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SCRITTI PATRISTICI SIGNIFICATIVI

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2014 08:49
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31/03/2014 08:20
 
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NATIVITA` DI SAN GIOVANNI BATTISTA

NATIVITA` DI SAN GIOVANNI BATTISTA


 


24 giugno)


 


Il posto che occupa Giovanni Battista nella storia della salvezza spiega l`antica origine del suo culto in tutta la Chiesa. Sia l`Oriente che l`Occidente, già nel IV secolo conoscono la festa in onore del Precursore di Cristo, e numerose basiliche e templi sono dedicati al suo nome. L`Oriente celebra la commemorazione di Giovanni Battista il 7 gennaio, collegandola con l`Epifania del Signore, che nella liturgia orientale corrisponde al Battesimo di Gesú nel Giordano. L`Occidente, già nei tempi di sant`Agostino, sceglie la data del 24 giugno facendo riferimento al giorno della nascita di Cristo: la nascita di Giovanni ebbe luogo sei mesi prima di quella di Cristo. Il culto di Giovanni Battista si diffonde moltissimo nel V secolo; la festa è preceduta dalla veglia notturna; il giorno stesso della festa, poi come nel Natale, sono celebrate tre Messe. La festa diviene molto popolare, e il popolo ha legato con essa diversi costumi risalenti al paganesimo. In Oriente, sono comparse altre due feste in onore di san Giovanni: la memoria dell`Incarceramento e la memoria della Decollazione. Quest`ultima, attraverso la liturgia gallica entra, nel VI secolo nel calendario romano ed è celebrata il 29 agosto. E` il giorno della dedicazione della chiesa di San Giovanni Battista a Sebaste di Samaria, dove i discepoli avrebbero seppellito il corpo del loro Maestro.


«Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni» (Gv 1,6). Fu santificato già nel seno della madre, poiché doveva svolgere una grande missione nella storia della salvezza. Giovanni prepara il popolo alla venuta dell`atteso Messia, battezza Gesú e lo indica come Agnello che toglie i peccati del mondo. Cristo dirà di lui che tra i nati di donna non c`è nessuno piú grande di Giovanni Battista.


Grande per la sua missione, rimane pieno d`umiltà. Dice: «Viene uno che è piú forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali» (Lc 3,16); «Egli deve crescere e io invece diminuire» (Gv 3,30).


Giovanni nacque prima di Cristo, per primo cominciò ad insegnare al popolo, precederà anche Cristo nel sacrificio della vita. La Chiesa celebra il giorno della «nascita al cielo» dei suoi santi: per Giovanni fa una eccezione. La sua nascita preannuncia e prepara la nascita di Gesú.


Celebrando la nascita di Giovanni, la Chiesa porge l`orecchio alla voce di Giovanni, che chiama alla conversione e chiede la sua intercessione: affinché la Chiesa sappia sempre riconoscere colui che Giovanni preannunciava; affinché i credenti camminino lungo la via indicata da Giovanni, l`unica via che porta a Colui che il Santo additava.


 


Dio onnipotente ed eterno,


concedi ai nostri cuori quella rettitudine


nel seguire le tue vie


che insegnò la «voce che grida» del beato


Giovanni Battista.


 


(Sacramentarium Veronense, ed. L.C. Mohlberg, Roma 1978, n. 237)


 


 


1. Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita


 


Non temere, Zaccaria, perché è stata esaudita la tua preghiera, e tua moglie Elisabetta darà alla luce un figlio, al quale porrai nome Giovanni. Tu ne avrai gioia, e molti si rallegreranno per la sua nascita (Lc 1,13s).


I benefici di Dio sono sempre copiosi e traboccanti, non si riducono ad un numero ristretto, ma crescono in un ricco cumulo di doni, come avviene qui: c`è anzitutto l`esaudimento della preghiera, poi il parto di una moglie sterile, indi l`esultanza di molte persone, e l`eccellenza della virtù. C`è anche la promessa di un profeta dell`Altissimo (cf. -Lc 1,76), e, per togliere ogni dubbio, si indica il nome di colui che nascerà. In mezzo a benefici cosí grandi, che si effondono dal cielo oltre ogni desiderio, non a torto il mutismo del padre fu un castigo della sua incredulità, come spiegheremo oltre. Ma quando nascono i santi, tutti ne godono; un santo, infatti, non è soltanto un onore per i genitori, ma è salvezza per molti. Cosí, in questo passo, ci si esorta a godere per la natività dei santi.


