" e per regalarci almeno una certezza: che se Dio esiste, di sicuro, è un matematico integralista.

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Il libro "I numeri dell'universo. Le costanti di natura e la teoria del tutto" di Barrow John è una lettura impegnativa.

Chi desidera qualcosa di rilassante deve stare alla larga da tale libro.
D'altro canto chi vuole ragionare sulle scoperte scientifiche e come queste dimostrano assolutamente l'esistenza di Dio, deve armarsi di volontà e cominciare a leggere questo testo.
AUTORE E CONTENUTI
Lo scrittore Barrow, scrivendo questo suo impegnato testo dimostra di credere nell'esistenza di una realtà fisica, e crede che a tutte le leggi della matematica corrispondano le REGOLE e le LEGGI dell'universo.
REGOLE e le LEGGI devono essere associate, per logica, a INTELLIGENZA e LEGGISLATORI, come disordine e caos viene associato al caso.
L'autore dimostra di essere affascinato dal mistero che tutto questo ordine cela!
Si chiede:
<< Un gioco di pura probabilità, o meccanismi regolari che determinano la vita del microcosmo e del macrocosmo? >>
Barrow cerca di portare il suo tema verso una "teoria del tutto, che possa divenire esplicativa dei misteri dell'universo".

Secondo me, l'autore si è gettato in un compito molto arduo, ma che non lo sembra preoccupare più di tanto, e continua fino alla fine a ricercare e proporre una risposta!

"I numeri dell'universo. Le costanti di natura e la teoria del tutto" descrive delle "costanti di natura" ossia "i numeri dell'universo", quelle leggi fondamentali della fisica, la cui validità non dipende dallo spazio o dal tempo dove vengono collocate per l'analisi dei vari fenomeni della natura.

Per esempio i "numeri" degli elementi che costituiscono la terra sono stabili, benché fra di loro vi è una sorprendente varietà; alcuni sono rari, altri abbondano.

Elementi come l'oro sono belli a vedersi.
Altri sono gas che non vediamo nemmeno, come l'azoto e l'ossigeno.
Ogni elemento è composto di atomi di un certo tipo.
La struttura degli atomi e le loro relazioni reciproche rivelano un uso razionale delle risorse e un'organizzazione stupenda che segue uno schema ben preciso.

SCHEMA E ORDINE PRECISI

Circa 300 anni fa si conoscevano solo 12 elementi: antimonio, argento, arsenico, bismuto, carbonio, ferro, mercurio, oro, piombo, rame, stagno e zolfo.
Quando se ne scoprirono altri, gli scienziati notarono che gli elementi riflettevano un ordine preciso.
Visto che in questo ordinamento rimanevano dei posti vuoti, scienziati come Mendeleev, Ramsay, Moseley e Bohr ipotizzarono l'esistenza di elementi sconosciuti, predicendone le caratteristiche. In seguito quegli elementi furono scoperti confermando puntualmente le previsioni. Come fecero quegli scienziati a predire che esistevano forme di materia a quel tempo ancora sconosciute?
Ebbene, gli elementi chimici seguono un ordine numerico che dipende dalla loro struttura atomica. Questa è una legge dimostrata.
Per questo motivo i libri di testo possono pubblicare una tavola periodica degli elementi suddivisa in righe e colonne, in cui trovano posto idrogeno, elio e così via.
Poche sistematizzazioni, nella storia della scienza, possono competere con il concetto di periodicità quale vasta rivelazione dell'ordine del mondo fisico.
Se in futuro verranno scoperti nuovi elementi, è certo che questi troveranno la loro collocazione nel sistema periodico, conformandosi al suo ordine ed esibendo le caratteristiche appropriate per il gruppo in cui si troveranno.
Disponendo gli elementi secondo le righe e le colonne della tavola periodica si nota una notevole affinità tra gli elementi che occupano la stessa colonna.
Ad esempio, nell'ultima colonna ci sono elio (numero atomico 2), neon (numero atomico 10), argo (numero atomico 18), cripto (numero atomico 36), xeno (numero atomico 54) e radon (numero atomico 86). Si tratta di gas che emettono una forte luce quando sono attraversati da una scarica elettrica, e vengono usati in certe lampade. Inoltre, a differenza di altri gas, non reagiscono facilmente con vari elementi.
Sì, finanche negli atomi che lo costituiscono, l'universo rivela uno straordinario grado di armonia e ordine. Da dove derivano l'ordine, l'armonia e la varietà dei "mattoni" dell'universo?
EVOLUZIONE ALLE STRETTE
Leggendo questo libro è naturale porsi la domanda:
"l'ordine e l'armonia degli elementi nella tavola periodica sono frutto del caso o di un progetto intelligente?"
L'evoluzionista, contro ogni logica, dirà:
<>
Io, che evoluzionista non sono, dico, e spero che capite che uso la ragione:
<< l'ordine e l'armonia degli elementi sono frutto di un progetto intelligente!>>


Carlo.
Scheda tecnica del libro:
• Titolo: I numeri dell'universo. Le costanti di natura e la teoria del tutto
• Autore: Barrow John D.
• Traduttore: Cannillo T.
• Editore: Mondadori
• Data di Pubblicazione: 2004
• Collana: Oscar saggi
• ISBN: 8804532483
• Pagine: 326
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