È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Il Cristianesimo attrae anche i non credenti

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2018 18:17
Autore
Stampa | Notifica email    
30/10/2014 21:39
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

L’attrattiva misteriosa del cristianesimo
anche per chi non crede

Una posizione etica e morale sul dono della vita ben lontana dalla nostra, tuttavia ci ha interessato molto un suo recente articolo in cui ha riflettuto sulla morte del cristianesimo: «si tratta di un’amputazione enorme, in anestesia totale, in modo che nessuno se ne accorga», ha scritto. Non si è riconvertito in vecchiaia, ha premesso, ma comunque ritiene che «il vuoto che lascerà non sarà colmabile». Così immagina chiese deserte e il Papa che si affaccia su una piazza vuota. «Un mondo decristianizzato», ha concluso, «è un mondo vuoto, che non ha ubi consistam, orfano anche di nordiche Luci d’Inverno».

Non sappiamo su quali dati si fondi la sua convinzione, il cristianesimo è stato dato per morto fin dal I° secolo, oggi certamente la secolarizzazione è evidente in Europa e Nord America. Regioni del mondo che però rappresentano soltanto una parte dei 7 miliardi di esseri umani…forse bisognerebbe aprire lo sguardo al “resto del mondo”. Ma al di là di questo, non è la quantità che rende vivo il cristianesimo ma la sua qualità: pochi uomini seriamente impegnati con la propria umanità da sentire ardere il bisogno di Cristo rendono il cristianesimo più vivo che nemmeno in una nazione dominata dal cristianesimo come religione ufficiale.

Non si può comunque non rimanere stupiti di come una persona tanto (orgogliosamente) lontana dalla nostra storia, come Ceronetti, senta la drammaticità di un mondo senza cristianesimo. Tanto da ritenerlo senza “punto di appoggio” (“ubi consistam”). Perché? La risposta che possiamo dare è che il cristianesimo non è una religione né tanto meno una filosofia, ma un fatto storico iniziato da Gesù Cristo che ha la “pretesa” di rispondere all’inquietudine umana. Anche chi è lontano dalla Chiesa, infatti, percepisce nella sua storia la possibilità di una risposta adeguata, tanto che se dovesse sparire lascerebbe gli uomini, credenti e non, completamente privi di speranza (disperati) di raggiungere l’infinito verso cui si sentono tesi. Vittorio Messori ha centrato il punto in un suo celebre articolo contro le accuse ideologiche alla Chiesa per la pedofilia di alcuni sacerdoti: «molte invettive anticlericali sono in realtà proteste deluse. E’ scomodo, per i cattolici, che il bersaglio privilegiato sia sempre e solo “il Vaticano”. Ma chi denuncia indignato le bassezze, è perché misura l’altezza del messaggio che da lì viene annunciato al mondo e che, credenti o no che si sia, non si vorrebbe infangato».

Lo stesso fenomeno è accaduto anche per l’irriducibile anticlericale Corrado Augias. In un suo recente articolo, ancora una volta ossessivamente rivolto alla religione, ha scritto:«Non sono cattolico e non credo in alcun Dio; però mi sento religioso e vedo con dolore l’idea cristiana ridotta così spesso a pigro formalismo».

Il messaggio cristiano è unico e raggiunge ogni uomo, nessuno vi resta indifferenteanche se n

L’attrattiva misteriosa del cristianesimo anche per chi non crede

CristianesimoGuido Ceronetti è un marionettista e scrittore italiano, solitamente abbastanza banale e volutamente volgare nei suoi interventi (abbiamo già parlato, ad esempio, delle sue opinionisull’“immoralità della procreazione” ritenuta l’“atto più crudele di tutti” tanto che “se sei amico della vita devi essere nemico della riproduzione umana” (“Insetti senza frontiere”, 2009), così da concepire l’aborto come “legittima difesa”.

Una posizione etica e morale sul dono della vita ben lontana dalla nostra, tuttavia ci ha interessato molto un suo recente articolo in cui ha riflettuto sulla morte del cristianesimo: «si tratta di un’amputazione enorme, in anestesia totale, in modo che nessuno se ne accorga», ha scritto. Non si è riconvertito in vecchiaia, ha premesso, ma comunque ritiene che «il vuoto che lascerà non sarà colmabile». Così immagina chiese deserte e il Papa che si affaccia su una piazza vuota. «Un mondo decristianizzato», ha concluso, «è un mondo vuoto, che non ha ubi consistam, orfano anche di nordiche Luci d’Inverno».

Non sappiamo su quali dati si fondi la sua convinzione, il cristianesimo è stato dato per morto fin dal I° secolo, oggi certamente la secolarizzazione è evidente in Europa e Nord America. Regioni del mondo che però rappresentano soltanto una parte dei 7 miliardi di esseri umani…forse bisognerebbe aprire lo sguardo al “resto del mondo”. Ma al di là di questo, non è la quantità che rende vivo il cristianesimo ma la sua qualità: pochi uomini seriamente impegnati con la propria umanità da sentire ardere il bisogno di Cristo rendono il cristianesimo più vivo che nemmeno in una nazione dominata dal cristianesimo come religione ufficiale.