Ma anche i genitori sono esortati a ringraziare Dio non meno per la nascita, che per il merito dei loro figlioli, certo, non è piccolo dono quello che Dio fa donando i figli, i quali propagheranno la famiglia, e subentreranno nella successione. Leggi nella Scrittura che Giacobbe gode di aver generato dodici figli (cf. Gen 49,1-28); ad Abramo viene donato un figlio (cf. Gen 21,2), e Zaccaria resta esaudito. La fecondità dei genitori è un dono di Dio. Perciò ringrazino i padri, per aver generato; i figli, per essere stati generati; le madri, per l`onore che ricevono dai frutti del loro matrimonio: i figli, infatti, sono la retribuzione dei loro sacrifici. Fiorisca a nuova primavera la terra, perché è coltivata, il mondo, che cosí viene conosciuto, la Chiesa, che vede crescere di numero il popolo fedele. E non senza ragione, subito all`inizio della Genesi, il matrimonio è portato a consumazione per comando di Dio (cf. Gen 2,22ss), ciò non ha altro scopo che di annientare l`eresia. Dio, infatti, ha approvato il matrimonio per unire i coniugi, e l`ha premiato con tanta larghezza, che coloro ai quali la sterilità aveva negato i figli, la bontà divina glieli ha concessi.


E sarà grande davanti al Signore (Lc 1,15). Qui si parla non di statura fisica, ma spirituale. Davanti al Signore c`è una statura dell`anima, una statura della virtù...


Giovanni, quindi, sarà grande non per il vigore fisico, ma per la grandezza spirituale (cf. Lc 7,28). Del resto, egli non estese i confini di qualche impero, né cercò i trionfi nella gloria di imprese guerresche, bensí, ciò che vale di piú, predicando nel deserto calpestò con grande vigore spirituale le comodità umane e la sensualità del corpo (cf. Lc 3,1-18). Egli perciò è piccolo secondo il mondo, ma è grande nello spirito. E come un grande, senza lasciarsi sedurre dalle lusinghe di questa vita, non mutò la fermezza del suo proposito per il desiderio di vivere (cf. Mc 6,17-29).


E sarà ricolmo di Spirito Santo fin dal seno di sua madre (Lc 1,15).


Indubbiamente la promessa dell`angelo è stata veritiera su questo punto, poiché san Giovanni, prima di nascere, mostrò di aver ricevuto la grazia dello Spirito quando ancora era racchiuso nell`utero della madre...


E sarà ricolmo di Spirito Santo; infatti non manca nulla a chi è assistito dallo Spirito della grazia, e chi riceve l`effusione dello Spirito Santo possiede la pienezza di grandi virtù.


Dice infine: Ricondurrà molti figli d`Israele al Signore loro Dio (Lc 1,16). Non è necessario che io dimostri che san Giovanni ricondusse i cuori di molti. Concordano con questa testimonianza le profezie e il Vangelo - egli infatti è la voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri! (Mt 3,3; Is 40,3) - mentre il suo battesimo, frequentato da moltitudini (cf. Mc 1,5), prova che i progressi fatti dal popolo convertito non furono esigui, perché, credendo a Giovanni, essi credevano a Cristo. Infatti, il banditore di Cristo non predicava se stesso, ma il Cristo.


