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01/09/2010 15:15 | |
Commento su 1Cor 3,6
Dalla Parola del giorno Io ho piantato, Apollo ha irrigato ma è Dio che ha fatto crescere. Come vivere questa Parola? Questa affermazione tanto importante è collocata da S. Paolo all’interno di un argomentare circa il suo servizio di apostolato. Anzitutto ha reso consapevoli i suoi destinatari di un loro modo d’essere che ha dell’infantilismo. No, non è l’infanzia evangelica, cioè la trasparenza dell’essere e dell’agire! Si tratta piuttosto di un modo di giudicare terra-terra, dettato dall’ego per cui nascono “invidia e discordia” dentro un orizzonte su cui più non splende il sole della verità evangelica. È proprio la mentalità di Gesù che, al contrario, ti porta a fare sempre riferimento a Dio. Anche in ordine al servizio apostolico, S. Paolo sa molto bene che, se è stato lui a piantare il ‘seme’ della Parola e se il suo collaboratore Apollo ha portato a buon compimento l’opera apostolica ‘irrigando’ la mente e i cuori con ulteriori insegnamenti e provvide cure di ministero, sostanzialmente la vitalità del bene compiuto si deve a Dio. È lui che “fa crescere”! Com’è bello quel tirarne le conseguenze: “Siamo infatti collaboratori di Dio e voi siete il campo di Dio, l’edificio di Dio” (v.9)! È dal ricordo vivo di questa centralità operativa del Signore che viene a noi un costante operare il bene nella pace, con profondo e confidente rimanere nelle sue mani. Oggi, nella mia pausa contemplativa, apro gli occhi alla constatazione di tante stolte divisioni e polemiche che indeboliscono il cristianesimo a diversi livelli. E comprendo l’invito del profeta Ezechiele “formatevi uno spirito nuovo e un cuore nuovo […]. Convertitevi e vivrete” (Ez 18,31). Signore, convertimi nel cuore e nello spirito alla continua novità del credere che sei tu il centro luminoso di tutto il bene che io stesso sono chiamato a compiere, ma insieme agli altri, come collaboratori tuoi e come campo dove tu fai crescere l’amore. |