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PER PREPARARSI AL MATRIMONIO

Ultimo Aggiornamento: 11/08/2019 20:06
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11/11/2013 18:43
 
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PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA
FAMIGLIA

PREPARAZIONE AL SACRAMENTO
DEL MATRIMONIO

PREMESSA

1. La preparazione al matrimonio, alla vita coniugale e familiare, è di rilevante importanza per il bene della Chiesa. Di fatto il sacramento del Matrimonio ha un grande valore per l'intera comunità cristiana e, in primo luogo, per gli sposi, la cui decisione è tale che non potrebbe essere soggetta all'improvvisazione o a scelte affrettate. In altre epoche tale preparazione poteva contare sull'appoggio della società, la quale riconosceva i valori e i benefici del matrimonio. La Chiesa, senza intoppi o dubbi, tutelava la sua santità, consapevole del fatto che il sacramento del Matrimonio rappresentava una garanzia ecclesiale, quale cellula vitale del Popolo di Dio. L'appoggio ecclesiale era, almeno nelle comunità realmente evangelizzate, fermo, unitario, compatto. Erano rare, in genere, le separazioni e i fallimenti dei matrimoni e il divorzio veniva considerato come una « piaga » sociale (cfr. Gaudium et Spes = GS 47).

Oggi, al contrario, in non pochi casi, si assiste ad un accentuato deterioramento della famiglia e ad una certa corrosione dei valori del matrimonio. In numerose nazioni, soprattutto economicamente sviluppate, l'indice di nuzialità si è ridotto. Si suole contrarre matrimonio in un'età più avanzata e aumenta il numero dei divorzi e delle separazioni, anche nei primi anni di tale vita coniugale. Tutto ciò porta inevitabilmente ad una inquietudine pastorale, mille volte ribadita: Chi contrae matrimonio, è realmente preparato a questo? Il problema della preparazione al sacramento del Matrimonio, e alla vita che ne segue, emerge come una grande necessità pastorale innanzitutto per il bene degli sposi, per tutta la comunità cristiana e per la società. Perciò crescono dovunque l'interesse e le iniziative per fornire risposte adeguate e opportune alla preparazione al sacramento del Matrimonio.

2. Il Pontificio Consiglio per la Famiglia, mantenendo un contatto permanente con le Conferenze Episcopali e i Vescovi, in occasione di vari incontri, riunioni e soprattutto delle visite « ad limina », ha seguito con attenzione la preoccupazione pastorale per quanto concerne la preparazione e la celebrazione del sacramento del Matrimonio e la vita che ne segue, ed è stato ripetutamente invitato ad offrire uno strumento per la preparazione dei fidanzati cristiani, qual è la presente traccia. Essa si avvantaggia anche dell'apporto di tanti Movimenti Apostolici, Gruppi e Associazioni che collaborano nella pastorale familiare e che hanno offerto il loro appoggio, i loro consigli e l'esperienza per l'elaborazione di questo documento orientativo.

La preparazione al matrimonio costituisce un momento provvidenziale e privilegiato per quanti si orientano verso questo sacramento cristiano, e un Kayrós, cioè un tempo in cui Dio interpella i fidanzati e suscita in loro il discernimento per la vocazione matrimoniale e la vita alla quale introduce. Il fidanzamento si iscrive nel contesto di un denso processo di evangelizzazione. Di fatto confluiscono nella vita dei fidanzati, futuri sposi, questioni che incidono sulla famiglia. Essi sono pertanto invitati a comprendere cosa significhi l'amore responsabile e maturo della comunità di vita e di amore quale sarà la loro famiglia, vera chiesa domestica che contribuirà ad arricchire tutta la Chiesa.