Per questa ragione egli andrà innanzi al Signore con lo spirito e la virtù di Elia (Lc 1,17). Giustamente queste due parole sono accostate, poiché lo spirito non è mai disgiunto dalla virtù, né la virtù dallo spirito. Ma forse si dice con lo spirito e la virtù di Elia, perché il santo Elia ebbe una grande virtù e grazia; la virtù di convertire gli animi dall`incredulità alla fede, la virtù di una vita mortificata e paziente, e lo spirito della profezia (cf. 1Re 17,3-6). Elia visse nel deserto, Giovanni nel deserto, colui era nutrito dai corvi, questi dai pruni, e, calpestando ogni attrattiva del piacere, scelse per sé la mortificazione e disprezzò l`agiatezza (cf. Mt 3,4). Quegli non cercò i favori del re Acab (cf. 1Re,21,17-22), questi disprezzò quelli di Erode (cf. Mc 6,18); quegli divise in due il Giordano, questi lo trasformò in un lavacro apportatore di salvezza; questi si intrattiene col Signore qui in terra (cf. Mt 17,3), quegli appare col Signore nella gloria (cf. Mt 17,10), questi è precursore della prima venuta del Signore, quegli della seconda.


 


(Ambrogio, Exp. Ev. Luc., 1, 28-36)


 


 


2. Giovanni Battista, amico dello Sposo


 


Molto vicino alla fonte, si ergeva quel nobile cedro - voglio dire Giovanni, cugino e amico dello Sposo (cf. Gv 3,29), precursore, battezzatore e martire del Signore. Cosí, abbondantemente irrorato, divenne sí grande da non potersene trovare di tanto alti tra i nati di donna (cf. Mt 11,11). Egli era estremamente vicino al Salvatore; infatti, non solo i legami del sangue l`univano a lui e quelli dell`amicizia ne facevano il suo intimo, ma, di piú, gli si avvicinava quant`altri mai tra i mortali a causa del suo annuncio glorioso, per la novità della nascita, della sua santità quasi originale, della predicazione tanto simile, del suo potere di battezzare, e infine, della sua coraggiosa passione. Da ultimo, anche se tutto il resto mancasse e se tutti gli oracoli profetici lo passassero sotto silenzio, la sola «grazia» del suo nome che l`angelo aveva indicato prima del suo concepimento (Lc 2,21), sarebbe largamente sufficiente a testimoniare la grazia singolare che Dio li avrebbe comunicato.


In effetti, per predicare la grazia di Dio, diffusa dalla Piena di grazia, era necessario un uomo pieno di grazia; era anche conveniente che la grazia brillasse in maniera straordinaria in colui che era destinato a segnare il limite tra il tempo della Legge e il tempo della Grazia. Fino a Giovanni, infatti, la Legge e i Profeti hanno profetato (Mt 11,13; cf. Lc 16,16), ed egli fu il primo a rivelare la presenza di Colui del quale la Legge e i Profeti annunciavano la venuta.


Quindi, è a giusto titolo che la nascita di quel bambino (cf. Lc 1,14), concesso a genitori ormai vecchi e che veniva a predicare al mondo senescente la grazia di una nuova nascita, è a giusto titolo, dicevo, che essa fu allora per molti, come resta del pari oggi, causa di gioia. E` parimenti a giusto titolo che la Chiesa solennizza questa nascita, operata in modo mirabile dalla grazia, e di cui la natura non può non meravigliarsi. In quella nascita, infatti, essa si vede accordato in anticipo un pegno sicuro di quell`altra nascita in cui la grazia restaurò la natura. La Chiesa non si dimostra ingrata, né smemorata, essa riconosce fedelmente con quale devozione e quale riconoscenza occorre accogliere il precursore che le ha fatto conoscere il Salvatore in persona.


Quanto a me, indubbiamente, con la sua nascita, mi apporta una nuova gioia quella lampada fatta per illuminare il mondo (cf. Gv 5,35), poiché è grazie a lei che ho riconosciuto la vera luce che rifulge nelle tenebre, ma che le tenebre non hanno accolto (cf. Gv 1,5). Sí, la nascita di quel bambino mi ha arrecato una gioia ineffabile, poiché essa è per il mondo una sorgente di beni tanto numerosi e grandi: difatti, egli per primo, catechizza la Chiesa, la inizia alla penitenza, la prepara con il battesimo; e cosí preparata, la rimette a Cristo e la unisce a lui; poi, avendole insegnato a vivere la temperanza, le dona, con l`esempio della sua stessa morte, la forza di andare alla morte con coraggio, e, in tutto questo, prepara al Signore un popolo perfetto (cf. Lc 1,17).


