“I nostri 18 operatori stanno lavorando senza sosta in quella situazione terribile, coi nostri centri medici mobili che operano nelle scuole e distribuendo kit di sopravvivenza alle famiglie ammassate nelle scuole, in collaborazione con l'Onu” riferisce all'Agenzia Fides padre Raed Abusahliah, direttore di Caritas Jerusalem. “Da ieri - aggiunge il sacerdote palestinese residente a Ramallah -abbiamo preso per una settimana la responsabilità dei rifugiati presenti nella chiesa ortodossa e nella scuola cattolica. Distribuiamo cibo e pasti caldi, latte e beni di prima necessità per i bambini, carburante per i generatori elettrici. Intanto, con Caritas Internationalis, abbiamo lanciato un appello per progetti e iniziative a lungo termine da avviare immediatamente dopo il cessate il fuoco. Serviranno fondi per un milione 130mila euro. Ma già vedo arrivare adesioni da tutto il mondo, e anche in Terra Santa soprattutto i giovani danno offerte alla Caritas per i fratelli di Gaza. E’ un flusso ininterrotto”.
Sabato e domenica prossima in tutte le parrocchie di Giordania, Palestina e Israele si pregherà per il ritorno della pace e ci saranno raccolte fondi a favore della gente di Gaza. “ A questo proposito - dichiara p. Raed - rivolgo un umile appello a Papa Francesco: convochi una veglia di digiuno e preghiera per la pace in Terra Santa, come ha fatto per la Siria. Tutti i popoli che abitano questa terra, la terra di Gesù, sono stanchi di vivere nella paura e nel dolore”. (GV) (Agenzia Fides 24/7/2014).