L'importanza della preparazione implica un processo di evangelizzazione che è maturazione e approfondimento nella fede. Se la fede è debilitata e quasi inesistente (cfr. Familiaris Consortio = FC 68), è necessario ravvivarla e non si può escludere un'esigente e paziente istruzione che susciti ed alimenti l'ardore di una fede viva. Soprattutto là dove l'ambiente è andato paganizzandosi, sarà particolarmente consigliabile un « itinerario che ricalchi i dinamismi del catecumenato » (FC 66) e una presentazione delle fondamentali verità cristiane che aiutino ad acquistare o a rafforzare la maturità della fede dei contraenti. Il momento privilegiato della preparazione al matrimonio è augurabile che si trasformi, all'insegna della speranza, in una Nuova Evangelizzazione per le future famiglie.

3. Mettono in evidenza tale peculiare attenzione gli insegnamenti del Concilio Vaticano II (GS 52), gli orientamenti del Magistero Pontificio (FC 66), la stessa normativa ecclesiale (Codex Iuris Canonici = CIC, can. 1063; Codex Canonum Ecclesiarum Orientalium = CCEO, can. 783), il Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 1632) ed altri documenti del Magistero, tra i quali la Carta dei Diritti della Famiglia. I due più recenti documenti del Magistero Pontificio — la Lettera alle Famiglie Gratissimam Sane e l'Enciclica Evangelium Vitae (= EV) — costituiscono un notevole aiuto per il nostro compito.

Il Pontificio Consiglio per la Famiglia, attento, come è stato detto, a ripetute sollecitudini, ha iniziato la riflessione sul tema, concentrandosi maggiormente sui « corsi di preparazione », in linea con la stessa Esortazione Apostolica Familiaris Consortio ed ha pertanto percorso un itinerario di redazione del tipo seguente.

Nell'anno 1991 il Consiglio ha dedicato la sua Assemblea Plenaria (30 settembre-5 ottobre) al tema della preparazione al sacramento del Matrimonio, per il quale il Comitato di Presidenza del Pontificio Consiglio per la Famiglia e le coppie di coniugi che ne fanno parte hanno offerto abbondante materiale per la stesura di una prima bozza. Quindi, in data 8-13 luglio 1992, è stato convocato un gruppo di lavoro composto da pastori, consultori ed esperti i quali hanno rielaborato una seconda bozza che è stata inviata alle Conferenze Episcopali per ottenere contributi e suggerimenti complementari. Le risposte che sono pervenute in gran numero, con opportuni suggerimenti, sono state studiate e inserite nella successiva bozza da un gruppo di lavoro nel 1995. Questo Consiglio presenta ora il documento-guida che viene offerto come base per il lavoro pastorale relativo alla preparazione al sacramento del Matrimonio. Esso sarà di speciale utilità alle Conferenze Episcopali nella stesura del loro Direttorio, ed anche per un maggiore impegno pastorale nelle diocesi, nelle parrocchie e nei movimenti apostolici (cfr. FC 66).

4. La « magna charta » per le famiglie, qual è la citata Esortazione Apostolica Familiaris Consortio, aveva già messo in rilievo che: « I mutamenti sopravvenuti in seno a quasi tutte le società moderne esigono che non solo la famiglia, ma anche la società e la Chiesa siano impegnate nello sforzo di preparare adeguatamente i giovani alle responsabilità del loro domani (...) Per questo la Chiesa deve promuovere migliori e più intensi programmi di preparazione al matrimonio, per eliminare, il più possibile, le difficoltà in cui si dibattono tante coppie ed ancor più per favorire positivamente il sorgere e il maturare dei matrimoni riusciti » (FC 66).

Il Codice di Diritto Canonico stabilisce che vi sia « la preparazione personale alla celebrazione del matrimonio, per cui gli sposi si dispongano alla santità e ai doveri del loro nuovo stato » (CIC can. 1063, 2; CCEO can. 783, § 1), disposizione presente anche nell'Ordo celebrandi matrimonium 12.