 


(Guerric d`Igny, Sermo I de Joan., 3 s.)


 


 


3. Il comportamento di Giovanni


 


Quindi, anche Giovanni alle parole di invidia rispose annunziando la vita. Infatti, aggiunge subito: Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete (Gv 1,26). Giovanni non battezza con lo Spirito, ma con l`acqua, poiché, non potendo togliere i peccati, lava con l`acqua i corpi dei battezzati, tuttavia non lava lo spirito col perdono. Perché dunque battezza colui che non rimette i peccati col battesimo, se non perché, fedele alla sua missione di precursore, egli che nascendo aveva prevenuto colui che stava per nascere, prevenga battezzando il Signore che pure si accinge a sua volta a battezzare; e colui che predicando è divenuto precursore di Cristo, battezzando divenga anche suo precursore imitando il sacramento? Egli intanto annunziando il mistero sostiene che il Signore è in mezzo agli uomini e non è conosciuto, poiché il Signore mostrandosi attraverso la carne, è visibile nel corpo ed invisibile nella sua maestà. In merito aggiunge anche: Colui che viene dopo di me fu fatto prima di me (Gv 1,15). Cosí infatti è detto: fu fatto prima di me, come dire: fu posto prima di me. Dunque viene dopo di me, perché è nato dopo, ma fu fatto prima di me, poiché mi è passato avanti. Ma dicendo queste cose poco piú sopra, rivela le cause del fatto che Cristo viene prima, quando aggiunge: perché era prima di me (ibid.). Come se dicesse apertamente: anche se è nato dopo [di me] è piú grande di me, per il fatto che il tempo della sua nascita non lo limita. Infatti, egli nasce da madre nel tempo, ma è generato dal Padre fuori del tempo.


 


(Gregorio Magno, Hom., 1, 7, 3)


 


 


4. Giovanni riconduce al Signore Dio i figli di Israele


 


«Sarà ricolmato di Spirito Santo fin dal seno della madre sua». Il popolo dei Giudei non riusciva a vedere affatto il Signore mentre egli compiva «miracoli e prodigi» (cf. Gv 4,48) e curava le loro infermità: Giovanni invece, mentre è ancora nel seno della madre, esulta di gioia e non può trattenersi, al punto che tenta, all`arrivo della madre di Gesú, di uscire dal seno di Elisabetta. Perché ecco - dice Elisabetta - appena è giunto il tuo saluto alle mie orecchie, il fanciullo ha trasalito di gioia nel mio seno (Lc 1,44). Giovanni era ancora nel seno della madre e aveva già ricevuto lo Spirito Santo: lo Spirito Santo infatti non era il principio della sua sostanza e della sua natura.


La Scrittura aggiunge poi: egli ricondurrà molti figli di Israele al Signore Dio loro. Giovanni ricondurrà «molti»; il Signore non ricondurrà molti, ma tutti: questa è la sua opera, ricondurre tutti a Dio Padre.


E precederà davanti a Cristo nello spirito e nella potenza di Elia. Non dice: nell`anima di Elia; ma: «nello spirito e nella potenza di Elia». Ci fu in Elia potenza e spirito come in tutti i profeti, e, secondo l`economia dell`incarnazione, potenza e spirito furono nel nostro Signore e Salvatore stesso. A questo proposito si dirà infatti poco dopo a Maria: Lo Spirito Santo verrà in te e la potenza dell`Altissimo ti coprirà con la sua ombra (Lc 1,35). Orbene lo spirito, che era in Elia, venne su Giovanni, e la potenza che aveva abitato in Elia si manifestò anche in lui. Quello fu trasportato in cielo, questi invece è stato il precursore del Signore, ed è morto prima di lui per discendere agli inferi e annunziare il suo avvento.


 


(Origene, In Luc., 4, 4 s.)


