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19/01/2010 22:34
 
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Miriam Stimson, la biologa che individuò i meccanismi del Dna, era
una religiosa domenicana. Esce negli Usa la sua biografia

La suora della doppia elica


www.avvenire.it

Tra clausura e laboratorio, seppe imporsi all'ambiente scientifico
maschile degli anni '50 e scoprì la causa genetica del cancro

Di Filippo Rizzi

Una donna che ha speso la sua vita tra la clausura e il suo
laboratorio di chimica, che come un nuovo Teilhard de Chardin, conciliando la
creazione e le teorie sull'evoluzione di Darwin, ha saputo coniugare il
difficile rapporto tra fede e scienza e soprattutto ha contributo alla scoperta
del XX secolo: la doppia elica del Dna. E con essa ha individuato l'origine
genetica del cancro.

È la storia incredibile di suor Miriam Michael Stimson
(1913-2002), una religiosa domenicana del Michigan negli Usa che nei primi anni
50 usando una soluzione di bromuro di potassio (KBr) e la spettroscopia a raggi
infrarossi permise di scoprire le basi del Dna. Fu una rivoluzione nella
comunità scientifica degli anni '50 rispetto anche ai modelli di Dna proposti da
James Waston, Francis Crick e Linus Pauling.

Dalla sua intuizione si arriverà, negli anni successivi, a
utilizzare la chemioterapia per debellare o almeno curare una malattia mortale
come il cancro o conoscere in modo più appropriato malattie come l'Aids. E un
libro dal titolo The Soul of Dna: the true story of a catholic sister and her
role in the greatest scientific discovery of the twentieth century («L'anima del
Dna: la vera storia di una suora cattolica e il suo ruolo nella più grande
scoperta del XX secolo», Lumina Press, pagine 164) a firma del discepolo della
Stimson, lo statunitense di origini giapponesi Jun Tsuji e ricercatore di
genetica alla Siena Height University, l'ateneo che ebbe per più di 30 anni la
religiosa domenicana come docente, ha tentato di risarcire il contributo di
questa donna nella scoperta scientifica più importante del secolo passato.

«La grandezza della Stimson - racconta l'autore - è stata quella
di imporsi come donna e come suora cattolica in una comunità scientifica, quella
degli anni 50 fortemente dominata dai maschi e da un establishment, che
comprendeva uomini del calibro di James Waston e Francis Crick. Suor Miriam fu
una delle prime scienziate a testare il modello della doppia elica d el Dna. Il
suo metodo e la sua via chimica al Dna è ancora attuale oggi».

Il volume è il frutto di più di 10 incontri con la scienziata e
religiosa ma anche vuole essere un corollario di aneddoti e di racconti sul
difficile ingresso della Stimson nella comunità scientifica Usa degli anni '50.
Il libro, non a caso, ripercorre tutti gli aspetti dalla vita di suor Miriam
dalla precoce vocazione religiosa all'innata passione per la chimica alla
destrezza nel maneggiare il galvanometro in laboratorio, al suo rapporto molto
severo ma anche di «grande fascino per la sua saggezza» che aveva con gli
allievi, alla «grande fatica» che farà la giovane professoressa di liceo del
Michigan, poi divenuta docente universitaria, per ottenere i fondi per la sua
ricerca sul Dna grazie ad istituzioni come la National Cancer Institute o
l'American cancer society.

Ma a introdurre la Stimson alla ricerca scientifica e a
spalancare la strada sullo studio della natura chimica dei cromosomi sarà uno
dei suoi maestri George Sperti e poi, già negli anni della ribalta accademica,
Erwin Chargaff, uno dei chimici collaboratori di Waston e Crick. Il 1945 è un
anno importante per la Stimson perché pubblicherà, per la prima volta, sulla
rivista Nature la sua ricerca sui raggi ultravioletti, il suo studio sulla
cromatografia (paper cromatography) e sull'origine del cancro nelle cellule.

Finalmente nel 1948 ottiene il dottorato in chimica. Da quella
data si susseguiranno con una certa continuità le sue pubblicazioni su riviste
prestigiose come il Journal of the american chemical society. Vera porta
d'ingresso nella comunità scientifica sarà la sua scoperta sul Dna nei primi
anni 50: la sperimentazione della spettroscopia a raggi infrarossi e la tecnica
di una soluzione di potassio e di bromuro attraverso l'utilizzo di una speciale
pressa.

«La cosa sorprendente - confida nel libro suor Stimson - era la
cortina di diffidenza e di ironica leggerezza che si nutriva nei miei confronti
da parte della comun ità scientifica internazionale solo perché ero una donna e
per di più una suora cattolica e quindi incapace a trattare temi così
difficili». Ma da quella scoperta e dalla fatica di tanti anni di studio
arriveranno i primi attestati accademici: dalla sua lezione nel 1951, seconda
donna dopo il Nobel madame Marie Curie, alla Sorbona di Parigi al riconoscimento
ufficiale della sua ricerca come cura per il cancro da parte del Chester Beatty
Institute of Cancer research di Londra.

«Una donna genuina e mite - scrive l'autore nelle pagine
conclusive del libro - che attraverso la sua fede e la sua devozione alla
ricerca è riuscita a entrare nel labirinto del Dna e a fare centro: a capire che
nella via chimica, quella del bromuro di potassio, vi era la soluzione del
problema».

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