E nel suo discorso all'Assemblea Plenaria del Consiglio per la Famiglia (4 ottobre 1991) il Santo Padre aggiungeva: « Quanto più grandi sono le difficoltà ambientali per conoscere la verità del sacramento cristiano e dello stesso istituto matrimoniale, tanto maggiori debbono essere gli sforzi per preparare adeguatamente gli sposi alle loro responsabilità ». E continuava, anche con osservazioni più concrete in riferimento ai corsi propriamente detti: « Voi avete potuto osservare che, stante la necessità di realizzare tali corsi nelle parrocchie, in considerazione dei risultati positivi dei vari metodi usati, sembra conveniente che si proceda ad una precisazione dei criteri da adottare, sotto forma di Guida o di Direttorio, per offrire un valido aiuto alle Chiese particolari ». Tanto più che all'interno delle Chiese particolari, per parti « "del popolo della vita e per la vita", decisiva è la responsabilità della famiglia: è una responsabilità che scaturisce dalla sua stessa natura — quella di essere comunità di vita e di amore, fondata sul matrimonio — e dalla sua missione di "custodire, rivelare e comunicare l'amore" » (EV 92 e cfr. FC 17).

5. A tal fine il Pontificio Consiglio per la Famiglia offre questo documento che ha per oggetto la preparazione al sacramento del Matrimonio e la sua celebrazione.

Le linee che emergono costituiscono un itinerario per la preparazione remota, prossima e immediata al sacramento del Matrimonio (cfr. FC 66). Il materiale qui fornito è destinato in primo luogo alle Conferenze Episcopali, ai singoli Vescovi e ai loro collaboratori per la pastorale della preparazione al matrimonio, ma — e non potrebbe essere in modo diverso — i fidanzati stessi sono coinvolti e sono oggetto della preoccupazione pastorale della Chiesa.

6. Particolare attenzione pastorale dovrà essere riservata nei confronti dei fidanzati che si trovano in situazioni speciali, previste dal CIC, can. 1071, 1072 e 1125, dal CCEO, can. 789 e 814, per le quali le linee che saranno tracciate nel documento, anche quando non potranno essere applicate totalmente, possono essere comunque utili per un retto orientamento e un doveroso accompagnamento dei fidanzati stessi.

La Chiesa, fedele alla volontà e all'insegnamento di Cristo, con la propria legislazione, esprime la sua carità pastorale nella cura di ogni situazione dei fedeli. I criteri offerti sono strumenti di positivo aiuto, e non devono essere presi come ulteriori esigenze costrittive.

7. La motivazione dottrinale di fondo che ispira il documento-guida nasce dal convincimento che il matrimonio è un bene che trae la sua origine dalla Creazione e che perciò affonda le sue radici nella natura umana. « Non avete letto come il Creatore da principio li fece maschio e femmina? E disse: Per questo l'uomo lascerà il padre e la madre e si unirà con la moglie, e i due saranno una sola carne » (Mt 19, 4-5). Pertanto, quello che la Chiesa realizza in favore della famiglia e del matrimonio contribuisce certamente al bene della società in quanto tale e di tutti gli uomini. Il matrimonio cristiano, pur nella sua espressione di novità di vita, realizzata dal Cristo Risorto, esprime sempre la verità dell'amore coniugale ed è come una profezia che annuncia, in modo chiaro, l'esigenza vera dell'essere umano: uomo e donna, chiamati, fin dalla loro origine, a vivere nella comunione di vita e di amore e nella complementarità che portino a conseguire il potenziamento della dignità umana dei coniugi, il bene dei figli e quello della stessa società, con « la difesa e la promozione della vita... compito e responsabilità di tutti » (EV 91).

8. Per questo il presente documento contempla sia le realtà umane naturali proprie dell'istituzione divina, sia quelle specifiche del sacramento istituito da Cristo, e si articola, in concreto, in tre parti:

1) L'importanza della preparazione al matrimonio cristiano;

2) Le tappe o momenti della preparazione;

3) La celebrazione del matrimonio.
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