Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Questa pagina del Vangelo è assolutamente straordinaria, sono insegnamenti basilari per un cristiano e senza di essi non c’è autentica vita cristiana.
Questi insegnamenti vanno letti e meditati con attenzione, ripetuti e memorizzati quasi come una poesia. È una sinfonia divina che porta nell’anima consigli elevati e soprannaturali.
Vale la pena rileggere questi passi importanti e memorizzarli.
“Amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male”. È impossibile praticare questi insegnamenti senza la capacità del perdono, che matura nell’anima che ha superato prove e tribolazioni. La Fede vissuta con coraggio nelle circostanze dolorose, è la prova che ci si è staccati dalla materia e si pensa in modo spirituale.
“A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica”. La docilità è una grande virtù, non si deve confondere con la stupidità, quindi, percuotere sulla guancia significa che si possono subire cattiverie e perdonare senza sete di vendetta. Gesù provvederà.
“Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro”. Quanto è difficile dare senza aspettare nulla in cambio! Soprattutto, quando non si deve chiedere mai indietro quanto prestato.
“E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro”. Questa è la regola d’oro. Vi consiglio di copiare questa frase in un biglietto da portare dietro in qualche tasca e leggerlo durante il giorno, o copiarla in una agenda o fogli che sono a vista. Riflettiamo sull’onestà, l’amore, la verità, la vera amicizia che desideriamo dagli altri, e comportiamoci di conseguenza.
“Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta?”. Dov’è l’amore divino?
“Anche i peccatori amano quelli che li amano”. Ma è un amore interessato, impuro, carnale, che pretende molto in cambio. L’amore del Vangelo è disinteressato.
“E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso”. Anche questo insegnamento tocca alcune corde delicate. Si tratta di fare del bene a tutti, senza distinzione, con l’intenzione pura.
“E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto”. È difficile prestare qualcosa sapendo che non si riceverà più. Se ti chiedono in prestito l’automobile che hai comprato con sacrifici, certamente non la presti a sconosciuti o a persone inaffidabili. Non sei obbligato. La presti ad un familiare o parente o amico fidato. Non confondiamo il prestito del Vangelo con la donazione di tutto.
“Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi”. Amare i nemici non comporta riunirsi con loro, è sufficiente perdonarli con il cuore, desiderare ogni bene, pregare per loro, dimenticare ogni episodio passato.
“Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati”. Il giudizio è sempre sulla punta della lingua, non appena si apre la bocca lui esce fuori… a prendere un po’ d’aria… Bloccare il giudizio è possibile, si tratta di controllare i pensieri che si affacciano alla mente e bloccare i giudizi. Inoltre, il cammino spirituale elimina la debolezza del giudizio per la presenza dello Spirito Santo che sostituisce lo spirito umano.
“Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio”. Saremo giudicati con lo stesso metro che abbiamo usato con gli altri.
Dobbiamo riempirci dell’Amore di Gesù per donarlo agli altri.