Non si può comunque non rimanere stupiti di come una persona tanto (orgogliosamente) lontana dalla nostra storia, come Ceronetti, senta la drammaticità di un mondo senza cristianesimo. Tanto da ritenerlo senza “punto di appoggio” (“ubi consistam”). Perché? La risposta che possiamo dare è che il cristianesimo non è una religione né tanto meno una filosofia, ma un fatto storico iniziato da Gesù Cristo che ha la “pretesa” di rispondere all’inquietudine umana. Anche chi è lontano dalla Chiesa, infatti, percepisce nella sua storia la possibilità di una risposta adeguata, tanto che se dovesse sparire lascerebbe gli uomini, credenti e non, completamente privi di speranza (disperati) di raggiungere l’infinito verso cui si sentono tesi. Vittorio Messori ha centrato il punto in un suo celebre articolo contro le accuse ideologiche alla Chiesa per la pedofilia di alcuni sacerdoti: «molte invettive anticlericali sono in realtà proteste deluse. E’ scomodo, per i cattolici, che il bersaglio privilegiato sia sempre e solo “il Vaticano”. Ma chi denuncia indignato le bassezze, è perché misura l’altezza del messaggio che da lì viene annunciato al mondo e che, credenti o no che si sia, non si vorrebbe infangato».

Lo stesso fenomeno è accaduto anche per l’irriducibile anticlericale Corrado Augias. In un suo recente articolo, ancora una volta ossessivamente rivolto alla religione, ha scritto:«Non sono cattolico e non credo in alcun Dio; però mi sento religioso e vedo con dolore l’idea cristiana ridotta così spesso a pigro formalismo».

Il messaggio cristiano è unico e raggiunge ogni uomo, nessuno vi resta indifferenteanche se non ha la libertà di aderirvi completamente. Ma è proprio questa incredibile unicità, costante attualità e totale corrispondenza alle esigenze umane che dovrebbe stupire, tanto da sospettarne un’origine divina (come di fatto è sostenuta dai cristiani stessi). Bellissima -l’abbiamo citata tante volte!- la riflessione sintetica di tutto questo diBenedetto XVI«L’uomo “sa”, ne ha il confuso e nitido presentimento di essere fatto per una destinazione infinita, che sola può colmare quello “spazio” che egli sente di avere dentro di sé, uno spazio che chiede di essere riempito. Inquietudine, insoddisfazione, desiderio, impossibilità di acquietarsi nelle mete raggiunte: queste sono le parole che definiscono l’uomo e la legge più vera della sua razionalità. Egli avverte un’ansia di ricerca continua, che vada sempre più in là, sempre oltre ciò che è stato raggiunto. Dio, l’infinito, si è calato nella nostra finitudine per poter essere percepito dai nostri sensi, e cosìl’infinito ha “raggiunto” la ricerca razionale dell’uomo finito. Sta qui la “rivoluzione” cristiana: Dio Creatore “raggiunge”, oggi e permanentemente, la ricerca razionale dell’uomo tra gli uomini: “Io sono la via, la verità e la vita». Un non credente potrà passare la vita nello scetticismo, ma misteriosamente rimarrà affascinato dall’ideale cristiano e pregherà laicamente di sbagliarsi.

on ha la libertà di aderirvi completamente. Ma è proprio questa incredibile unicità, costante attualità e totale corrispondenza alle esigenze umane che dovrebbe stupire, tanto da sospettarne un’origine divina (come di fatto è sostenuta dai cristiani stessi). Bellissima -l’abbiamo citata tante volte!- la riflessione sintetica di tutto questo diBenedetto XVI«L’uomo “sa”, ne ha il confuso e nitido presentimento di essere fatto per una destinazione infinita, che sola può colmare quello “spazio” che egli sente di avere dentro di sé, uno spazio che chiede di essere riempito. Inquietudine, insoddisfazione, desiderio, impossibilità di acquietarsi nelle mete raggiunte: queste sono le parole che definiscono l’uomo e la legge più vera della sua razionalità. Egli avverte un’ansia di ricerca continua, che vada sempre più in là, sempre oltre ciò che è stato raggiunto. Dio, l’infinito, si è calato nella nostra finitudine per poter essere percepito dai nostri sensi, e cosìl’infinito ha “raggiunto” la ricerca razionale dell’uomo finito. Sta qui la “rivoluzione” cristiana: Dio Creatore “raggiunge”, oggi e permanentemente, la ricerca razionale dell’uomo tra gli uomini: “Io sono la via, la verità e la vita». Un non credente potrà passare la vita nello scetticismo, ma misteriosamente rimarrà affascinato dall’ideale cristiano e pregherà laicamente di sbagliarsi.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
 
*****************************************
Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra | Regolamento | Privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 10:28. Versione: Stampabile | Mobile - © 2000-2024 www.freeforumzone.com