 


 


5. Perché la Chiesa commemora la nascita del Battista


 


Dalla lettura del santo Vangelo abbiamo ascoltato il racconto della prodigiosa nascita del beatissimo Giovanni, araldo e precursore di Cristo. La vostra carità dedichi particolare attenzione all`avvenimento della nascita di un uomo cosí grande. La Chiesa non celebra il giorno della nascita dei profeti, né dei patriarchi né degli apostoli, celebra solo il Natale di Cristo e di Giovanni. Gli stessi tempi, in cui entrambi nacquero, prefigurano un grande mistero. Giovanni era un grande uomo, ma pur sempre un uomo. Ma era un uomo cosí grande che solo Dio poteva essere piú grande di lui. Colui che viene dopo di me è piú grande di me (Mt 3,11). Giovanni disse: E` piú grande di me. Se è piú grande di te, che cosa vuol dire ciò che abbiamo sentito da lui che è piú grande di te: Tra i nati di donna non è sorto uno piú grande di Giovanni il Battista (ibid. 11, 11)? Se nessun uomo è piú grande di te, chi è colui che è piú grande di te? Vuoi saperlo? Ascolta: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio (Gv 1,1).


Cristo nasce in questo mondo come uomo, non come Dio. E in che modo Dio Verbo di Dio, per mezzo del quale sono state fatte tutte le cose, che è nato fuori del tempo, per mezzo del quale è stato creato il tempo, nasce nel tempo? Come, mi chiedo, il Verbo, per mezzo del quale è stato creato il tempo, nasce nel tempo? Vuoi sapere come? Ascolta il Vangelo: Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14). La nascita di Cristo è la nascita della carne, non del Verbo: ma è anche del Verbo, poiché il Verbo si fece carne. Il Verbo è nato ma è nato nella carne, non in sé. In sé, invece, è nato propriamente dal Padre, ma non nel tempo.


Mirabile è la nascita di Cristo e quella di Giovanni, sebbene vi sia tanta differenza tra loro. Nacque Giovanni e cosí pure Cristo: un angelo annunziò la nascita di Giovanni, come pure un angelo annunziò quella di Cristo. Si tratta di due grandi prodigi. Il precursore servo sarà generato da una donna sterile sposa di un uomo vecchio, il Signore padrone sarà generato da una vergine senza uomo. Un uomo grande è Giovanni, ma piú grande è Cristo in quanto uomo e Dio. Un uomo grande Giovanni che tuttavia doveva umiliarsi per esaltare Dio. E poi ascolta in proposito quello che lui stesso dice: Io non son degno di sciogliere il legaccio dei suoi sandali (Gv 1,27). Se si fosse dichiarato degno, in che modo si sarebbe umiliato? E perciò non si considerò degno. Egli si prostrò totalmente, e si prostrò sotto la roccia. Egli era, infatti, una lucerna (cf. ibid. 5, 35) e temeva di spegnersi al vento della superbia.


Differenza di significato tra la nascita e la passione di Cristo e la nascita e la passione di Giovanni. Infine il giorno della nascita e il genere di passione dimostrano che ogni uomo deve essere umiliato per il Cristo e perciò anche Giovanni, e che deve essere esaltato Cristo Dio uomo. Giovanni è nato oggi, quando i giorni cominciano a farsi piú corti. Cristo è nato il venticinque di dicembre, quando i giorni cominciano a farsi piú lunghi. Giovanni, infattí, muore decapitato, Cristo invece innalzato sulla croce.


 


(Agostino, Sermo 287, 1-4)


 


 


6. La verità e l`odio


 


La verità ha generato l`odio. Non si è saputo sopportare di buon animo ciò che l`uomo santo di Dio esortava a fare: colui che ad ogni costo voleva la salvezza di quelli che in tal modo esortava. Essi risposero con male parole alle buone parole. Infatti, che cosa egli avrebbe potuto dire se non ciò di cui era pieno? E quelli che cosa avrebbero potuto rispondere se non ciò di cui erano pieni? Egli seminò frumento, ma trovò spine.


 


(Agostino, Sermo 307, 1)


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