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Indebolimento spirituale

Ultimo Aggiornamento: 20/11/2016 11:40
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25/08/2016 14:40
 
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Caro Mattia,
la situazione del tuo stato interiore che hai voluto condividere presenta diverse possibili "diagnosi" e una possibile " cura".
Alcune diagnosi le hai ipotezzate tu stesso.
Nella vita spirituale vi possono essere infatti molte variabili che possono modificare il cammino a seconda di quanto facciamo noi stessi, ma anche di quanto il Signore stesso vuole fare in noi.
Oltre i possibili motivi della tua attuale aridità da te presentati, vi potrebbe anche essere quello che Dio permette e che comunemente viene chiamato "deserto interiore".
Tu saprai che tanti credenti hanno dovuto superare prove di transitorie o lunghe e grandi aridità, prima di entrare in una più intensa comunione con Dio.
Uno dei criteri per poter discernere in se stessi se si tratta di nostre negligenze, (dovute generalmente a peccati reiterati che purtroppo affievoliscono lo slancio della carità verso Dio e il prossimo, o anche la trascuratezza nella preghiera o il mettere al primo posto nella vita altri interessi), oppure se si tratta di una situazione di purificazione che Dio vuole farci attraversare, (per mettere alla prova il nostro amore per Lui), è quello di analizzare se tale "DESERTO", ci fa pensare alle cose di Dio in modo da addolorarci per il fatto di non sentirlo più nella nostra la vita, oppure se stiamo diventando indifferenti senza provare alcun dolore per tale perdita o insensibilità.
Nel primo caso, vuol dire che possiamo essere fiduciosi e relativamente tranquilli adottando per quanto ci è possibile gli accorgimenti dovuti. Nel secondo caso dovremmo invece preoccuparci.
(Tale criterio l'ho letto da uno degli scritti di s. Giovanni della Croce e penso sia applicabile anche al tuo problema).

In entrambi i casi la cura raccomandabile può essere identica: cercare di evitare i peccati conosciuti, mantenere la regolarità della preghiera e della lettura della Bibbia, sia pure di pochi minuti, frequenza dei sacramenti e della Messa, mantenere i contatti con altre persone che fanno un cammino di fede. (Se nel tuo caso non ti senti di andare in chiesa quando non c'è nessuno, non fartene un problema perchè non è indispensabile che tu vada).

Sono queste i principali e irrinunciabili elementi che alimentano, rafforzano e sostengono la nostra fede, sia quando ci sentiamo volenterosi sia quando ci sentiamo fiacchi e desolati interiormente.
E' proprio durante la nostra fiacchezza che il Signore può manifestare la sua potenza come diceva s.Paolo: 2Cor 12,10 ... quando sono debole, è allora che sono forte.
2Cor 12,9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.

Anch'io ho fatto e faccio esperienza di questo stato che ti ho descritto. Non scoraggiamoci quindi, ma cerchiamo di combattere la nostra buona battaglia confidando nel fatto che il Signore è fedele e non abbandona noi suoi figli, per i quali ha mandato il suo unico Figlio.
[Modificato da Credente 25/08/2016 18:23]
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MI SARETE TESTIMONI (Atti 1,8)
 
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